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Autore: Good_Riddance    09/08/2013    1 recensioni
La storia parla di una ragazza Sheena e della sua migliore amica Cristen, due adolescenti alle quali viene proposto un volo ad Oakland che cambierà la vita delle due giovani.
Sheena ama suonare la chitarra, odia la scuola e la sua band preferita è quella dei Green day, mentre Cristen ha le stesse passioni dell'amica a differenza del fatto che suona il basso.
Sarà proprio la musica a cambiare la vita di queste due ragazze.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sheena si svegliò tardi, tutti erano già svegli e lei aveva bisogno di stare un po’ da sola per pensare alle cose accadute in quei 4 mesi in America.
Uscì di casa, girò l’angolo e vide un’auto identica a quella dei suoi genitori, si spaventò mai poi si rassicurò e vi girò intorno. Panico. I suoi genitori erano ad Oakland si voltò e c’era suo padre.
P: Signorina adesso prendi le tue cose e vieni via
S: No papà, no non voglio io ho già inciso un disco, fatto un servizio fotografico, cantato in radio e pubblicato un video musicale la mia carriera è appena iniziata e tu non mi porterai via
P: Non voglio sentirti sei esattamente bugiarda come tua zia, prendi le tue cose e vieni via ho detto!
S: No! Resto qui!
P: Allora mi devi costringere.
Il padre entrò in casa prese le cose della figlia e la portò via in aeroporto. Strada facendo Sheena vede Mike su un marciapiede che camminava tranquillo, voleva chiamarlo ma aveva paura dei suoi genitori in quel momento.
In aereo nessuno parlava, la madre la guardò con un sorrisetto e parlò: Sai penso che ti piacerà la tua nuova stanza
S: Non ne voglio sapere
M: Oh devi, ci hai costretti tu ad essere cattivi quello che hai fatto è davvero da irresponsabili, avevi dato inizio ad una carriera? Bene se ti andrà storta intanto hai saltato 4 mesi di scuola, andrai a ripetizione ogni pomeriggio e non suonerai più la chitarra chiaro?
S: Dov’è la mia chitarra?
P: L’ho lasciata a casa di tua zia
S: Ma vi sentite cosa dite? State facendo sul serio?
M: Il viaggio è ancora lungo, leggi qualcosa nel frattempo.
Arrivati in Italia la sera Sheena entrò in camera sua. Dov’erano i poster attaccati all’armadio, alla porta e alle pareti? Dov’era la colonna dei cd? Dov’era lo stereo? Non c’era più nulla, i genitori comprarono 2 scaffali ed erano pieni di libri, la ragazza iniziò a piangere disperatamente e ad urlare
M: Che ti prende?
S: Ma cosa avete fatto?
P: La musica ti faceva perdere tempo adesso basta inizia a fare la persona matura, vedrai che ti ci abituerai subito
S: Voi siete completamente pazzi
P: No qua la pazza sei tu che pensavi di andare in America a fare musica
M: Adesso smettila di piangere, sulla scrivania c’è l’orario della scuola, i libri nuovi sono lì e domani mattina ti accompagnerà tuo padre.
Detto questo la ragazza quella notte non dormì, quella stanza era inquietante e i suoi genitori le avevano tolto un pezzo dell’anima, ma come è possibile che dei genitori siano così ottusi, testardi e privi di ragione? Era solo una ragazzina che voleva fare musica, della scuola non le è mai importato niente, il cellulare si illuminò era Billie che la chiamava
B: “Ehy ma che è successo?”
S: “Billie tu devi venire a prendermi” disse piangendo
B: “Calmati e dimmi che è successo non ci sto capendo niente”
S:  “Mi hanno riportata in questo schifo e non puoi immaginare che hanno fatto”
B: “Cosa?”
