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Autore: lady lina 77    06/08/2013    2 recensioni
Gourry è costretto a tornare a casa per assistere ai funerali del padre. Dopo anni di lontananza, di silenzi, di fuga senza far sapere nulla di se, deve affrontare il suo passato, cose sepolte nel tempo e dolorose. Ma Lina è con lui, in quella casa, in quei luoghi pieni di ricordi tristi... Ma si sa, anche dalle ceneri può nascere qualcosa di bello...
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gourry Gabriev, Lina Inverse
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Manco da questa sezione da tanto, da ben un anno e per tanti buoni motivi che mi hanno costretta a mettere da parte la scrittura delle mie fanfiction. Non è stato un anno facile e a tante cose che mi sono successe, si è pure aggiunto un mega blocco dello scrittore.

Mi spiace che la sezione di Slayers si sia svuotata di tutti i suoi straordinari scrittori e spero che, come me, piano piano tornino quì. Perchè oltre a scrivere, io amo leggere le storie su questa fantastica serie.

Per ora, ho scritto l'ultimo capitolo di questa breve fics che volevo davvero terminare. E pian piano andrò avanti con le altre. Devo dire che rivedere l'anime in tv mi è stato di grande aiuto e spero che proprio grazie a questo io sia riuscita a rendere al meglio i personaggi.

Spero che qualcuno che legga ci sia ancora! E se vorrete lasciare un commento... ne sarò più che felice :)

Un bacione a tutti!!!


Capitolo cinque



Lina era stata pensierosa per tutto il tempo, mentre Gourry e sua sorella erano al funerale del padre e lei si era ritrovata da sola in quella grande casa. La preoccupazione per Gourry e il timore di aver sbagliato a lasciarlo andare solo alla cerimonia l'avevano attanagliata ma vedendo tornare lo spadaccino e sua sorella più sereni e propensi a chiaccherare fra loro, l'aveva risollevata.

Evidentemente non si era sbagliata! Gourry ed Erin avevano bisogno di vivere quell'esperienza da soli e di ritrovarsi senza aiuti esterni o sue intromissioni. Lo spadaccino gli aveva raccontato quanto successo al funerale, dello scambio di 'opinioni' avuto con lo zio e di quanto si erano detti lui ed Erin.

Lina sorrise, sollevata. "A quanto pare, tutto è finito al meglio allora!".

Gourry sbuffò. "Aspetta a dirlo, ancora non abbiamo letto la lettera che ci ha lasciato nostro padre!" - esclamò guardando la busta fra le sue mani.

Anche Lina la fissò. "Già... Ma a questo punto della tua vita Gourry, puoi davvero temere qualcosa?".

Gourry alzò le spalle. "No! Ma... aprire questa lettera sarà in un certo senso come... 'parlare' con mio padre dopo tanto... Onestamente non sò cosa aspettarmi!".

"Qualunque cosa sia, sei adulto e pronto ad affrontare ogni cosa Gourry!" - esclamò la maga, strizzandogli l'occhio – "Quando Erin avrà finito di farsi il bagno e si sarà sistemata, come d'accordo la leggerete e metterete via il pensiero!".

Già, quello era stato deciso al loro rientro a casa. Erin, dopo la pioggia presa al funerale, aveva deciso di farsi un bagno caldo e solo dopo ciò avrebbero aperto la lettera. L'assenza della ragazzina era servita a Gourry per raccontare a Lina, frettolosamente, la vita della sorella e di quanto si erano detti durante la cerimonia, di come si fossero in un certo senso riavvicinati. Certo, il loro era un rapporto tutto da costruire ma le basi erano state cementate...

Alla fine del racconto, la maga si stiracchiò come un gatto. "Quindi, tutto è finito bene con Erin! E insieme, potete affrontare ogni cosa ci sia scritta su quella lettera. In fondo, mal comune, mezzo gaudio...". Rivolse un sorriso allo spadaccino e fece per alzarsi ma Gourry la bloccò subito.

"Lina, dove vai?".

La ragazza alzò le spalle. "Beh, a letto! Credo che potrei ecco... essere di troppo! D'altronde, è una cosa privata fra te, tua sorella e vostro padre!". Lo disse con ovvietà ma unita a una sorta di imbarazzo. Sì, le sarebbe piaciuto sapere cosa ci fosse scritto in quella lettera ma... non erano affari suoi! E per quanto a lei piacesse impicciarsi degli affari altrui, questa volta non se la sentiva...

