Serie TV > Tru Calling
Segui la storia  |       
Autore: TruvsJack    15/02/2008    2 recensioni
E' capodanno, ma Tru non si ferma mai: mentre a casa sua ha inizio una festa, in un supermercato avrà fine una vita. E nel tentativo di salvare quella vita, Tru rischia più del dovuto... e alla fine sarà lei a dover essere salvata. NB2: La trama rimarrà fedelissima a ciò che viene detto nel telfilm e anche alla sua struttura di narrazione. Infatti, leggete il "negli episodi precedenti" come se lo stesse guardando alla tv (quando vedete il simbolo "_" significa che cambia la scena). Ci saranno i flashback (in blu) e i discorsi in parallelo. NB3: Questo è solo il primo episodio della fanfiction, che avrà una seconda stagione completa di 13 episodi e una terza di nove (secondo i miei piani... hihi!) NB4: Recensite tanto!! Ve lo chiedo anche come favore!!! Così riesco a capire cosa vi piace e cosa no e posso rendere più piacevole la vostra lettura!! Dopotutto la serie non è mia, ma di tutti noi fan!! Grazie 10000000000000000000!! hihi!!
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Tru Calling 2.7: Lo scambio: Capitolo 4 "Lo scambio"

Nota dell’autore: La prima parte di questo capitolo è strutturata come i discorsi in parallelo, molto comuni in Tru Calling, dove si può confrontare le idee dei vari “gruppi”. Ad ogni spazio si cambia luogo, ma non discorso.

Le parti in blu sono i flashback.

 

Capitolo 4: ‘Lo scambio’

Tru si svegliò di soprassalto. «Possibile che quest’anno non finisca mai?!» disse.
Si alzò in fretta e furia. Corse a prendere i primi vestiti che trovò.
Guardò le ore: 09.21.
In tre minuti si era vestita ed era pronta ad uscire. Prese il cellulare e le chiavi e si gettò verso la porta. La aprì.
Davanti alla porta stava per bussare Harrison.
«Harrison! Ora non ho temp...»­ disse, ma Harrison la interruppe.
«Tru, è successa una cosa...».
«Cosa c’è, Harrison?!?! Non ho tempo... E’ uno di quei giorni!!».
«Tru, devi ascoltarmi!».
«Harrison, non posso! Devo andare a salvare una donna!».
«E io devo salvare te!» fece lui.
Tru rimase immobile, senza aver capito il vero senso di quelle parole.
«Tru...» disse Harrison. «Ho rivissuto questa giornata!».
«Cosa?!». Tru rimase scioccata.

«Cosa?!» disse Davis, poco dopo all’obitorio. Il suo viso era sconvolto, come quello della stessa Tru e di Harrison, che ora si trovava nell’ufficio di Davis.

«Cosa?!» chiese Richard urlando contro il cellulare di Jack, appoggiato sulla sua scrivania.
«Sì... Davis, Tru e Harrison ne stanno parlando in questo momento!» spiegò Carrie, mentre origliava all’obitorio.
Richard guardò Jack. «Ma è una cosa...».

«... assurda!» disse Davis.
«Guarda che ti ho sentito!» urlò Harrison, dall’ufficio. «Ti giuro che è vera! Ne sono sicuro!». 

«Harrison ne era sicuro!» rispose Carrie a Richard.
Questi non sapeva cosa pensare. «E’ ovvio che questa volta le carte in gioco sono cambiate ancora...» fece il padre di Tru. «Stai già pensando a qualcosa?» chiese poi.
«Questa volta non è semplice...» disse Jack. «Non posso essere troppo esplicito nei movimenti, altrimenti Tru si insospettirebbe!».
Richard annuì.
«Noi sappiamo che Harrison ha rivissuto la sua giornata, ma io non ho rivissuto il mio giorno due…» spiegò Jack, cupo. «Non ricordo nulla della giornata di oggi. Io sono l’opposto di Tru, sì...».
«Ma non di Harrison!» finì Richard.
Jack guardò negli occhi Richard e poteva quasi vedere la sua mente lavorare un piano.
«Siamo in svantaggio...» commentò Jack.

