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Autore: Laady    08/08/2013    2 recensioni
Tratto dal capitolo undici:
"Odio il modo in cui mi parli. E il tuo taglio di capelli. Odio il modo in cui guidi la mia macchina. Odio quando mi fissi. Odio i tuoi stupidi anfibi. E il modo in cui leggi la mia mente.
Ti odio talmente tanto che mi fa star male – E mi fa anche scrivere poesie. Odio il modo in cui hai sempre ragione. Odio quando menti. Odio quando mi fai ridere – ancora peggio quando mi fai piangere. Odio quando non ci sei. E il fatto che tu non abbia chiamato. Ma la cosa che odio di più è il fatto che io non riesca a odiarti – nemmeno un po', nemmeno un pochino, nemmeno niente."
Riambientazione del magnifico film '10 Things I Hate About You' a Lima con i personaggi del Glee Club. Hope you like it! (:
Genere: Commedia, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Finn Hudson, Jessie St. James, Noah Puckerman/Puck, Quinn Fabray, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana, Finn/Rachel, Jessie/Rachel, Puck/Quinn
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo sette, I need to see you – I need to hold you – tightly

 

I'm not the sort of person who falls in and quickly out of love

But to you, I give my affection, right from the start.

I have a lover who loves me - how could I break such a heart?

Yet still you get my attention.

Why do you come here, when you know I've got troubles enough?

Why do you call me, when you know I can't answer the phone?

And make me lie when I don't want to,

And make someone else some kind of an unknowing fool?

Make me stay when I should not?

If you're so strong then resolve the weakness in me.

Why do you come here, and pretend to be just passing by?

I need to see you - I need to hold you - tightly.

 

"Ehi, Quinn."

"Ciao mia regina, ti prego, danza di nuovo per me!"

"Ehi Qiunnie, balli divinamente."

Un ammasso di voci sovrapposte la accolsero in classe, quella mattina, senza rendersi conto che lei non era dello stato adatto -ma soprattutto dell'umore- per dar loro retta o per contrastarli. Si fece piccola piccola, senza più la forza di lottare.

"Non che mi interessi," Iniziò il professore Schuester,"Ma com'è andato il vostro weekend?"

"Chieda a Quinn, prof!" Rispose Jesse, levando un'insieme di risate generali tra gli alunni presenti.

"Se non ha umiliato il tuo stupido ego non mi interessa saperlo. Avanti, aprite i vostri libri a pagina 83, il sonetto numero 151 ed ascoltate attentamente." Il prof si preparò alla lettura, tra le occhiate annoiate di tutti.

"Per la verità, io non ti amo coi miei occhi,

perché essi vedono in te un mucchio di difetti;

ma è il mio cuore che ama quel che loro disprezzano

e, apparenze a parte, ne gode alla follia.

Né i miei orecchi delizia il timbro della tua voce,

né la mia sensibilità è incline a vili toccamenti,

né il mio gusto e l'olfatto bramano l'invito

al banchetto dei sensi con te soltanto.

Ma né i miei cinque spiriti, né i miei cinque sensi

possono dissuadere questo mio sciocco cuore dal tuo servizio,

avendo ormai perso ogni sembianza umana,

ridotto a schiavo e misero vassallo del tuo superbo cuore.

Solo in questo io considero la mia peste un bene:

che chi mi fa peccare, m'infligge pure la penitenza." Recitò in perfetto stile rappettaro, scatenando l'ilarità di tutti, prendendo l'attenzione anche di quelli che solitamente dormono nelle sue ore.

"Ora.." Continuò. "So che Shakespeare è una realtà lontana dalla vostra, ma sapeva il fatto suo, quindi pretendo che ognuno di voi scriva a modo suo questo sonetto per settimana prossima."

Quinn alzò la mano, e il professore nominò il suo nome senza nemmeno voltarsi, conoscendo quell'alieva peperina.

"Lo vuole in pentametri giambici?" Gli chiese.

"Hai voglia di contestarmi?" Le domandò.

"No. Dico davvero, sono davvero entusiasta e vogliosa di svolgere questo compito!" Disse sorridendo, sincera.

"Fuori."

"Che cosa?"

"Ho detto esci dalla mia classe."

Quinn si indispettì ed uscì, sbattendo la porta.

