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Autore: Hunterwolf    28/07/2013    3 recensioni
una scuola dentro un castello, posizionato su una scogliera ammazzo al mare... il mare che tinge i suoi occhi, che tanto hanno sofferto, ma che finalmente hanno trovato un posto nel mondo. Il passato sta dov'è giusto che stia, il presente ha molte più strade da percorrere... un insegnate con la sua classe percorrerà vita scolastica del tutto fuori dalla norma, affaccia su un cielo senza tempesta.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crocodile, Nuovo personaggio, Smoker, Supernova, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mistero sulla notte di Halloween si infittiva sempre più nella mente di Zero : era del tutto illogico per lui che uno studente ed un professore si potessero guardare a quella maniera, con quel espressione così… così… dannatamente assorta e soddisfatta.
Zero ci stava pensava da così tanto tempo e con tanta intensità che non si accorse neanche di essere capitato proprio nel mezzo del mese di novembre, a due settimane verso dicembre, una data molto importante per lui, anche se in quei giorni non gli aveva neppure attraversato l’anticamera del cervello.
In uno squallido sabato senza sole, Zero aveva finito di fare una verifica di latino con quelli del secondo anno ; solo quando tutti gli allievi ebbero finito di consegnare, si accorse che sulla cattedra, in un angolo isolato, c’era un foglio diverso da tutti gli altri. I fogli da verifica erano bianchi, quello invece sembrava un pezzo di pergamena giallo marrone, la calligrafia delle parole su quello era troppo elegante per uno studente, anche per uno dell’ultimo anno.
“Aula… di lingue… ad ovest… 10.30…” lesse col pensiero Warrior, ma non capi il significato, l’unica cosa che poteva fare era andare in quel aula all’orario scritto e vedere cosa sarebbe successo.
Nell’aula di lingue ovest le onde battevano violente sulle rocce del castello, più rispetto al solito ; alcuni ritenevano fosse Mihawk la causa di tanto maltempo, tenebroso com’era…
I ragazzi del terzo anno di lingue straniere stavano affrontando uno dei test “kamikaze” del vampiro, come li chiamavano gli studenti ; un verificone di quelli che solo gli insegnati con più esperienza sapevano preparare.
Gli studenti aveva la schiena inclinata sui loro fogli e dovevano far attenzione a non far cadere le gocce di sudore sugli scritti, le pene si muovevano con gesti febbrili e veloci sotto lo sguardo attento del vampiro, seduto dietro la cattedra con le mani incrociate e poggiate sul mento, a cui non sfuggiva mai nulla.
Quando suonò la campana, tutti sobbalzarono sui posti ed il professore si alzò.
-Posate le penne !! Consegnate tutti !!- ordinò secco.
Una trentina di fogli si posarono sul suo tavolo di pietra, e subito dopo che tutti se ne andarono, Zero sbucò dalla porta con la testa penzolante verso il basso, la cravatta nera pendeva nella direzione del pavimento, nella mano destra teneva un capello da poliziotto blu e nero, intonato con il giubbotto metal con le maniche strappate, da cui sbucavano le braccia coperte dalle maniche di una maglietta grigio chiaro : cercava con gli occhi il prof e se lo trovò davanti come al solito, e con il solito sguardo freddo.
-Posso fare qualcosa per voi ?- gli chiese il vampiro, e Zero gli diede il foglio scritto.
-Ho trovato questo sulla mia cattedra alla prima ora. C’è scritto che mi sarei dovuto presentare qui alle dieci e mezza in punto.- spiegò perplesso, ma con un paio di sospetti nella mente ; Mihawk ridiede il foglio al suo proprietario e si mise davanti alla cattedra.
-Se si tratta di un'altra indagine di Crocodile, non ho intenzione di partecipare a…- cercò di dire scocciato, ma l’altro prof schiacciò un tasto nascosto proprio nel mezzo del tavolo ed, dietro di esso, il pavimento sprofondò, formando una lunga serie si scalini che portavano da qualche parte sottoterra.
-Se vuoi… puoi seguirmi…- sussurrò ancora il prof di lingue, mentre Zero aveva gli occhi ancora spalancato dalla sorpresa, i muscoli immobili, e Mihawk scese lentamente le scale, scomparendo davanti a lui.
“Oh… merda… dov’è finito…” pensò osservando più da vicino quella strana botola, i misteri si moltiplicavano a vista d’occhio.
