In un mondo parallelo, in una torre gigantesca fatta di cristalli rossi, quattro loschi figuri incappucciati confabulano tra loro.

“… Come c’era da aspettarsi, Vector è stato sconfitto… Ed a quanto pare ora tocca a noi, raccogliere le carte Numero…”, disse uno dei quattro figuri, coperto da un mantello grigio.

“… Bah, se volete fatelo voi, io non ho alcuna intenzione di duellare sapendo di non poter dare il mio massimo se servisse!”, sbuffò quello con indosso un mantello rosso, che sparì in un varco teletrasportatore.

“Come c’era da aspettarsi: è sempre il solito immaturo…”, aggiunse il figuro coperto da un mantello giallo.

“Non è il momento di litigare: lasciagli fare quel che vuole, per ora…”, ordinò quello in grigio.

“Però su una cosa ha ragione: non possiamo agire direttamente per il momento. Gilag, vai sulla Terra ed usa i poteri del Mondo Bariano per cercare qualcuno che riesca a battere Yuma, Astral, Ryouga e Kaito. Posso contare su di te?”

“Certamente Durbe, lascia fare a me”, disse l’ultimo dei quattro figuri, che indossava un mantello verde.

“Bene, allora vai ed inizia la tua ricerca”, si raccomandò Durbe al compagno, di nome Gilag, che sparì anche lui in un varco, apparentemente con la Terra come destinazione.

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La scuola media di Heartland City era già piena di alunni, pronti, chi più chi meno, ad affrontare una nuova giornata di studio.

Molti erano già entrati in classe, mentre alcuni si trovavano ancora nel cortile antistante la scuola per scambiare quattro chiacchiere.

Ovviamente, ci sono anche studenti che non sono presenti nella scuola, chi perché non si degna di presentarsi, e chi invece arriverà in ritardo, e di questi ultimi studenti abbiamo già due esempi, di cui qualcuno si lamenta non poco…

“Ci avrei scommesso: Yuma arriverà tardi anche oggi…”, disse la sua amica d’infanzia Kotori che, assieme ai suoi amici, si trovava già da un pezzo in classe.

“Mi sembra ovvio…”, aggiunse l’Inchou /NOTA AUTORE: per chi non lo sapesse, vuol dire capoclasse/ Todoroki. “Alla fine della fiera, sono più i suoi ritardi che le sue entrate in orario…”

“Concordo con te”, disse Tokunosuke, che si trovava proprio al fianco del ragazzo dal caschetto blu.

Le discussioni del gruppo furono però interrotte dal suono della campanella, seguita dalla voce di Mr. Ukyo: “Bene ragazzi, tutti ai vostri posti: iniziamo la lezione!”

Tutti gli alunni in classe ubbidirono ed andarono ognuno ai propri posti.

Kotori si sedette al suo posto e rivolse uno sguardo al posto vuoto al suo fianco, dove di solito siede Yuma: guardandolo, non potè fare a meno di pensare a quanto il suo amico sia ancora immaturo, ma che forse è proprio questo che lo rende la persona fantastica che è… Kotori sorrise a questo pensiero e subito dopo volse la sua attenzione al professore.

“Prima di inziare, voglio comunicarvi che da oggi avrete un nuovo compagno di classe: vi chiedo, quindi, di aiutarlo ad integrarsi nel caso gli servisse…”

Il professore pronunciò queste parole volgendo lo sguardo verso la porta scorrevole che permetteva l’ingresso nella classe, per poi mettersi una mano sulla fronte, in segno di “delusione”.

“L’unico problema, è che questo nuovo studente non si è ancora presentato, quindi immagino che saremo costretti ad iniziare senza di lui… E Yuma, ovviamente…”

A quest’ultima frase, l’intera classe scoppiò in una fragorosa risata.

“Ehi Kotori! Immagina se il nuovo studente stia facendo ritardo a causa di Yuma”, disse Tetsuo alla sua amica dai capelli verdi, approfittando della situazione per parlare ad alta voce.

“Già… Questo spiegherebbe tutto…”, rispose Kotori, ridendo ancora più di gusto.

Proprio in quel momento, la porta si aprì e sul terreno caddero due ragazzi, uno dai bizzarri capelli blu con frangia violetta, ed un altro con i capelli castani, molto probabilmente per la corsa fatta per cercare di arrivare in tempo.

“Ohiohiohi…”.

I due si lamentavano all’unisono dopo la clamorosa caduta, e quando finalmente si accorsero che l’attenzione di tutta la classe, professore incluso, era concentrata su di loro, entrambi si alzarono, un po’ rossi in viso per l’imbarazzo.

“Eh eh eh, scusate l’interruzione, ma abbiamo cercato di arrivare il prima possibile…”, disse quasi bisbigliando Yuma che nel frattempo si era portato la mano dietro alla testa.

“…Non importa, tanto ci siamo abituati…”, disse il professore con un fare deluso ma al contempo sarcastico. Dopodichè rivolse l’attenzione al ragazzo che stava al fianco di Yuma.

“Ah! Tu devi essere lo studente nuovo: ben arrivato. E vedo che hai già fatto la conoscenza di Yuma: spero che quello di oggi sia stato solo un caso, e che non prenderai la pessima abitudine del tuo compagno…”

“Non si preoccupi: come ha detto lei, oggi è stato solo un caso, in quanto mi sono perso per le vie della città…”, provò a giustificarsi Saryuu, che però sentiva di aver fatto una non buona figura…

“Bene, allora sedetevi e non distraetevi”, disse autoritario Mr. Ukyo.

I due ragazzi ubbidirono ed andarono a sedersi.

