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Autore: Pandora86    03/08/2013    6 recensioni
Spoiler quinta stagione.
Artù e Merlino. Il re e il mago. Due facce della stessa medaglia.
Due anime legate da un filo indissolubile che finisce, inevitabilmente, per spezzarsi in ogni tempo e in ogni luogo.
Ma forse, era finalmente giunto il tempo in cui le due facce della medaglia avrebbero potuto riunirsi, portando a termine il proprio destino.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Merlino, Nuovo personaggio, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Merlino/Artù
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Prima dell'inizio, Nel futuro
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Eccomi con il nuovo capitolo.
Mi scuso per l’immenso ritardo...
Ringrazio tutti per le bellissime recensioni e chi continua a inserire la storia tra le preferite, seguite e ricordate.
Grazie mille!
Ci vediamo a fine capitolo per le note.
Per adesso, buona lettura.
 

Capitolo 7. La Terza Tappa

 

“Oramai è un anno, in tempi umani, che Merlino è a Camelot, giusto?” domandò Lenn all’altro guardiano.

Non era mai stato una cima nel calcolo temporale che differenziava il loro tempo e quello degli esseri umani.

Gabriel era sicuramente più portato, per carattere, a simili calcoli di precisione.

“All’incirca sì, mese più, mese meno” rispose il diretto interessato.

Erano tutti e tre seduti nelle stanze di Lenn.

La Terza Tappa era imminente e occorreva fare un punto della situazione.

“Dunque, vediamo un po’ di fare un sunto! Quali sono i punti che ci interessano, e i cambiamenti avvenuti in questo lasso di tempo?” domandò ancora Lenn agli altri due.

“Sicuramente, c’è stato un cambiamento fra Artù e Ginevra!” disse Merlìha sfogliando il suo diario.

Aveva avuto un’idea eccellente.

Prendendo spunto dai diari degli adolescenti del ventesimo secolo, si era premurata personalmente di scrivere la storia di Artù e Merlino sotto forma di diario, dando un titolo per ogni avvenimento importante.

Gabriel aveva approvato senza commentare dato che, se la loro missione fosse andata a buon fine, quel diario sarebbe diventato storia a tutti gli effetti.

“Il cambiamento c’è stato però grazie a Merlino, proprio come tu avevi previsto, fratello!” continuò la ragazza sfogliando le pagine.

“Che razza di titolo è?” domandò Lenn gettando un’occhiata veloce sul diario della guardiana e non riuscendo a trattenersi.

“Perché? Cosa ha che non va?” domandò innocentemente la ragazza.

“La regina del passato e del futuro?” domandò ancora Lenn.

“Loro nel futuro non staranno insieme!” non poté fare a meno di dire.

“Sì, ma questo è un futuro che ancora si deve realizzare. Nelle leggende del ventesimo secolo Ginevra è ancora regina. E poi, questo titolo era più romantico!” difese la sua tesi la ragazza.

“Non eri tu che tifavi per Merlino e Artù?” la pungolò ancora Lenn.

“Infatti!” sbottò Merlìha.

“Tuttavia, questo è il primo titolo che mi è venuto in mente” rispose piccata.

“Mah…” sbuffò Lenn restituendole il diario.

“Dicevamo, finalmente Artù inizia a vedere Ginevra sotto una luce diversa!” continuò.

“Però la ragazza pensa ancora a Lancillotto! Il loro ultimo incontro l’ha messa in crisi!” continuò Merlìha continuando a girare le pagine e soffermandosi sul capitolo da lei intitolato ‘Lancillotto&Ginevra’”.

“Ma il cavaliere, dimostrando nobiltà, si è fatto da parte!” costatò Lenn.

“Lei d’altronde” intervenne Gabriel per la prima volta, “sentendo le vibrazioni positive di Merlino verso il principe, presto o tardi, finirà per dimenticare il cavaliere”.

“In pratica, l’energia di Merlino è talmente potente da riuscire a separare anche due anime destinate a stare insieme” rifletté Lenn.

“Questo spiegherebbe perché, in ogni tempo, Ginevra sale al trono” concluse pensieroso.

Il potere del ragazzo e la sua influenza sulle altre persone apparivano sconcertanti per certi versi.

“Beh, non lo fa volutamente” ci tenne a specificare Gabriel.

“Che vuoi dire?” domandò Merlìha.