Gourry la fissò per un attimo in silenzio, poi si alzò dal divano per fronteggiarla, con un'espressione seria. "Io vorrei che rimanessi con noi!".

Lina lo fissò stranita e vagamente in imbarazzo, di nuovo. E decise di uscire da quella situazione nel modo che gli era più congeniale: usando l'ironia! "Gourry, io ti ASSICURO che quando aprirai quella lettera, davanti a voi non si materializzerà nessun demone, nessun mostro che tenterà di mangiarvi. Non hai bisogno ne di me ne della mia magia!".

Davanti a quella risposta tanto alla Lina, Gourry sorrise. "Lo so'!".

La maga lo guardò, scettica. "Paura? E di cosa?".

Gourry scosse la testa. "No, non è paura. O forse, un pò sì! Le parole di mio padre sono sempre state capaci di ferirmi come le più affilate lame. Ma in questo caso è diverso. Hai detto che è una cosa di famiglia, privata. E da quando ti conosco, tu sei la mia famiglia. E abbiamo sempre condiviso tutto, gioie, dolori... guai... Perchè stavolta dovrebbe essere diverso?".

Lina divenne tanto rossa in viso a quelle parole che le sembrava che le guancie fossero state colpite da un Dragon Slave. Come faceva, come faceva OGNI volta ad esternare quello che provava così, tranquillamente? Facendola arrossire come una bambina!!! Gli voltò le spalle, corrucciata, sperando che lui non vedesse quel rossore sulle sue guancie. "Accidenti a te!!!" - riuscì a farfugliare.

Gourry fece un sorrisetto furbo. "Resti?".

Lina incrociò le braccia al petto, voltandosi a guardare il compagno in modo truce. "Mi dai forse qualche alternativa?" - rispose, sospirando.

"Eheh, non credo!" - rispose Gourry avvicinandosi a lei – "In verità, in anni di convivenza con te, una cosa l'ho capita! Se voglio qualcosa... devo solo farti arrossire!!!".

"Brutto...". Con un balzo, Lina gli si avventò addosso. "Lo fai apposta allora!!!" - esclamò, dando inizio alla loro solita, scherzosa zuffa giornaliera.

Gourry indietreggiò, divertito. "Mah, non proprio! In fondo, è così facile farti arrossire!". Poi il suo sguardo si addolcì... "Ma parlavo sul serio prima, sai?".

A quelle parole gentili, Lina si fermò, arrossendo. DI NUOVO!!! E in quel momento ringraziò LON che la stava togliendo dall'imbarazzo, facendo piombare Erin nella stanza. La maga si voltò verso la ragazzina bionda. "Oh, come sono contenta che tu sia quì!" - esclamò in maniera quasi teatrale.

Erin la fissò stranita, poi entrò nella sala e chiuse la porta dietro di se. Aveva ancora i capelli umidi e indossava un semplice ma elegante vestitino blu che le arrivava fino alle ginocchia. Il blu, un colore che faceva risaltare i suoi occhi color del mare...

Lina rimase immobile, per un attimo, ad osservarla meglio di come avesse fatto fino a quel momento. Era molto bella Erin e, vestita così, era facile trovare le normali somiglianze fra sorella e fratello, fra lei e Gourry... Stessi lineamenti fini, stesso intenso modo di osservare le persone, stesso portamento elegante...

Gourry le si avvicinò. "Erin, ti spiace se Lina resta con noi a leggere la lettera?".

La ragazzina alzò le spalle. "No, non c'è problema! Nostro padre è un estraneo per lei quanto lo è per noi dopo tutto! Se a te fa piacere, che resti!".

Gourry sorrise. "Grazie...".

Erin rispose al sorriso. "Prego!". Poi si voltò verso Lina, incuriosita, prendendo ad osservarla come aveva fatto la maga pochi istanti prima.

Lina si accigliò. Si sentiva in imbarazzo quando la si guardava, scrutava così! "Perchè mi fissi?" - le chiese, senza girarci troppo attorno.

Erin le si avvicinò di qualche passo, incuriosita, non smettendo di fissarla. "Sai, da quando sono giunta quì non ho avuto modo di pensare troppo al fatto che Lina Inverse ed io avessimo dormito sotto lo stesso tetto! Capirai, tra la seccatura di tornare, il funerale, i miei parenti, l'aver ritrovato uno dei miei fratelli...".

"Quindi???" - insistette Lina.