"Grazie, professore." Disse Jesse.

"Stai zitto." Gli rispose.

 

§

 

"Non posso crederci!" Affermò lieto e soddisfatto Kurt a Finn, ancora in delirio per quanto era successo due notti prima. Nello stesso istante una timida Rachel attraversò il corridoio, sostenendo il suo sguardo, perdendosi nei suoi nocciola; sorridendo.

 

§

 

"Ciao tesoro." Si avvicinò Brittany a Santana.

"Ehi, bionda." Le rispose lei.

"Sei pronta?"

"Per cosa?"

Brittany non le rispose, prese il suo bacino tra le mani e la sbattè contro il muro, baciandola con passione, sotto gli sguardi increduli e i commenti di tutti.

"A questo." Le rispose Brittany.

"T-tu.." Bisbigliò Santana.

"Ho appena reso pubblica la nostra relazione? Sì. Ho appena reso tutto questo reale? Sì. Ho dimostrato al mondo il mio bisogno di te, la mia voglia di te, la mia omosessualità, il mio cuore? Sì. Ed ora, se permetti, sei mia." Le soffiò sulle labbra, prima di baciarla di nuovo.

 

 

§

 

 

"Ti devo parlare." Fece Kurt a Blaine.

"Dimmi amore." Gli rispose lui, preoccupato.

"Devo parlarti di un mio amico a cui piace una tua amica."

 

 

§

 

 

"Che cosa le hai fatto?" Chiese Finn a Noah, mentre guardavano Quinn giocare la sua partita di calcio.

"Niente, sarebbe stata troppo ubriaca per ricordarselo."

"Sì, ma il piano stava funzionando!" Tentò Finn.

"Ma tu non eri quello che voleva mollare?"

"Sì beh.." Iniziò a sorridere Hudson, "Questo prima che lei mi baciasse"

"Dove?" Lo guardò con un sorriso sghembo Noah.

"In macchina!" Fece entusiasta il più piccolo, sotto lo sguardo incredulo di Noah che solo in quel momento stava iniziando a capire quanto in realtà fossero simili quelle due.

La loro discussione fu interrotta dall'arrivo di Kurt, "Ok, ho parlato con Blaine. Ho lo scoop."

"Che ha detto?" Gli chiese subito Finn.

"Ha detto che lo odia con l'intensità di mille soli.. Sono le sue parole!"

"Grazie Kurt. È molto confortante." Fece un finto sorriso Puck.

"Beh, potrebbe, potrebbe aver bisogno di un giorno per calmars-, uo!" Finn fu interrotto da una palla che, se non si sarebbero prontamente spostati, li avrebbe sicuramente colpiti.

"Magari due" Disse Puck vedendo lo sguardo adirato di Quinn per non aver colpito la sua preda.

 

 

§

 

 

"Ma ti rendi conto di quello che ha detto?" Fece Quinn ridendo a Blaine, strappando un poster sul ballo appena appeso da una primina.

"Ehi!" La rimbeccò quest'ultima.

"Puoi immaginare chi andrebbe a quel antiquato rituale di accoppiamento?" Chiese poi la bionda al gellato.

"Beh.. Io." Rispose lui.

"Tu?" Lo guardò male.

"Sì."

"E con chi?" Gli chiese.

"Kurt!"

"Oww!" Fece uno sguardo malizioso Lucy.

 

 

§

 

 

Alla lezione di ginnastica Rachel stava, stranamente, dando il suo meglio. Questa volta, stranamente, non aveva detto che così si sarebbe rovinata la manicure nuova di zecca, e, stranamente, era molto partecipe. Prima che potesse tirare la sua freccia al tiro con l'arco un'individuo le fece perdere la concentrazione.

"Ciao cupido."

"Ciao Jesse." Disse lei puntando gli occhi al cielo.

"Ti concentri molto considerato che è la lezione di ginnastica."

"Che cosa vuoi?" Gli chiese scoccando la freccia nella direzione sbagliata, colpendo in pieno il deretano della Coach Beiste.

"Invitarti al ballo." Le ripose St. James.

"Lo sai, non posso andare se non ci va Quinn." Usò come scusa.

"Tua sorella ci va!" Disse con non curanza l'attore.

"Questa è una novità!" Esclamò contenta per la sorella.

