Dopo
essersi commosso ed aver
stretto forte a se Davide, Guido lo riaccompagna a letto e con un tono
dolce ma
perentorio lo invita a riposare “Domani sarà una
giornata lunga ed importante,
molto di più di quello che possiamo pensare. Dormi bene
piccolo” bastano pochi
minuti e Davide felice più che mai si addormenta sereno.
Per
lui, al contrario, dormire è
impossibile, Davide, Beatrice, Paolo Marino, Berlino, il convento, suor
Angela,
gli altri e poi lei Azzurra, anzi meglio dire Azzurra e Gianandrea, i
promessi
sposi. Solo all’idea sente il sangue rimescolarsi nelle vene
e bruciare come se
si stesse propagando un incendio.
Adesso… adesso non posso fare nulla,
proprio nulla, è notte fonda, le
luci sono spente, il silenzio regna sovrano, che potrei mai fare
adesso? Ma
domani, domani sarà la giornata decisiva per i miei
sentimenti, sarà un momento
importante per me e per Davide. Se è disposta a sposare
Gianandrea per tenere
con sé Davide, non potrebbe essere disposta a provare a
stare accanto a me ed
occuparci insieme di lui? Possibile che lei è capace di
mettere in discussione
tutta la mia vita, i miei sogni, le mie emozioni, i miei sentimenti ed
io per
lei non rappresento proprio nulla? Non posso crederci e non voglio.
Sono sicuro
che una speranza per noi c’è e questa notte devo
trovare un modo, un modo per
arrivare al suo cuore, qualunque strada basta che mi permetta di stare
con lei,
anche se dovessi andare a prendere quella luna lassù considera
Guido
osservando il cielo.
E’
inquieto e comincia a
delinearsi nella sua mente quella via, quel percorso che può
portare lui a lei
e lei a lui. Comincia quasi senza rendersi conto a girare per il
convento,
scende in cucina, poi va al bar e li si accorge che nel giardino
c’è qualcuno,
una fioca luce accesa, avverte un sospiro. Non può essere
una persona estranea
al convitto o alla residenza universitaria, quindi qualcuno di
conosciuto e non
temibile, per questo meglio andare a sincerarsi di quella presenza,
giusto per
scrupolo. Meglio accertarsi che non fosse nessuno che aveva bisogno di
aiuto o
di un soccorso.
Quel
timore comincia a prendere
corpo, quando si rende conto che quel qualcuno che ha sospirato
è una donna, ha
lunghi capelli scuri ed è distesa su una panchina con il
viso rivolto verso il
cielo.
Che
sia svenuta? Che abbia avuto
un mancamento? Un calo di pressione? O peggio ancora? Tutto diventa
sempre più
spaventoso ed il suo grado di preoccupazione cresce a dismisura
perché…
“Azzurra”
quasi urla a pochi
passi da quella panchina
“Ahhhhhhhhhhhhhhh!”
altro urlo
stavolta da parte di lei, che si alza a sedere, saltando su come un
razzo
“Guido! Ma che maniere! Ora non solo mi porti via
strattonandomi, ma gridi
anche in quel modo nel cuore della notte, mi vuoi far venire un
infarto?”
“Per
quanto riguarda i modi, hai
ragione, sono decisamente peggiorati negli ultimi tempi,
chissà perché, non
devo aver frequentato proprio Miss Galateo e per quanto riguarda
l’infarto, al
contrario sei tu che ne farai prendere uno a me prima o poi, pensavo
che ti
fossi sentita male”
“Ah!”
sospira sconsolata Azzurra
“Vabbè scusa allora” ritorna a stendersi
per guardare le stelle e lui le si
siede accanto.
“Come
mai non dormi? E’
tardissimo e domani c’è il matrimonio di
Margherita”
“Si,
lo so, saranno i troppo
pensieri, mi sono divertita con le altre all’addio al
nubilato, ora loro
riposano tranquillamente ed io invece? Non riesco a chiudere occhio,
poi già ho
un’idea di come andrà a finire, prendo sonno
all’alba e domattina mi sveglio
per ultima e faccio tardi come al solito”
Lui
ride.
“Perché
ridi?”
“Perché
hai appena ammesso che
sei sempre in ritardo, sei diventata anche capace di riconoscere i tuoi
difetti?”
“Sono
diventata capace di
riconoscere tante cose, te l’ho detto anche l’altro
giorno nel tuo ufficio,
sono cambiata tanto Guido, ora non mi accontento più, non ci
riesco”
“Ma
sposi Gianandrea però”
constata lui con amarezza
Lei
fa cenno di no con la testa
“Abbiamo capito che era inutile, che nonostante i motivi
più che importanti per
cui lo facevamo, io non potevo sposarlo”
“Vi
siete lasciati?” chiede lui
con un miscuglio di emozioni che gli fa battere il cuore ad un ritmo
irregolare.
“Gianandrea
è davvero una persona
speciale, ha capito che non lo amavo ora e che forse era difficile che
ci sarei
riuscita con il tempo e nemmeno io ero più capace di
guardarmi allo specchio e
di non sentirmi in colpa con me stessa e con i miei sentimenti. Mi
dispiace
solo per Davide. Ora tu te ne andrai con Beatrice e con lui ci
sarà suo padre.
