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Autore: _welcometomylife_    05/08/2013    21 recensioni
«Dimmi che mi sbaglio, per favore» di nuovo lui. Perché continuava a seguirmi? Tirai giù velocemente le maniche della maglia e mi asciugai le lacrime.
«Di cosa parli?» dissi facendo finta di niente .
Si avvicinò a me e si sedette al mio fianco, alzò di poco la manica del mio cardigan e sfiorò il braccio lentamente.
«È stato lui? Lui ti ha fatto questo? Perché?» mi disse con voce fievole.
«Niall, non è niente… Sono caduta e-»
«Si vai a raccontarlo a qualcun altro, Nicole. Ti conosco, so quando menti! Ma perché lo proteggi? Ti fa solo del male» disse urlandomi contro.
«Ma tu cosa ne sai della mia vita? Torni dopo 11 anni e pretendi che tutto si ok, che non sia cambiato niente. Niall tu non sai più niente di me».
Questa è la mia nuova FF.. spero di avervi incuriosito..
Genere: Dark, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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I don’t want to hurt you


“Don’t let me go,

‘cause I’m tired

of feeling alone”.

-Harry Styles

 
Niall mi convinse ad andare a casa con lui, anche se sapevo che non sarebbe stata una buona idea, Paul sarebbe venuto a cercarmi e mia avrebbe picchiata ancora per aver violato le regole.
Le lezioni erano appena terminate e l’irlandese mi aspettava davanti alla sua macchina 50. Appena mi vide, mi sorrise e mi aprì lo sportello per poi richiuderlo quando fui entrata in macchina e così entrare anche lui. Guidava tranquillamente tenendo lo sguardo fisso sulla strada, quel silenzio era straziante più di quanto potessi immaginare. Fermò l’auto davanti ad una stazione di polizia, sbarrai gli occhi per poi guardarlo interrogativa. Non formulai nemmeno la domanda che lui parlò.
«Devi denunciarlo. Ora.» Mi disse con un tono che non ammetteva repliche.
A quella frase impallidii, la paura si impossessò di me e il mio respiro si fece più pesante. Guardai la strada per poi sentire una presa sulla mia mano, mi voltai e incontrai gli occhi azzurri del biondo.
«Va tutto bene, ci sono io con te.» Mi disse con tranquillità. Ma non c’era nulla da stare tranquilli e io lo sapevo bene.
Mi slacciai la cintura e scesi lentamente dall’auto, intanto il biondo era già davanti al mio sportello ad aspettarmi. Mi avvolse il suo braccio intorno alle mie spalle mentre camminavo. Arrivammo in questura e un uomo in divisa ci fece accomodare dietro ad una scrivania finchè un altro uomo si sedette difronte a noi.
«In cosa posso esservi utile?» disse con voce tranquilla.
Io ero bloccata, avevo paura, non volevo essere picchiata ancora, non volevo che Niall ci andasse di mezzo. Non volevo che le persone soffrissero a causa mia. Sono sempre stata un peso per tutti e non volevo esserlo ancora. Non mi decidevo a proferire parola, un groppo alla gola strozzava ogni singola cosa che io volessi dire, avrei voluto raccontare di tutti i calci, i pugni, le violenze e gli abusi sofferti, tutto quello che il  mio piccolo corpo nascondeva, tutte le immagini, tutti quegli odiosi ricordi che non avrei voluto ricordare perché erano soltanto degli incubi.
Niall vedendomi in difficoltà mi alzò le maniche della maglietta fino a scoprire i lividi.

«Dobbiamo fare una denuncia per maltrattamento minorile e abusi su minore.» disse con sicurezza il biondo.
«Chi è costui?» disse alzandosi e scrutando meglio i segni violacei a causa delle percosse.

«Il suo patrigno, si chiama Paul Wilson.» continuò Niall.

L’uomo si risedette dietro la scrivania e compose alcuni numeri sul telefono e diede dei comandi a qualcuno e poi ci chiese di aspettare fuori dall’ufficio. Ci diede qualche carta da firmare, come diceva lui, erano solo formalità. Eravamo seduti su delle poltrone al quanto scomode e Niall continuava ad abbracciarmi e a dirmi che sarebbe andato tutto bene, ma io no smettevo di tremare e piangere. Nessuno sapeva di cosa era capace Paul, nessuno a parte me.
Passarono 2 ore finchè non sentimmo arrivare qualcuno, alzai lo sguardo e incontrai gli occhi neri del mio patrigno.
«Me la pagherai cara, quando meno te l’aspetti Nicole, sarò il tuo peggiore incubo» mi disse mentre i poliziotti lo spintonavano via.

Niall mi strinse di più a se e mi baciò la fronte. Avevo troppa paura. Restammo lì per un’altra ora fino a quando una donna ci disse che potevamo andare via.
Ci rimettemmo in macchina e ci fermammo davanti casa mia. Il biondo mi lasciò entrare da sola, in quella che doveva essere il mio rifugio e invece era solo stata testimone delle lacrime, delle percosse e di tutte le violenze subite nel corso degli anni. Presi i miei vestiti e tutte le cose che mi sarebbero servite a casa del mio amico, chiusi la valigia e ritornai in macchina.

