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Autore: Laady    28/07/2013    2 recensioni
Tratto dal capitolo undici:
"Odio il modo in cui mi parli. E il tuo taglio di capelli. Odio il modo in cui guidi la mia macchina. Odio quando mi fissi. Odio i tuoi stupidi anfibi. E il modo in cui leggi la mia mente.
Ti odio talmente tanto che mi fa star male – E mi fa anche scrivere poesie. Odio il modo in cui hai sempre ragione. Odio quando menti. Odio quando mi fai ridere – ancora peggio quando mi fai piangere. Odio quando non ci sei. E il fatto che tu non abbia chiamato. Ma la cosa che odio di più è il fatto che io non riesca a odiarti – nemmeno un po', nemmeno un pochino, nemmeno niente."
Riambientazione del magnifico film '10 Things I Hate About You' a Lima con i personaggi del Glee Club. Hope you like it! (:
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Finn Hudson, Jessie St. James, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Finn/Rachel, Jessie/Rachel, Puck/Quinn
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo cinque, Just a different point of view

 

The grey ceiling on the earth

Well it's lasted for a while

Take my thoughts for what they're worth

I've been acting like a child

In your opinion, and what is that?

It's just a different point of view

 

 

Noah Puckerman era parecchio nervoso quel giorno. I compiti, gli esami in sospeso per la riammissione scolastica, l'ansia per la conquista di quella ragazza. Quinn Fabray. Come poteva anche solo pensare quel damerino insulso che lui non sapesse chi era? Capelli biondi, occhi verde celeste, pelle diafana, carattere tosto.. irresistibile. Un bocconcino troppo prezioso per esser consumato da lui. La classica botta e via da raccontare agli amici fino all'ultimo giorno della sua vita. I suoi pensieri furono interrotti dall'arrivo di quel presuntuoso di St. James. Non poteva esistere giornata migliore.

"Quando io investo cinquanta dollari mi aspetto di vedere dei risultati."

"Ci sto lavorando."

"Spero per te. Se tu non ottieni io non ottengo. Chiaro il concetto?"

"Ho appena aumentato i prezzi."

"Che cosa?" Disse voltandosi Jesse.

"Cento bei pezzettoni."

"Te lo scordi."

"E tu ti scordi la sorella." Sorrise vincitore Noah.

"Farai meglio a darmi quel che voglio."

Noah lo guardò allontanarsi, sputò a terra lo stuzzicadenti e sbattè con violenza il proprio armadietto, facendo voltare mille studenti nel corridoio.

Forse, dopo tutto, come giornata, non era poi così male.

 

§

 

"Sappiamo che intenzioni hai con Quinn Fabray." Lo minacciò quasi Finn Hudson, seguito a ruota da Kurt.

"Ma davvero?" Rispose sarcastico Noah.

"E in merito vorremmo darti una mano." Intervenne Kurt.

"Cosa vi viene in tasca?" Chiese scettico il crestato.

"Il fatto è che.. vedi, noi.." Tentò Finn, inutilmente.

"Il mio amico," Fece Kurt, prendendo in mano la situazione, "Finn, è pazzamente innamorato della sorella, Rachel Fabray."

"Ma che ha questa ragazza di tanto speciale, i capezzoli al gusto di birra?"

"Ehi!" Lo rimbeccò Finn.

"Io credo di parlare correttamente se dico che l'amore di questo qui" Disse Kurt indicando l'amico, "E' molto più puro e reale di quello di Jesse St. James."

"Ehi, io sono in affare per soldi, St. James può farsi chi gli pare."

"Quell'imbecille non si farà nessuno!" Lo interruppe Finn.

"Puck, Puck, Puck.. Lascia solo che ti spieghi una cosa. Noi abbiamo organizzato tutta questa messa in scena per far si che Finn potesse arrivare a Rachel, Jesse è solo una pedina"

Noah era incredulo. "Mi aiutereste ad addomesticare quella belva feroce?"

"Puoi contarci amico." Esclamarono i due in coro.

"Iniziamo da qui. Venerdì sera Joseph Art darà una festa a casa sua. Portala."

"Ci penserò sopra. Grazie.."

"Kurt." Rispose non poco esaltato colui che aveva appena finito di parlare.

"Finn." Disse sorridendo lievemente l'altro.

 

§

 

"Okay, dimmi qual'è la migliore tra le due." Chiese Jesse a Rachel, mostrandole due foto perfettamente identiche, dove cambiava solo il colore dei pantaloni.

"Preferisco questa." Indicò quella con i pantaloni bianchi, leggermente scettica.

"Si, forse hai ragione, piccola. Sembra molto più.."

"Vintage?" Chiese lei.

"Hai ragione, stavo esattamente per dire Vintage." Si complimentò lui. "Allora, ci vieni alla festa di Hart venerdì sera?"

"Sì, forse."

"Bene. Bene.. ti aspetto lì allora."

"Va bene." Le sorrise raggiante lei, andando a lezione, ravvivandosi i capelli.

