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Autore: Dama DeLupottis    30/07/2013    6 recensioni
Seguito di "Un bisturi al posto del cuore", ma può essere benissimo letta separatamente, visto che le storie hanno in comune solo i protagonisti. In sintesi parla della difficile storia d'amore fra un chirurgo e una sua (ormai) ex-paziente di ben 28 anni più giovane. Gli ostacoli non sono pochi, e da come si può intuire dal titolo alcuni di essi possono essere piccoli, ma molto "ingombranti"! non voglio svelare parte integrale della trama quindi...buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Pov. Anna

Non riesco a dormire: fuori piove a dirotto, ci sono lampi, tuoni e il vento che ulula alle mie orecchie. Continuo a girarmi tra le lenzuola: sono tutta insalamata, mi sento quasi soffocare, ma anziché cercare di calmarmi, mi agito e mi muovo ancora di più. Il temporale nel frattempo diventa sempre più forte, e l’acqua che batte violentemente contro le ante non fa che rimbombarmi nella testa.

“Che fastidio” direte voi…ma, ad essere sinceri…magari fosse solo questo ciò che mi disturba! Vorrei davvero pensare che sia così e che tra qualche ora, quando tutto sarà finito, riuscirò a dormire tranquillamente. In verità continuo a sentire le parole di Massimo che mi tormentano senza darmi tregua. Perché quando mi ha chiesto se Manuel fosse migliore di Dario, ho risposto in tono infastidito che non era così? È così invece! Deve essere così! Manuel è migliore di Dario!

“O forse è soltanto meno pericoloso!” dice una vocina fastidiosa nella mia testa…

 Ahhh basta! Sto impazzendo! Forse sarà meglio fare due passi in cucina, tanto per schiarirmi le idee o perlomeno mettere a tacere questi pensieri a dir poco estenuanti…

Così deciso, esco dalla camera in punta di piedi, stando attenta a non svegliare Andrea, che mi dormiva accanto, ma soprattutto gli altri tre che da quanto avevo capito, avevano il sonno molto leggero. Purtroppo non fare rumore è abbastanza complicato visto le assi di legno che scricchiolano ad ogni mio movimento, ma per fortuna il temporale riesce a coprire abbastanza bene i miei movimenti, anche se in ogni caso, non riesco a fare a meno di trattenere il respiro passando davanti alla camera di Massimo e infine a quella di Dario.

Raggiungo la cucina e mi metto ad aprire gli armadietti, cercando qualcosa che sia di mio gradimento. Finalmente trovo i miei cereali preferiti in fondo ad un armadietto e mi alzo sulle punte per riuscire a prenderlo, domandandomi come faccia Antonella, che è più bassa di me, ad arrivarci…

Sono talmente intenta nella mia impresa, che mi accorgo solo dopo un po’, di un ombra che nel frattempo si era avvicinata a me e che a giudicare dalle dimensioni poteva essere solo quella di uno dei due uomini che stavo proprio cercando di evitare.

 Mi giro di scatto e pronuncio il nome di chi mi trovo davanti:- Dario! Che ci fai qui?-

Anche lui sembra un po’ sorpreso di avermi trovato lì, ma subito si ricompone, e cominciando ad aprire le antine degli armadietti risponde con tranquillità: - Non riuscivo a dormire! E tu?-

- Nemmeno io!- mi limito a dire, aggiungendo fra me e me “ e la colpa è solo tua!” Ok, forse anche di Massimo....ma principalmente sua!

Ad un certo punto, prende la scatola dei cereali che volevo io, li versa in una scodella, ci mette un cucchiaio grande e poi me la porge.

Io guardo la scodella, e poi guardo lui, un po’ confusa dal suo gesto così “amichevole”, insomma dopotutto avevamo litigato poche ore prima! Come faceva a fare finta di niente?

- Che c’è? Vuoi forse del latte insieme? Mi pareva di ricordare che tu li mangiassi così…come patatine…hai cambiato anche i tuoi gusti culinari per caso?-

- No! Vanno bene così! Grazie!- rispondo prendendo la scodella e meravigliandomi di quanto lui mi conosca, o meglio, di quanto lui si ricordi le mie abitudini, nonostante abbia sempre dato la parvenza di non farci molto caso.

