Fanfic su artisti musicali > Asking Alexandria
Segui la storia  |       
Autore: Psychedelic Mushroom    04/08/2013    2 recensioni
Tratto dal capitolo due: "Melanie, è stato un piacere conoscerti, ma adesso torna a casa" disse alzandosi e avvicinandosi alla porta. Non sembrava per niente contento di vederla lì.
La ragazza gli afferrò un braccio con dolcezza, non voleva sembrare troppo aggressiva.
"Come ci torno a Londra a quest'ora?"
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-Capitolo 13
Quei passi si avvicinavano sempre di più, sentiva l'ansia aumentare, il cuore cominciò a batterle tanto forte da farle male.
Sfregò le mani sulle bracia, voleva che tutto quel sangue sparisse.
I suoi occhi pieni di lacrime videro le tante lame lasciate libere sul pavimento bianco che, ormai, si era tinto del suo sangue.
Vi si avvicinò trascinandosi, non riusciva nemmeno ad alzarsi.
Sobbalzò sentendo la voce di Danny che la chiamava.
Cercò di smettere di singhiozzare, voleva rispondere per non farlo insospettire, ma non riuscì a dire nemmeno una parola.
"Melanie, va tutto bene?" chiese Danny dopo aver bussato.
La ragazza prese un grande respiro mentre afferrava tutte le lame, si stava sforzando, ci stava provando, ma il tremore e quel nodo alla gola non le permetteva di parlare.
Danny continuò a chiamarla per davvero molto poco, lei in quegli istanti di puro terrore ritornò accanto al muro e si rannicchiò su se stessa. 
La testa le stava scoppiano, sapeva che l'avrebbe scoperta da un secondo all'altro, era stata stupida a non chiudere la porta a chiave.
Ma non pensava che sarebbe arrivata a fare tutto quello.
Chiuse gli occhi e portò la testa sulle ginocchia appena sentì la porta aprirsi.
Danny rimase immobile davanti a quella scena, non vide subito Melanie rannicchiata in quell'angolo che piangeva, i suoi occhi caddero prima su tutto quel rosso che macchiava il pavimento, la lama nel lavabo sporco anch'esso di sangue, quell'odore metallico lo colpì immediatamente e un grande senso di paura si impossessò di lui.
Mosse un paio di passi verso l'esile corpo della ragazza, ma lei lo fermò subito senza nemmeno alzare lo sguardo.
"Non ti avvicinare" riuscì a sussurrare fra i singhiozzi.
"Melanie io..."
"Ti prego... vai via... non mi guardare" mormorò stringendo sempre di più le braccia intorno alle gambe.
Danny non sapeva che fare.
Forse non si sarebbero trovati in quella situazione se avesse parlato con lei tempo prima.
Aveva solo perso tempo, aveva fatto sì che tutto quello succedesse.
Si sentiva in colpa, troppo in colpa.
Con cautela si avvicinò a lei cercando di fare meno rumore possibile, non voleva spaventarla, voleva aiutarla.
La osservava, tutto quel sangue che gocciolava dalle ferite sulle braccia, scivolava sulla sua pelle per poi impregnare i suoi vestiti o cadere sul pavimento.
Non aveva mai visto una cosa del genere, non sapeva come comportarsi.
Voleva solo farle capire che non l'avrebbe lasciata sola a sanguinare contro quel muro, voleva infonderle sicurezza.
Anche quella era una cosa nuova, aveva paura di sbagliare ancora, ma doveva provarci, non poteva far finta di nulla.
Si inginocchiò lentamente davanti a lei che subito ebbe un fremito sentendolo così vicino.
"Vai via" sussurrò ancora cercando di alzare un pò il tono, ma la voce le si spezzò per colpa del pianto.
Le sembrava che la testa stesse per scoppiarle tanto le faceva male ma, in fondo, quella era la cosa meno dolorosa.
Sentì le mani di Danny avvolgere le sue e alzò lo sguardo su di lui di scatto.
Voleva urlargli di lasciarla in pace e di andarsene, ma non ne ebbe la forza.
Lasciò che Danny le aprisse le mani e vedesse le diverse lame che prima stringeva con forza.
Lo vide mentre ne prendeva una, il respiro le si fece ancora più affannoso.
Voleva portargliele via? 
"Non buttarla" disse a bassa voce.
"Non lo farò" la rassicurò guardandola negli occhi.
Melanie non sapeva se credergli, non capiva più nulla, non sapeva cosa stesse facendo Danny con quella lama in mano e non sapeva nemmeno perchè gli stava permettendo di vederla in quello stato.
Guardava quella lama che non era più nelle sue mani, Danny la stava osservando mentre se la rigirava fra le mani.
Le lacrime si erano attenuate, ma continuando a fissarlo, Melanie ritornò alla realtà.
"Ridammela" disse riprendendo a piangere, le lacrime combattevano per uscire dai suoi occhi una dietro l'altra, le bagnavano il viso, la facevano sentire così fragile. "Ridammela ho detto" disse bruscamente allungando una mano verso quella di Danny e afferrando con forza la lama.
Gliela strappò dalle mani, lui trattenne un gemito di dolore quando sentì la sua pelle tagliarsi.