“Voglio dire che lui non sa di condizionare le persone quando vuole qualcosa o quando si rivolge a qualcuno. È questo il suo vero potere. D’altro canto, se lo sapesse non sarebbe così efficace” le rispose il fratello.

“Quindi, dell’ascesa di Ginevra al trono non dobbiamo preoccuparci” riassunse Lenn.

“In un modo o in un altro, sarà il Mago a occuparsene”.

“Esattamente!” approvò Gabriel.

"È triste però che Ginevra e Lancillotto debbano essere separati” costatò Merlìha.

“In fondo, anche loro sono due facce di una stessa medaglia” concluse giocando con i suoi riccioli.

“Non è detto che non debbano stare insieme!” rispose Gabriel.

“Parli del tradimento?” domandò la sorella.

“Parlo del futuro!” rispose deciso il guardiano.

A quelle parole Lenn alzò lo sguardo.


“Prevedi un loro ritorno?” domandò curioso.

“Non vedo perché no! Il Mago, in futuro, potrebbe aver bisogno di aiuto, e Lancillotto è la persona ideale. D’altro canto, la Dama del Lago potrà occuparsi anche di loro” spiegò senza nessuna inflessione particolare nella voce.

“In pratica stai dicendo che, visto che creeremo un portale, tanto vale utilizzarlo anche per gli altri piuttosto che esclusivamente per Artù” riassunse in maniera spicciola Lenn.

“In pratica, sì!” rispose sicuro il guardiano.

“Comunque, ci sono altri punti sui quali vorrei riportare la vostra attenzione” si rivolse agli altri due.

“Ok, spara!” esclamò Merlìha.

Gabriel la osservò per qualche istante, prima di scegliere di non commentare sulle espressioni della sorella.

Adorava parlare come un’adolescente del ventesimo secolo e, finché erano nel loro mondo, poteva farlo quanto voleva.

Il problema si sarebbe presentato nel caso in cui fossero dovuti intervenire nel secolo di cui si occupavano, interagendo quindi con gli abitanti dell’epoca.

Fortunatamente, fino a quel momento, non erano mai intervenuti e questo era uno dei tanti punti a loro favore.

“Innanzitutto, dell’influenza oramai palese che ha Merlino sul principe. Parlo del capitolo da te intitolato ‘Le colpe del padre’”.

“È vero” convenne Lenn. “Il principe da più ascolto a Merlino che a chiunque altro”.

“Dobbiamo convenire che il Mago, nonostante la sua lingua biforcuta e la sua stupidità, sta iniziando ad agire saggiamente” approvò Gabriel.

“Questo significa che la sua saggezza decantata nei secoli, sta iniziando a prendere forma!” parlò Merlìha.

"È stata un’ottima idea quella di farli crescere insieme” approvò la ragazza con un sorriso.

“E poi” continuò Gabriel, “su come il principe sia disposto ad andare contro il padre per salvare Merino”.
“Intendi nel capitolo che ho intitolato ‘La bella&La bestia’” esclamò Merlìha.

“Esattamente!” le confermò il fratello.

“Sei proprio fissata per le favole del ventesimo secolo, eh?” sorrise Lenn e Merlìha, di rimando, gli fece una linguaccia.

“Soffermiamoci sul fatto che Artù era pronto a far scappare Merlino accusato di furto, andando contro il volere del padre, non sapendo neanche se Merlino fosse innocente o colpevole” ci tenne a precisare Lenn.

“È proprio questo quello che intendevo. Se quindi teniamo conto di questi fatti, allora direi che i tempi sono giunti. Merlino è pronto per entrare in contatto con Avalon e con la Dama che risiederà nel lago” concluse Gabriel.

“Non ne sono sicura!” intervenne Merlìha.

“L’atteggiamento di Artù è ancora scostante verso la magia”.

“E lo sarà per tutta la sua vita a Camelot, sorella!” esclamò Gabriel.

“Che vuoi dire?”

“Voglio dire che, probabilmente, solo in punto di morte Artù conoscerà veramente Merlino per quello che è. A Camelot, non è pronto spiritualmente per affiancare il mago.
Nel futuro invece, dopo che la sua anima sarà stata istruita e custodita dalla Dama, non avrà nessuna opinione malvagia sulla magia” concluse accavallando le gambe.

“È quindi destino che in questa vita la magia crei un divario tra loro” afferrò il concetto sua sorella.

“Non è solo destino, ma è necessario. Altrimenti Ginevra non salirà mai al trono!” le specificò il
fratello.