Lui non aggiunge altro, apre il frigorifero e si versa nel bicchiere un po’ di succo d’arancia, mentre io mi siedo al bancone della cucina e comincio a mangiare, non potendo fare a meno di osservarlo: così concentrato nei suoi gesti…precisi fino al millesimo di millimetro… la sua eleganza riesce ad incantarmi anche nelle minime azioni della vita quotidiana! Lo so che sembra assurdo che un uomo possa essere elegante in cucina, ma vi posso garantire che lui lo è, lo è in ogni cosa che fa…sono io quella goffa di turno, quella che non sa mai dove mettere le mani, e che anche quando s’impegna, combina un sacco di guai!

Ad un certo punto, prima di accostare il bicchiere alle labbra, mi guarda e si mette a ridere dicendo :- Massimo non ci porterà più in vacanza con lui se ogni volta gli svaligiamo la cucina di notte!-

Sorrido pensando all’altro suo collega, anche lui così preciso e ponderato, e a sua moglie, anche lei un po’ maniaca del controllo come tutti loro. Poi però Dario torna a fissarmi, con uno sguardo così intenso che se non fossi stata seduta sarei quasi potuta cadere in terra. Perché continua a farmi quest’effetto? Non mi rispondo, ma lo fisso anch’io probabilmente con uno sguardo indecifrabile, un misto fra stupore, curiosità, odio e confusione e forse…sì forse anche malinconia e affetto.

- Senti io…- comincia usando il tono del “sto calpestando il mio orgoglio e la cosa non mi fa piacere quindi sta zitta e apprezza lo sforzo!”:- …volevo chiederti scusa per quello che ti ho detto oggi!- annuisco, ma visto che non so cosa dire lui continua:- E’ solo che non riesco a capire…-

- Non farlo!- lo interrompo:- Accettami e basta! Così come sono!-

- D’accordo! Lo farò se è questo che vuoi! Però…- gira attorno al bancone e si ferma a due passi da me:-… mi sento un po’ in colpa ora che so che sei cambiata a causa mia…-

E’ sincero e veramente dispiaciuto, e questa cosa non mi fa molto piacere, visto che lui è solito addossarsi colpe che non ha (almeno nella vita privata): - Non sei stato tu a chiedermelo! L’ho scelto io e a me va bene così! E poi…sono sempre io, avrò anche cambiato il taglio di capelli o il modo di vestirmi, ma sono sempre la solita Anna che conoscevi…-

- Ah sì? E com’era?- domanda sorridendo maliziosamente mentre mi si siede accanto

Sorrido a mia volta e decido di stare al suo gioco:- Beh era una ragazza che sapeva essere molto testarda e fastidiosa, ma che alla fine aveva un cuore grande e riusciva a vedere il buono in tutte le persone. Era una ragazza indifesa in cerca di protezione, amava ridere e sognare, diceva di voler vivere la vita alla giornata… ma poi finiva per rinchiudersi nei propri ricordi…-

- Quest’ultima parte non mi risulta!- esclama corrugando leggermente la fronte

- Beh perché è nuova!- esclamo con un filo di voce mentre ricordo in quell’esatto istante il fascino del suo volto corrucciato.

- Ricordi eh? Di cosa?- domanda intrigato da quest’argomento.

- Ricordi!- esclamo con aria sognante per poi proseguire dicendo:- Di te…di me…di Massimo…- poi tornando con i piedi per terra dico:- Sono stata bene con voi oggi, nonostante il nostro battibecco che naturalmente non poteva mancare, altrimenti non saremmo stati noi! Sai a volte…mi manca ancora tutto questo, mi mancano i miei amici ultraquarantenni con i loro saggi consigli e i loro barbosi discorsi…così mi perdo nei ricordi, gli unici che non mi potranno mai abbandonare…-

- Tecnicamente non è vero! Ci sono molte malattie che possono seriamente compromettere la memoria…- obbietta di nuovo. Ma perché deve sempre contraddirmi?

