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Autore: laulaury    04/08/2013    2 recensioni
La saga di DagonBall ci racconta di lotte e scontri decisivi per l'incolumità della Terra, ma cosa succede quando la battaglia finisce? Qui leggerete i retroscena non narrati di come tutto è cominciato tra Bulma e Vegeta. Incomprensioni, dolore, orgoglio e passione sono gli ingredienti della trama poiché niente è semplice quando si tratta di amore con un Sayan.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Dr. Brief, Mrs. Brief, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO IV

Impossibile: non poteva esser tutto frutto di un sogno.
Voltandosi nervosamente verso tutti gli angoli della stanza niente colpiva la sua attenzione. Eppure era lì sulla scrivania: una rosa viola. Era palese che fosse una rosa recisa dall’albero del giardino su cui affacciava la finestra della stanza, ma sarebbe stato comunque un gesto nobile da parte del Sayan. Bulma l’aveva finalmente individuata. Si era alzata e l’aveva presa tra le mani annusandola profondamente con espressione trasognata. Nonostante il momento di benessere, il dubbio aveva trovato la strada per insinuarsi nella mente della giovane: che sia veramente un dolce pensiero del principe dei Sayan? Più ci pensava e meno lo credeva possibile.
 
Non sapeva che ore fossero, ma c’era ancora odore di caffè per i corridoi della casa. La giovane Brief aveva deciso di scendere per la colazione tenendo, senza accorgersene, la rosa salda nella mano.
In cucina c’era la signora Brief che ripuliva le stoviglie utilizzate per la colazione.
“Tesoro, ti sei svegliata! Dormito bene? Spero che Vegeta ti abbia lasciato riposare.” L’aveva accolta la madre.
 “Sì sì mamma, tutto bene. Dov’è ora Vegeta?” chiedeva la ragazza mente sbirciava nelle stanze adiacenti in cerca del Sayan. Mentre la figlia faceva i suoi movimenti di ricerca, gli occhi della signora Brief non si erano fatti sfuggire quella rosa che la ragazza teneva in mano: “Oh Bulma che carina, hai colto quella rosa per Vegeta e lo stai cercando per dargliela? Però, se posso permettermi, non credo possa essere un regalo che apprezzerebbe..”.
Gli occhi di Bulma si erano illuminati e lei si era prontamente voltata verso la madre rispondendole distrattamente: “Sì sì, hai ragione.”. Nella testa della giovane Brief una voce aveva cominciato ad urlarle: “Te l’ha lasciata Vegeta! Non è stato un sogno! È uscito dalla finestra e l’ha colta per te!”.
 
Vegeta si trovava nella camera gravitazionale già dalle prime luci dell’alba. Si era subito buttato a capofitto negli esercizi nonostante alcuni pensieri ogni tanto lo disturbassero. Non dava significato particolare a ciò che era successo quella notte, ma al risveglio si era sentito contento. Che fosse per la compagnia di Bulma che, a vederla da vicino, non era poi così bruttina? Che fosse per quel particolare approccio intimo tra uomo e donna che mai aveva provato prima e lo aveva rinvigorito di energie?
Non era il caso di perdersi in sciocchezze. Un Sayan, per di più il Principe, non poteva lasciarsi corrompere da una misera ed insignificante terrestre. Le aveva pure colto una rosa: cosa gli stava succedendo!  La razza Sayan non provava attaccamento, né pietà, né affetto. Tutto ciò che un Sayan contemplava era l’amore per la distruzione e la supremazia assoluta su di ogni altra razza.
Quanto lo irritava che i trascorsi di quella notte continuassero a passargli nella mente come flash disorientanti. Mentre la rabbia sgorgava dai pugni sferrati sempre più forti, lo schermo per la comunicazione dall’esterno si era acceso. La Gravity Room era infatti munita di una specie di telefono con grande schermo con cui si poteva vedere e comunicare con l’interno della navicella. Era apparso il viso di Bulma: ” Vegeta già ad allenarti? Non è troppo presto?”. Il ragazzo non aveva degnato la giovane di risposta e aveva continuato a tirar calci e pugni come per distruggere il suono della voce di lei prima che potesse arrivare alle orecchie. “Vegeta ho visto la rosa, l’hai messa tu lì? Se è così, sappi che lo apprezzo, sei stato così caro …” aveva continuato Bulma, cercando di ottener risposta dal Sayan. Prima che la giovane potesse aggiungere una qualsiasi altra frase il principe dei Sayan si era girato verso lo schermo sbottando :”Stai dicendo solo un mare di idiozie. Lasciami in pace! Smettila di assillarmi! Tu non mi interessi e nemmeno tutto ciò che è capitato con te! L’unica cosa che importa è sconfiggere Kaaroth.”.