Il buco era buio, si chinò per vedere meglio e scorse in lontananza una piccola traccia di luce giallastra, ma era troppo minuscola per capire cosa fosse : piegò il più possibile le ginocchia ed incurvò la schiena, le pupille degli occhi si strinsero molto ma nulla.
-Dove diavolo è andato ?- si chiese incuriosito, allungò in avanti il collo ed improvvisamente lo scalino di roccia su cui era appoggiato cedette, facendolo cadere giù per tutta la scalinata ed atterrando precisamente ed esattamente sulla testa. Volarono molte parole grosse, pesanti, volgari… talmente nefaste che rimbombarono come il verso di una bestia feroce per i corridoi scuri del sotterraneo.
Quando Zero si rialzò, la testa gli doleva terribilmente e non trovava più il suo cappello : lo rivide qualche metro più avanti, sotto la luce di una torcia.
-Ah, eccoti qui !!- esclamò quasi contento, rialzando la testa si accorse che c’era un lunghissimo corridoio pieno di torce davanti a lui, era l’unico passaggio ad essere illuminato e la botola dietro Zero era ormai richiusa.
-Non mi ha lasciato scelta, maledetto vampiro…- sussurrò mettendosi le mani in tasca e rassegnandosi : camminò tra quelle mura di pietra per un bel po’, con il pensiero altrove si tormentava con i tanti misteri di quella scuola, i suoi assurdi insegnanti e tutto il resto.
All’improvviso, un pensiero oscuro lo fece fermare e riflettere con maggior attenzione. Forse, faceva parte di un piano ben congeniato, forse il vampiro era veramente un vampiro e Crocodile aveva seguito tutti i suoi movimenti per farlo cadere in trappola. Forse tutta quella scuola non era altro che una copertura per oscuri delitti, forse…
-Stronzate… posso fare mille supposizioni con dei “forse”…- si rattristò molto, perché si rese conto che era ancora troppo sospettoso verso gli altri, non riusciva proprio a lasciare tutto alla spalle e fidarsi come aveva fatto Smoker con lui, come gli studenti e tutti gli altri.
Era rimasto il fottuto uomo che vaga da solo nei riversi della propria anima, e questo lo disgustò a tal punto che ignorò tutto il resto e si mise a correre più veloce che poteva, senza guardare.
Quando si fermò, il fiato era spezzato e secco, si sedette per terra rannicchiando il più possibile le ginocchia verso il petto, il mento si posò sulle ginocchia coperte dai pantaloni neri e gli occhi divennero troppo lucidi per lui : sentì le sue vecchie paura riemergere ed avvolgerlo con amara dolcezza, la sua stupida paura del buio e quella di non riuscire più a rialzarsi.
Rialzarsi.
Era quella la parola chiave. Era quello il problema.
Non aveva mai parlato con nessuno dei suoi problemi, solo da quando era entrato in quel castello il passato lo stava abbandonando un poco alla volta.
“Quello… non è… un problema… ma è… il passato… non mi… interessa… perché tu… sei… qui adesso… e non… nel passato…”
Quella cosa che gli aveva detto Smoker era forse l’unica vera cosa di cui aveva bisogno.
La tristezza si tramutò tutto d’un tratto in convinzione e la convinzione in determinazione : si rialzò e continuò a correre in avanti, sempre avanti senza mai fermarsi, e riuscì a trovare una luce in lontananza, grande e meravigliosa.
Dall’altra parte della luce, si affacciava il porto del castello, il mare si era colmato ed il cielo schiarito, le barche ondeggiavano lievemente sul pelo dell’acqua ; un gruppetto di insegnanti si era radunato proprio lì ed aveva preparato un brigantino apposta per Zero.
-Secondo me, si è perso !- osservò Stone ormai stufo di aspettare.
-Impossibile, ho fatto illuminare solo un corridoio. Non può essersi perso nel buio.- le parole del detective avevano abbastanza offeso Mhawk, ma era anche vero che Zero non conosceva il castello come gli altri insegnanti con più esperienza.
-Vedrete che arriverà, ma teniamoci pronti !!- esclamò Smoker con fermezza e la Gibson allacciata dietro la schiena ; dopo qualche momento, si sentì il suono dei passi pesanti di Warrior ed in un lampo sbucò dal buio.
-SORPRESA !!!!!!- urlarono tutti, lanciandogli stelle filanti e coriandoli addosso, la banda di Brook cominciò a suonare una marcia allegra e pure Smoker si unì al gruppo per intonare con la sua musica.