- Che palle oh! Dimenticavo che dottore sei e per sempre dottore rimarrai!- esclamo, pensando però, che magari se non fosse stato un medico non mi sarei innamorata di lui. Non tanto per la fama o per i soldi, e nemmeno perché altrimenti non ci saremmo nemmeno incontrati, ma semplicemente perché ritengo che il suo essere chirurgo sia una parte essenziale della sua vita, della sua personalità. Probabilmente se non facesse questo lavoro, sarebbe una persona diversa, con atteggiamenti diversi, magari migliore, o peggiore, o forse sempre uguale, ma comunque…visto che di questo non posso esserne certa, sarà meglio lasciargli addosso il suo camice, azzurro, verde, o bianco che sia.

- Va bene la smetto!- dice alzandosi e allontanandosi da me.

Per un momento ci rimango male, visto che ero talmente presa bene dalla conversazione che non volevo  finisse proprio adesso che stavamo riuscendo a parlare civilmente, per non dire amichevolmente.

Poi però ad un certo punto Dario si volta verso di me e con un cenno del capo e sguardo ammiccante mi domanda:- Vuoi farmi compagnia sul divano? Così magari ricordi meglio…-

Io rispondo con lo stesso tono, non potendo fare a meno di avvicinarmi:- Camossi che stai cercando di fare? Prima mi allontani, poi mi eviti e ora cerchi di avvicinarmi? Noto che la sua coerenza professore è ancora pari a zero!-

Lui si lascia cadere sul divano e poi dice:- Beh sarà che di notte la mia parte razionale si assopisce abbastanza da permettermi di dire apertamente ciò che penso…e ciò voglio, rimandando le conseguenze al domani!-

Intrigata da questo suo comportamento, decido di sedergli accanto e di approfittare della sua “luna dritta” :- Molto bene! Allora posso cominciare a farti tutte le domande alle quali non ho ancora trovato una risposta!-

Lui scuote la testa sorridendo:- No, non ci sperare! Al massimo te ne concedo una!-

Si distende sul divano, e con un cenno della mano mi invita a distendermi accanto a lui, o meglio sopra di lui: io mi lascio tentare dalla sua offerta e mi sdraio poggiando la testa sul suo petto, lasciando che il suo braccio mi cinga in uno dei tanti abbracci cui ero abituata in passato, e che adesso cominciavano a mancarmi assai.

Indecisa su cosa chiedergli, infine decido di buttarmi: - Ti manco?- domando senza avere il coraggio di guardarlo in viso

- Eh?- domanda un po’ spaesato, per non dire quasi intimorito

So benissimo che mi ha sentito e attendo una risposta: - E’ la mia domanda…rispondi sinceramente!-

- Perché lo vuoi sapere?-

- Voglio sapere se ogni tanto pensi ancora a me o se hai già voltato pagina, voglio sapere se ti ho lasciato qualcosa e se sono semplicemente scivolata via come una gocciolina d’acqua su un vetro in pendenza…-

- E se io non ti volessi rispondere?-

- Saresti solo un codardo!-

- Ok! Come vuoi!- fa un respiro profondo e poi dice:- Mi manchi Anna, e non vedo perché ci sia bisogno di chiedermelo, visto che al contrario di qualcuno io non ho ricominciato a vivere, anzi mi sono sommerso di lavoro pur di occupare la mia mente altrove. Ma dimmi piuttosto…ora che lo sai…cosa ti cambia?-

- Molto!- dico stringendo nella mia mano il tessuto della sua maglia:- Perché la verità è che mi manchi anche tu! Mi mancate tutti quanti, nonostante io mi sia già costruita un’altra vita…-

- Non vuol dire che noi dobbiamo per forza restarne fuori…potresti riservarci un angolino…ci adatteremo!-

- Stai dicendo sul serio?- domando incredula alzando lo sguardo su di lui

- Beh siamo sempre al centro dell’attenzione, un po’ di ombra potrà farci solo bene…non credi?-

- Ma…ne sei proprio sicuro? Saresti davvero disposto a farmi rientrare nella tua vita?-