«Va tutto bene?» mi chiese l’irlandese.
Io annuii solamente. Non avevo voglia di parlare, avevo bisogno soltanto di riposare. Dopo 10 minuti ci trovammo a casa di Niall, scesi dall’auto mentre lui prendeva la mia valigia per poi affiancarmi. Entrammo in casa e lui posò la mia valigia nell’atrio. Casa sua era veramente bellissima, si vedeva che c’era il tocco di Maura. Le pareti erano color avorio ed erano piene di quadri e fotografie. Ne potei notare una particolarmente, c’eravamo io, lui, mia madre e sua madre, eravamo in un grande prato verde. Quel giorno eravamo andati a fare un pic-nic, ricordo che io e Niall continuavano a correre mentre la mia mamma e maura ci venivano dietro esasperate, ci divertimmo tantissimo quel giorno. Mentre guardavo la foto mi scappò un sorriso, Niall mi affiancò e mi diede un bacio sulla guancia per poi prendermi per mano e portarmi in cucina.
«Mamma, sono a casa» disse lui sorridente abbracciando sua madre.
«Ciao tesoro» disse lei ricambiando l’abbraccio. Quando si staccarono lei mi guardò, anzi mi squadrò da capo a piedi, mentre io abbassai lo sguardo.
«E lei?» chiese al figlio che mi venne incontro e mi portò davanti alla donna che mi guardava ancora perplessa.
«Mamma non ti ricordi di Nicole Collins?» disse lui sorridente.
Sul viso di sua madre si formò un sorriso e mi venne incontro abbracciandomi. Non ricordavo l’ultima volte che una persona mi aveva abbracciato con un fare così materno. Sorrisi e ricambiai l’abbraccio stringendola di più a me.
«Nik, come sei diventata grande. Come sta tua madre? Sono anni che non la sento» mi disse dolcemente mentre piano piano discioglieva l’abbraccio.
«Purtroppo non c’è più, mi ha lasciata 6 anni fa» dissi fingendo un sorriso.
Il suo viso si fece più triste ma per fortuna quel momento di malinconia fu interrotto da Niall.
«Mamma, se non ti dispiace da oggi in poi lei resterà da noi» disse mentre guardò la madre facendole segno che avrebbero palato dopo. Lui mi consigliò di andarmi a riposare, prese le mie valige e le portò al piano di sopra in una stanza enorme. Mi diede un bacio sulla guancia e scese giù dalla madre mentre io mi sdraiai sul letto e chiusi gli occhi fino ad addormentarmi. L’unica cosa che volevo e lasciarmi alla spalle tutto quello che mi era successo fino ad un paio d’ore prima.

NIALL POV’S
Lasciai Nicole nella stanza e andai da mia madre. Le raccontai tutto quello che sapevo e mia madre sembrò capirmi e appoggiarmi.
«Stai facendo la cosa giusta, sono fiera di te» disse mentre mi sorrideva.
«Lo so mamma- dissi sorridendo- allora che si mangia?»
Mia madre scoppiò a ridere e mi diede del pollo al curry. Dopo aver mangiato mi sdraiai sul divano e accesi la tv, stavo per addormentarmi quando sentii un urlo. Saltai giù dal divano e corsi di sopra, entrai nella camera di Nicole, la ritrovai suta sul letto con gli occhi sbarrati e il respiro affannato, mi misi sul letto e tentai di accarezzarle il viso ma lei si ritrasse, come se avesse paura di essere anche solamente sfiorata.
«Non voglio ferirti» dissi dolcemente.
Lei mi abbracciò e scoppio a piangere mentre lentamente le accarezzavo la schiena.
«Non lasciarmi andare, perché sono stanca di sentirmi sola» disse tra i singhiozzi.
«Non lo farò» le dissi solamente mentre la stringevo più a me.
No, non l’avrei lasciata andare questa era un promessa.


Angolo scrittrice:
CIAOOO BEI PAMPINI AHAHAHAHAHAH OK NO… SO CHE IL CAPITOLO FA UN PO’ SCHIFO, MA DAVVERO CI HO MESSO L’ANIMA PER SCRIVERLO… COME AVETE VISTO NICOLE HA ACCETTATO DI ANDARE CON NIALL.. MA COSA SUCCEDERA’? HA FATTO LA COSA GIUSTA? CONTINUATE A LEGGERE LA MIA STORIA E LO SCOPRIRETE. J AH VOLEVO RINGRAZIERE CHI RECENSISCE I MIEI CAPITOLI.
ALLORA RINGRAZIO:
LE TRE PERSONE CHE HANNO RECENSITO IL PRIMO, LE QUATTRO PERSONE CHE HANNO RECENSITO IL SECONDO E LE OTTO PERSONE CHE HANNO RECENSITO IL TERZO.
LE 11 PERSONE CHE HANNO MESSO TRA LE PREFERITE , LE 3 CHE L’HANNO MESSA TRA LE RICORDATE E INFINE LE 6 CHE L’HANNO MESSA TRA LE SEGUITE.
SIETE MERAVIGLIOSE.

NO MA DICO QUANTO VI POSSO AMARE EH? :3 COMUNQUE SPERO CHE QUESTO CAPITOLO COME SEMPRE ABBIA QUALCHE RECENSIONE IN PIU’PERCHE’ MI FA PIACERE CHE C’E’ QUALCUNO INTERESSATO ALLA MIA STORIA.. BEH ALLA PROSSIMA UN BACIOO :* <3


  
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