Erin abbozzò un timido sorriso. "Beh, mi incuriosisci! Voglio dire, tu sei famosa, di te ho sempre sentito parlare!!! Non credevo che ti avrei mai incontrato! Accidenti, si dicono tante cose in giro su di te!".

Lina si inorgoglì. Eheh, la sua fama di invincibile maga genio varcava ogni confine. "E quali voci circolano sul mio conto?" - chiese incuriosita.

Gourry assunse il suo classico tono serio-canzonatorio insieme. "Lina, io se fossi in te non sarei così curioso di sapere cosa si dice in giro di te!".

La maga lo fulminò con lo sguardo. "Taci!!!". Poi si voltò, con un grande sorrisetto furbo verso Erin. "E allora?".

Erin annuì. "Beh, si parla delle tue battaglie qualche volta!".

Lina annuì con fare sapiente. "Sì, immagino... Voglio dire, ho sconfitto dei Dark Lords!".

"Però" – proseguì Erin – "sento più spesso parlare della tua abilità a far scappare draghi! Dicono che appena ti vedono in faccia, si danno alla fuga! E che hai il seno piatto come una tavola!".

"C... Che cosa???". Ok, Erin era una ragazzina a modo, carina e imparentata con Gourry. E le piaceva il suo modo spigliato, diretto, di dire in faccia alla gente quello che pensava! Ma... aveva toccato due tasti dolenti! Punto primo: I draghi non scappavano davanti alla sua faccia ma davanti al suo IMMENSO potere! Secondo punto: MAI, MAIIIIIIII parlare del suo seno in quei termini.

Fu quando Gourry sentì le parole sommesse di un qualche incantesimo, che si buttò sulla sua compagna di viaggio, bloccandole le mani. "Lina, nooo!!! Ti prego, è mia sorella e l'ho ritrovata solo ora!!! E tu..." - disse rivolgendo il viso verso Erin – "Se vuoi vivere a lungo, evita certi argomenti!".

"Che?". Erin assunse un'aria perplessa... "Ma che ho fatto?".

Lina si voltò verso di lei, ringhiando. "Mai, ricorda, MAI dar retta alle voci che circolano in giro, non sempre sono vere!" - esclamò, mentre Gourry allentava la stretta su di lei.

Erin sorrise, capendo FORSE a cosa alludessero quei due. "Certo, non tutte le voci sono vere! Ad esempio, ora che ti ho vista posso dire che sei una bella ragazza e che quindi i draghi non si spaventano del tuo aspetto! Hai dei capelli stupendi, sai? In collegio ricordo che le ragazze coi capelli rossi avevano un sacco di corteggiatori fra i cadetti della scuola militare accanto al nostro convitto!".

Ok, forse si era sbagliata ed Erin non era tanto male e poteva proseguire ancora un pò con le sue lusinghe per farsi perdonare della sua impudenza... "Continua, continua pure ragazzina" – le intimò Lina.

Erin le si avvicinò, squadrandola. "Però per quanto riguarda il tuo seno... Beh, hanno ragione loro, sei piatta!!!".

Lina sbuffò con una freddezza che Gourry avrebbe definito 'pericolosa'. "Ok Erin, tu vuoi morire!!! E prima di ucciderti, ti faccio presente che nemmeno tu sei una maggiorata" – ringhiò la maga.

Erin abbassò lo sguardo, fissandosi il suo petto appena accennato. Poi sospirò. "Hei, che c'entra? Io ho solo tredici anni!!! Crescereranno!!!".

"Non è detto" – rispose Lina, maligna.

E a quel punto Gourry, rossissimo in viso, si intromise fra le due. Ok, ora la conversazione era imbarazzante... Che Lina e la sua sorellina si mettessero lì, davanti a lui, a parlare di misure del seno, era assurdo! "Ehm... ragazze!".

Le due, si voltarono di scatto verso di lui, con sguardo truce, pronte a disintegrarlo per averle interrotte in quella specie di diatriba "Dicci!!!".

Gourry deglutì ed arretrò di alcuni passi. "Ecco... che ne direste di leggere la lettera di nostro padre?". Ok, non ne aveva voglia e lo spaventava sapere cosa c'era scritto... Ma sarebbe stato decisamente meglio che assistere a quel discorso sulle taglie femminili e su come sua sorella, la SUA SORELLINA, invidiasse le ragazze coi capelli rossi perchè attiravano i ragazzi...

Il suo tentativo riuscì e l'atmosfera, a quelle parole, tornò improvvisamente seria. "Già, vero..." - sussurrò Erin guardando la busta nelle mani del fratello. "La apri tu o la apro io Gourry?".