- In fin dei conti non ne sei mai uscita, e poi io non ti ho obbligato a dimenticarmi… ti ho lasciato libera scelta, se tu ritieni che riallacciare un po’ il rapporto con me e con Massimo possa farti bene, a me va benissimo e per Massimo credo valga la stessa cosa, e in ogni caso anche se rifiutasse, la vostra amicizia e la nostra non devono essere per forza correlate!-

Il mio viso s’illumina di gioia:- Grazie Dario! Significa molto per me averti ancora accanto!-

Mi aspetto che sorrida, che dica qualcosa di tenero, invece la sua voce riacquista un tono troppo serio per i miei gusti: - Ci proverò, ma non ti garantisco niente! Sappi che se vedrò che la cosa comincerà a nuocerti me ne andrò all’istante!-

Ecco! Con una frase riesce a mandare tutto in frantumi! Perché deve sempre rovinare ogni cosa?

- Perché dici così? Perché devi essere sempre negativo?-

- Non voglio creare false speranze… tutto qua!- risponde guardandomi con sguardo serio.

Non lo sopporto quando è così serio (anche se ne sono irrimediabilmente attratta)….inoltre sono troppo felice per farmi contagiare da lui, e quindi sorridendo mi avvicino velocemente alla sua guancia e vi deposito un piccolo bacio prima che lui possa avere il tempo di allontanarmi.
Lui sorride e scuote la testa con disapprovazione:- Ecco, questo per esempio non dovevi farlo!-

- D’accordo allora chiudi gli occhi, addormentati e convinciti di aver sognato, nel frattempo io me lo appunto sulla lista che chiamerò “le nuove regole comportamentali da tenere in presenza del professor Camossi” prego, mi dica quali sono le principali…- concludo appoggiando la testa sulla sua spalla, respirando il profumo che emana il suo collo, in attesa della sua severa lista, che presumo non riuscirò mai a rispettare.

- Non chiamarmi quando sono al lavoro e non presentarti al mio ambulatorio esterno. Non piombare a casa mia senza avvisare, anzi non venirci affatto…non farmi sorprese…sai che in quanto chirurgo io le odio! Non farmi troppe domande, non aspettarti troppe risposte… non offenderti se mi comporto in modo freddo e distaccato...visto che conosci come sono fatto…e non pretendere di venire prima del mio lavoro. E soprattutto, fai silenzio quando vedi che non sono dell’umore adatto a parlare o come in questo caso se voglio dormire!-

- Ok Dario! Buonanotte!-  dico prendendo una copertina che era piegata in fondo al divano e coprendo entrambi. Per fortuna la stanza è ancora calda grazie al fuoco che era stato acceso fino a poche ore prima.

Mi accoccolo di nuovo sul suo petto, tengo gli occhi ancora un po’ aperti per ammirare i lampi che illuminano la sala, e tendo l’orecchio per ascoltare i tuoni che man mano si stanno allontanando, e la pioggia che continua a cadere più delicatamente facendo un po’ da ninna nanna.

Chiudo gli occhi e mi perdo nel suo caldo abbraccio, desiderando che questa notte non finisca mai. Lo so che è brutto da dire, ma in questo momento non vorrei nessun altro al suo posto, nemmeno il mio ragazzo, che per quanto sia dolce e premuroso… lui non è Dario.

Mi sento un po’ una traditrice nei suoi confronti, ma in fondo non sto facendo niente di male, sto solo dormendo abbracciata…al mio ex! Eh… che c’è di male? Tutto? Sì forse avete ragione, ma non posso farne a meno, non stasera…ho bisogno di lui, ho bisogno di tornare ad essere l’Anna di un tempo…solo qua, solo per questa notte….mi sento così protetta fra le sue braccia… mi sento a casa.

Finalmente mi abbandono a questa magnifica sensazione, lasciando che il sonno mi avvolga nelle sue dolci tenebre.

