Parte cinque
Gina Pompa: Prima di ogni cosa, veniva Billy Heart. Lui lo sapeva. Oh, mi cascassero tutti i denti se non lo sapeva. Billy Heart, il giorno prima di venir prelevato in casa sua per l’arresto, venne a scuola con il suo zainetto semivuoto in spalla. Si piazzò in giardino poi, e sul muro esterno della palestra, Billy Heart scrisse: “Io sono Dio” Vattelapesca: Non è che lui pensasse sul serio di essere Nostrosignore. Lui era Dio. Punto. Per la nostra schifosa cittadina e per i suoi abitanti (me compreso) Billy Heart era un qualcosa di astratto da venerare. E infondo è così diverso dal concetto di Dio? Tu credi in lui ma non lo conosci. Tu veneri lui ma non ci parli. Tu ti basi solo sui racconti di persone esterne, e quindi dimmi: non ti stai forse innamorando anche tu di Billy Heart facendo questa intervista? L’episodio successivo a quello del ballo fu quello di Shot Diamond e Billy Heart, il giorno dopo, nel cunicolo che io attraversavo per andare a casa mia. Non mi feci sentire, ovviamente. Lì per lì, sinceramente, mi sembrava tutto nella norma. Certo… mancava Levi per completare il trio delle giovani marmotte, ma hey… si parlava di Billy Heart, lui poteva anche parlare da solo che non sarebbe sembrata, nemmeno lontanamente, una cosa strana. Sta di fatto che erano lì, Billy Heart e Shot Diamond a discutere di un qualcosa che era successo fra di loro. Fu lì che io capì le domande di Ethan Levi. Fu lì che io compresi. Shot Diamond disse, testuali parole: “Billy… è come se mi avessi svuotato il corpo di ogni liquido. È come se mi avessi svenato e svuotato le palle allo stesso tempo. Come un pompino che ti risucchia l’anima. Ti avevo chiesto di andare a bruciare il tramonto con me e tu hai preferito bruciare me.” E nulla di strano, sembrano frasi da amicizia finita, se poi non avesse aggiunto: “Billy io ti amavo come un bulimico ama le sue dita. Come un anoressico ama la bilancia.” Gina Pompa: Nah… Billy Heart non era affatto gay, aveva avuto qualche ragazza nella sua vecchia città… lo sapevamo tutti. Non stava con nessuna semplicemente perché nessuna era alla sua altezza. Ritrovati di una pagina di diario di Ethan Levi: Sono strani Billy e Shot. Io amo Talitha, ma non voglio mancare di rispetto a Billy, eppure a lui sembra non importargliene. Shot invece ha preso a pungi il muro quando ha scoperto che Billy andava al ballo con sua sorella. Non capisco… dovrei essere io quello incazzato, dovevo portare io Talitha Heart al ballo. Eppure Shot è geloso. È geloso per via di un segreto che solo loro due conoscono. Billy sta impazzendo. Farnetica sullo IODIO e continua a dire di voler dar fuoco a tutto. Questa sera c’eravamo solo io e lui e la mancanza di Shot sembrava averlo innervosito parecchio. Io volevo chiedergli se Talitha gli avesse chiesto qualcosa su di me ma lui ha cominciato a lanciare sassi contro i vetri delle macchine. Non ho mai corso così tanto in vita mia. Più Billy distruggeva, più sorrideva. Billy Heart è un incanto quando sorride. Billy dice che dobbiamo portare avanti le idee rivoluzionarie. Billy dice di voler far saltare la città dalle fondamenta, per purificarla. Così dice. Billy Heart oggi ha pianto. Un giorno insulso. Un giorno qualunque. Ancora non ho parlato con Talitha. Billy non parla con me da tre giorni ormai. Ho parlato con Talitha però, mi ha detto che mi ama. Mi ha detto anche che Billy e suo zio hanno fatto a botte, e che da allora Billy è un fantasma in casa. Non che prima poi fosse di compagnia. Dice che addirittura si è ribellato a sua nonna. Reverendo Paul: Billy Heart… quel ragazzo. Aveva un problema. Non si nomina il nome di Nostrosignore invano. Cambiando soggetto: il suo amico, Shot Diamond, lo beccai a tirare pugni contro il muro mentre me ne stavo tornando in