La neve, fitta e gelata, cadeva silenziosa su New York. Stella la osservava dall'ufficio di Mac. Era trascorsa quasi una settimana da quando aveva dovuto prendere le redini della Scientifica. C'erano stati molti casi di cui occuparsi ma la tensione dei primi giorni l'aveva abbandonata e tutto sembrava un po' meno difficile. Guardò l'ora sul monitor del computer, il suo turno era finito da mezzora. Impulsivamente decise di andarsene, prima che capitasse qualcosa a trattenerla. Spense tutto, indossò il cappotto e si affrettò agli ascensori. Una volta sul marciapiede fermò il primo taxi di passaggio e dopo aver chiesto di essere portata all'ospedale si rilassò sul sedile.
Questa volta Mac non era solo. Peyton sedeva sull'orlo del letto e gli parlava a voce bassa e non si volse se non dopo che lui ebbe distolto lo sguardo per posarlo sulla nuova venuta con un sorriso imbarazzato.
- Stella! Ma che bella sorpresa – esclamò con eccessivo entusiasmo la giovane donna alzandosi e lisciandosi la gonna.
Lei rispose con un saluto generico, chiedendosi se avrebbe fatto meglio ad andarsene.
Fu Mac a intervenire: - Peyton, ti spiacerebbe andare a vedere se allo spaccio hanno qualcosa di commestibile?
Lei gli sorrise calorosamente, prese la borsetta e lasciò la stanza.
Stella era a disagio: - mi spiace, non volevo...
Si interruppe e cambiò discorso. - Don mi ha detto che ti dimettono tra pochi giorni.
- Si, credo siano stanchi di avere tra i piedi mezzo dipartimento.
Stella arrossì, era l'unica che fosse venuta solo un paio di volte.
- Lo sai che non era una critica – aggiunse Mac.
Lei annuì, poco convinta. Lui le chiese di un paio di casi che aveva lasciato in sospeso.
- Se speri di farmi parlare di lavoro, detective Taylor, avrai una bella delusione. Devi imparare a staccare qualche volta.
Lui sospirò e parlarono d'altro per qualche minuto. Stella sapeva che l'altra donna sarebbe tornata presto. Finse di ricordarsi di dover fare qualcosa di importante e dichiarò di dover andare. Fece un passo verso la porta.
- Stella? - la richiamò Mac.
Lei si volse e attese.
- Hai fatto un ottimo lavoro.
Era confusa e non sapeva che dire.
- Stella, lo so che hai dato il tormento a tutti. Da quando mi sono svegliato in questo letto ad ogni visita non ho sentito altro che lamentele.
- Perchè non mi hai detto nulla? - gli chiese perplessa.
- Perchè stavi facendo la cosa giusta. Non è facile fare il nostro lavoro quando si è coinvolti nell'indagine.
Stella arrossì. Vide con la coda dell'occhio Peyton che si avvicinava.
- ora devo proprio andare.
Lo abbracciò e lo baciò sulla guancia, incurante dello sguardo infuocato dell'altra donna.
- Rimettiti presto, preferisco quando sei tu a dare ordini poco graditi.
Si sorrisero un'ultima volta, poi Stella si volse e passò accanto a Peyton, limitandosi ad un cenno del capo a mò di saluto.
Sulla via di casa decise di passare a comprare moussaka e baklava nel suo ristorantino greco preferito. Si sentiva felice. Non le importava se gli altri erano ancora arrabbiati se Mac era contento di lei.

Fine

Robin, 11 febbraio 2008

Ringrazio quanti hanno letto questa fanfic e in particolare killme e SHY che l'hanno recensita passo per passo. Spero di non avervi delusi troppo con questa conclusione, pacata, come il resto della storia.
Per chi voleva vedere una rissa ho già pronta "Bonasera and farewell", una commedia romantica in una sola puntata. Quasi sicuramente la caricherò qui lunedì prossimo.
Poi, temo che dovrete pazientare perchè gli altri progetti in corso sono in alto mare e non so quando avrò di nuovo qualcosa di pubblicabile. A presto!