Dopo circa sei ore, i raggi del sole cominciano a penetrare dalle ante e ad illuminare parzialmente la stanza. Pian piano mi sveglio, stropicciando gli occhi: mi guardo un po’ intorno come se dovessi ancora ambientarmi e infine poso il mio sguardo su di lui che si stava svegliando. Dario apre gli occhi e mi guarda a sua volta: mi sorride e mi dice:- Buongiorno!-

Rispondo con un “buongiorno” anch’io, e poi mi perdo ad osservare quello sguardo così dolce, così intenso…siamo vicini, forse troppo: so che dovrei allontanarmi, che dovrei fuggire da lui che è la tentazione in persona, ma non ce la faccio, sono ferma in attesa di una sua parola, di un suo gesto o di un qualcosa che mi dia la forza di alzarmi senza dare l’impressione di essere quasi caduta.

Ad un certo punto sentiamo un asse di legno scricchiolare: qualcuno sta scendendo per le scale. Immediatamente io e Dario ci separiamo, ma purtroppo non abbastanza in fretta perché l’occhio critico di Antonella non si accorga di ciò che è successo.

Con sguardo sorpreso e corrucciato dice: - Buongiorno!-

Noi rispondiamo al suo buongiorno, ma poi visto che la donna raggiunto il ripiano della cucina, continua a guardarci con sguardo interrogativo, io mi precipito a dire:- Noi stavamo solo…-

- Non voglio saperlo!- m’interrompe:- Vi chiedo solo un favore: tenetevelo per voi, almeno per oggi…non voglio che Massimo ne risenta! Oggi è il suo compleanno ed essendo amico di entrambi è molto difficile per lui stare dietro a tutti i vostri cambiamenti di umore, o per meglio dire…di relazione…-

Annuiamo entrambi e ci guardiamo come se fossimo stati colpevoli di chissà che cosa, quando in fondo non avevamo fatto niente! D’altra parte però, capivo perfettamente il discorso di Antonella, e l’ammiravo per questo suo istinto di protezione, quasi materno nei confronti di suo marito.

- Con questo non voglio rimproverarvi o giudicarvi male…- aggiunge:- Siete liberi di fare ciò che volete…solo…evitate di coinvolgerlo per una volta…almeno fino a che la situazione fra di voi non abbia preso una direzione stabile!-

Proprio in quel momento le scale tornano a scricchiolare e scende Massimo: subito sua moglie gli va incontro e gli getta le braccia al collo dicendo:- Auguri amore!- Massimo ringrazia e le dà un bacio a fior di labbra.

Poi è il mio turno: lo abbraccio dicendo:- Buon compleanno Massimo!- Lui mi accarezza la schiena e mi risponde con gioia:- Grazie Anna!-

Infine, è il turno di Dario, che si avvicina e limitandosi ad una stretta di mano e a una pacca sulla spalla dice:- Beh…tanti auguri!- e Massimo risponde:- Grazie! Grazie!-

Io e Antonella ci guardiamo un po’ allibite dal loro comportamento un po’ troppo freddo per le nostre abitudini.

- Mi raccomando non sprecatevi in un abbraccio!- esclamo senza timore, vista la mia confidenza con entrambi

- Sono le donne che si abbracciano, non noi!- risponde Dario come se volesse sminuire il genere femminile

- Anche alcuni uomini lo fanno…non c’è mica da vergognarsi!- ribatto

- Alcuni uomini…che non sono noi!- risponde Dario, poi rivolgendosi a Massimo dice:- Però se proprio ci tieni potrei fare un’eccez..-

- No grazie!- lo interrompe facendo un passo indietro:-Sto bene così!-

- Non cambieranno mai!- mi sussurra Antonella nell’orecchio:- Eppure sono sicura che si vogliono un bene dell’anima…. solo non hanno bisogno di dimostrarselo!-

Annuisco dicendo che ne sono convinta anch’io: Massimo e Dario sono una coppia straordinaria, sia sul lavoro sia nella vita di tutti i giorni. Insomma… hanno gli stessi gusti, le stesse passioni, forse anche gli stessi difetti, si capiscono al volo e soprattutto riescono a dirsi le cose senza troppi giri di parole, riescono a contraddirsi senza compromettere la loro amicizia. Riescono a superare qualsiasi cosa. Loro sì…sono proprio amici veri!

