Quattro anni. Erano trascorsi quattro anni dall'ultima volta che Raphael aveva pianto per l'amore sofferto di Kita. Aveva vagamente saputo, che lei si era sposata con Carter, avendo già avuto una bambina, chiamata July. 
Anche se ciò avrebbe potuto riaprire la ferita del cuore, al rosso non importava più di tanto. Lui aveva la sua famiglia da amare e proteggere. E solo questo contava. 
C'erano voluti quattro anni per guarire e rafforzarsi... ma da solo non ce l'avrebbe mai potuta fare. Leo, Don, Mikey, Casey ed April (ora fidanzati), gli erano stati accanto come non mai.
Avevano cercato in tutti i modi di assicurargli una vita più rigida, secondo Leo...
Una più tecnica e meno sentimentale, secondo Don...
Qualcosa in cui prevalesse l'umorismo e la spensieratezza, secondo Mikey...
Quattro anni solo per capire che l'amore più importante era la famiglia...

Raphie si stava allenando, sfogando un po' di noia domenicale invernale sul suo sacco fa box. La tana era molto tranquilla: Leonardo era nel dojo a praticare i suoi consueti katà, Donnie stava costruendo qualcosa di geniale, mentre Mikey...
Lui era un 17enne, adesso. Era forte, muscoloso, ma non aveva perso il suo sorriso. Si era irrobustito parecchio, malgrado avesse sempre una massa muscolare particolarmente piccina, rispetto agli altri.
Era cresciuto. La sua voce era cambiata appena, ma non il suo modo di pensare. Non il suo carattere... lui... Mikey, gli era stato più vicino che mai.
-Ehi, Raph!- salutò dolcemente Donatello.
Si tolse gli occhiali da saldatore, spostandoli sulla testa; aveva le mani unte di olio lubrificante e un sorriso radioso sulle labbra.
Il rosso ricambiò e guardò il divano vuoto: -Dov'è Mikey?-.
-E' in superficie a guardare le stelle-.
Raph ringraziò e decise di andare a vederlo... non si poteva mai sapere... però, sentiva che nulla avrebbe potuto rendere più viva quella serata.
Scambiò un sorriso di riflesso con Leo e s'inchinò rispettosamente dinanzi a Splinter, più anziano, ma sempre così affettuoso.
S'infilò nell'ascensore ovoidale, intenzionato a raggiungere i tetti, il prima possibile...

New York era calma, stasera. L'aria era fredda, la luna piena splendeva nel cielo, costeggiato da splendide stelle. Un paio di occhi azzurri erano rivolti a un puntino bianco particolarmente brillante, nel cielo.
Michelangelo sorrideva, seduto su un cornicione, con le gambe a penzoloni nel vuoto. Era piacevolmente tranquillo ed era davvero in pace.
-Proprio un bel cielo stellato, eh Mikey?-.
L'arancione non ebbe bisogno di girarsi solo per capire chi era: attese che Raphael si sedesse al suo fianco, per accoglierlo con un largo sorriso.
-Già... mi crederesti se ti dicessi che quella stella luminosa è Tamashi?-.
Il rosso osservò il pollice del fratellino protesto verso un candido astro e annuì, con l'assoluta convinzione. Sapeva a memoria tutta la storia del cristallo e della sua essenza.
-Non credi sia ora di tornare?- domandò Raphael: -Fa freddo-.
Mikey fece le spallucce: ed emise un "mmh" pensieroso.
Raphael si alzò in piedi e portò d'istinto una mano sul Sai destro, sospirando, notando il suo fiato tramutarsi in una nuvoletta bianca.
-Va tutto bene, fratellino?- domandò preoccupato dal silenzio di Mikey.
-Sono trascorsi quattro anni, Raphie- sorrise l'altro.
Il rosso lo guardò e sorrise: aveva ragione... il tempo era passato fra giochi e risate.
-E io sono contento che sia stato con voi- rispose morbido il rosso.
L'arancione si alzò in piedi, con un sorriso sul volto; abbracciò strettamente Raphael, il quale notò Leo, Don e Splinter che li stavano osservando, nascosti nella cabina di una scala antincendio.
-Raph...- chiamò ancora il minore, affondando il viso nel suo incavo del collo.
-Dimmi-.
-Promettimi che...- la sua voce si spense: -Promettimi che non ci lasceremo mai...-.
Il focoso non era sicuro di cosa dire: lui era realista e tendeva a non avere degli obiettivi futuri, ma ancor prima che potesse rispondere, tre paia di braccia calde avvolsero i loro corpi. 
Don, Leo e il maestro li stavano abbracciando, in risposta al desiderio del fratellino.
-Non posso prometterlo per il futuro...- ammise Raphael: -Ma posso giurarlo su questo presente-.
-Grazie Raphie...- sospirò Mikey, guardando per l'ultima volta Tamashi...

The End