S: “La mia stanza era tappezzata dei vostri poster e di altre band poi c’era una colonnina dove c’erano tutti i vostri dischi, quelli dei ramones dei nirvana insomma di tutte queste band e hanno tolto tutti i poster i cd andati in fumo e negli spazi vuoti ci hanno messo degli scaffali con i libri sopra e la chitarra l’hanno lasciata in America a casa di Angie”
B: “Ma sono impazziti? Calmati troverò una soluzione”
S: “E come se non bastasse domani torno a scuola”
B: “No, no no! Non doveva andare così! Senti per la chitarra ci penso io anzi tu sta la ferma e non fare cose stupide tu ritornerai qui costi quel che costi”
S: “Grazie Billie”
B: “Hey non piangere sta tranquilla Sheena tu ritornerai in America e ci rimarrai visto che là non hai speranze”
S: “Grazie Billie”
B: “Ciao..”
Finita la chiamata Sheena si addormentò in lacrime. La mattina dopo si alzò infuriata, triste, confusa. Scese in cucina a fare colazione mangiò senza guardare in faccia i genitori senza parlare, filò in camera a prepararsi e scese con lo zaino su una spalla, entrò nella macchina del padre e la lasciò esattamente dentro al cancello della scuola. Entrò in classe e non vedeva il suo banco
S: “Dov’è il mio banco?”
Anna rispose: “è quello scheggiato nell’angoletto miss sono andata a casa di Billie Joe Armstrong”
S: “Senti mi hai rotto le scatole vai al diavolo tu e tutta questa società del cavolo!”
L’insegnante entrò in classe quando Sheena stava urlando
I: “Signorina, qui non tolleriamo comportamenti del genere, e per questi 4 mesi dove è stata? Avanti prenda quel banchetto e si metta centrale in prima fila”
Tutti la guardavano con odio e quelle sei ore a scuola furono un inferno, non poteva fare niente ormai era successo e le toccava subire “Speriamo che Billie si dia una mossa” pensava tutto il tempo.
All’uscita da scuola il padre era esattamente dove l’aveva lasciata.
Per una settimana andò avanti così litigando con i genitori, pomeriggi chiusi in casa sui libri, a scuola litigava con gli insegnanti e con i compagni di classe, finalmente le vacanze di Natale, la prima mattina a casa sentì suonare al campanello. Scese e notò che in casa non c’era nessuno “Probabilmente sono in giro a fare regali ma che mi importa” pensò, aprì la porta e c’era il postino: “è lei la signorina Sheena?”
S: “Si sono io”
P: “Questo pacco è per lei”
S: “Wow è bello grande ma io non ho ordinato niente”
P: “Qui c’è scritto che viene dall’America, California più precisamente”
S: “Ah si allora si”
P: “Metta una firma, arrivederci” disse dopo aver ripreso il blocchetto.
Lo trascinò in camera, era davvero pesante. Lo aprì e c’era un altro pacco dentro incartato e con un grande fiocco, prese il bigliettino che vi era attaccato su un lato, lo aprì e lesse:
“Cara Sheena ci dispiace che te ne sia andata ma davvero non riusciamo a crederci, questa storia sembra non finire comunque stiamo pensando a un modo per farti tornare da noi, non preoccuparti tu tieni duro intanto vogliamo farci perdonare per l’attesa con questo ‘regalo’ è il minimo che possiamo fare per renderti felice quindi adesso che lo apri assicurati di essere sola per evitare qualche altro casino. Con amore i Green Day, Angie, Alex e Cristen.”
Non c’è la faceva ad aspettare aprì il pacco e c’era la sua chitarra dentro con le dediche fatte da Billie, Mike, Trè, le avevano spedito tutti i pezzi ma adesso il problema era: dove la nascondo? Mise la chitarra in un lato nascosto dell’armadio e fece cadere sopra un telo nero per mimetizzarlo poi l’amplificatore e una cassa li nascose in uno sportello alto sulla porta. Non potevano scoprire cosa era successo così butto l’imballaggi e la carta e mise il bigliettino nel portafoglio.
