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Autore: millyray    01/08/2013    1 recensioni
Pare che finalmente la vita di Max e del suo Stormo stia per prendere una svolta decisamente importante e, forse, persino irreversibile con l'incontro di due ragazze, Jo e Shary, non molto diverse da loro, che sanno cosa significa essere in fuga, rischiare la vita e vivere nella paura.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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LA LUCE DEI MIEI OCCHI

CAPITOLO OTTO

Shary, Max, Iggy, Fang, Nudge e Total erano seduti attorno al tavolo della cucina a giocare a Monopoli. Jo era andata al lavoro da un paio d’ore, mentre Gasman e Angel dormivano placidamente nei loro letti.

“Sono centoventi dollari”, sbottò Iggy rivolto a Fang, porgendogli la mano con sguardo di sfida.

Fang gli diede i soldi sbuffando; il biondo li stava battendo tutti, come sempre, e come facesse ancora nessuno lo capiva.

A un certo punto si sentirono dei leggeri passi venire verso di loro e una bambina bionda con gli occhi leggermente assonnati comparve sulla porta della stanza.

“Max, io e Gazzy non riusciamo a dormire”, disse Angel guardando la più grande dello Stormo con sguardo quasi di supplica.

Max però non sapeva che dirle, così fu Shary a intervenire: “Volete che vi legga una favola? Così, magari vi viene sonno”.

“Davvero?”

“Certo!” rispose la rossa, alzandosi da tavola. “Tanto ormai Iggy mi sta mandando in bancarotta”.

La ragazza e la bambina si allontanarono su per le scale e, dopo aver preso un libro, Shary entrò in camera delle ragazze, dove c’era anche Gasman, e si sdraiò in mezzo ai due fratelli.

“La conoscete la storia di Peter Pan?”

“No, di che parla?” le chiese Gazzy.

“Di un bambino che non voleva mai diventare grande e che viveva sull’Isola che non c’è. Sapeva pure volare”.

“Davvero? Aveva anche lui le ali come noi?”

“Oh, no. Lui usava la polvere delle fate. Ascoltate”.

Shary aprì il libro e iniziò a leggere una delle sue fiabe preferite che sua mamma le leggeva sempre quando era piccola. I due bambini le stavano accanto, ascoltavano attentamente presi dalla storia, ma ogni tanto i loro occhi si chiudevano per un po’.

Dopo poco più di mezz’ora, la ragazza si accorse che Angel e Gasman si erano addormentati, avevano gli occhi chiusi e il respiro pesante, segno che dormivano piuttosto profondamente.

Si fermò un attimo a guardarli; erano così dolci e innocenti, due semplici bambini che dormivano beatamente dopo aver ascoltato la favola della buona notte, due bambini che all’apparenza sembravano normalissimi, due semplici bambini che avevano ancora una vita lunga e piena davanti a loro.

E così sarebbe dovuto essere.

Ma la vita era ingiusta per tutti, anche per quei due poveri bambini che, oltre a essere mutanti, non avevano una famiglia, né dei genitori, una casa o una protezione…

La ragazza decise di alzarsi, così si sedette sul letto cercando un modo per uscire senza urtarli. Lanciò uno sguardo alla porta socchiusa e allora si arrestò; Iggy stava passando proprio in quel momento, con le mani in tasca e i capelli biondi leggermente spettinati. E allora le successero di nuovo le stesse cose che le succedevano tutte le volte che lo vedeva. Avrebbe tanto voluto dormire anche lei abbracciata a lui come avevano fatto prima i bambini con lei.

“Dovresti dirglielo”, disse una voce dietro di lei facendola sobbalzare; si girò e si trovò davanti gli occhi di ghiaccio di Angel. Ma non stava dormendo? Certo che quella bambina era un vero… non sapeva come definirla, ma certe volte metteva un po’ di inquietudine.

“Dovresti proprio dirglielo”, continuò lei. “Che ti piace. Sono sicura che lui ne sarà contento”.

Bene, perfetto, anche la bambina aveva capito che si era innamorata di Iggy. Probabilmente lo sapevano tutti ormai, anche il cane. Ma un momento. Che cos’è che aveva detto? Che sarebbe stato contento se lei glielo diceva? E perché?

 

Shary era in garage a pulire la moto di suo padre. Adesso la usava lei ogni tanto, visto che non poteva né volare né guidare la macchina.

“Ciao!” la salutò qualcuno, appena entrato. Lei sorrise immediatamente sentendo il cuore che le balzava nel petto, riconoscendo quella voce.

Si voltò e si trovò davanti ai soliti occhi azzurro cielo che la sapevano sempre catturare e ammaliare.

“Ciao”, ricambiò lei con un sorriso dolce.

“Che facevi?”

“Sto pulendo la moto”.

“Hm… interessante”.

Restarono per mezzo minuto in silenzio, un silenzio piuttosto imbarazzante in cui nessuno dei due sapeva che cosa dire.

“Ti va di fare un giro con me in moto?” chiese ad un tratto lei senza neanche sapere come le erano venute quelle parole; forse erano servite solo per interrompere il silenzio, infondo era solo una innocente proposta, lui poteva anche rifiutare. Ma allora perché lei si sentiva come se gli avesse appena chiesto di uscire e dentro di sé sperava con tutto il cuore che rispondesse affermativamente?

