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Autore: Dragonheart 95    28/07/2013    1 recensioni
Una vecchia conoscenza coinvolgerà l'immortale David Argonar in un'avventura ricca d'azione. Quando ciò che non ricordi si presenta davanti ai tuoi occhi è il momento di aprire la mente e farsi forza. 3 amici contro un nemico dalla potenza spaventosa. Coraggio, ansia, forza e sacrificio sono termini che un vero eroe deve avere. Una storia dove spade e fantasia sono elementi dominanti. Questo è The Lost Odyssey!
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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La velocità del movimento, la rapidità del raggiungere un luogo anche lontano, lo smaterializzarsi e il materializzarsi in un nano secondo; questo era il brivido che David provava ogni volta quando si teletrasportava. Era abituato a quella sensazione di leggerezza e annullamento, ma allo stesso tempo per lui era sempre una novità, forse perché provava ogni volta una sensazione diversa dalla precedente. Era giunto a destinazione finalmente, era dove voleva lui: nella Dimensione della luce eterna. Essa era chiamata così perché era uno spazio bianco con dei raggi lucenti che provenivano dall’alto, estendendosi infiniti, non esisteva la notte e inoltre non esisteva niente ma al tempo stesso esisteva tutto. Quella era la dimensione in cui la luce, ciò che costituiva l’anima si riuniva alla morte di essa, pronta a dare nuova vita a nuovi individui; era al tempo stesso nascita e morte dell’esistenza. La luce si poteva notare in fasci luminosi che volteggiavano nell’aria andando in ogni direzione in un dolce ancheggiare cullante. David si concesse qualche secondo di contemplazione, poi si avviò pronto a cercare il suo maestro.
Il ragazzo sapeva che quella dimensione era infinita, ma sapeva come non perdersi e trovare il sommo Kodai, bastava solo immaginare i luoghi conosciuti per spostarsi da un settore all’altro della dimensione, i luoghi pensati sostituivano il bianco della dimensione e permettevano di spostarsi  verso la meta desiderata, ma bisognava far attenzione e ricordarsi la giusta combinazione di luoghi. David lo sapeva poiché c’era già stato in quella dimensione, sapeva che ogni volta che si pensava il luogo giusto al fondo di esso era presente una porta di luce che portava al prossimo livello, il quale doveva essere anch’esso indovinato e così via. Il ragazzo così immaginò un’immensa distesa verde: la pianura di Meideru, la pianura dove conobbe due suoi importanti amici: Darren e Mary. Attraversata essa giunse alla porta di luce e prima di attraversarla pensò al prossimo luogo, poi andò avanti.
Stavolta arrivò in una casetta accogliente, la casa di Kaith e Sarah, i due che lo adottarono negli ultimi anni della sua odissea; attraversò anche quella e arrivò alla medesima porta di luce che attraversò rapidamente giungendo stavolta alla sua villa o meglio, all’ingresso di essa, la cui porta d’accesso era l’ultima porta di luce che attraversò. Il giovane ormai aveva capito che la giusta combinazione per superare i settori ed arrivare alla meta era ricordarsi i tre luoghi più importanti della sua vita: la pianura dove conobbe l’amicizia , la casetta dove ebbe l’affetto di una famiglia dopo la morte della sua e la villa che era la sua casa dove poteva tornare. David superò i settori e si ritrovò di nuovo nel bianco della dimensione ma alla fine di un precipizio, senza paura iniziò ad attraversarlo camminando nel vuoto e dopo vari minuti arrivò dall’altra parte dove c’era un cancello bianco altissimo.
Appoggiò la mano sul cancello e facendo fluire la sua energia spirituale nell’arto, lo spinse aprendo le ante, poi lo superò. Camminò fino a quando non intravide un trono bianco e un anziano che ci era seduto sopra.
<< Sommo Kodai, è un  piacere rivederla. >> e David si inginocchiò in segno di rispetto.
Kodai era un anziano dai capelli lunghi e bianchi, portava un vestito lungo e bianco con delle fasce dorate alle maniche, al collo e alla fine della veste, ai piedi era scalzo. Dietro all’apparenza di un vecchio si nascondeva in realtà un drago antichissimo e forte, possente e maestoso, con due occhi celesti e le candide ali come il resto del corpo. Era considerato il creatore dei draghi e il fondatore di Celestian insieme al fratello Mizurenak, che poi lo tradì diventando malvagio,  Kodai inoltre era stato il primo a evolvere i suoi occhi del drago in quelli del Drago di Luce e a controllarli al meglio, fu da lui che David apprese il pieno controllo delle sue abilità dopo averle risvegliate la prima volta. Insomma Kodai era una figura leggendaria per il giovane immortale.
 