"Oddio, scusa" urlò Melanie tremando sempre di pi.
"Tranquilla, non fa niente"
"Invece sì, sbaglio sempre tutto, scusa" continuò lei mentre riprendeva a piangere forte.
Strinse di nuovo le mani, sempre di più, credeva che quello che aveva fatto a se stessa non fosse abbastanza.
Poggiò ancora una volta la testa sulle sue ginocchia, la stanza era piena dei suoi singhiozzi, del suo dolore.
Aveva fatto del male anche a Danny, non meritava l'affetto di nessuno, non meritava più nulla, la sua vita poteva anche terminare.
Danny non disse niente, si sedette accanto a lei e le avvolse un braccio intorno alle spalle.
Lei sussultò, non voleva essere abbracciata, non voleva che la guardasse, non voleva fargli vedere tutto quello. 
Lui la strinse, sentiva che era irrigidita, ma non gli importava, voleva farle capire che lui era lì al suo fianco e non se ne sarebbe andato.
Qualche secondo dopo, si abituò a quella sensazione di calore che la stava circondando e si lasciò abbracciare.
Non ce la faceva più a piangere, tremare, singhiozzare e sanguinare, voleva far cessare ogni dolore in un istante, ma sapeva che non sarebbe successo.
Chiuse gli occhi e cercò di rilassarsi, nessuno l'aveva mai vista in quello stato e mai nessuno l'aveva abbracciata vedendola piangere.
Era la prima volta, non si sentiva più a disagio, stava così bene che le venne quasi da sorridere.
 
 
Danny l'aveva aiutata ad alzarsi, l'aveva ripulita da tutto quel sangue disinfettandole ogni singola ferita.
Aveva delle garze ad avvolgerle alcune zone delle braccia, dove le ferite erano più profonde, sulla pancia aveva qualche cerotto e le ferite cominciavano a bruciarle di meno.
Si era stesa sul letto e lentamente si era addormentata.
Danny era stato seduto accanto a lei per tanto tempo, forse qualche ora, poi era andato via lasciandola dormire.
Si era fermato davanti ad uno specchio, le sue mani, le sue braccia, i suoi vestiti, tutto era impregnato del sangue di Melanie.
Gli aveva fatto terribilmente male vederla piangere, per non parlare di tutti quei tagli.
Sospirò e si diede una ripulita.
Erano circa le 04:30 quando entrò in cucina.
Luci gli corse in contro abbaiando e scodinzolando, la prese in braccio e si avvicinò al mobiletto che conteneva la sua piccola, per modo di dire, riserva di alcolici.
Prese una bottiglia a caso e riempì un bicchiere.
Si sedette lasciando che Luci si stendesse sulle sue gambe, poggiò i bicchiere sul tavolo e restò a fissarlo.
Aveva una gran confusione in testa, voleva bere fino allo sfinimento ma non poteva farlo, doveva smetterla uccidersi con le sue stesse mani.
Sentì dei passi lenti avvicinarsi e si voltò vero i corridoio.
Melanie abbassò lo sguardo sentendo le guance scaldarsi, non sapeva come comportarsi.
Doveva ringraziarlo?
Entrò in cucina e si sedette accanto a lui in silenzio, notò subito il bicchiere sul tavolo e si accigliò.
"Perchè ti sei alzata?" le chiese Danny.
"Mi sono svegliata e non volevo stare sola" rispose con voce debole. "Tu perchè sei ancora sveglio?"
Danny le indicò il bicchiere e lei sospirò. "Vuoi berlo?" gli chiese.
"Non lo so"
"Io dico di no" disse alzandosi, Danny la vide prendere il bicchiere e non capì bene cosa volesse fare. "Vieni con me" 
Fece scendere Luci dalle sue gambe e si alzò. 
La seguì fino al lavello e lei gli porse il bicchiere, lui lo prese.
"Cosa vuoi che faccia?"
"Danny, lo sai cosa devi fare" sussurrò lei.
Danny annuì e prese un grande respiro prima di versare il contenuto del bicchiere nel lavello, lascio cadere anche il bicchiere e Melanie gli sorrise.
"Sarà difficile" le disse Danny alzando lo sguardo su di lei.
Melanie alzò le spalle.
"Lo so" disse prima di afferrarlo per un braccio e portarlo sul divano nel salone.
Accesero la tv e rimasero lì, ognuno assorto nei propri pensieri.
"Melanie Worsnop" sussurrò Danny dopo un pò.
La ragazza rimase a bocca aperta, le sembrò che tutto si fosse fermato, il cuore cominciò a batterle fortissimo. "Suona bene, non credi?" le chiese guardandola e sorridendo.
Melanie annuì cercando di trattenere le lacrime che, per fortuna, erano di felicità.






Psychedelic Mushroom: salveeee ofvomjodsdjsd spero che questo capitolo ci sia piaciuto e scusatemi se c'è qualche errore! Vorrei avvisarvi che la FF è quasi finita, ci saranno ancora pochi capitoli e... e niente lol 
Ciao<3
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Asking Alexandria / Vai alla pagina dell'autore: Psychedelic Mushroom