- Allora come avete dormito stanotte? Spero bene nonostante i materassi siano un po’ vecchi…- esordisce Massimo guardando me e Dario

- Sì sì bene!- mi limito a dire, vedendo con la coda dell’occhio lo sguardo di Dario posarsi su di me e un mezzo sorriso incresparsi sulle sue labbra

- E tu Dario?-

- Benissimo!- risponde lui facendo finta di niente, tornando poi a guardarmi di sottecchi, quasi per vedere la mia espressione.

-Anna vuoi venire con noi a prendere la legna?- domanda Massimo

- Più che prenderla al massimo c’inciampa dentro!- ribatte Dario con sarcasmo

- Spiritoso!- mi rivolgo a lui pronta a rispondergli per le rime: -Comunque no, resto qua ad aiutare Antonella a preparare le cose…visto che io sono una donna e questa è una delle tante cose che noi dobbiamo fare mentre gli uomini dormono, vanno in giro, o chiacchierano vantandosi di saper fare tutto, quando invece senza le donne sarebbero perduti come tanti agnellini senza pastore!-

-Ouch!- dice Massimo guardando Antonella che sorrideva vittoriosa

- Ti sembra che io mi senta perduto?- domanda Dario fissandomi con superiorità

- Devo proprio rispondere? Perché se vuoi lo faccio!- lo sfido

Un colpo di tosse di Antonella ci riporta al nostro discorso di prima, così Dario conclude dicendo:- Non è necessario! Hai vinto tu mia regina…come sempre!- mi fa un mezzo inchino provocatorio e poi se ne va sorridendo, lasciandomi schiava di quella sua falsa galanteria che come sempre costringendomi a sorridere ha concesso a lui una parte della mia vittoria.

Quando i due uomini varcano la porta, Antonella lascia passare due minuti e poi dice:- Scusami per prima…forse ho esagerato…non voglio essere la strega cattiva…-

- No tranquilla, ti capisco!- la interrompo, poi però mi sento in dovere di precisare:- E comunque guarda che non è successo niente! Te lo giuro!-

Lei mi guarda con aria di compassione: - Tesoro io ti credo! Ma ho visto come vi guardate…e non dico che sicuramente succederà, ma credimi…la cosa non promette niente di buono!-

- Non è vero! E’ tutto a posto! Siamo solo amici!- dico convinta

- Sicura? Questa cosa non mi è tanto nuova!-

- Sicurissima! Questa volta andrà bene! Deve andare bene!- ripeto mentre cerco di tenere lontano dalla mia mente il pensiero che la cosa possa andare a finire male. Non voglio perdere Dario adesso che l’ho appena ritrovato. No! Non accadrà mai e poi mai, a costo di soffrire ancora…io non lo lascerò andare! Ho bisogno di averlo accanto, anche solo in veste d’amico, non m’importa, basta che ci sia!

Poco dopo scende le scale un Andrea assonato che reclama la sua colazione di tarda mattina, e quindi per fortuna il discorso si chiude così, e anche i miei pensieri, grazie ai discorsi divertenti e totalmente privi di senso di Andrea, deviano la loro traiettoria e si disperdono in uno spazio remoto della mia mente.

 
Pov. Dario

Cammino in silenzio con Massimo verso il suo deposito: non so cosa dire, ho le idee piuttosto confuse, soprattutto riguardo a ciò che ho fatto stanotte. Non so se ho firmato la mia salvezza o la mia condanna a morte. Sì perché se da una parte sono contento di aver riavvicinato un po’ Anna, dall’altra me ne sono già pentito…

- Noto che fra te ed Anna c’è un clima più disteso stamattina! Quanto durerà? Un’ora? Due al massimo?- domanda il mio compagno, facendo pienamente centro nel bersaglio.

- In verità questa volta credo per tutta la giornata…forse anche oltre!- dico un po’ sollevato da questa nuova intesa, che potrebbe portare ad un buon rapporto fra di noi.

- Ah! E come mai?- domanda sorridendo incuriosito

- Beh abbiamo parlato…e… abbiamo fatto pace!- rispondo tralasciando “inutili” particolari

- “Pace” mi sembra una parola grossa! Fossi in te userei “tregua”!- continua con sarcasmo.