Lo spadaccino la fissò, pensieroso. "Tu cosa... provi?".

Erin scosse la testa. "Niente, io non lo conoscevo e non mi importa quello che uno sconosciuto mi ha lasciato detto. Sono quì solo per dovere e andrò fino in fondo prima di ripartire solo per non avere altre scocciature in futuro".

Gourry sospirò. "Io nostro padre lo conoscevo meglio di te! L'ho deluso molte volte e ho sottratto la spada di luce a questa famiglia. Vorrei non provare niente come te, ma in realtà ho paura!".

Lina sbuffò. "Sentite, volete che ve la legga io! Se no quì facciamo notte!".

"Sì, mi piacerebbe Lina, ma...". Gourry la fissò intensamente... "E' giusto che lo faccia io, che mi assuma le mie responsabilità!".

Lina annuì e gli sorrise davanti a quella che, sapeva fin dall'inizio, sarebbe stata la risposta del suo compagno. Si sedettero sul divano e Gourry aprì la busta, tirò fuori il foglio che conteneva e lo spiegò, osservandolo con un misto di timore e curiosità.

"E allora?" - lo rimbeccò Erin.

Gourry sollevò il foglio, rimanendo incantato davanti a quella scrittura che tanto bene conosceva. Suo padre aveva una calligrafia curata, elegante, raffinata, da sempre... Scriveva tutto con cura, con il suo pennino nero... Gli sembrava di vederlo, mentre redigeva quella specie di testamento... Inspirò profondamente e poi, scandendo bene le parole, prese a leggere la lettera.


"A Gourry ed Erin Gabriev, perchè non abbiano a dire che non ho lasciato mie volontà a loro riguardo, perchè nessuno abbia a dire che, nonostante i torti da me subiti, non mi sia premurato di lasciare le mie volontà ad ogni figlio che ho messo al mondo...

A voi figli, che avete tradito la mia fiducia e arrecato danni alla nostra illustre famiglia, metto per iscritto che nessun bene materiale, nessuna quota di denaro, nessuna proprietà immobiliare vi spetta. Ogni bene di questa famiglia andrà, per eredità al mio figlio primogenito, fedele alla mia persona e ai nobili principi su cui si basa la vita nella nostra casata.

Per quanto riguarda voi, Gourry ed Erin, dopo attente riflessioni, sono giunto alla conclusione che sarebbe inutile e di nessun profitto maledirvi per quanto avete fatto, per i danni arrecati alla nostra famiglia. Ciò darebbe alcun beneficio ne a me ne a voi, dopo tutto...

Spesso in questi anni, mi sono chiesto dove io abbia sbagliato con voi.

Con te Erin, a cui a quanto pare, non ho saputo dare i mezzi per inculcarti qual'è il tuo ruolo in questa nostra società, che hai deciso di voltarci le spalle alla tenera età di dodici anni... Ti ho dato tutto, istruzione, agiatezza, un ottimo ambiente in cui crescere, adatto al rango a cui tu, anche se la cosa non ti fa piacere, appartieni... Evidentemente, non è bastato a darti l'educazione più appropriata... Anche se, nella tua forma di ribellione così precoce, scorgo il coraggio ardito dei Gabriev.

E ora veniamo a te Gourry. Il mio figlio secondogenito, quello incredibilmente capace con la spada ma non troppo sveglio per molti altri aspetti della vita. Devo ammetterlo, credevo che saresti sempre stato all'ombra di tuo fratello, fino al giorno in cui hai deciso di rubare la Spada di Luce... Ero adirato, fuori di me e lo sarò sempre... Ma mi sono anche chiesto una cosa... Per anni il tuo modo di fare ha rappresentato per me un autentico mistero, sei sempre stato molto diverso da tutti noi, ti credevo debole, nonostante tu fossi un abile spadaccino. Ed invece hai fatto quello che mai nessuno ha osato... E da quel giorno e finché avrò vita, non smetterò mai di chiedermi se tu sia il più coraggioso fra noi oppure, semplicemente, un grande incosciente ed irresponsabile.

Non sono ancora giunto ad una risposta e mai ci arriverò, credo. Tu per me resterai sempre un grande mistero... Come per tua sorella, ho cercato sempre di darti l'educazione più consona al tuo ruolo, evidentemente ho fallito... O non ho saputo capirvi... Oppure, la strada che io avevo scelto per la mia famiglia, il nostro modo di vivere, era sbagliato per voi... Ma ho fatto con voi quanto mi è stato insegnato a suo tempo e quanto io ritenevo più giusto.

