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Autore: Crystal eye    01/08/2013    2 recensioni
Tre anni dopo lo scontro con Ade, i cavalieri sono richiamati a combattere da alcune vecchie conoscenze. All'inizio sembra essere una battaglia come le altre, ma quando in mezzo si mettono l'amore e delle scoperte che lasciano senza fiato, l'unica cosa che possono fare è cercare di non farsi sopraffare. Tra battaglie, amori e nuove parentele, il destino del mondo si posa, come sempre, sulle spalle di cinque ragazzi.... ma saranno davvero da soli?
Dro questa è dedicata a te che mi hai dato la giusta ispirazione per scriverla!!! ti adoro!!!!!
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Nuovo Personaggio, Phoenix Ikki, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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NOTE DELL’AUTRICE: salve a tutti!!!! Ecco il secondo capitolo, spero che vi piaccia.... vi avverto che la storia non è ancora entrata nel vivo... stiamo solo preparando il terreno per quello che deve avvenire!!!

Buona lettura!!!

Crystal

 

 

Capitolo 2

 

NUOVA LUXOR

 

Andromeda

 

Andromeda dormiva quando ricevette il messaggio di Dohko, che lo portò a svegliarsi di soprassalto, come se fosse uscito da un  brutto sogno. Dopo la guerra contro Ade aveva avuto tanti di quegli incubi con il Dio come protagonista. Ogni volta riviveva i momenti in cui, sotto il controllo del Dio dei morti, aveva attaccato suo fratello.... stentava anche a crederci, neanche quando si erano incontrati, durante la Guerra Galattica aveva voluto attaccarlo!

Ogni notte gli sembrava di ritornare prigioniero nel suo stesso corpo, impotente davanti alla forza di Ade, che lo costringeva a fare del male a chi amava. Ultimamente, sognava spesso Crystal e un’altra ragazza, bionda e con gli occhi azzurri, che non aveva mai visto prima, che ridevano con lui al Grande Tempio e all’improvviso il Dio riprendeva il controllo del suo corpo, come di un manichino, e lo costringeva ad attaccare i suoi amici.

Quel messaggio era arrivato proprio nel momento in cui Ade riusciva a sopraffarlo e lo aveva strappato a forza dal suo incubo. L’aveva scioccato sapere che stavano per tornare a combattere. Non sapeva quale potesse essere il nuovo nemico, ma sinceramente sperava di non dover ingaggiare battaglia con nessuno, di poter risolvere la cosa in modo pacifico, anche se, con tutta probabilità, le sue speranze erano vane.

Si guardò intorno nella stanza, trovandola claustrofobica nel buoi della notte, perciò nonostante l’ora tarda, decise di preparare tutto quello che poteva servire e uscì per prendere una boccata d’aria e schiarirsi le idee in attesa che arrivasse l’alba e, con essa, la possibilità di parlare con Pegasus e Lady Isabel.

Mentre passeggiava nel parco, sotto la tenue luce della luna crescente, si perse in pensieri concentrati sul sogno, nella prima parte, dove lui, Crystal e quella ragazza sconosciuta ridevano e scherzavano.

Non riusciva a capire perchè gli creasse quella sensazione di calore al petto, nel cuore.

 

Pegasus

 

La voce del cavaliere di Libra aveva portato il giovane Pegasus a uscire dallo stato di dormiveglia in cui era caduto.

Non gli sembrava vero che presto sarebbero dovuti tornare a combattere, dopo tre anni di meritata pace.

Dopo la guerra contro Ade, il dio degli inferi, in cui lui e gli altri cavalieri avevano rischiato di morire e dove per poco non avevano perso anche Atena, Lady Isabel, aveva creduto, sperato, che fosse finita, definitivamente.

L’ormai diciannovenne cavaliere di Pegasus si alzò dal letto nel suo appartamento alla darsena, massaggiando distrattamente la spalla, in corrispondenza della cicatrice lasciata dalla spada del signore dei morti, che ogni tanto mandava fitte dolorose lungo tutto il braccio e iniziò a prepararsi per la partenza.

Di sicuro il messaggio di Libra era stato ricevuto anche da Andromeda, quindi si sarebbero incontrati da Milady appena avesse fatto giorno.

Si affacciò alla finestra, osservando distrattamente il cielo mentre ricordava le battaglie affrontate gli anni passati. Ripensò a coloro che avevano perso e ai legami che si erano creati e consolidati nel corso delle lotte.

Solo quando vide il Sole illuminare il mare di fronte a lui si riscosse, preparandosi e lasciando i ricordi tornassero nel passato a cui appartenevano.

 

Lady Isabel

 

Il messaggio di Dohko non la sorprese, aveva percepito che qualcosa non andava, anche se non era riuscita a capire cosa fosse esattamente, né tantomeno, da dove provenisse la minaccia. Aspettava in piedi davanti alla finestra del salotto della villa di Thule l’arrivo dei due cavalieri residenti a Nuova Luxor, certa che le avrebbero chiesto spiegazioni. Spiegazioni che lei non aveva. L’unica cosa certa al momento, era che stava per cominciare una nuova guerra, contro un nemico di cui non sapevano assolutamente nulla, non ancora, per lo meno.