I genitori tornarono a casa e per tutto il tempo durante le vacanze di Natale se la portarono dietro come un cane bastonato. Arrivarono in piazza dove si stava tenendo un evento musicale “Le band del futuro provenienti da tutto il mondo” si chiamava, i genitori della ragazza decisero di prenderne parte almeno per farla svagare un po’ (del resto era il minimo che potevano fare).
La prossima band: Worry rock i genitori guardarono il video musicale, Sheena lo guardava sorridendo e piangendo i genitori si voltarono e la guardarono
M: “Bravi si molto ma non ci torni a Oakland”
P: “Mi dispiace perché hai talento ma tu te la sei andata a cercare”
S: “Posso fare un giro da sola?”
P: “Dieci minuti qua attorno e guai a te se sparisci”
S: “No.. resto qui..”
M: “Vedo che stai imparando”
Sheena girò la piazzetta e dopo cinque minuti si nascose in un angolo, qualcuno la fissava e si avvicinava, era impaurita e quella ‘cosa’ le sussurrò: “Vieni con me non avere paura”
S: “Chi sei?”
T: “Sono Trè avanti vieni! E non farti vedere da nessuno”
S: “Grazie al cielo”.
Seguì  il batterista e la fece salire in macchina dietro, c’erano anche Billie e Mike.
B: “Posso mettermi io alla giuda? So dov’è casa sua”
T: “Va bene”
S: “Sbrigatevi io dovrei essere dai miei genitori”
M: “Adesso andiamo a casa tua, fai le valigie e ti riportiamo in America”
S: “E se succede qualcosa? Tipo denuncia per scomparsa di minori?”
M: “Glielo dici che stai andando in America e che stai per partire in un tour”
S: “Davvero già faremo un tour?”
M: “No ma che sei pazza? Avete appena iniziato, e comunque il vostro disco sta vendendo davvero tante copie, complimenti”
S: “Grazie”
Arrivati a casa Sheena salì di corsa in camera, prese tutto quello che le serviva 5 valigie, i pezzi della chitarra e il tutto in 10 minuti, la band la aiutò a portare in macchina i bagagli e si diressero verso l’aeroporto.
Sheena prese il cellulare che squillava
P: “Torna subito qui”
S: “No”
P: “Dove sei?”
S: “Non te lo dirò mai”
P: “Ah non me lo dirai mai, è così? Sappi che se vai ad Oakland ti raggiungeremo esattamente come l’ultima volta”
S: “Sto partendo per un tour e la dovete smettere di ostacolarmi”
P: “Un tour e dove vai sentiamo?”
S: “In giro per il mondo a fare quello che voglio senza voi alle calcagna e ah a proposito andate al diavolo voi e la scuola” attaccò il cellulare.
Arrivati ad Oakland la mattina verso l’ora di pranzo Billie portò Sheena a casa sua.
S: “Hey ma che fai?”
B: “Se torni a casa di tua zia ti riporteranno via, ho fatto preparare la stanza per gli ospiti, per un po’ starai da me”
S: “Ma sei impazzito?”
B: “Si, voglio aiutarti e te l’ho sempre detto. Tanta fatica io non la getto al vento”
La ragazza si sistemò a casa Armstrong e scese in soggiorno dove era riunita tutta la famiglia
“vi ringrazio per tutto quello che state facendo”
“Non ti devi preoccupare Billie ci ha raccontato la storia e non riesco a capire come facciano i tuoi genitori a trattare così una figlia, sono accecati da questa cosa dello studio mentre il tuo posto è nella musica” disse Adrienne
“Mi hanno distrutto i dischi, tutti i poster e questa cosa mi fa contorcere”
“Ci dispiace tanto ma hey qui parlano tutti dei Worry rock” disse Jakob
“Qui non ti troveranno mai, se casa nostra per anni non l’hanno mai trovata i fans figuriamoci i tuoi genitori” disse Joey
“Lo spero”
Nel pomeriggio…   
  
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