Non lo saprò mai se ho agito nel migliore dei modi, anche ne resto convinto.

Questa lettera è comunque un lascito in cui vi sollevo dal fatto che non vi ho maledetti.

E non vi ho mai capiti...

Inutile stare a recriminare su di chi sia la colpa, ormai il danno è fatto.

Avete fatto le vostre scelte e intrapreso una strada diversa da quella che avevo deciso per voi. Gesto sfrontanto, che mai capitò, io avrei potuto, credo, darvi il meglio.

Che vi porti, questa strada che avete scelto, dove credete di voler arrivare.

E alla fine, scopriremo chi di noi aveva ragione.


Vostro padre".


Gourry si bloccò e sospirò, guardando Erin. Mentre le mani con cui ancora stringeva la lettera tremavano convulsamente.

Sua sorella invece sembrava più tranquilla. "Beh, pensavo peggio!" - esclamò infatti.

Gourry abbassò lo sguardo mentre gli occhi prendevano a bruciargli. Era come se lui e suo padre si fossero riparlati dopo anni... Con lo stesso, identico compione, sempre quello: una conversazione che non aveva portato a nulla, a nessuna verità. Tra loro, ancora una volta, tutto restava in sospeso... "Beh, non la definirei una lettera troppo tenera Erin. A me sembra fredda... come sempre... Non ci ha maledetti ma... nemmeno capiti...".

"Beh, ne avevi dei dubbi? Era ottuso!" - replicò Erin con noncuranza.

Lina, dal divano dove era seduta, osservò prima la ragazzina e poi lo sguardo triste di Gourry. Mentre lo spadaccino leggeva la lettera, aveva prestato molta attenzione al contenuto di quelle frasi, di quel lascito di Gabriev senior. E aveva colto, in quelle parole, qualcosa che ne Erin ne Gourry aveva percepito, forse perchè troppo presi da altro. "Io... anche se non sono affari miei... ecco, non mi cruccerei troppo e non sarei troppo dura nei confronti di vostro padre. In realtà mi pare che, nonostante il tipo di persona, uno sforzo per venirvi incontro l'abbia fatto. Goffamente, non venendo a capo di nulla, ma ci ha provato!".

"Che vuoi dire?" - chiese Gourry, stupito.

Lina sospirò, riordinando le idee. "Ecco, dall'idea che mi sono fatta in questi giorni circa il tipo di persona che lui era, mi immagino un uomo arcigno, autoritario, freddo, che ben crede di sapere quale sia il suo posto nel mondo e anche quello dei suoi famigliari, per i quali programma la vita. Era così perchè è stato cresciuto così, perchè ha sempre preso come oro colato le nozioni, i doveri che gli sono stati inculcati da giovane. Il vostro opposto praticamente! Un uomo forse pieno di se, che mai metteva in discussione quanto decideva perchè ciecamente convinto che quello che faceva era giusto e non doveva avere repliche. Un uomo molto quadrato, che difficilmente usciva da suo seminato, che mai prendeva in considerazione opinioni diverse dalle sue e probabilmente un pò limitato proprio per questo...

Ma nonostante tutto... ecco... si è chiesto il perchè delle vostre azioni... Si è chiesto di chi erano gli errori per cui si è arrivati alla situazione attuale. Ha cercato di capire i motivi che vi hanno spinti alle scelte che avete fatto, forse mettendo in discussione quello in cui aveva sempre creduto...".

"Ma non ci è riuscito!" - replicò Erin.

Lina sorrise. "No, non ci è riuscito, vero! Un uomo così rigido non poteva riuscire a capire le vostre motivazioni. Ma ci ha provato... Ed è morto nel dubbio che forse le sue convinzioni non fossero poi la verità assoluta. Io credo che questo sia quanto di meglio lui potesse fare per voi. Non potevate sperare in un perdono postumo, nella sua benedizione o cose simili in quella lettera e lo sapete anche voi. Ma sapere che si è fatto delle domande, che ha cercato di capire cosa vi avesse spinto ad agire così, beh... è già una vittoria...".

A quelle parole, Erin si grattò la guancia, pensierosa. "Beh, non l'avevo pensata in questi termini!".

Lo spadaccino osservò Lina, poi scosse la testa, sorridendo tristemente. "Nemmeno io... E sai Lina, la tua spiegazione... se le cose stessero davvero così... starei meglio".