Chissà dove se lo porterà quello. E se lo
portasse in giro per il mondo in
posti pericolosi? Lui in Thailandia era disperso, era stato in galera e
poi a
me quello non mi piace, Guido” pronuncia il suo nome come se
lui fosse la sua
ancora di salvezza in un mare in tempesta.
“Nemmeno
a me piaceva, ma si è
dimostrato più responsabile e maturo di quanto pensassi, se
ne è andato qualche
ora fa, è partito non so per dove, non so tra quanto
tornerà e se tornerà mai.
Ha fatto la sua scelta ed ha rinunciato a Davide ed io per questo lo
ammiro”
Lei
lo guarda disorientata, si
alza di nuovo e si siede al suo fianco, il suo sguardo pare
terrorizzato e
sembra avere mille interrogativi che le si arrovellano per la testa
“Quello ha
abbandonato suo figlio, un bambino di 8 anni e tu lo ammiri? Davide ora
finirà
davvero ai servizi sociali ed io non posso fare più niente,
non voglio che lo
portino via, non voglio” le lacrime cominciano a rigarle il
volto e lui la
accarezza e gliel’asciuga.
“Davide
non andrà da nessuna
parte, sarà con me, sarò io suo padre, solo
io”
Azzurra
mentre ha ancora gli
occhi lucidi dal pianto scoppia a ridere “Come? Con
te?”
“Si,
Paolo Marino ha rinunciato a
suo figlio per il suo bene, continuerò ad essere il tutore
legale del bambino,
porta il mio cognome e sono in grado di offrirgli tutto quello di cui
ha
bisogno, alla scadenza dell’anno concessomi dal giudice, gli
chiederò una
proroga e sono sicuro che accetterà”
Lei
lo abbraccia contenta “E’ una
notizia bellissima Guido, bellissima, potevi dirmela subito no, invece
di fare
il misterioso, ho avuto paura che stavolta restasse davvero da solo e
invece
Davide è fortunato ad avere te e tu ad avere lui”
“Davide
non sarà mai solo, perché
io gli ho promesso che sarò il suo papà per
semprissimo”
“Per
semprissimo” mormora lei “Tu
e Beatrice sarete in grado di dargli il meglio e poi a Berlino
potrà
frequentare delle ottime scuole, conoscere le lingue”
ammetterlo le costa tanta
fatica, più fatica di quanto immaginasse, ma è
una buona prospettiva per il
futuro di Davide e il futuro di quel bambino è
l’unica cosa che le è stata
sempre a cuore.
“E
tu che farai?” prova a sondare
il terreno lui
“Troverò
un lavoro, coltiverò i
miei interessi, proverò a farmi delle amicizie,
ripartirò un’altra volta, dovrò
pur trovare la mia strada? Anche se questo significa ammettere che sono
di
nuovo sola” abbassa gli occhi tristi e di nuovo
pericolosamente lucidi
“Anche
io e Beatrice ci siamo
lasciati e non vado più a Berlino, proverò a
chiedere una proroga anche lì e se
non la accetteranno io avrò anche rinunciato ad un sogno ma
pure loro non sanno
che si perdono. Non sarai di nuovo sola. Io… tu…
Davide” comincia confusamente
Guido.
Lei
ride e spalanca i suoi occhi
“Vuoi dire che…”
“Guido,
Azzurra ma che ci fate
voi lì?” Davide affacciato dal piano superiore li
interrompe
“Davide
stavamo solo parlando un
po’, non avevamo sonno, tu piuttosto non stavi
dormendo?”
“Avevo
sete e non ti trovavo più”
“Va
bene ti raggiungo subito, ma
va dentro che nonostante tutto è umido”
Tornano
a guardarsi e quasi si
imbambolano l’uno nello sguardo dell’altra
“Meglio che raggiunga Davide, sono
le tre, è davvero tardissimo. Va a dormire anche tu,
altrimenti domattina davvero
ti svegli per ultima”
Lei
sorrise di nuovo ed annuì
“Buonanotte Guido e dai un bacio a Davide”
Lui
le si avvicina e le bacia la
guancia in maniera dolcissima “Buonanotte anche a
te”
Azzurra
lo guarda e lui senza
bisogno di ricevere la domanda le risponde “Era il bacio
ricambiato da Davide.
A domani anima in pena della notte”
“Non
sono più in pena” rispose
lei allontanandosi e sparendo dalla sua visuale
“Tu
non più, ma io lo sono ancora
e fino a domani, fino a quando non te lo chiederò e non
accetterai di stare
accanto a me sarò sempre in pena” considera Guido
dentro di sé.
Raggiunge
Davide in casa e dopo
avergli versato da bere gli chiede “Ma tu lo sai come si
organizza una caccia
al tesoro?”
Note
Finali
Per
concludere questa
scena è totalmente immaginata. Non è la
rivisitazione di nessuna scena andata
in onda nella fiction e si colloca tra la partenza di Paolo Marino,
l’abbraccio
di Guido con Davide e il risveglio del mattino successivo con la caccia
al
tesoro per Azzurra. Grazie a chiunque mi abbia seguito anche in questa
avventura. Serena.