"Beh, diciamo che me ne occuperò io." Le diede una nuova freccia, andandosene con una delle sue soliti frasi ad effetto, lasciando Rachel con uno strano sorriso sul volto.

 

 

§

 

 

"Questi dovrebbero bastare per la limousine, i fiori e lo smocking" Disse Jesse a Noah, allungandogli cento verdoni. "Accertati solo che lei arrivi lì." Finì.

"Senti.." Iniziò Puck. "Sono stufo di questo giochetto." Concluse ridandogli i soldi.

"No, no, no, aspetta. Sei stufo, di, diciamo.. trecento?"

Puckerman era sconvolto, gli stava proponendo davvero una cifra così elevata? I suoi sentimenti iniziarono una guerra tra di loro, fino a quando non li afferrò con rabbia.

"Contaci." Disse soltanto, prima di vedere Jesse andarsene via.

 

 

§

 

 

Era bella come un sogno, pensava Puck osservando Quinn dentro ad un negozio di oggetti musicali. La vedeva sorridere mentre accarezzava una chitarra, una semplice EKO bianca e giallo carino chiarissimo. Splendente, luminosa, esattamente come lei. Una cosa così bella e rara tra un mucchio di persone di merda. E, purtroppo, dovette ammetterlo, lui era tra queste. Non si meritava niente di quello che poteva offrirle, perchè lui stesso era il nulla più assoluto. L'aveva ingannata, l'aveva attrata a se con l'inganno. E ora come diamine poteva anche solo guardarla negli occhi senza sentirsi in colpa? Spiava tutta quella perfezione da dietro, mentre lei arpeggiava distrattamente le corde di quell'oggetto, in modo tanto delicato da far tenerezza.

Si mise a sorridere senza accorgersene, apparentemente senza una motivazione logica, ma dentro di se lui sapeva.

L'avrebbe riconquistata, le avrebbe fatto capire quanto bisogno aveva lui di lei, si sarebbe mostrato per chi era realmente senza più usare alcun inganno. Uscì dal negozio, guardandola un ultima volta sorridere mentre teneva tra le braccia quel che era il suo sogno più segreto e prezioso. Si rese conto, che la stupida non era lei. Capì, finalmente, di quanto fosse stato testardo e idiota a non capire prima cosa provasse nei suoi confronti. Stupido.

 

 

§

 

 

Quinn si recò, annoiata, verso la sua libreria preferita. Guardò tra gli scaffali, i soliti libri letti e riletti un trilione di volte, e la sua pacata tranquillità venne interrotta da due occhi castani, profondi, magnetici.

"Mi scusi, sa per caso dove posso trovare la Mistica Femminile? Ho perso la mia copia." Sorrise Puck a lei.

"Cosa ci fai qui?" Gli domandò senza giri di parole.

"Sono un'amante della lettura."

"Sei così.." Iniziò lei.

"Simpatico." La fermò lui.

Quinn fece per andarsene, ma lui la bloccò di nuovo con la sua voce, "Affascinante?"

"Importuno?" Lo guardò male, prima di fuggire, un'altra volta, da lui.

"Non sei perfida come credi di essere, sai?" La sfidò lui inseguendola.

"E tu non sei così duro come credi."

"Oh, qualcuno si è alzato con il piede sbagliato stamattina?"

"Non pensare neanche per un piccolo attimo di avere il minimo effetto sul mio umore."

"E allora su cosa ho effetto?"

"Solamente sul mio vomito." Le sorrise lei, prendendo dallo scaffale un libro e puntandolo contro il suo petto, scappando dal negozio.

Puck la guardò disorientato, gettò uno sguardo sull'oggetto. Rise. Mistica femminile.
 



 

NDA

Buongiorno a tutti my dears, how are you?
Come procedono le vacanze? Chi di voi ha da studiari per i fatidici esami di inizio settembre?
Vorrei ringraziare, come al solito, coloro che non perdono tempo a leggere la mia storia e coloro che seguono, che recensiscono. Un bacio grande a tutti voi. E vi chiedo scusa in anticipo, ma domani partirò per il mare e non potrò postare per ben due luuunghissime settimane! Ma oggi,dears, pubblicherò due capitoli della mia storia only for you!
Un bacio grande grande,

Laady

  
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