Lina gli si avvicinò, poggiando gentilmente le mani sulle sue spalle. "Hai fatto quello che hai fatto perchè eri convinto fosse la cosa giusta! Sfidando tutto e tutti! In questo, sei molto simile a tuo padre, sei andato fino in fondo a ciò che credevi giusto... E se era una scelta convinta, non devi avere rimpianti!".

Gourry annuì, rincuorato. Ed Erin sorrise. "Sì, credo abbia ragione lei fratello! Fai pace con te stesso e viviti la vita che ti sei scelto... Come ha detto lui, dopo tutto!" - disse indicando la lettera che lo spadaccino teneva ancora fra le mani - "Io farò lo stesso e domattina presto ripartirò per tornare a casa!".

Gourry sollevò lo sguardo sulla sorella. Si erano appena rincontrati e stavano già per separarsi... Ma sapeva che sarebbe andata così. "Mi mancherai e mi spiace che tu parta già...".

Lo sguardo di Erin divenne triste. "Anche a me! Ma non posso stare ancora troppo quì, a casa mi aspettano e sono preoccupati per me!".

"Se vuoi, ti accompagnamo!" - esclamò Gourry.

La ragazzina scosse la testa. "No, preferisco andar sola! Ho bisogno di riflettere su tutto quello che è successo negli ultimi giorni. Tante mie certezze, sono andate a farsi benedire! Compreso quello che ho sempre pensato di te!" - concluse, ridendo.

"Ma posso venire a trovarti, ogni tanto?" - chiese Gourry, speranzoso.

Erin annuì. "Certo, quando vuoi! Sei mio fratello!".

Gourry sorrise. Il primo vero, sincero sorriso disteso, da quando era entrato in quella casa. Era vero, i rapporti con suo padre sarebbero sempre rimasti in sospeso anche se con quella lettera qualcosa si era chiarito, ma tornando, oltre al dolore e a tanti tristi ricordi, aveva ritrovato una sorella che credeva perduta. Tornare, ne era valsa la pena dopo tutto. "Hai i soldi per il viaggio di ritorno?".

Lina a quella domanda ridacchiò, rivolta ad Erin. "Ecco che tuo fratello entra nella modalità mammina-ansiosa! Lo fa spesso anche con me!".

Erin scoppiò a ridere, poi tirò fuori dalla tasca una statuetta in argento raffigurante un falco. "Non preoccuparti! La scambierò al banco pegni con dei soldi e avrò il viaggio di ritorno comodo ed assicurato!".

Gourry fissò meglio la statuetta e... "Ma quella non stava nello studio di nostro padre?".

Erin annuì. "Sì, l'ho presa lì!".

O____O "Erin, l'hai rubata???"- esclamò Gourry, allarmato.

La ragazzina si mise sulla difensiva. "Hei, da che pulpito... L'ho presa come rimborso spese di viaggio! Scusa, ma sono dovuta venire quì per forza, giusto? E quindi, anche se nostro padre non ci ha lasciato un centesimo, è giusto che sostenga le spese che ho sostenuto per partecipare al suo funerale! Mi sembra il minimo!!!".

Gourry deglutì... Erin era così incredibilmente simile a...

"Ragionamento che non fa una grinza! Erin, adoro la tua logica!!!" - esclamò Lina, sinceramente impressionata dalla ragazzina che aveva davanti. "Sappi, che io avrei fatto lo stesso!".

Gourry si portò la mano alla fronte, sospirando sconsolato. "Non ne avevo dubbi!".

Erin ridacchiò. "Eheh, lo sapevo che mi avresti capita Lina!". Poi si voltò verso il fratello. Gli si avvicinò e gli diede un bacio impertinente sulla guancia, allegra. "Beh, buona notte fratello!".

Gourry arrossì, squadrandola. "Sai anche essere ruffiana! La vicinanza di Lina ti sta facendo male!".

"Hei, che vuoi dire?" - esclamò la rossa, piccata.

A quella reazione Gourry scoppiò a ridere. Seguito dalle due ragazze...

"Buona notte Erin!" - esclamò infine, fra i singhiozzi Gourry.

La sorella annuì, salutò di nuovo e ridacchiando uscì dalla stanza. Doveva dormire, la partenza era fissata all'alba!

Rimasti soli, Lina si sedette accanto a Gourry, l'espressione finalmente rilassata nel vedere il suo compagno sereno. "Quella ragazzina mi piace, sai?!".

