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Autore: Beauty    07/08/2013    3 recensioni
Fenrir Greyback non è sempre stato il mostro sanguinario che viene descritto nei libri. Anche lui, forse, ha amato qualcuno, un tempo. Ma la bestia a volte è più forte...
Genere: Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fenrir Greyback
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Nessun contesto
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Quel reietto non può pensare di ingannarti.
Gli hai solo fatto credere di averlo accolto nel branco, ma ora che non hai più bisogno di lui non serve continuare a fingere.
I tuoi seguaci lo hanno attaccato, ma lui è riuscito a scappare.
Stolto.
In effetti, ci avevi davvero sperato. Che avesse capito che la parte giusta era la loro, dei licantropi, delle bestie, e che avesse deciso di stare con i suoi simili.
Ti sei illuso. Ma non importa. Non sei tu a pagarne le conseguenze.
Più ci pensi, più ti rendi conto di quanto è patetico.
Remus Lupin è un vigliacco, non un lupo mannaro.
Rinnega la sua natura, ma in fondo sa che non puoi sfuggirle.
E’ una bestia, tu hai provveduto a trasformarlo, e lo sarà sempre.
Ultimamente hai sentito che ama una donna. Una donna, non una lupa.
Una certa Ninfadora Tonks, una dell’Ordine.
Ti viene quasi da ridere al pensiero.
Oltre che vigliacco è anche stupido.
Cosa crede, di poter fingere di avere una vita come tutti gli altri?
Di poter amare, e che qualcuno lo ami per quello che è?
Un mostro.
I mostri non possono amare, e nessuno può amare un mostro.
Nessuno può amare uno come loro.
Come lui.
Ne sei sicuro, Fenrir?
 
 

Una volta ti eri illuso che fosse così.
Ti eri illuso che davvero un mostro come te potesse essere amato.
Avevi smesso di sperarci, a dire il vero. Quando sei stato morso da bambino e i tuoi genitori ti hanno abbandonato, hai creduto davvero che una bestia come te non meritasse amore.
E poi, hai incontrato lei.
A Eleanor non importava niente che tu fossi un lupo mannaro. Te lo aveva anche detto, chiaro e tondo, almeno un centinaio di volte, quando tu le ripetevi che non potevate stare insieme.
L’amavi, ma avevi paura di farle del male.
Eri troppo pericoloso, dicevi.
Ma a lei non interessava. Lei ti amava per quello che eri.
Ma tu no. Oh, no, certo che no, cosa vai a pensare, adesso?
Non era altro che una donna, solo un essere inutile che ti occorreva solo per sfogarti.
Era solo sesso, niente di più.
E il fatto che abbiate vissuto insieme, che siate stati felici, che vi amavate ogni giorno di più…era solo sesso, quello?
Sì, certo che lo era. Un modo per tenersela stretta, ecco tutto.
Tu non l’amavi veramente.
Ne sei sicuro, Fenrir?

 
 
Odi i bambini.
Li hai sempre odiati. Tranne che per trasformarli in lupi, certo.
Sono fastidiosi, urlanti, buoni a nulla se sono umani e specialmente molto piccoli.
Eppure, quando hai preso in braccio tuo figlio per la prima volta, non hai pensato così.
Hai solo tirato un sospiro di sollievo quando hai scoperto che non era come te, che non sarebbe stato condannato alla tua stessa maledizione, mentre Eleanor ti rimproverava scherzosamente per tutte le tue paure dei mesi passati.
L’hai cullato piano, l’hai tenuto in braccio, e intanto eri felice ma avevi una paura dannata, paura di fargli del male, paura di non riuscire ad essere un buon padre, paura che un giorno lui si possa vergognare di essere figlio di un mostro.
Sciocchezze.
Non ti è mai importato veramente di quell’inutile fagottino.
Fingevi di volergli bene solo per far star buona la tua sgualdrina occasionale.
Era tutta finzione. Anche quando ridevi e giocavi con lui, anche quando ti sei commosso a sentire la sua prima parola e a vederlo muovere i primi passi, anche quando il cuore ti si scioglieva nel sentirlo dire ti voglio bene, papà!.
Finzione. Solo finzione.
Ne sei sicuro, Fenrir?
 
 

La colpa di tutto ciò che è successo è stata solo di Eleanor.
Stupida donna. E dire che le aveva raccomandato tante volte di chiudere bene la porta della soffitta durante le notti di luna piena…
Ma in quel momento non ci pensavi.
La bestia non riusciva a pensare, riusciva solo a guardare senza capire.
Capire che di fronte a lei c’era la donna che amava in un lago di sangue, e poco più in là un corpicino immobile coperto malamente da un telo bianco chiazzato di rosso.
La colpa è solo di Eleanor.
E della luna, forse.
Ma d’altra parte, hai fatto solo ciò che era nella sua natura.
E poi, quella non era la tua famiglia.
Erano solo due prede, due prede come tante altre che non avresti tardato a rimpiazzare.
Non hai davvero sofferto, quando sei tornato in te.
Non hai davvero urlato e pianto sul corpo di tua moglie e di tuo figlio.
E non hai nemmeno pensato di toglierti la vita.
No.
Quello non eri tu.
Tu non provi rimorso.
Non provi dolore.
Non provi amore.
Non hai davvero ucciso la tua famiglia.
Ne sei sicuro, Fenrir?
 
 

Ma ora non è più tempo di ricordi.
C’è la luna piena, è ora della caccia.
Hai già puntato le tue prede, è solo questione di poco.
Ululi, liberi la bestia che c’è in te.
La bestia che sei.
La bestia che non ha mai amato, e che mai sarà amata.
Il tuo unico amore è la luna.
E la luna non aspetta.

  
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