Zero rimase immobile e sconcertato, i nastri colorati delle stelle filanti li cadevano dal cappello e dalle spalle e gli occhi fissavano i colleghi in modo strano, del tutto confuso.
-“Sorpresa”… cosa ?- domandò ancora intontito. – e poi… vampiro dei miei coglioni… COME T’E’ SALTATO IN MENTE DI TRASCINARMI PER QUELLA TOPAIA BUIA ???- disse furiosamente contro Mihawk, che non si smosse di una virgola neanche quella volta.
-Dovevi solo seguirmi…- sussurrò freddo e Zero lo afferrò per il frac.
La musica si fermò di colmo e uno strano silenzio prese tutti quanti, era abbastanza strano quello che stavano facendo, e Zero non se lo spiegava proprio, un altro mistero da svelare… ma forse no…
-Ma come, oggi è il tuo compleanno, no ?- disse allegrissimo Drake con una trombetta in mano.
“Compleanno…” pensò Zero sempre più nell’abisso, lasciò andare il prof di lingue e gli ci volle un pochino prima di accorgersi che, effettivamente, quel giorno era il giorno del suo compleanno.
-E’ vero !!!! Per tutti i diavoli !!!!- esclamò alla fine, ed una bellissima sensazione di felicità gli prese tutto il corpo. – ma come sapevate oggi compio gli anni ?-
Tutti guardarono Crocodile con la solita espressione sospettosa, e per la prima volta si sentì ingiustamente colpito.
-Guarda che la tua data di nascita era scritta sul tuo curriculum, e poi, non sono così bravo da scoprire veramente tutto di una persona.- spiegò il detective e tirò fiori una bottiglia di champagne per brindare ; Zero non riuscì più a trattenere le lacrime e si abbassò il più possibile il cappello da poliziotto, ma Smoker si avvolse il braccio attorno al collo, come faceva sempre con lui.
-Allora, ti sei commosso ?- gli chiese ironicamente, ma Zero era veramente senza parole.
-Mi sono… solo andati dai coriandoli negli occhi !!!- cercò inutilmente di giustificarsi e tutti i colleghi lo abbracciarono e stapparono bottiglie per festeggiare, ovviamente si fecero la doccia con lo champagne e salirono sul brigantino per festeggiare.
-Aspettate tutti !!- li fermò John e guardò il festeggiato con fare minaccioso. – quanti anni compi ?-
-Trentuno… perché ?- gli occhi di quel metallaro si erano tinti di una nota di colore quasi sadica e notò anche Mihawk, Crocodile e Drake avevano la stessa identica espressione e gli si avvicinavano.
-Quando un prof compie gli anni, c’è la tradizione degli anni.- disse Smoker sempre più sadico.
-Ovvero, ogni anno c’è un diverso modo di festeggiarlo !!- continuò Drake per la prima volta oscuro.
-Visto che tu compi i trentuno…- sussurrò il detective alzandosi gli occhiali neri alla sua maniera, facendo brillare i vetri ed i quattro sollevarono Zero e lo portarono verso il margine del porto.
-Ehi !?!?! Aspettate, che volete fare ???-
-Non è ovvio ?- chiese Mihawk e poi tutti sorrisero come se tutto quello fosse normale.
-TI BUTTIAMO AMOREVOLEMENTE NEL PORTO !!!!!- urlarono tutti all’unisono e Zero venne letteralmente gettato nelle fredde acque dell’oceano.
-FOTTUITISSIMI BASTARDI !!!!! E’ FREDDISSIMA !!!!!- urlò quando risalì in superficie, con Smoker che lo guardava con le gambe piegate verso l’acqua scura.
-Esagerato, non sarà così fredda.-
-Allora, vieni a vedere !!!- Zero lo prese per il colletto del chiodo di pelle bianca e lo spinse dentro il mare.
-PORCA PUTTANA !!!!!!!-
-Allora, non è poi così fredda.-
Le risate era vere, ma non umilianti, solo che ci misero un’eternità per tirarli fuori dall’acqua e portarli sulla nave : fecero un giro attorno al castello, poi vicino alla cittadella ed oltre i confini della foresta, con la luna come unico lampione e le stelle ad accompagnarla.
Quando tornarono al castello c’erano il vice-preside ed il preside che attendevano il gruppo con aria furibonda, non tanto per il motivo che erano spariti senza avvertire qualcuno, anche se era sabato, ma per il fatto che non li avevano invitati.
Altre risate, mentre dal cielo cominciarono a cadere piccoli fiocchi di neve in segno che l’inverno era arrivato.
  
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