- Perché pensi questo?- domando un po’ contrariato per la sua battuta poco felice, ma aihmè piuttosto veritiera.

- Perché? Tu no?- domanda a bruciapelo

- No!- mento cercando di convincermi di crederlo davvero:- Io…voglio darci un’altra possibilità!- mormoro a bassa voce quasi come se avessi paura che Massimo potesse mettersi a ridere di questa assurdità.

- Che intendi dire per “altra possibilità”?-

- Riprovare la strada dell’amicizia. Anche lei sembra d’accordo!- rispondo fingendomi noncurante del discorso, cominciando a raccogliere la legna.

- E quando ne avreste parlato?- domanda restando ancora immobile a guardarmi

- Questa mattina! Due parole, niente di più!- rispondo cercando di tenerlo fuori da questa faccenda, così come voleva Antonella, ma d’altra parte, mi è piuttosto difficile non parlarne al mio più caro amico.

- D’accordo mi astengo dal commentare, tanto sai già come la penso!- esclama con un tono che inequivocabilmente mi stava dando dello stupido.

- Avanti dillo!- esclamo seriamente, incitandolo a dirmi in faccia tutto quello che pensava di me.

Vedo Massimo sospirare e poi innervosirsi: - Che cosa dovrei dire Dario? Che è una cazzata? Hai davvero bisogno che io te lo dica? Sai benissimo che non funzionerà! Tu e lei non potrete mai essere amici!-

- Perché no?- domando facendo la pessima figura dell’ingenuo, totalmente disadatta alla mia personalità:-Dopotutto è passato un po’ di tempo dalla fine della nostra storia, entrambi ormai l’abbiamo superata…-

- Tu non l’hai superata, e non mentire a riguardo! E nemmeno lei l’ha fatto!-risponde fulminandomi con lo sguardo

- Come fai a dirlo?-

- Presentimento! Fidati: andrà male ed entrambi ricomincerete a soffrire……ma anche questo sai! Non capisco perché tu voglia fingere di essere cieco! Cioè…se ci tieni a scottarti un’altra volta, fai pure…ma…fossi in te ci penserei bene, lei è più vulnerabile… lei non è te!-

- Ti sbagli! Lei è forte…e io lo sono meno di quanto tu pensi!- dico sentendomi debole tutto ad un tratto:- Massimo…l’hai capito anche tu che non ce la faccio a starle lontano… non adesso! Devo prendere le distanze con il tempo, in modo che la cosa sia il più indolore possibile!-

- Fai come vuoi! Io ti ho detto il mio parere! Non portarmi rancore per essere stato diretto e sincero!- conclude prendendo la legna e incamminandosi fuori dalla baracca.

Io lo seguo alle spalle: - Voglio essere ottimista! Solo per una volta…lasciamelo fare! Lasciami dire che funzionerà! Ne sono certo! La faremo funzionare! E per dimostrarti il mio impegno, inviterò Marta ad uscire con me!- concludo quasi come per farmi perdonare per questa decisione da totale irresponsabile.

Lui scuote la testa sorridendo e decide di tacere sull’argomento. Che poi…ragionandoci bene…perché sto cercando una sua approvazione? Lo so già di mio che questa azione è totalmente sbagliata e che si ritorcerà contro sia a me che a lei, ma la verità è che…non ce la faccio! Non ce la faccio ad averla attorno sapendo che lei non è più mia, che appartiene ad un altro e io non sono più niente, non riesco ad accettare di essere sparito così dalla sua vita, o meglio…. che lei sia sparita così dalla mia vita, lasciandola vuota e mancante di un qualcosa che solo lei può ridarmi e non una donna qualsiasi. La sua presenza è indispensabile, basta solo trovare il modo che nuoccia meno ad entrambi…e io lo troverò! Troverò il modo per non perderla del tutto.