«Siamo in vantaggio!» disse Tru.
«Perché?» chiese Davis, ancora incredulo.
«E’ ovvio che Jack non può sapere che io sono morta e che Harrison sta rivivendo la sua giornata per salvarmi, quindi bisogna fare in modo che io salvi Linda come nel mio giorno due...».
«... che sarebbe il giorno uno di Harrison...» aggiunse Davis.
«... sì, ma senza che io debba morire!».
«Ma resta comunque un grande interrogativo...» fece Davis, preoccupato.
«Quale?» chiese Harrison.
«Sappiamo che Jack è l’opposto di Tru, ma non può essere anche il tuo…» rispose l’uomo.
«Ma come facciamo a sapere chi sia l’opposto di Harrison?» domandò Tru.

«Come facciamo a sapere chi è l’opposto di Harrison?» chiese Jack.
«Farò fare delle ricerche...» disse Richard.
«Non cambi mai...» fece Jack sorridendo.
«Proveremo a scovarlo, ma l’importante è che fino a quando non si presenta l’opposto di mio figlio, dovrai fare tu il suo lavoro!!» spiegò Richard, molto serio.
«Quindi dovrò fare in modo che... che...». Jack non voleva finire la frase: aveva paura.
«... che Tru muoia?» finì Richard. «Sai che il Destino non può permettersi di essere cambiato...».
Jack non sapeva cosa fare: doveva imparare ad accettare che Tru meritasse quella fine o doveva chiedersi se faceva veramente bene a lasciarla morire? 

Tru si voltò verso Harrison. «Devi dirmi esattamente cosa è successo ieri. Cerca di ricordarti ogni singola cosa che ti ho detto, che sai io abbia fatto...».
Harrison spalancò gli occhi. «Tru...».
«E’ molto importante, fratellino!».
«Lo so, ma sai che io non sono bravo in queste cose...».
«E invece puoi esserlo! Sforzati! So che puoi farcela!» esclamò Tru.
«Ehm, vediamo... appena sveglia mi hai chiesto di comprare le cose per la festa, poi... poi mi hai chiesto se Davis aveva chiesto a me di controllare Jack...».
«Perché tutto sembrava troppo semplice…» continuò Tru. «Era il mio piano: farle ricomprare lo champagne e seguirla fino a casa. Avevo bisogno di qualcuno che controllasse Jack. Era efficace, ma facile da sabotare… Ed infatti Jack deve esserci riuscito in qualche modo…»
«La cosa strana è che non siamo riusciti a controllarlo…» fece Davis. «Mi stupisco delle risorse che ha… Devo chiedermi se lavori da solo…».
«Non è questo il momento di pensare a queste cose!» disse Tru. «Quindi… Jack ha sabotato in qualche modo il mio piano senza che ce ne accorgessimo… Come ha fatto?!! Dobbiamo cambiare tutto!!».
«Andiamo nel mio ufficio…» disse Davis.

«Dobbiamo cambiare tutto!!» disse Richard.
«Hai ragione…» fece Jack. «Tru rimarrà appiccicata come una sanguisuga a Linda Gordon!».
«Sono andati nell’ufficio di Davis…» fece la voce di Carrie dal cellulare. «Non riesco più a sentirli. Jack, riusciresti a controllare la vittima se io vado a interromperli?».
«Non farlo!» esclamò Richard. «Non devi interromperli ora...».
«Cosa?» domandò Jack, confuso.
«Lascia che organizzino il loro piano, Jack!».
«Cosa stai dicendo? Non vuoi che li fermi?».
«Ho solo detto di lasciarli organizzare il loro piano» fece Richard, calmo. «Sapremo presto cosa vorranno fare!».
«E come?» chiese Jack. 