“Scommetto, infatti, buona parte del mio potere che quando Artù, in punto di morte, conoscerà la vera essenza del mago, nessun pensiero andrà alla sua regina” concluse con un sorriso furbo.

“Giusto!” gli diede ragione Lenn.

“Il principe riesce a stare apparentemente lontano da Merlino perché non è a conoscenza della sua vera natura, almeno per come abbiamo orchestrato il tutto. È una cosa necessaria dato che non ci sono anni di differenza a dividerli. Avendo la stessa età, per l’anima del principe sarebbe impossibile resistere al richiamo della sua metà, se fosse a conoscenza della sua vera natura!”.

“E se le loro anime si ricongiungessero in questo secolo, sarebbe un vero sfacelo” afferrò il concetto Merlìha.

“D’altro canto, gli altri guardiani non hanno mai avuto di questi problemi” continuò la ragazza giocando con uno dei suoi riccioli.

“Non si sono certo dovuti preoccupare di tenere separati due ragazzi. Merlino e Artù avevano sempre troppi anni a dividerli. Inoltre, non hanno mai fatto nascere una vera amicizia basata sul rispetto reciproco, come invece abbiamo fatto noi” terminò pensierosa.

“Perché non hanno mai afferrato veramente il nocciolo della questione, cioè il legame tra Artù e Merlino” le chiarì il fratello.

“Noi invece abbiamo centrato il punto, dando alle loro anime la possibilità di ricongiungersi. Certo, non subito, ma almeno sappiamo che tutto finirà bene, prima o poi!” concluse Lenn.

“Direi quindi che possiamo procedere con la Terza Tappa” arrivò al dunque Gabriel.

“Sarà quindi lei, la ragazza druido che è stata maledetta?” domandò Lenn.

“Al momento, non vedo persona più adatta per adempiere il ruolo” gli diede conferma Gabriel.

“È perfetta sotto ogni punto di vista e soddisfa tutti i requisiti. Ha un profondo legame con il Mago, anche se instaurato da poche ore. Il Mago si è legato molto a lei, confondendo tra l’altro i sentimenti di protezione che prova per la ragazza con quelli di un affetto più profondo, e inoltre dovrà necessariamente sparire dalla storia visto che il ragazzo è talmente confuso da rischiare di lasciare Camelot per proteggerla a vita!” concluse spiccio il guardiano.

“La tua mancanza di tatto, Gabriel, è veramente qualcosa di sconcertante!” fece una smorfia la sorella.

“La mia è solo un’analisi oggettiva, Merlìha” la riprese il fratello piccato. “Non possiamo sempre abbellire il discorso con inutili frasi sdolcinate” concluse velenoso.

“Va bene, ragazzi” intervenne Lenn. “direi che è ora di andare!”.
 

***
 

Un ragazzo osservava una barca allontanarsi.

I suoi occhi divennero dorati per un attimo e la barca prese fuoco.

Un altro pezzo che andava via.

Un’altra mancanza a cui il ragazzo aveva dovuto assistere.

Da quando era a Camelot, aveva visto molte persone morire ma mai dolore era stato grande come in quel momento.

Un ultimo saluto, un ultimo sguardo e poi l’addio finale.

Un addio che avrebbe dovuto celare, così come il dolore che esso comportava.

Tutto doveva essere celato a Camelot, tutto doveva essere nascosto.

Per molti anni sarebbe stato ancora così.

Erano questi i pensieri con i quali il ragazzo si allontanò.

Le tre figure che gli erano accanto, lo guardarono allontanarsi in religioso silenzio.

Era venuto il momento di agire.

Avrebbero potuto agire anche prima in realtà, ma per loro i minuti erano poco importanti e avevano preferito che il ragazzo di cui stavano avendo cura si allontanasse.

Era una perdita, un momento di lutto che andava rispettato.

Tuttavia, ora la storia doveva procedere.

“È giunto il momento” parlò la più alta delle tre.

I suoi occhi divennero d’oro e il tempo, come era avvenuto anni prima in tempi umani, si fermò.

Le tre figure si levarono in aria avvicinandosi alla barca, che aveva interrotto il suo cammino sulle acque verso l’orizzonte.

Le fiamme che la circondavano erano immobili.

Il corpo all’interno era quasi del tutto bruciato.

“Come intendi procedere fratello?” domandò la ragazza.

Erano, infatti, molti i modi in cui agire.