“Sì, d’accordo”.

Shary si sarebbe volentieri messa a saltare per tutto il garage dalla contentezza, ma era meglio evitare certe figuracce.

“Ma dove andiamo?” chiese poi lui, prendendola un po’ alla sprovvista. Già, dove potevano andare? Ma poi però, dopo averci pensato un attimo, rispose con entusiasmo.

“In un bel posto. È una sorpresa però”.

“Ok, mi piacciono le sorprese”.

Dopo aver indossato il casco, montarono entrambi in moto, lei davanti e lui dietro, circondando la vita della ragazza per non cadere. A Shary sarebbe piaciuto il contrario, così che lei poteva stringersi forte a lui e sentire i muscoli che aveva sotto la maglietta, ma purtroppo un piccolo problema alla vista di Iggy le impediva di fare questo.

Le strade quel giorno non erano molto affollate così arrivarono in circa venti minuti ad una spiaggetta dove non c’era anima viva e dove le onde erano piuttosto alte sebbene il vento non era molto forte. Era il posto preferito della ragazza, ci veniva tutte le volte che aveva bisogno di stare un po’ da sola a riflettere, in moto oppure anche a nuoto. Non veniva mai nessuno a nuotare lì, proprio perché le onde erano molto alte, a parte i pochi coraggiosi che volevano provare l’adrenalina di nuotare o surfare tra le onde altissime.

Dopo essersi guardata un po’ intorno, a Shary all’improvviso venne un’idea che forse avrebbe potuto soddisfare la voglia che sentiva prima, mentre erano in moto.

“Ti va di provare a guidare la moto?”

Iggy sgranò gli occhi incredulo, non aspettandosi una proposta del genere.

“Sì, ma… come faccio? Non so se te ne sei accorta ma non ci vedo”.

“Oh, beh, questo non sarà un problema così grosso. Non c’è anima viva quindi non andremo addosso a nessuno ed è anche  tutta sabbia quindi anche se cadiamo non ci faremo molto male. E poi… ti dico io dove guidare e quando svoltare”.

“Ma ne sei sicura?”

“Certo. Tu ti fidi di me?”

“Sì, mi fido di te”. C’era sicurezza e certezza nella voce del ragazzo quando aveva pronunciato quelle parole e Shary si sentì immediatamente scaldare il cuore; si fidava di lei e quello era già un inizio. Ma un inizio per cosa?

Rimontarono di nuovo entrambi in moto, sempre col casco, ma questa volta invertirono le posizioni e così finalmente la ragazza aveva potuto stringersi a lui e toccare i suoi pettorali.

Ottima come scusa, lo aveva visto fare spesso nei film. Ma non gli aveva proposto di guidare soltanto per questo, non era certo stupida da rischiare la sua vita soltanto per un piccolo capriccio. Era sicura che non avrebbero fatto incidenti, lui riusciva a cavarsela in tutto perché non anche con una moto? Voleva semplicemente fargliela provare, aveva capito quanto ci tenesse e be’… voleva cercare di renderlo contento.

All’inizio erano partiti piano, guidando sulla sabbia della spiaggia però lontani dal mare di un paio di metri. Poi, pian piano, Iggy aveva acquistato un po’ più di sicurezza e aveva aumentato la velocità, guidando quasi come se fosse in autostrada.

“Fra un metro gira nella curva a destra”, disse ad un tratto Shary all’orecchio del ragazzo perché la sentisse.

E lui fece come lei gli aveva detto.

Continuarono così per circa una mezz’oretta, lui che guidava e lei che gli diceva dove andare.

Iggy si fidava ciecamente di lei e non solo letteralmente. Per la prima volta si sentiva bene, come se potesse vederci veramente, riusciva pure a immaginarsi il paesaggio davanti a lui.

Era come se lei fosse i suoi occhi…

 


MILLYS’ SPACE

Sono un po’ in ritardo con l’aggiornamento, ma sono stata presa da diverse altre cose e ho continuato a rimandare. Scusate, ma le vacanze mi annebbiano un po’ la mente.

Be’, ecco qua… sì, lo so che questi capitoli sono un po’ noiosi e che sarete stufi di sentir parlare solo di Iggy e Shary, ma vorrei concludere la questione tra loro due.

Non starò a parlare molto, è piuttosto tardi e ho ancora altre cose da fare. Spero vi sia piaciuto comunque.
Lasciatemi qualche recensione e non scordatevi di fare una visitina alla mia pagina face : )

Bacioni,

M

MAXBARBIE: ehi, bella : ) come vedi, non sei l’unica in ritardo. Sono contenta che apprezzi tutti i miei capitoli, mi fa davvero piacere. Sai, non sempre io ne sono soddisfatta. Però questo devi dire che mi piace ^^ tu cosa ne dici?
Un bacio.
P.S. se non mi avessi detto che è uscito Nevermore non l’avrei saputo prima di entrare in una libreria ^^ mi sono messa a battere i pugni sul tavolo e a saltellare dalla gioia sulla sedia ^^ lol

  
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