«Me lo dirà Davis…» fece Carrie, dietro la porta dell’obitorio. La donna sorrise e chiuse il cellulare. Diede un’ultima occhiata all’ufficio e si voltò verso l’ascensore. 

Ore 10.46

Linda Gordon stava facendo tranquillamente la spesa al Gray Market, quando, mentre svoltò l’angolo, un uomo colpì il carrello con il suo.
«Oh, mi scusi!!» disse Jack.
«Mi scusi lei…» disse Linda.
«No, davvero! E’ tutta colpa mia! Sono così sbadato quando faccio al spesa al supermercato…».
«Non si preoccupi!» fece Linda, sorridendo. «L’importante è che non si sia rotto nulla! E meno male che non ho ancora preso lo champagne…».
«Ecco cosa mi sono dimenticato!! Sa, nella vita da single mi devo ricordare tutto io… Non c’è più mia moglie che mi fa la spesa!!» fece Jack, con finto rimpianto di una vita da matrimonio.
Linda rimase in silenzio. Anzi, quella frase sembrava averla turbata molto.
«Che cosa le succede?» chiese Jack, delicatamente.
«No…» fece la donna. «No, niente! Niente… E’ solo che…».
«Oh, no! Mi scusi…» fece Jack. «Non mi dica che suo marito è…».
Linda annuì.
«Oh, mi dispiace tantissimo! Non so proprio cosa fare... Anche mia moglie è morta...».
Linda alzò lo sguardo verso Jack, incredula.
«Sì...» fece lui. «Se ne è andata suicidandosi...».
«Oh, mio Dio!» disse Linda. «Che fine orribile... E lei come l’ha presa?».
«Insomma, il primo periodo è stato molto difficile: mi chiudevo in me stesso, non parlavo con nessuno, evitavo gli amici... ma poi ho ricominciato a vivere! Ho capito che... che la mia vita non finiva dove era terminata quella di mia moglie!!».
«Sembra la perfetta rappresentazione della mia vita... almeno fino a “evitato gli amici”...» fece Linda.
Jack rimase in silenzio per qualche secondo, poi parlò. «Cosa fa stasera?».
«Emh, scusi?» fece Linda, credendo di aver capito male.
«Non riesco a sopportare di vedere una così bella donna in questo stato... E visto che stasera io a capodanno sono a casa da solo, le volevo chiedere se le andasse di passarlo con me... Non le accadrà nulla! Non si preoccupi!!».
Linda non sapeva cosa fare: accettare o no? Il ricordo del marito la perseguitava ancora.
«Mi scusi...» fece Jack. «Non dovev...».
«No...» lo interrupe la donna. «Non... non si deve preoccupare...».
«Sa cosa le dico... le lascio il mio numero! Così se vorrà cenare con me stasera, basterà che mi chiami!!».
Linda era molto confusa, ma lasciò che l’uomo prese un pezzo di carta, vi scrisse sopra il numero e glielo porse.
«Emh... grazie...» disse lei, esitando a prendere il numero.
Jack le sorrise e quel sorriso sembrava averle aperto di nuovo il cuore. Anche lei gli sorrise.
«Quell’espressione vuol dire che la rivedrò presto...?» chiese Jack.
«Linda. Mi chiamo... sì, Linda!». Era molto imbarazzata.
«Piacere...» fece lui porgendole la mano. «Il mio nome è Jack, Jack Harper...».
La donna gli strinse delicatamente la mano.
«Allora aspetto la sua chiamata! Non mi lasci solo a capodanno...».
Linda gli sorrise.
Jack non poté far altro che sorriderle: era già caduta nella trappola.

