Parte 04
“E quando avevate intenzione di dirmelo?” chiese
una furiosa Cordelia entrando nell’ufficio che un tempo era stato di Angel,
prima che Wesley diventasse il nuovo capo.
“Voi non avete idea in che guaio vi siete
cacciati. Non eravamo già messi male, senza dover aggiungere altri problemi?
Lasciate che ve lo dica più chiaramente che posso. Angel e Buffy insieme, sono
una mina vagante. Sono come una bomba ad orologeria. Sono una minaccia per il
mondo intero. Voi non sapete che cosa può diventare Angel quando sta vicino a
lei. Voi non eravate a Sunnydale l’ultima volta che Angelus era libero di girare
per il mondo. Non potete sapere, perché non avete avuto il piacere di
incontrarlo, e io non permetterò che accada ancora. Buffy può tornare indietro
anche subito, perché non abbiamo bisogno di lei.”
Fred aveva sentito Wes al telefono pochi minuti
prima e sapeva che a momenti sarebbe stato di ritorno. Sapere che Cordelia era
stata informata da Angel le diede nuova forza e coraggio. Voleva bene a
Cordelia, ma spesso era intimorita da suo atteggiamento e sapeva che lei, la
pallida e fragile Winifred Burkle, non poteva competere con la “principessa”
Cordelia che rivendicava il suo trono e non perdeva occasione per ricordare a
tutti, che lei e solo lei possedeva lo scettro del comando.
Tutti erano intimoriti da lei, persino Wesley e
Angel, ma la verità era, che Fred non era ne timida ne fragile e che, da sola,
era riuscita a sopravvivere per cinque anni in una dimensione demoniaca. Quando
sentiva aria di pericolo, allora veniva fuori tutta la sua
forza.
“Abbiamo preso questa decisione tutti insieme. Si
tratta di fare la cosa giusta, rammenti Cordelia? difendere gli indifesi ad ogni
costo. Chiunque essi siano ..e adesso Connor e Angel hanno bisogno di
protezione. Hai davvero così poca fiducia in lui? pensi davvero che metterebbe
in pericolo suo figlio? Io credo di no.”
Cordelia avrebbe voluto interromperla ma Fred
continuò
“Buffy sta venendo qui con una strega, l’amica
della sua amica. Tara. Noi abbiamo deciso tutti insieme perché questo è l’unico
modo per mettere in salvo Connor. Se tu fossi stata qui con noi stanotte, anzi
che dormire comodamente nel tuo letto, saresti stata informata per tempo. Non
era nostra intenzione agire di nascosto da te. Semplicemente abbia fatto la cosa
giusta”
Cordelia stava per replicare, quando un lampo
accecante colpì tutti quanti, facendoli sbalzare a terra violentemente.
“L’incantesimo di protezione è andato” urlò Lorne. “Possiamo cominciare a dire
le nostre preghiere, perché non usciremo vivi da qui”
Un altro lampo seguì il precedente e in lontananza
sentirono un canto lento e dolce, come una nenia antica. Un immensa luce bianca
avvolse l’intero edificio e in quel momento si spalancarono le porte da dove
riuscirono ad intravedere tre figure avvolte da una intensa luce blu che si
facevano strada all’interno della hall. Si alzarono di scatto, mettendosi in
posizione di lotta, pronti ad affrontare la nuova minaccia, ma Gunn urlò “Fermi.
È Wesley.”
“Invisibilis ad malum. O dea, iubeo. Nos Absconde
a tenebris”
A quelle parole, la luce blu scomparve e tutti
poterono vedere chi si celava dietro essa.
“Hai ripristinato l’incantesimo di protezione?”
Chiese Wesley
“Si, ma ho anche celato la nostra vista
all’esterno. Loro non possono più vederci, almeno fino al tramonto” rispose
Tara.
“Bene. Proprio quello che ci serve. Angel non può
muoversi durante il giorno e abbiamo così il tempo di pianificare una via di
fuga. Qua non può restare, deve lasciare Los Angeles” disse
Buffy.
Lorne, Fred e Gunn erano frastornati e senza
parole, ma felici di vedere i nuovi arrivati. Cordelia invece era stranamente
silenziosa e squadrandola dalla testa ai piedi, non riusciva a togliere gli
occhi di dosso a Buffy. Sembrava cambiata, forse era anche più bella di come la
ricordasse.
“Buffy! chi non muore si rivede a quanto pare.
Anche se nel tuo caso, forse è meglio dire chi “resuscita” si rivede. Come sei
stata nell’aldilà? non bene immagino, visto che sei voluta tornare fra i vivi.