<< Oh David, ragazzo mio. >> Kodai si alzò tranquillo dal trono e andò verso David, poi lo invitò ad alzarsi.
<< Cosa ti porta qui? >>
<< Un problema molto grave. >> disse David alzandosi.
<< Raccontami tutto, non preoccuparti di omettere nulla o di farmi perdere tempo, ne ho quanto ne serve. >>
Kodai sorrise a David in modo gentile e David iniziò a raccontare tutto.
 
 
<< E questo è quanto accaduto fino ad ora. >> concluse.
<< Incredibile, se non ti conoscessi non ci crederei mai. Due poteri opposti nello stesso corpo che si separano facendo nascere un individuo dal potere fuggito, e per di più immortale e forte come e più di te. >>
<< Non lo chiamerei individuo, io lo considero una manifestazione fisica del potere, per questo non ha né anima né cuore. >>
<< Oh si ragazzo hai ragione, un potere non può sopravvivere senza un contenitore, ma se è abbastanza forte può crearne uno usando se stesso, ed è quello che ha fatto il tuo potere maligno creando Devilid. >>
<< Per quanto riguarda invece la profezia essa dovrebbe compiersi fra … >>
<< … un mese. >> completò Kodai.
Devilid si stupì, Kodai lo aveva anticipato, ma come facesse a saperlo non lo capì. Kodai vide l’incredulità nel volto del giovane e rise.
<< David, come gli occhi del Drago Oscuro, anche quelli del Drago di Luce possono leggere nella mente. Per questo sapevo già tutto appena ti ho visto, ma volevo che fossi tu a raccontarmelo per notare se ti accorgevi di questo. >>
David rise a quanto detto.
<< Avrei dovuto capirlo dalla sua faccia, mi spiace ma come le ho detto avendo avuto i miei ricordi inerenti a questo occhi bloccati, non avrei potuto ricordarlo immediatamente. >>
David tentò di giustificarsi con il suo maestro e questo sembrò accettare di buon grado la giustificazione, dopo tutto a quel ragazzo lui poteva giustificare qualsiasi cosa; era suo allievo, era colui che aveva sconfitto Mizurenak sacrificando la propria esistenza ed era colui che sempre avrebbe difeso il mondo.
<< Lascia stare, non fa niente. Quindi ora sei venuto qui per allenarti in modo da poter affinare le tue abilità e tecniche così da avere possibilità contro Devilid. >>
<< Esatto, lui mi ha battuto facilmente, senza contare che non si è neanche impegnato. Inoltre allenandomi da solo, o con Davide e Yami non avrei raggiunto risultati soddisfacenti, per questo ora sono qui a chiederle aiuto maestro. >>
Kodai vedeva la tenacia e l’audacia negli occhi di David, vedeva quanto volesse migliorare e diventare più forte. Oh si, quel ragazzo era una flebile luce in un mare di oscurità che con le sue onde cercava di ghermire il mondo, e adesso che questo mare mandava l’ennesima onda ecco che la luce iniziava a risplendere.
<< Molto bene ragazzo, ti allenerò. Ma sappi che sarà un allenamento estenuante, in questi 20 giorni sottoporrò il tuo fisico a dolori e pressioni che neanche il più forte essere avrebbe il coraggio di sopportare, in confronto al precedente allenamento per affinare le tue abilità questo sarà davvero una sfida per te. Dovrai superare i tuoi limiti per imparare ad non averne più, dovrai essere capace di non perderti d’animo ed essere più forte della forza stessa. >>
Il ragazzo non capì molto bene il modo di parlare di Kodai, ma infondo conoscendo il suo maestro sapeva che lo stava spronando a diventare più forte.
<< Cercherò di fare del mio meglio, lo farò non solo per me, ma per i miei amici e per il mondo stesso. >>
Ruggì come un drago, ruggì fiero e convinto, semplicemente ruggì come la creatura fiera che era. Il vecchio maestro era compiaciuto da quanto David fosse determinato così disse:
<< Ottimo, allora cominceremo oggi stesso. Preparati David, farò di te il drago bianco che si opporrà al drago nero. >>
 
 
  
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