Ore 10.54 

Jack aveva modificato il corso della giornata, ma faceva tutto parte del suo piano.
Linda sarebbe uscita qualche minuto dopo a causa dell’incontro con lui, ma lui non poteva notare una donna giovane, sulla ventina, capelli lunghi castani, sciolti, che volavano nell’aria mentre correva il più velocemente possibile: Tru stava entrando nel supermercato. E questo poteva significare solo una cosa: la sfida era iniziata.
Jack lasciò il suo carrello alla cassa, fissando fuori dalla vetrata del supermercato, senza staccare mai gli occhi dal suo bersaglio, ovvero Tru che stava per attraversare la strada.
Tru stava per entrare nel Gray Market quando Jack le bloccò la porta.
«Guarda chi si vede!» disse lui. «Come va, oggi?».
«Cosa diavolo ci fai qui, tu?» chiese Tru, sorpresa. Jack, nel giorno uno non aveva incontrato Linda nel supermercato.
«Sono venuto a fare la spesa per stasera. Io e la morte ceniamo a nume di candela, sai…» fece Jack.
«Oh, mi dispiace: un altro capodanno da solo…» ribatté Tru.
Jack sorrise: la competizione con Tru era sempre divertente. «Già, ma resta il fatto che oggi dovrai stare molto attenta, cara vecchia Tru...» disse.
«E perché dovrei?» chiese Tru. Aveva l’impressione che lui, ancora una volta, sapesse qualcosa, che fosse nuovamente una marcia avanti a lei.
«Perché Linda è una donna molto debole, fragile... facilmente manipolabile!! Meno male che il Destino mi rende le cose un po’ facili...» fece l’uomo, sorridendo.
Tru tirò un sospiro di sollievo: Jack non sapeva che Tru era morta quella sera. «Quindi... Quindi ammetti che la concorrenza non è facile da battere?» aggiunse, facendo un piccolo sorriso.
Jack sorrise ancora. «Ammetto che la competizione è forte, ma non per questo non riesco a batterla!».
Il sorriso di Tru scomparve. «Dov’è?». Non aveva tempo da perdere.
«Dov’è chi?» fece Jack sarcastico.
Tru si spostò senza neanche ribattere.
«Ah, ti riferisci a Linda!! Sì, ecco... sta uscendo proprio ora dal supermercato... lì, dietro di te!» spiegò Jack.
Tru si voltò di scatto dietro di lei, verso l’uscita del Gray Market, esattamente di fianco all’entrata. Linda Gordon stava uscendo: come fare?
Ma un particolare inquietante la fermò: nella borsa della donna c’era una bottiglia di champagne.
«Cosa diavolo...?» sussurrò tra sé e sé Tru, voltandosi poi verso Jack. «Come mai ha una bottiglia di champagne nella borsa della sua spesa? Cosa diavolo stai architettando?».
«Io?» fece Jack. «Io... Qui io non c’entro niente, credo! E’ Linda che ha preso lo champagne!!».
«Non ci credo...». Tru si voltò e uscì dal supermercato di corsa.
Jack fece un sorriso e andò a pagare la sua spesa.

Tru aprì la porta e si ritrovò sul marciapiede. Alla sua destra, pochi metri più avanti, Linda Gordon stava svoltando l’angolo. Tru prese fiato e corse il più veloce che poteva: cosa voleva fare Jack? Perché le aveva ricordato di comprare lo champagne quando il suo compito era far si che se ne dimenticasse ancora?
Tru svoltò l’angolo e vide Linda camminare tranquillamente. Chiedendosi dove sarebbe andata, la risposta le arrivo subito in mente.
“Tru e Linda stavano attraversando una scorciatoia che conduceva a casa della vittima.
«Faccio sempre questa scorciatoia...» disse Linda.”
E Tru conosceva un’altra scorciatoia per arrivare più in fretta a casa di Linda. Sarebbe arrivata prima di lei e sarebbe riuscita a controllare che arrivasse in casa con la bottiglia di champagne. Subito svoltò a destra.