parrocchia. L’ho fermato, ovviamente. Ho chiesto spiegazioni, ovviamente. Ho cercato di fargli entrare la parola del Nostrosignore. Lui mi ha guardato come se non stesse capendo niente. Non penso di aver mai visto degli occhi così vuoti. Si è slacciato i pantaloni allora, con fatica perchè si vedeva che gli facevano male la mani, e ha tirato fuori il suo... il suo... come posso esprimermi. Il suo membro ecco, lo ha puntato verso le mie scarpe e ha cominciato a urinare. Qualcosa di osceno. Satana era in lui! Gina Pompa: Eravamo io e Mary Rose e come ogni santo giorno stavamo passando davanti casa di Billy Heart, ok? Era domenica, giorno di messa. Sua nonna era inquietantemente appollaiata sulla sedia a dondolo in veranda con quel suo fucile in mano. Davanti a lei suo nipote. Il suo preferito. Il più grande. Diritto, braccia lungo i fianchi. Muoveva le labbra lentamente mentre le parlava. Lei dondolava ed ascoltava. Billy Heart ispirava sesso anche così. Lei disse di no col capo e lui strinse i pugni, contrasse la mascella. Billy Heart parlò ancora a denti stretti e noi eravamo troppo lontane per poter sentire. Gesticolò poco e la nonna si alzò con il fucile sotto l’ascella, puntato verso il nipote. Billy allora calciò qualcosa sulla veranda, un sassolino forse, che andò a sbattere contro il palo del telefono lì accanto, dopodiché si voltò e fece per andarsene. Aveva sceso tutti gli scalini con in sottofondo la voce roca della vecchietta che gli urlava: “Disgraziato! Iddio ti punirà.” Billy Heart era affianco alla cassetta delle lettere ormai, quando un colpo di fucile la frantumò in mille pezzi. Legno e buste che volarono in varie direzioni. Billy Heart allora si voltò a guardare sua nonna, la quale aveva il viso offuscato dal fumo che ancora usciva dalla canna del fucile. Lo zio comparve dal nulla poggiato con le spalle sul telaio della porta, con la sua Lucky rossa in bocca. Lo guardava attraverso le palpebre socchiuse. C’era una faida famigliare. Vattelapesca: Nonna Heart… che gran donna. E non nello stesso senso in cui lo diresti della mamma di Billy. No… Nel senso che ti faceva cagare in mano appena passavi di fronte casa. Sembrava in attesa di qualcosa. Sembrava una sottospecie di protettrice. La guardia del corpo degli Heart. Mago: Era il 13 aprile del 1958. Billy Heart, quella sera, bruciò l’ala ovest e l’ala nord della scuola. Le altre due aule furono soltanto lievemente danneggiate. Ovviamente nessuno poteva provare che fosse stato Billy Heart, e nessuno di noi studenti voleva dare a lui la colpa. Gli insegnanti non avevano nemmeno la benché minima idea su chi fosse il piromane. La polizia forse ipotizzava qualcosa, ma noi studenti lo sapevamo benissimo. O almeno… quelli attenti e quelli che erano presenti quella sera. C’era così tanta gente che non si capiva nulla. Ma Billy Heart era in prima fila a godersi lo spettacolo, con la sua giacca di pelle nera, i suoi blue jeans strappati e le braccia lungo i fianchi. Shot si fumava una sigaretta qualche persona un po’ più in la. Lo sguardo di Billy Heart fece capire tutto. Il disgusto verso i pompieri che spegnevano il fuoco. Il sogghigno e gli occhi lucidi dall’emozione. Billy Heart aveva dato fuoco alla scuola. Quello era il segnale per i suoi compari. Quello era il segnale per chi sapeva coglierlo. Lo Iodio era iniziato e i suoi membri, senza conoscersi, sentivano dentro cosa dovevano fare. Nessuno sapeva chi ne faceva parte, nemmeno quelli che ne facevano parte. Cani sciolti. E io lo avevo colto, il segnale. Io ero un membro dello Iodio. Gina Pompa: Il segnale. Sapevamo che era un segnale. Il segnale che avrebbe portato alla rivolta. Così pensavo. Mi aspettavo cose eclatanti. Lo Iodio era iniziato. Io odio. Io odio dio. Odio io dio. Odio dio io. |