Per i tre guardiani non era un problema ridare una vita o toglierla.

Non era un problema ridare la stessa composizione chimica a un corpo bruciato.

Nel momento in cui una persona moriva, il tempo smetteva di scorrere in essa.

Per loro, che controllavano il tempo assoluto, la vita e la morte erano dettagli.

“Lo vedrai, sorella” rispose sicuro il guardiano.

Estrasse una boccetta dal suo mantello e, dopo un attimo, il corpo si dissolse in polvere.

Non c’era vento eppure la polvere si sollevò in aria ruotando e ondeggiando fino a entrare nella boccetta.

“Ora possiamo andare” disse ancora il guardiano e il tempo riprese a scorrere.
Le fiamme che consumavano la barca ripresero la loro danza ondeggiante.

Nulla era cambiato in apparenza per gli occhi degli esseri umani.

Solo una differenza: la barca adesso era completamente vuota.
 

***
 

“Quando avevi detto che qualcuno sarebbe dovuto morire per essere la Dama del Lago, non avevo
capito intendessi questo, Gabriel” esclamò Merlìha con un sorriso, guardando la ragazza addormentata sul divano.

Un tempo il suo nome era Freya; un tempo era stata un essere umano, una druida.

Ora era invece rinata a nuova vita con una nuova essenza.

“Non avevo in mente questo fin dall’inizio” ci tenne a precisare il diretto interessato.

“Ma visto che la sua vita era inutile e miserabile, ho pensato che almeno potesse rendersi utile” continuò con tono neutro.

“Chiamatemi quando si sveglia!” concluse prima di uscire dalla stanza.

Merlìha e Lenn lo seguirono con un sorriso stampato in volto.

Non contava quanto fossero acide le sue parole e bruschi i suoi modi.

Gabriel aveva un grande cuore, per quanto lui stesso ci tenesse a nasconderlo.

La sua freddezza era in parte generata dalla sua grande sensibilità ed empatia verso tutti, non solo verso il genere umano.

La prova era la ragazza addormentata sul divano.

Una ragazza che aveva avuto una vita spoglia e miserabile.

Una ragazza maledetta, destinata, prima o poi, a morire.

La sua morte era avvenuta dopo essere entrata, seppur per poche ore, nella storia del più grande Mago di tutti i tempi.

Era bastato questo a far decidere i Guardiani che lei sarebbe stata la prescelta.

Eppure, colui che l’aveva scelta non si era limitato solo a questo.

Gabriel avrebbe, infatti, potuto farla vivere sotto forma di essenza.

Avrebbe potuto farla essere solo un’anima legata alla vita terrena tramite il suo potere, del tutto priva di emozioni e sentimenti.

Invece no; aveva riscattato la sua intera vita ricomponendo il suo corpo e donando a esso un nuovo potere.

Sarebbe tornata in vita come regina del portale di Avalon e avrebbe avuto un regno.

Avrebbe vissuto in eterno fino alla fine dei tempi e sarebbe passata alla storia per la sua saggezza e per la sua bontà.

Avrebbe avuto accesso al regno dei Guardiani come loro intermediaria, aiutandoli a guidare la più grande storia che un uomo avesse mai visto.

Avrebbe potuto mescolarsi ai mortali vivendo a suo piacimento la nuova vita, non dimenticando però il grande compito che avrebbe assolto.

Il suo corpo sarebbe stato il portale.

Il suo regno sarebbe stato l’infinito.

Il suo compito sarebbe stato quello di avere cura dell’anima di Artù assieme alle altre anime predestinate al ritorno e guidare le creature magiche di Avalon.

Merlìha accarezzò la fronte della ragazza con dolcezza.

Una nuova vita le si parava dinanzi.

Nessuna traccia della maledizione che l’aveva colpita era in lei.

Suo fratello aveva un cuore d’oro.
 

***
 

La ragazza aprì gli occhi chiudendoli immediatamente dopo a causa della luce che filtrava dalla finestra.

Li riaprì guardando il soffitto.

Dov’era?

L’ultima cosa che ricordava era un lago e due occhi azzurro cielo.

Merlino.

Il giovane mago che l’aveva aiutata.

Ma lei perché era in quel posto?

Ricordava di stare per morire.

Che il giovane mago fosse riuscito a salvarla?


No!

Ricordava il suo volto triste.

Come ricordava con certezza di essere morta.

Ma allora, dov’era?