Questa cos’è la terza volta? Quante volte sei morta? Ho perso il conto. Comunque
bentornata, Buffy. Ora dimmi, perché sei qui?”
Era come ricevere un pugno sullo stomaco o uno
schiaffo in pieno viso, per il modo in cui le parole erano state deliberatamente
pungenti. Pronunciate solo per il gusto di ferire. Buffy, aveva dimenticato
quanto potesse essere velenosa la lingua di Cordelia, persino Anya impallidiva
di fronte al dispotismo della sua ex compagna di liceo. Perché Angel diceva che
era cambiata? A lei non sembrava proprio. Forse il tempo aveva un po’ addolcito
Cordelia, ma a quanto pareva lo nascondeva bene, perché Buffy non notò nessun
sostanziale cambiamento in lei. E il peggio era, che il resto dei presenti,
nonostante fossero a disagio, avevano talmente paura del disprezzo di Cordelia,
che preferivano rimanere in silenzio. Insomma proprio come ai vecchi tempi,
quando Cordelia tiranneggiava e inceneriva tutti con un solo
sguardo.
Ma non tutti erano disposti a stare in
silenzio.
“Ciao Buffy, io sono Fred e.. ci siamo sentite
prima al telefono.. grazie per..”
Buffy ignorò Cordelia e sorrise a Fred, la salutò
calorosamente e salutò anche gli altri, presentando Tara a chi non la conosceva
e Wesley le presentò al resto del gruppo.
“Bene, adesso che abbiamo scoperto che tutti
abbiamo un nome, mi dici cosa ci fai qui?” Disse Cordelia
Buffy rivolse ancora lo sguardo verso lei “Ciao
Cordelia. Sono qui per Angel. Dove è?”
Cordelia le si piazzò davanti, incrociando le
braccia al petto, e la guardò con tono di sfida. Il linguaggio del corpo non
lasciava molti dubbi circa le sue intenzioni. “Angel sta riposando e non vuole
vedere ness..”
Fred ne aveva abbastanza. Era stanca, non dormiva
da ore e lo stress dell’essere stata sotto assedio tutta la notte cominciò a
farsi sentire. Trovava Cordelia irritante oltre ogni limite. Non sapeva che
rapporto ci fosse fra le due e non le interessava. Buffy era anche sua ospite e
non poteva permettere che stupide beghe da liceali, rovinassero i loro piani.
Interruppe quindi Cordelia senza esitazione e prese Buffy per un
braccio.
“Andiamo Buffy, ti accompagno su
da..”
Non poté continuare oltre perché vide che Buffy
ormai non l’ascoltava più.
Segui il suo sguardo che era rivolto verso l’alto
e proprio là, nel corridoio al piano superiore, quasi nascosto da un arco, vi
era Angel con il suo dolce fagottino fra le braccia. Stava in piedi e si ergeva
in tutta la sua imponente figura, mentre incredulo, guardava verso il basso.
Fred fece un passo indietro, quasi con pudore, non
voleva in alcun modo invadere il loro spazio.
Buffy si mosse in avanti come un automa e cominciò
lentamente a salire le scale. Angel seguì i suoi movimenti e scese alcuni
gradini, da prima lentamente poi quasi corse per raggiungerla. Esattamente come
fece Buffy. Si incontrarono a metà strada, e nell’attimo esatto in cui si
raggiunsero, il mondo intorno a loro scomparve. C’erano solo loro
due.
Beh, non
esattamente.
C’erano solo loro tre.
Non parlarono, non servivano le parole. Il loro
linguaggio era fatto di sguardi, di occhi umidi di commozione che si perdevano
negli occhi dell’altro. Il loro era un codice antico, comprensibile solo a chi
sapeva vedere con il cuore.
Come una corrente sotterranea, che scorreva fra i
loro corpi, se solo si fossero sfiorati per un istante, furono avvolti dal
profumo delle loro anime. Era come se non si fossero mai
lasciati.
Come sempre, quando stavano vicino, il mondo
esterno sfumava i propri confini e loro entravano in una dimensione di sogno. Si
abbracciarono e insieme risalirono le scale, prima di scomparire completamente
allo sguardo degli altri.
Angel sentì il suo dolore e la sua disperazione.
Subito. La strinse più forte.
Buffy sentì la sua paura e la sua vulnerabilità.
Subito. Lo strinse più forte.
In silenzio, strettamente abbracciati, felici solo
di essersi ritrovati, il mondo moriva e loro si ritrovavano
ancora.