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Autore: Inathia Len    01/08/2013    6 recensioni
Utimo anno a Hogwarts di James, Sirius, Remus, Peter, Lily, Severus, Regulus (anche se tecnicamente lui è al sesto anno) e Deirdre Woe. Ma chi è codesta fanciulla? Leggete, leggete…
Leggete per conoscere dell’anno in cui James Potter fece capitolare la bella Lily Evans.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Lily Evans divenne la sorella adottiva di Sirius Black.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Sirius Black sfidò nuovamente la sua famiglia e Regulus Black.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Regulus Black divenne un Mangiamorte e si sposò.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Remus Lupin combatté la sua maledizione.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Peter Minus lottò per essere un degno Malandrino.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Severus Piton cercò di sistemare le cose con Lily.
Leggete per conoscere dell’anno in cui Deirdre Woe entrò nella vita dei fratelli Black.
Ma la storia non si fermerà qua. Si andrà oltre, parlando del “dopo-Hogwarts”, delle tre volte in cui i Potter sfidarono Voldemort, della profezia, della morte da eroe di Regulus, della fine per arrivare all'inizio, a Harry.
EX "Sirius Black il comico (sai che risate)
Genere: Comico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio, Regulus Black, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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- Questa storia fa parte della serie 'Classe 1960'
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In una vita precedente

 
 