Gourry annuì, sorridendo dolcemente e fissando la porta da dove sua sorella era uscita. "Anche a me...".


...


"E allora a presto, Gourry!". Era così che Erin si era congedata dal fratello, partendo tranquillamente in sella ad un cavallo. Un saluto mentre albeggiava, sull'uscio di casa, sereno, con la promessa di un rapporto futuro tutto da costruire.

Era stato difficile per Gourry vederla partire, gli sarebbe piaciuto stare con lei ancora alcuni giorni, conoscerla meglio. Ma non aveva insistito, sapeva che il loro rapporto era appena nato e che non aveva bisogno di forzature. Aveva promesso di non intromettersi nella sua vita, nelle sue decisioni e così aveva fatto! Era giusto, non poteva imporsi a lei così, tutto d'un botto. Pian piano, col tempo, avrebbero messo, mattoncino dopo mattoncino le basi per un sano e sereno rapporto fra fratelli adulti. E sapere che Erin fosse conscia che in qualunque momento, per qualunque cosa, poteva andare da lui, gli bastava...

Gourry fissò il cielo mentre continuava ad indugiare sugli scalini dell'ingresso della casa. Aveva smesso di piovere e il cielo aveva assunto quel colore azzurro pallido tanto tipico dell'alba in autunno. L'aria era frizzante, piacevole benché carica di umidità. Si voltò verso Lina, seduta su un gradino e stranamente silenziosa. "E allora, che si fa ora?".

"Mh, non lo so Gourry! Che vuoi fare, stare ancora un pò quì o ripartire subito?".

Lo spadaccino le si avvicinò e si sedette accanto a lei. "Credo che forse... sia meglio ripartire!".

Lina annuì. Poi, osservò pensierosa il sentiero ormai deserto intrapreso da Erin per partire. "Sai, è un peccato che tu e lei abbiate avuto solo ora l'opportunità di conoscervi! Se foste stati insieme, forse vi sareste potuti aiutare a vicenda e tu non ti saresti sentito costretto a rubare la spada di luce, con tutte le conseguenze che ne sono derivate... Avresti avuto una sorella, una spalla, un affetto vero e ti saresti risparmiato tante sofferenze e tanta solitudine! E forse, stare quì non sarebbe stato così difficile, forse non avresti sentito il bisogno di andartene...".

"Io...". L'espressione di Gourry si fece seria. "Ecco, sono contento invece, che sia andata così! Se fossi rimasto, noi due probabilmente non ci saremmo mai incontrati e io non baratterei l'incontro con te per nessuna cosa al mondo! Incontrarti è stata la cosa migliore che mi sia capitata e se questo è il prezzo che ho dovuto pagare per conoscerti... beh, sono contento che le cose siano andate così!".

A quelle parole sussurrate con semplicità, sincere, dette col cuore, Lina sussultò. Ma non arrossì, come suo solito. Erano parole inaspettate che le faceva piacere sentire, così come le piaceva stare seduta lì, su quegli scalini, vicino a lui. "Beh, grazie Gourry! Hai detto... una cosa molto bella! Anche se boh, non so se il gioco sia valso la candela! E se io valgo più della pace nella tua famiglia!" - ammise, con sincerità.

Gourry sorrise dolcemente, allungando la mano ad accarezzarle una guancia, piano. "Tu per me, vali più di qualsiasi cosa..." - sussurrò, appoggiando la sua fronte alla fronte della maga.

E ancora, inaspettatamente, Lina non arrossì. Si sentiva bene, a suo agio, al suo posto con Gourry, in quel momento. Trovava la loro vicinanza... naturale... E incredibilmente piacevole...

Lo sguardo di Gourry si incatenò a quegli occhi color rubino che parevano stregarlo. Li adorava, come adorava tutto di lei... "Lina... posso... posso baciarti?" - chiese d'istinto, senza pensare a quello che stava dicendo, guidato solo da un cervello che in quel momento aveva deciso di agire irrazionalmente, a quanto pareva. Certo, immediatamente si rese conto che con buone probabilità nel giro di dieci secondi si sarebbe trovato una palla di fuoco in mezzo alla fronte ma... non se ne pentì.

A quella richiesta Lina però non si ritrasse. Lo fissò un attimo, pensierosa, poi fece un sorriso malizioso mentre il suo cuore le martellava furiosamente nel petto. "Beh... Fallo!... A tuo rischio e pericolo ovviamente..." - rispose in un soffio, con una velata minaccia nel tono delle sue parole...