E perché si sentiva così bene?

Si guardò intorno notando, solo in quel momento, la presenza di tre figure nella stanza.

Immobili e silenziose, la guardavano attentamente.

Non sapeva chi fossero, eppure sentiva istintivamente di non doverli temere.

Gli anni vissuti nel corpo di una bestia orrenda avevano acuito i suoi sensi, così come la percezione dei pericoli.

La maledizione… perché non la sentiva più dentro il suo corpo?

Guardò nuovamente le figure.

Due ragazzi e una ragazza con degli strani abiti addosso.

Tutti e tre dai lineamenti bellissimi.

Avrebbe voluto parlare ma non sapeva cosa dire.

Chi siete?

Dove sono?

Cosa è successo?

Troppe erano le domande che le ronzavano in testa.

La ragazza sembrò capire il suo sforzo perché le si avvicinò sedendosi accanto a lei.

“Non devi sforzarti. Hai bisogno di riposare” parlò con voce dolce.

“Tutto ti sarà chiaro più avanti. Sappi solo che sei a casa!”.

Freya vide i suoi occhi tingersi d’oro e sentì le sue palpebre divenire pesanti.

Era a casa.

Sapeva che quella era la verità.

Un sorriso sereno accompagnò il suo sonno.

Era a casa.

Questo fu il pensiero che generò il sorriso sul suo volto, prima che cadesse nuovamente addormentata.

Merlìha la guardò con dolcezza.

“Dovrà essere ben riposata prima di conoscere tutta la storia”.

“Storia che, ovviamente, narrerai tu, sorella” ci tenne a puntualizzare Gabriel con tono scocciato.

“Sì, non c’è problema” annuì Merlìha.

“Solo una domanda; quello che abbiamo fatto viene contato come intervento?”.

“No” le rispose sicuro il fratello.

“Questo perché la scelta della Dama del Lago coincide con la Terza Tappa”.

“Capisco” rifletté Merlìha.

“Quindi questi significa che siamo arrivati alla Terza Tappa con un solo intervento, in altre parole quando abbiamo agito sull’animo del Mago” intervenne Lenn con un sorriso.

“Proprio così!” confermò Gabriel con un accenno di sorriso.

La missione procedeva spedita e tutto stava andando bene.

“Un altro punto a nostro favore” esultò Merlìha. “Alla faccia di quei vecchi bacucchi dei Saggi” sogghignò.

“Nessuno è mai riuscito a gestire una storia così importante con così pochi interventi” parlò ancora Lenn.

“Questo vuol dire che non solo il Mago, ma anche noi siamo destinati a diventare leggenda” concluse.

“Dobbiamo ancora finire la storia” lì smontò Gabriel.

“Comunque, come ho già detto, non ho intenzione di fallire”.

“Ci rimane solo un’altra tappa a questo punto” esclamò Lenn pensieroso.

“Due, se consideri la salita di Ginevra al trono” ci tenne a precisare Gabriel.

“Beh, quello non mi preoccupa” rispose l’altro guardiano.

“Ma l’ultima tappa sì, invece!” concluse.

“Sarà dura affrontarla” intervenne Merlìha.

“Beh, è inutile preoccuparcene ora. Tutto a suo tempo!” mise fine al discorso Gabriel.

L’ultima tappa preoccupava anche lui, ma era inutile fasciarsi la testa prima di rompersela.

Quel giorno, avevano portato a termine un importante traguardo con la nascita della Dama del Lago.

Era inutile pensare in maniera funesta quando potevano festeggiare quella grande vittoria.

Tuttavia, nonostante le sue parole e il suo pensare in maniera razionale, non poté impedire alla preoccupazione di prendere il sopravvento se pensava che oramai la storia era agli sgoccioli.
 

Continua…
 


Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.

Come vedete, la storia a Camelot è quasi finita.

Spero che vi sia piaciuto il nuovo ruolo che ho dato a Freya.

La sua posizione è stata volutamente accennata. Nei capitoli più avanti sarà chiarito meglio il suo ruolo e la sua nuova vita.

Nel prossimo capitolo succederà qualcosa che i Guardiani non si aspettano e li vedremo intervenire per fronteggiare un imprevisto.

Mi scuso ancora per tutto il tempo passato tra un capitolo e un altro; non temete il prossimo arriverà a breve dato che è già scritto in buona parte.

Come sempre, attendo i vostri pareri.

Alla prossima.

Pandora86
  
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