In quel momento arrivarono i due ragazzi, che vennero scortati dentro dall’onnipresente Milock, che si lamentava per il comportamento irriverente di Pegasus, mentre Andromeda sorrideva, leggermente in disparte.

Anche Lady Isabel sorrise a quella scena, che si era ripetuta varie volte in quei tre anni, poi tornò seria, consapevole che quella non era un’occasione felice per stare insieme.

“Milock! Smettila, ora! Sappiamo tutti che Pegasus non cambierà mai!” disse un po’ scherzosa, ponendo fine alla ramanzina. Il clima si fece subito teso, i sorrisi sul volto di Andromeda e Pegasus svanirono, lasciando il posto ad un’espressione seria.

“Milady, avete ricevuto anche voi il messaggio da Libra?” domandò con voce tesa il cavaliere di Andromeda.

“Si! Purtroppo si! E so che vorreste sapere qualcosa di più, ma tutto ciò che so dirvi è che, nonostante siamo vicini all’inizio di una nuova guerra, non è ancora il momento!” rispose, anticipando le loro domande.

“Non hai idea di chi possa essere il nostro nemico, questa volta?” chiese Pegasus, un po’ deluso, aveva davvero sperato di avere qualche informazione in più.

“No, mi dispiace. Tutto quello che so è che il nostro nemico, chiunque sia, è ancora bloccato da qualche potere a me sconosciuto.” Disse.

“Non ci resta che recarci al Grande Tempio per scoprirlo, allora!” esclamò il giovane castano con tono deciso, stringendo i pugni per la frustrazione.

 

INDIA/JAMIR

 

Shaka/Mur

 

In due diversi luoghi della Terra, due giovani uomini venivano contattati telepaticamente da un loro amico. Il cavaliere di Ariete, Mur, e il cavaliere di Virgo, Shaka, ascoltarono con attenzione quello che il compagno aveva da dire.

Entrambi avevano avvertito che qualcosa non andava, ma non avevano potuto scoprire molto di più e poi, temevano che, parlandone agli amici, avrebbero dato troppa importanza a delle semplici sensazioni, magari errate, creando scompiglio per niente. Ma, a quanto pareva, non si erano sbagliati.

Si recarono immediatamente al Grande Tempio e, cercando di colmare l’attesa, provarono a scoprire qualcosa di più con le loro capacità.

 

BRASILE

 

Aldebaran

 

Era riuscito, dopo tanto tempo, a tornare nella sua città, in Brasile, e ci aveva vissuto tranquillamente, fino a che, quel messaggio, non confermò il presentimento che lo impensieriva da giorni.

Così si preparò a tornare in battaglia, a proteggere la Dea Atena e l’umanità intera dalle forze oscure.

 

GRECIA

 

Kanon

 

Dalla fine della guerra contro Ade, nonostante fosse stato accettato dai cavalieri suoi compagni, non se l’era sentita di rimanere con loro, in fondo non si sentiva pienamente parte del gruppo, anche se non aveva più problemi con nessuno di loro.

Rimase, tuttavia, vicino al Grande Tempio, nel caso fosse accaduto qualcosa di imprevisto.

Quando ricevette il messaggio di Libra, quasi iniziava a pensare si essere stato troppo paranoico, ma sembrava che invece il mondo non riuscisse a stare al sicuro per più di una manciata di anni.

Si recò al Grande Tempio, quasi più curioso che preoccupato, anche se c’era qualcosa che gli faceva contorcere le viscere, senza che ne potesse capire il perchè.

 

Ioria/Milo

 

I cavalieri della quinta e ottava casa avevano deciso di rimanere a custodia del Grande Tempio, nonostante il divieto categorico della dea Atena, che voleva vivessero una vita normale, almeno un po’. Tuttavia, i due non si erano fatti convincere ed erano rimasti, anche se capitavano spesso occasioni in cui uscivano senza pensare ai loro ruoli di cavalieri dello zodiaco.

Però se non avessero ricevuto quel messaggio dal loro compagno e amico, Dohko, sarebbero stati costretti loro a richiamare tutti a causa del terribile terremoto che si era abbattuto sul tempio e aveva fatto quasi crollare le dodici case.

Queste, protette dal cosmo di Atena, resistettero, purtroppo non fu lo stesso per l’arena, le cui tribune e colonne formarono un cumulo di macerie in pochi minuti.

La causa apparentemente sembrava essere stata la breve esplosione di un cosmo oscuro, molto lontano, che fece spaventare i due cavalieri, che pensarono a cosa avrebbe potuto fare, chiunque possedesse un cosmo simile, se avesse deciso di attaccarli.

Dopo quel terremoto rimasero vigili, fino all’arrivo dei loro compagni, un po’ sconvolti dal ritrovarsi l’arena in rovina.

 

ISOLA DEL RIPOSO

 

Phoenix

 

L’isola del riposo. Il suo rifugio, ormai, e anche se il desiderio di rimanere con Andromeda era sempre grandissimo, non riusciva a restare tra i suoi migliori amici.