Una sera Bulma si era sentita poco bene e si era infilata subito sotto le coperte dimenticandosi di preparare il pasto per il Sayan. Non essendosi saziato di notte Vegeta si era visto costretto a ciondolare per la Capsule Corp. al mattino. Aveva trovato la padrona di casa che preparava il caffè per il marito la quale, ben lieta, si era messa a spadellare anche per il giovane Sayan. Mentre il giovane masticava, si udivano dei passi delicati e soffici di piedi nudi. Era stato il profumo, ormai a lui ben noto, a fargli capire immediatamente a chi appartenessero quei passi. Scese le scale, Bulma aveva sussultato per un attimo alla presenza inaspettata del Sayan. La ragazza era ancora troppo ferita e troppo orgogliosa per rivolgergli anche solo un saluto accennato. Si era diretta verso la madre in cerca di un caffè. La giovane Brief ancora non si sentiva bene. Quella mattina aveva anche dato di stomaco. Mentre le due donne parlavano in cucina di fianco a Vegeta che continuava a mangiare indisturbato, Bulma si era fatta bianchissima in volto. Senza altre avvisaglie, la ragazza era crollata al pavimento priva di sensi. La signora Brief si era lanciata sulla figlia chiamando il marito a gran voce e tenendo, intanto, sollevato il capo della figlia. Vegeta aveva assistito alla scena senza, però, muovere un muscolo in favore della giovane dai capelli turchini nonostante, al momento dello svenimento, i suoi occhi neri profondi e spietati si erano subito indirizzati verso la ragazza e non si erano distolti finché la giovane non aveva riaperto gli occhi un poco.
"Bulma cara, sarà meglio chiamare il medico, non vorrei che ti fossi ammalata seriamente." sussurrava la signora Brief alla figlia che pian piano riprendeva colorito. Vegeta, finito di mangiare, si era alzato ed era tornato ad allenarsi noncurante ed indifferente rispetto alle condizioni della ragazza.

Inaspettatamente quello stesso giorno Vegeta aveva messo piede fuori dalla stanza gravitazionale anche alla sera. La cena era ormai finita ed era rimasta solo Bulma in cucina a lavare i piatti. Il principe dei Sayan si era avvicinato furtivo e, poggiatosi alla parete di fianco al lavabo, aveva pronunciato a denti stretti :"Ehi donna, come  ti senti stasera?". L'interesse mostrato nei confronti della salute della ragazza dipendeva, forse, più dalla preoccupazione di rimanere altri giorni senza cibo che da un sincero slancio di bontà. "Tsk. A te cosa importa brutto scimmione!" aveva scontrosamente risposto Bulma la quale, vedendo Vegeta alzare i tacchi e voltarsi, aveva aggiunto con tono più serio: "Vegeta dovrei parlarti. Oggi il dottore mi ha visitata e mi ha detto che... Mi ha detto che… Vegeta, aspetto un bambino.".
Il silenzio dopo questa difficile confessione era durato brevemente :" Non credere che con questa notizia possa cominciare ad interessarmi dei tuoi affari. Non mi importa se quello é mio figlio, io ho cose più importanti da fare!" aveva detto seccamente il principe dei Sayan. Bulma si sentiva davvero stancata di parlare ad un muro piuttosto che ad un uomo e piena di collera si era messa a sbraitare :" E chi ti ha chiesto aiuto!?! Come fai, poi, a sapere che é tuo questo bambino! Sei sparito per mesi, pensi davvero che io sia rimasta ad aspettare te per tutto questo tempo?". La giovane non sapeva se con queste parole voleva solo innervosire e ingelosire Vegeta o se cercasse di convincere se stessa che non valeva la pena dannarsi per quell'uomo. "Senti mocciosa quel bambino é mio, lo so e basta!" sbottava il Sayan mentre, veloce, si era diretto verso la porta che aveva poi chiuso rumorosamente. Bulma ancora non sapeva che il misterioso ragazzo dai capelli viola venuto dal futuro altri non era che Trunks, figlio suo e del principe dei Sayan. La rabbia che si era levata nell'aria in seguito allo scontro tra i due giovani era servita a Vegeta per riprendere la carica necessaria per gli allenamenti duri che aveva in programma. 


[Angolo dello scrittore: Ciao a tutti i followers della storia e anche a chi non lo è. Finalmente è arrivato il nuovo capitolo, olé! Spero tanto che vi sia piaciucchiato almeno un po' anche questo piccolo capitoletto.
Vorrei ringraziare di cuore chi commenta, chi ha messo questa storia tra le preferite/ seguite/ da ricordare, chi la segue e chi ci incappa la prima volta e decide di leggerla perché mi rendete molto contenta!! Se voleste anche commentare sappiate che sono aperta a qualsiasi osservazione. A presto ;) ]
 
P.s.: Nell'angolo dell'autore parlo di "capitoletto" poiché è stato allungato con una successiva modifica dato che mi sembrava un po' cortino. Spero di non aver fatto danni aggiungendo qualcosina ahah ;)


  
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