 

§

 

"Allora, hai sentito della festa di Joseph Hart di venerdì sera?" Chiese Finn a Rachel, seduti al parco.

"Sì! Pensi di andare?"

"Certo! Tu ci vieni?"

"Sai bene che vorrei molto, molto, molto andarci.. ma che non posso. A meno che non ci vada anche mia sorella."

"Sì, lo so.. Ma ci sto lavorando. Sai, Rach, mi è venuto un dubbio.. non è che è lesbica?"

"No, una volta ho trovato nel suo cassetto una foto di quel cantante strano, Jared Leto."

"Quindi preferisce uscire con bei ragazzi.. Qualche altro consiglio?"

"Non so, le ho sentito dire che preferirebbe morire piuttosto che uscire con un ragazzo che fuma. Dopo posso fornirti altro materiale. So per certo che ha delle mutandine nere in pizzo, però."

"E questo cosa ci dice?" Gli chiese innocente Hudson.

"Che ha intenzione di fare l'amore."

 

§

 

"Per prima cosa.. Quinn odia i fumatori." Disse Finn spegnendo la sigarette del bel fusto.

"Perfetto, odio il fumo."

"Rachel ha detto che a Quinn piacciono soltanto i bei ragazzi."

Noah inizialmente fu sorpreso. "Vuoi dire che non sono un bel ragazzo?"

"Oh, no no, sei bellissimo, solo che, ecco, si.. Punti di vista, insomma." Dissero sorridendo impauriti i due.

"Le piace.." Iniziò a dire Kurt, cercando il biglietto precedentemente annotato, "La cucina thailandese, la prosa femminista, e.. la musica delle ragazze arrabbiate che si ispira al rock indipendente. Qui c'è una lista dei CD che ha nella sua stanza e una dei libri che già ha."

"Quindi, mi state dicendo che devo comprarle un libro, farle da mangiare e stare ad ascoltare un gruppo di ragazze svitate che non sanno suonare?"

"Sei mai stato al Pub Bel Grissino? Il suo gruppo preferito suona lì domani sera."

"Io non ci posso andare lì, ok?"

"Ma lei ci sarà, ha già preso i biglietti! Amico, violenta le tue orecchie per una sera." Disse risoluto Finn. "Lei ha un paio di mutandine nero di pizzo. Se questo può aiutare.." Finì malizioso.

Noah sorrise. Forse, dopo tutto, non sarebbe stata una così pessima serata.

 

§

 

Odiava quella musica. Pensava che non ci fosse niente di peggio al mondo. Noah si girò a destra e a sinistra per il locale, con il solo scopo di trovarla. Quando la vide per poco non ci rimase secco.

Aveva i capelli lisci, un look sbarazzino, senza trucco. Era esattamente così che le donne, secondo lui, dovevano essere. Trasparenti. Vere.

Si catapultò al bar, prendere qualcosa di forte lo avrebbe aiutato a sopportare quell'assordante rumore.

"Puckerman, che ci fai qui?" Lo salutò con un pugnetto come stretta di mano il barista.

 

"Ho bisogno di acqua!" Disse, quasi contemporaneamente, Quinn a Santana, con cui stava ballando.

 

"Due acque!" Disse, allungando i soldi sul bancone, la Fabray. Si voltò per vedere la gente attorno a lei e si scaldò immediatamente.

"Se hai in mente di chiedermi di nuovo di uscire puoi anche andare all'in-"

"Se non ti dispiace sto ascoltando questa canzone" Le rispose invece Noah, alzando verso di lei la sua Coca ghiacciata.e

"Queste ragazze non sono le 'The Iron Maidens' o le 'Phantom Blu', ma non sono male."Dichiarò Noah, andando sotto al palco.

Quinn era oltre modo stupita. Lo seguì a ruota, "Conosci le Phantom Blu?"

"Perchè, tu no?" Domandò lui con fare ovvio.

"Ti stavo guardando prima, non ti ho mai vista così sexy." Disse urlando Noah, accorgendosi solo dopo che la musica era finita e che tutto il locale lo stava osservando.

Quinn rise di gusto, da quanto non era così allegra?

"Vieni con me alla festa di Joseph Hart domani sera."

"Non ti arrendi mai, vero?"

"Questo è un sì?"

"No!"
"Ti vengo a prendere alle nove e mezza!" Le urlò Noah, mentre lei fuggeva via, forse per tornare dalla sua amica, forse per scappare da lui. Fatto sta, che a lui non importava dove stesse andando, tanto meno con chi. Per il momento l'unica cosa che gli interessava era che, stranamente, aveva detto sì. E che, cosa altrettanto inusuale, ora lui stava sorridendo. Sorrideva al pensiero di lei.

 


 



NDA

Ci tengo a ringraziare tutti coloro che credono in questa storia, che la apprezzano e che la leggono. Siete grandiosi, sono così contenta che ogni giorno aumentate sempre di più!
HOPE YOU LIKE IT! PEACE!
 

  
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