Si era sentito sempre in qualche modo indegno della loro amicizia e anche dopo tutto quello che aveva fatto, tutti i pericoli che aveva affrontato al loro fianco, non si sentiva davvero parte del gruppo, sempre per quel piccolo periodo in cui era stato  dalla parte delle forze oscure.

Infatti, dopo alcuni mesi trascorsi con il suo fratellino, aveva deciso di allontanarsi, ma facendo in modo che Andromeda sapesse sempre dove si trovava. E ogni tanto tornava, dopo che tutti lo pregavano di farlo. Perfino Crystal. Il che lo sorprendeva ogni volta che sentiva la sua voce al telefono. Lo lasciava senza parole il fatto che lo volesse alle feste e festeggiamenti vari, persino al suo compleanno, o anche solo per stare di nuovo tutti insieme, dopo il loro inizio non proprio amichevole.

Lo rendeva incredibilmente felice il fatto che lo volessero tutti per festeggiare insieme, anche se non sempre riusciva a dimostrarlo.

Sperava che, con il tempo, questo suo senso di inadeguatezza sarebbe passato, ma quella nuova minaccia difficilmente l’avrebbe permesso.

O almeno così pensava prima di incontrare l’unica donna sulla faccia della Terra in grado di guadagnarsi il suo rispetto senza bisogno di essere una dea. Anche se, con i suoi lunghi e ricci capelli rossi, l’altezza e il corpo agile e formoso e aggraziato, poteva sembrarlo.

Lo andò a prendere, dicendogli... gridandogli che se non si fosse mosso da solo l’avrebbe trascinato lei, anche per le orecchie se necessario.

Phoenix l’aveva bellamente ignorata. Aveva intenzione di intervenire solo al momento in cui avrebbero avuto bisogno di lui.

“Come desideri!” esclamò questa, stringendo gli occhi verde chiaro in due fessure.

Si avvicinò senza far rumore e lo immobilizzò con il pensiero, mentre lo prendeva per la collottola come fosse un cucciolo e il cavaliere della fenice cercò di liberarsi.

“L’hai voluto tu, Araba Fenice.” Disse lei con tono condiscendente, come se stesse parlando ad un bambino, “Io ero disposta a farti camminare sulle tue gambe!” aggiunse.

“Ma si può almeno sapere chi diavolo sei?” le domandò il cavaliere, rivolgendole parole civili, anche se incavolato, smettendo di ribellarsi.

“Mi chiamo Jasmine, ti basti sapere questo!” rispose fredda come i ghiacci di Crystal.

Phoenix scosse la testa a quel paragone, perchè in quei giorni gli veniva sempre in mente il cavaliere del cigno?

 

SIBERIA

 

Crystal

 

Nel silenzio delle lande ghiacciate della Siberia, un giovane biondo vestito solo con una canottiera blu, pantaloni neri, con degli scaldamuscoli ai polpacci arancioni e delle fasce blu ai polsi era inginocchiato sulla neve, con le mani giunte mentre salutava sua madre, sepolta nel profondo oceano, e il suo maestro, chiuso dentro una lastra di ghiaccio.

Si stava preparando a tornare al Grande Tempio.

Dopo tre anni passati lontano da quel luogo e dalle battaglie, era quasi strano tornaci.

Sospirò pesantemente, cercando di buttare fuori, assieme all’aria, anche la brutta sensazione che lo attanagliava, come di vuoto e nostalgia, ma non sapeva a cosa attribuirla. Come se gli mancasse qualcosa, ed era da un bel po’ che l’aveva notata, ma non ci aveva mai fatto caso così tanto. Tuttavia, da quando era scoppiata la guerra contro Ade, si era accorto di come si fosse accresciuta e di come sembrasse dividersi. Aveva avuto davvero paura di perdere i suoi amici e quando si era ritrovato da solo con Sirio, negli Inferi, aveva seriamente temuto che non avrebbe più rivisto Pegasus e Andromeda.

 Il dolce e ingenuo Andromeda... arrossì di botto, quando si rese conto di cosa aveva pensato, ma, in fondo, non se la sentiva di ritrattare. C’era sempre stato un rapporto speciale tra lui e il  più piccolo tra loro. Sembravano legati da qualcosa che andava più.... No! Non doveva pensare scemenze, anche se il solo pensare al cavaliere di Andromeda gli aveva fatto dimenticare l’inquietudine che gli faceva pensare che gli mancasse qualcosa, o forse.... qualcuno.

 

 

NOTE DELL’AUTRICE: Allora due piccoli appuntini...

1)  le età sono frutto di un mio piccolo ragionamento, anche se Kurumada in realtà fa succedere ogni cosa in meno di un anno... io penso che questi poveracci abbiano bisogno di un po’ più di riposo, quindi ho dilatato un pochino i tempi.

2)  Per quanto riguarda i nomi invece, sono sempre stata abituata ai nomi della traduzione italiana, ma penso che alcuni di loro siano assolutamente assurdi, quindi terrò i nomi originali per alcuni e per altri userò quelli italiani.

Detto questo grazie per chi ha letto e se magari lasciaste un commento mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate!!!

  
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