Raggiungo l’angolo dove si fanno i ferri, e comincio ad aiutare Massimo a preparare tutto l’occorrente per un pranzo coi fiocchi. Massimo decide di non tornare più sull’argomento, essendo probabilmente consapevole del fatto che farmi cambiare idea sarebbe stata una cosa alquanto impossibile. So che quello ha detto l’ha detto per il bene di Anna, e non gli porto rancore per questo! Come potrei, visto che lui ha pienamente ragione? Ha ragione a dire che questa non è la cosa migliore per lei…ma che dire…dopo tanto tempo speso a sacrificarmi per il suo bene…ho deciso di pensare anche al MIO bene, di tornare ad essere egoista solo un pochino, solo quanto basta per sopravvivere a questo schifo di vita che sto facendo adesso.

Mangiamo in un clima sereno, ma purtroppo presto giunge l’ora di rimettersi in viaggio per casa. Durante il viaggio guido anch’io, tanto per dare a Massimo una tregua per godersi un po’ il paesaggio intorno, ritrovandomi a fare una lunga ed interminabile coda al casello dell’autostrada, potendo ammirare nel frattempo dallo specchietto retrovisore, la mia “amica” dormire tranquilla e beata sulla spalla di Andrea.

Arriviamo prima a casa di Anna: Massimo scende dall’auto per tirarle giù il borsone totalmente inutile che si era portata dietro, e dopo averlo nuovamente ringraziato, Anna saluta tutti noi e poi fa un gesto con la mano ad un ragazzo alto e moro che si trova davanti a quella che presuppongo sia casa sua. Pochi minuti dopo mi ritrovo davanti la tipica scena dei film: lei che gli corre incontro, lascia cadere il borsone a terra, lo abbraccia, lui che la solleva e la fa girare per poi posarla a terra e baciarla davanti ai miei occhi.

Tutti noi sulla macchina assistiamo in silenzio alla scena, ma visto che non credo gli altri si sentano rimescolare tutti gli organi interni come sto sentendo io in questo momento, dico in tono infastidito a Massimo:- Allora? Ti si è fossilizzato il piede? Perché se vuoi guido ancora io!-

- Oh! Hai ragione! Scusa!- esclama ripartendo mettendo fine alla mia tortura, per così dire, visto che comunque quell’immagine di quei due così felici e sorridenti non mi avrebbe abbandonato tanto presto, facendo soltanto acuire in me il rimorso di averla lasciata.

Solo una cosa mi domando: ma quel Manuel è davvero così tanto sicuro di sé da lasciar andare tranquillamente la sua ragazza in vacanza sapendo che ci sarebbe stato anche il suo ex…o è soltanto un imbecille che non ha minimamente pensato a questo dettaglio? Che siano davvero così felici da non temere nulla? Eppure non mi sembrava che Anna su in montagna sentisse tanto la sua mancanza!

Mah! Qualcosa non mi torna! Io per primo, che solitamente non dubito mai di me stesso, sarei stato geloso di un qualcuno che non conoscevo…anzi, io avevo già conosciuto la gelosia quando Anna era uscita quella sera con Fabrizio. Ed era stata una cosa orribile! Possibile che lui non provi la stessa cosa?  Che sia davvero così forte da non ritenermi un degno avversario di cui preoccuparsi? O soltanto più stupido? È più probabile, no?

Beh visto che l’incertezza non mi è mai piaciuta…c’è solo un modo per scoprirlo: prendo il telefono e le invio un messaggio:- Che scena romantica e commovente! Spero che un giorno mi presenterai il tuo principe azzurro! Ci conto eh! Non dimenticarlo!-


 
Ciao ragazze…un mese e un giorno! Scusate per il ritardo…abbiate pietà di me e apprezzate lo sforzo che ho fatto per concludere e pubblicare il capitolo entro un mese dal precedente come avevo promesso ad alcune di voi. So che sostanzialmente sembra una gran ripetizione dell’altra storia, ma vi garantisco che non sarà così ! Chiedo scusa se ho tagliato gran parte della giornata, ma il capitolo si allungava troppo e farne un altro di questo genere allungava soltanto la minestra, quindi ho deciso di troncare. A proposito….che ne pensate di Manuel? Sarà davvero così sicuro di sé…così stupido….o forse Annina non gli ha detto tutta la verità? Lo scoprirete nel prossimo capitolo… mi raccomando…non perdetelo! Ciao ciao!
  
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