Linda stava camminando nella scorciatoia che tutti i giorni prendeva per tornare a casa dal supermarket.
Da dietro un cassonetto sbucò fuori un uomo con un passamontagna. Aveva un coltello in mano. «Mi dia tutto quello che ha!!» urlò.
Linda lasciò cadere tutto a terra e spaventata cominciò ad eseguire gli ordini dell’uomo.
Jack entrò nella via, con le borse in mano.
Sia il rapinatore che Linda si spaventarono.
Jack lasciò cadere le sue borse della spesa e subito si gettò verso Linda.
«Jack, aiutami!!» esclamò.
Lo scippatore strappò via dal collo di Linda una collana che indossava e immediatamente si dileguò.
Jack arrivò da Linda, che intanto si era gettata a terra.
«Come sta? Tutto bene?» chiese Jack, fingendosi preoccupato.
«Sì... credo...» disse Linda. «Per fortuna è arrivato lei...».

Tru vide un uomo uscire dalla scorciatoia di corsa, esattamente da dove sarebbe dovuta uscire Linda. In mano aveva un passamontagna, una collana ed un coltello.
Tru sentì un brivido lungo la schiena.
“«... e poi puoi stare sicura perché non ci viene mai nessuno di pericoloso, visto che ogni tanto passa qualcuno della polizia!!».”
Quella strada non era poi così sicura. Ma il fatto più sconcertante è che nel primo giorno 2, Harrison non aveva mai accennato al fatto che Linda potesse essere stata rapinata in quel vialetto. Cosa stava succedendo? Cosa stava cambiando? E perché?
Quando svoltò l’angolo, le fu quasi tutto chiaro: vide Jack aiutare Linda ad alzarsi.
«Mi dispiace...».
Tru lo sentiva anche da lontano. Cominciò ad avvicinarsi a passo svelto.
«Guardi... tutte le sue cose...» fece Jack, vedendo le borse della spesa di Linda per terra, distrutte.
«Non si preoccupi...» disse la donna.
«E invece sì... il cibo... lo champagne... è tutto andato, ormai! Stasera viene a cena da me! Senza discutere...».
Linda sorrise.
«E le ricomprerò io tutta la spesa...».
Linda rimase impressionata dalla gentilezza dell’uomo.
«Va tutto bene...?» chiese Tru, avvicinandosi svelta.
«Certo!» disse Jack. «Va tutto bene...».
«A me non sembrerebbe...» disse Tru.
«Sono appena stata aggredita da un rapinatore...» spiegò Linda. «Per fortuna è arrivato... Jack che mi ha aiutato...».
«Già, una vera fortuna...» commentò Tru.
«Beh, ora credo sia tutto a posto... La accompagno a casa io!» fece Jack.
Linda sorrise.
«Se volete che vi aiuti...» intervenne Tru.«No, grazie! Faccio da solo...» disse Jack, guardando Tru con aria di sfida.
Tru guardò Linda. «E’ sicura che non serva una mano?».
Jack prese Linda per le mani e la guardò sorridendo.
Linda si sentì sicura e fissò per qualche secondo gli occhi di Jack. Poi si voltò verso Tru. «Grazie... Ma non mi serve nulla... Mi aiuterà Jack!».
Jack sorrise e guardò Tru.
Lei incassò il colpo e si voltò. La sua mente si mise subito a lavorare.
Cosa stava succedendo? Cos’era cambiato rispetto al primo giorno due? Perché i piani di Jack sarebbero cambiati se lui non sapeva che Harrison aveva rivissuto la giornata? E perché Linda sarebbe stata aggredita nel secondo giorno 2 ma non nel primo?
La sfida con Jack sembrava diventare sempre più difficile.

 

Mi dispiace per il ritardo di tre giorni per la pubblicazione… ma ho avuto dei problemi con il pc!! Non riesco a inerire le storie... Mi sa che i ritardi saranno frequenti... scusate!!

Comunque volevo ringraziare Hikary e  per le vostre recensioni!! Ditemi anche cosa non vi piace della trama!! Anche solo una frase, un’espressione... Mi serve!! Grazie 1000000000000!!! Spero  vi sia piaciuto anche questo capitolo!!

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Tru Calling / Vai alla pagina dell'autore: TruvsJack