Grimmauld Place, 31 dicembre 1975
 
-Sirius?-
Qualcuno bussa alla tua porta, è la voce di tuo fratello.
Ti alzi di scatto.
Che ore sono?
Afferri la sveglia che James ti ha regalato per Natale, quella a forma di moto con il quadrante nelle ruote.
-Che vuoi, Regulus?-
-Sono arrivati gli Woe, mamma mi ha detto di venirti a chiamare. Sei pronto?-
Ti guardi e noti solo in quel momento di essere vestito di tutto punto, con lo smoking.
Accidenti, ti eri completamente dimenticato del party di fine anno con gli Woe.
-Dì che sto male…- borbotti.
-Sirius…- la voce di Regulus ti riprende attraverso la porta.
Sa essere parecchio tenace per essere solo un quattordicenne.
Ti chiedi, però, perché lo dimostri solo con te e non prenda una posizione netta all’interno della famiglia.
-Aiuta se ti dico che ci saranno anche delle ragazze?-
Sbuffi.
E chissene, vorresti rispondere, ma sai che ci rimarrebbe male.
E poi, in fondo, non vuoi lasciare solo il tuo fratellino in un quella fossa di leoni.
-Arrivo- dici e lo senti ridere.
Crede davvero che tu ti stia alzando perché ti ha parlato delle ragazze?
Apri la porta e te lo trovi davanti, perfettamente impomatato e con i capelli tagliati di fresco.
-Come siamo eleganti- lo prendi in giro, mentre scendete le scale.
Istintivamente, lui si aggrappa al tuo braccio quando passate davanti alla collezione di teste di elfi domestici.
-Anche tu ti sei messo lo smoking.-
-Sospetto che la nostra cara mammina abbia mandato quell’ammasso di ossa che chiama Kreacher a vestirmi. L’ultima volta che mi sono guardato avevo ancora su la divisa di scuola…-
-Ma siamo tornati da una settimana. Possibile che tu non indossi altro? Lo sai che odiano vederti con quella addosso! Gli ricorda che…-
-Che non sono il figlio perfetto? Reg, ci sei tu a tirarli su di morale. Vedila così, più brutto sono io, più bello appari tu.-
Sul volto di tuo fratello si dipinge una smorfia.
-Vorrei che potessimo essere “belli e perfetti” entrambi.-
-Beh, io di certo bello lo sono. È che non se ne sono ancora accorti- dici, parlando sotto voce con fare da cospiratore e facendolo ridere.
Ti piace quando ride.
Ti ricorda quando eravate piccoli e le cose erano più semplici.
Fate il vostro ingresso nel salone, perfettamente addobbato per l’occasione, e subito vostra madre vi viene in contro.
-Eccoli i miei gioielli!- esclama, prendendovi per un braccio e portandovi al centro della sala.
Noti che la presa su di te è molto forte e non ti sfugge l’occhiata di disgusto che ti lancia.
-Certo che la fascia dello smoking rosso e oro te la potevi risparmiare- sibila al tuo orecchio.
-Si intona ai miei occhi- rispondi tu, per nulla impressionato. –Ringrazia, piuttosto, adorata madre, che non ho messo il papillon a forma di leone. Ne avevo trovato uno da Zonko che ruggiva anche…-
È un vecchio gioco ormai e le regole le sai alla perfezione.
Stuzzichi e lei ti rimprovera.
La mandi fuori dai gangheri e lei ti urla contro.
Urli a tua volta e lei giura di diseredarti.
Fai per replicare ma, regolarmente, Regulus si mette in mezzo e tutto finisce nel nulla.
Vi conduce accanto a vostro padre, ma lui vi lancia appena un’occhiata e torna a parlare con altri uomini. Ma Walburga non demorde e si avvicina a un ragazzo e una ragazzina.
-Signor Woe, signorina Woe, lasciate che vi presenti i miei adorati figli: Regulus Arcturus e Sirius III- vi presenta e ti si accappona la pelle quando ti senti chiamare in quel modo.
Tu non sei più Sirius III, ma Felpato.
E non c’è nulla che vorresti di più ora che spalancare la porta, uscire da questa casa soffocante e rincorrere i fiocchi di neve che si posano sul tuo pelo nero.
Magari con la compagnia di un certo cervo, lupo mannaro e topo.
Per fortuna, Regulus non è rimasto imbambolato come te e si è già fatto avanti con i due Woe.
-E i vostri nomi quali sono?- lo senti chiedere.
-Io sono Mortimer e lei è mia sorella Deirdre.-
Il tuo sguardo vaga sui due fratelli. Mortimer è quasi un uomo, vedi l’ombra di una barba scura appena rasata sul suo volto, avrà almeno venti anni. Sua sorella, invece, è più piccola, forse coetanea di Regulus. Nell’insieme sono due bei ragazzi, dai capelli scuri e gli occhi chiari, e sembrano quasi a posto, se non fosse per il cognome che portano.
Woe, “dolore”.
Sono una famiglia di Purosangue antichissima, che mantiene il proprio sangue puro attraverso il matrimonio tra fratelli. Noti subito, infatti, la fede al dito di Mortimer.
Ma non al dito di Deirdre.
-Chi è la fortunata?- chiedi, giusto per non sembrare scortese, alludendo alla sposa di Mortimer.
-Mia sorella maggiore Chalice. Purtroppo oggi non è potuta venire, il nostro bambino dovrebbe nascere a giorni- dice, come se fosse la cosa più naturale del mondo avere un figlio dalla propria sorella.
Solo a sentirlo ti fa accapponare la pelle.
-E voi, Deirdre, a chi andrete in sposa?- chiede tuo fratello, mentre tu afferri un drink a caso e glielo metti in mano, nella speranza che la conversazione finisca e tu possa tornare in camera tua a poltrire.
-Ancora non lo so. Non ho altri fratelli, né cugini…-
Improvvisamente, come se ti si fosse accesa una lampadina nel cervello, capisci il motivo di quel party a casa Black e dell’invito per i Woe. Non sono semplici convenevoli tra persone con la puzza sotto il naso, no…
Vedi tua madre e tuo padre parlare animatamente con i signori Woe, indicandovi.
Anzi, indicando tuo fratello e Deirdre.
E allora la stanza diventa improvvisamente soffocante, ti allarghi il papillon ma non riesci a respirare lo stesso.
Mormori delle scuse e scappi il più lontano possibile.
Corri su, fino alla tua camera, dove diventi Felpato.
Solo allora le emozioni si calmano e i pensieri si fanno meno pesanti.
Ti accucci sul pavimento e rallenti i battiti del tuo cuore.
Rimani fermo per quella che sembra un’eternità, fino a quando non senti bussare alla tua porta.
Ci manca poco che, per la sorpresa, non abbai.
Riprendi la tua forma umana e vai ad aprire, convito che sia Regulus.
Apri la porta quel tanto che ti basta per accorgerti che quegli occhi azzurri che ti fissano non sono di tuo fratello.
-Deirdre…ma cosa diamine…?- ti scappa, facendola arrossire e scappare di sotto.
Ti rimetti in fretta e furia la camicia e la insegui giù per le scale.
-Ehi, ehi aspetta! Aspetta!- urli, fino a quando non riesci ad afferrarle la mano. –Ma dove scappi?!-
-Vi ho visto senza camicia…-
-Mi dai del voi?!-
Non sai se essere sconvolto o metterti a ridere.
-Noi non ci conosciamo. Come dovrei chiamarvi?-
-Lo sapete perché siete qui?- le domandi, adeguandoti al suo tono.
Lei scuote la testa, ma non lascia il contato con i tuoi occhi.
-Vogliono combinarvi il matrimonio con mio fratello.-
-Con Regulus Arcturus?- chiede lei.
Inarchi un sopracciglio.
-Ne ho forse altri?- chiedi, a metà tra il serio e il faceto.
Deirdre scrolla le spalle.
-Dovrò sposarmi, prima e poi, e vostro fratello…-
-Mio fratello cosa?- urli, senza preoccuparti di tenere basso il volume della tua voce.
-Vostro fratello diventerà un uomo potente, temuto e rispettato.-
-Al contrario di me.-
-Non ho detto questo.-
-La mia non era una domanda- replichi secco.
-Avete altro da dirmi o posso ritirarmi?- ti chiede.
Le lasci la mano e Deirdre ti saluta con un cenno del capo.
Mentre la guardi allontanarsi senti una fitta allo stomaco.
Una ragazza così bella non può andare in sposa a un Black, nemmeno se quel Black è mio fratello, pensi.
Devo fare qualcosa, decidi.
-In che casa sei stata smistata?- le urli dietro, passando a darle del tu.
La vedi sussultare e fermarsi a metà del corridoio.
-Corvonero- sussurra e allora pensi che non tutto sia perduto.
-Allora sarai abbastanza intelligente da capire che Regulus e tutta la mia famiglia in generale sono da evitare come la peste. Come la peste Nera.-
  
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