Il viso di Gourry si addolcì. "Io... amo rischiare..." - sussurrò... Prima che le sue labbra si appoggiassero su quelle morbide, dolci e gentili della maga in un lungo e tenero bacio. A cui lei non sfuggì, rispondendo prima timidamente, poi con passione...

Gourry fece scivolare le braccia attorno alla sua vita e la strinse a se, dolcemente. Era come un sogno, un sogno meraviglioso a lungo inseguito, in cui spesso aveva paura di sperare, a volte parso irraggiungibile.

Lina, la sua meravigliosa Lina. No, non avrebbe cambiato la vita con lei per nessuna ragione al mondo. Perchè lei era la SUA ragione di vita!

Quando si separararono, la maga fece scivolare il viso sull'incavo fra la spalla e il collo di Gourry, rilassandosi al suo abbraccio. Chiuse gli occhi, godendo di quello stato di serenità che si era impossessato di lei, con un sorriso sulle labbra... Il suo primo bacio... Il loro primo bacio! Ed era stato incredibilmente bello...

Gourry le accarezzò i meravigliosi capelli rossi per lunghi istanti. Poi..."Lina, a che stati pensando?" - chiese baciandole la nuca – "Non è da te startene zitta così a lungo!".

Il tono di voce di Gourry era dolce, gentile... Lina sorrise e sollevò il viso a fronteggiarlo. Senza alcun imbarazzo, perfettamente a suo agio. "Sto pensando... alla lettera di tuo padre!".

Gourry le sollevò il viso di scatto, stupito. "Cosa???". Che Lina fosse una persona stramba era risaputo ma... così era decisamente troppo fuori dagli schemi! "Che c'entra adesso mio padre, scusa???".

Lina ridacchiò, dandogli un affettuoso pizzicotto sulla guancia. "Eheh, pensavo a quello che ha scritto. Al fatto che si chiedesse se tu sia una persona coraggiosa oppure... maledettamente irresponsabile!".

Gourry capì dove voleva arrivare la maga e scoppiò a ridere. Era una reazione tanto alla Lina dopo tutto, quella! Doveva aspettarselo! "Beh, io la risposta non la sò! Ma la saprò fra pochi istanti!" - rispose con fare sicuro di chi la sa lunga.

Lina batté le palpebre. "In che senso?".

Lo spadaccino la strinse nuovamente a se, sussurrandole nell'orecchio. "Beh, ti ho baciata! E se fra cinque minuti sarò ancora quì, vivo e senza alcun graffio vorrà dire che sono coraggioso ma che sò ponderare bene i rischi prima di compiere un'azione che mi sono prefissato! In caso contrario, se fra cinque minuti mi avrai spedito in orbita con un Dragon Slave, vorrà dire che sono irresponsabile! E' tutto nelle tue mani... Lina".

Lina... Il modo in cui lui aveva pronunciato il suo nome... Un modo caldo, sensuale, così diverso dal solito. Eppure così simile, così da 'Gourry'... Sollevò lo sguardo per fissarlo in viso, sorridendo. "Non lo sò ancora cosa deciderò di fare. Un bacio è... troppo poco... per prendere una decisione... Se ami giocare col fuoco ti conviene... ritentarci... E avrai le tue risposte...".

Gourry non rispose... Finisse come doveva finire! Non aspettava altro! Si chinò su di lei, baciandola nuovamente. Ancora lentamente ma questa volta con passione, una passione a lungo covata, a lungo coltivata... Una passione sua... E anche della ragazza che stringeva a se e che rispondeva ai suoi baci, al suo abbraccio...

Era strano ma bello, giusto che fosse successo lì, in quella casa. Una casa che ora assumeva altre forme, altri significati per lui... Era un posto legato alla sua vita, nel male ma ora anche nel bene. Lì la sua famiglia si era disintegrata. Lì aveva iniziato a ricomporla...

Alcune ore dopo, quando il sole era alto nel cielo, erano ancora lì, seduti su quegli scalini. E Gourry era vivo, sano e vegeto. E quindi... aveva avuto le sue risposte...

Guardò la maga, appoggiata col viso alla sua spalla, tranquilla e serena. "Andiamo?".

Lina annuì, poi si stiracchiò. Si sentiva leggera, felice, serena, con una nuova consapevolezza e un nuovo rapporto tutto da scoprire. Un rapporto fortissimo che esisteva già da tanto ma che ora si sarebbe arricchito infinitamente. "Andiamo!".

E insieme, ripresero in loro cammino...











  
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