/NOTA AUTORE:Saltiamo direttamente alla fine delle lezioni: non credo che abbiate voglia di fare algebra XD/

Gli studenti, al suono della campanella, tirarono un sospiro di sollievo e riposero nelle loro cartelle i loro materiali scolastici, col fine di precipitarsi nel cortile, per duellare, assistere a qualche duello, o semplicemente parlare.

Yuma, stranamente, non aveva dormito durante tutta la lezione ed aveva già rimesso tutto a posto, così si diresse verso Saryuu, che stava per rimettere l’ultimo libro in cartella.

“Ehi Saryuu!”, disse allegro Yuma al ragazzo.

“Oh Yuma! Non mi avevi detto che eri famoso per i tuoi ritardi”, disse il ragazzo con un tono di scherno.

“Non iniziare anche tu per favore…”

“Dai stavo scherzando. Comunque, dovevi dirmi qualcosa?”

“Sì: volevo presentarti i miei amici”

Saryuu guardò dietro Yuma e vide cinque ragazzi avvicinarsi.

“Bene, iniziamo con le presentazioni allora!”, disse con entusiasmo Yuma.

“La ragazza coi capelli verdi si chiama Kotori Mizuki; il ragazzo dalla bassa statura invece è Tokunosuke Omoteura; quello dalla corporatura robusta si chiama Tetsuo Takeda; la ragazza dall’aspetto felino si chiama Cathy; e il ragazzo dal caschetto blu è il nostro Inchou, il cui nome è Tadashi Todoroki”

I cinque ragazzi, dopo essere stati nominati tutti, salutarono il loro nuovo amico con un sonoro “Piacere di conoscerti!”

Saryuu si commosse leggermente nel ricevere un’accoglienza così calorosa, ma si riprese subito e rispose con tono gentile.
“Il piacere è mio ragazzi. Spero che andremo d’accordo…”

“A proposito Saryuu, dato mi conosci, deduco che tu sia un duellante o sbaglio?”.

Yuma fece questa domanda al moro con molto entusiasmo, che però non fu ricambiato dal ragazzo, che inizialmente rimase perplesso a quella domanda, ma poi riuscì a rispondere.

“Beh… In un certo senso sì…”

“Non capisco: quindi sai o non sai duellare?”, chiese Tetsuo, che sembrava non aver capito bene quel che intendeva dire Saryuu.

“Beh… Io…”. Saryuu stava entrando in panico, ma per evitare possibili guai, diede la risposta che forse lo avrebbe aiutato maggiormente, “Sì, ne sono abbastanza capace…”

“Quindi deduco che sei un principiante… Che ne dici di duellare con me, per inaugurare il tuo ingresso in questa scuola?”, chiese Tetsuo, suscitando la sorpresa di Saryuu e dei suoi compagni, ed al contempo l’irritazione di Yuma.

“Ehi! Volevo chiederglielo io!”, sbuffò Yuma.

“Mi dispiace, ma a quanto pare sono stato più svelto di te eh eh eh”, ribattè Tetsuo ridendo sotto i baffi.

“Allora? Hai voglia di duellare con me?”

“Mmhh… Ok, ci sto…”, disse Saryuu dopo una lunga riflessione.

“Benissimo, allora andiamo in cortile!”

Dopo cinque minuti spaccati, tutto il gruppo era in cortile, pronto ad assistere al duello di benvenuto.

“Uffa… Volevo affrontarlo io…”, continuò a sbuffare Yuma, non riuscendo a farsi capace di essere stato più lento di Tetsuo.

“Avanti Yuma, lo affronterai la prossima volta.”. Kotori cercava in tutti i modi di calmarlo.

“Ehi Yuma; che sta succedendo?”, disse una voce profonda alle spalle del gruppo.

Yuma si girò e riconobbe l’unico duellante della scuola che fosse capace di metterlo alle strette in qualsiasi duello: Ryouga Kamishiro, detto “Shark” a causa dei mostri del suo deck.

“Shark ciao! Beh, vedi, Tetsuo sta…”, disse Yuma, ridestandosi dal suo stato di rabbia alla vista dell’amico, ma venendo subito interrotto dalla sua amica dai capelli verdi.

“Tetsuo ha proposto un duello al nuovo studente della nostra classe e lui ha accettato…”, provò a riassumere Kotori, senza lasciare a Yuma il tempo di parlare.

“Ma allora lo fate apposta?! Mi precedete in tutto!”. La reazione di Yuma strappò una leggera risatina anche al freddo Ryouga.

“Quindi quello è un nuovo studente, eh? Come si chiama?”, chiese Shark con la sua solita calma.

“Si chiama Saryuu Kurogane”, disse Yuma, sicuro di non farsi rubare un’altra parola.

Intanto, i due ragazzi erano pronti ad iniziare.

“Bene Saryuu, sei pronto?”, chiese Tetsuo al suo prossimo avversario.

Saryuu non era molto convinto di quello che stava per fare, ma era ancora più convinto del fatto che non poteva tirarsi indietro.

“… Sì sono pronto”, rispose il moro.

“Bene…”, ribattè subito dopo Tetsuo. “Allora iniziamo!”

Entrambi i duellanti erano pronti: il duello poteva finalmente iniziare!





Angolo autore:
ciao a tutti! Innanzitutto ringrazio chi ha letto il primo capitolo, e spero che vi sia piaciuto. Forse neanche questo capitolo è molto movimentato, ma ricordate che è comunque l'inizio, piano piano la storia si svilupperà meglio; inoltre nel prossimo capitolo ci sarà il duello fra Tetsuo e Saryuu... Chi vincerà? Lo scopriremo solo vivendo xD
Ciao e alla prossima :)