TERZO
"Oh! Lady Doll, Lady Doll!
La scena a te vien
privata...
e all'insegna
luminosa vien prestata.
Quando accettato
hai il tuo riflesso
e il rosso lupo vai
seguendo.
La regina ormai ti
ha perso, ma non sai chi andrà muovendo!"
Un sorriso stentato
rilassò quel volto prima deformato dall' angoscia.
Dall' angoscia di
aver perso qualcuno di troppo indispensabile nella sua vita.
Fece qualche altro
timido passo in avanti avvicinandosi al ragazzo che ancora lo fissava di
spalle.
Come poter
decifrare quella sua espressione?
Conosceva Kei e
sapeva che odiava farsi sorprendere in simili momenti di debolezza, ma non
poteva abbandonarlo proprio in quella situazione.
Da parte sua
l'altro era ancora confuso.
Terribilmente
confuso.
Yuri?
Perchè Yuri era lì?
E con tutta
provabilità per cercare lui.
Terribilmente
provabile.
Non si mosse.
Non voleva
muoversi.
Non poteva
muoversi.
I suoi muscoli
erano tutti irrigiditi dal freddo e lui stesso ormai lo pativa da fin troppo
tempo.
Aprì la bocca per
parlare, ma ne uscì solo un penoso suono simile ad un mugolio.
Aveva pregato
affinchè qualcuno di gradito fosse giuto lì a toglierlo dalla sua
insopportabile situazione...
Ma ora che c'era
Yuri avrebbe preferito restare un altro pò a congelare davanti a quell' hotel.
Si sentiva
penoso...
Ridicolo.
"Kei?"
Vide Yuri spostarsi
di fronte a lui... il proprio sguardo fisso su quest'ultimo...
Due impassibili
rubini opachi.
Il rosso lo squadrò
preoccupato, notando le sue condizioni fisiche e i suoi indumenti leggeri.
Quel pallido viso
imperscrutabile sciupato dalla stanchezza...
Quando ancora
quattro sbiadite scie blu sulle guance recavano simbolicamente
quell'ostinazione del suo orgoglio a non sparire mai del tutto.
"Sono venuti a
cercarti al monastero... appena l'ho saputo sono corso anch'io..."
La sua voce era
ferma, sicura... rassicurante.
Kei non mosse il
suo sguardo da lui...
ancora
impassibile...
Terribilmente
impassibile.
O forse era più
adeguato l'aggettivo preoccupante?
Lui stesso cominciò
a scrutare attraverso gli impenetrabili occhi scarlatti.
Nemmeno un battito
di ciglia...
Ok per il fatto che
era un tipo di poche parole...
Ma insomma!
Si schiarì meglio
la voce.
Prima di essere
sgarbatamente respinto, secondo le usanze di Kei, avrebbe reagito di anticipo.
Non poteva sperare
che quest'ultimo gli chiedesse normalmente aiuto...
Non l'avrebe mai
fatto;
non l'impassibile
Kei.
"Kei... posso
immaginare come ti senti e so anche che ora il tuo principale pensiero è
trovare un posto sicuro! Tra poco loro arriveranno anche qui a cercarti e non
intendo pregarti per farti muovere! Non ho tempo di starti qui a guardare
congelare come un idiota!"
Si sfilò deciso il
cappotto bianco, candido come la neve, e avvolse le spalle intorpidite di Kei
che di tutta risposta abbassò il volto verso il suolo notando la neve arrossata
dal suo sangue in perpendicolare alle sue mani.
"Grazie..."
Tutto ciò che gli
aveva concesso il suo orgoglio, quella semplice parola che a qualcuno sarebbe
costato niente, ma per lui era anche troppo.
Lo sguardo di Yuri
si addolcì...
Come il suo
sorriso...
Uno dei suoi rari
sorrisi sinceri.
"Su
andiamo!"
Finalmente lo
sguardo di Kei divenne più acceso e con una vigorosa scossa del capo diede le
spalle all'albergo e si incamminò, seguito a ruota da Yuri, dimentico della sua
temporanea paralisi di prima, tra le vie adombrate dalla vasta distesa
notturna, quando l'unica luce era la grande insegna luminosa dell'Hotel.
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_ . - ° * ° - . _ . - ° * ° - . _ -
"Nottata
irrequieta.. non trovate?"
La voce di Rei
risuonò nell'ampia stanza a salotto che faceva da collegamento tra le loro
stanze.
Max lo fissò
silenzioso.
Il viso lievemente
arrossato era l'unico testimone rimasto dell'attacco di nausea che prima lo
aveva colpito.
Tra le mani la
tisana preparata apposta per lui poco proma, sorseggiata di malavoglia mentre
una soffice coperta violacea lo avvolgeva come un pulcino, ricoprendo anche
gran parte del divano su cui era accoccolato.
Il silenzio rotto
da un suono gracchiante...
Il russare di Takao
che, addormentatosi sulla poltrona più vicina al biondino, dava un ritmo a quei
secondi passati a vuoto.
I ciuffi neri ne
ricoprivano il volto chino nascondendo alla vista la sua espressione rilassata
deformata dal regolare gesto della bocca che ora si spalancava...
ora si chiudeva...
Dalla porta della
propria stanza, Rei poteva restare ore a fissare quel buffo movimento quasi
ipnotico.
"Come ti senti
ora, Max?"
Un sorriso
imbarazzato curvò le arrossate guance lentigginose.
"Sto bene...
evidentemente ho mangiato qualcosa che mi ha fatto male stasera a cena..."
Rei staccò le
spalle dalla porta su cui prima poggiavano e avvanzò nella stanza verso Max.
Silenziosi passi
felpati ben equilibrati tra un movimento e l'altro.
L'oro del sole
rispecchiato nel blu del mare.
Una mano abbronzata
accostata ad una fronte arrossata.
Un breve contatto
che decretò il seguito di quella giornata.
"Non hai
febbre..."
Il biondino
sorrise.
Un sorriso più
paragonabile alla vittoria su una scommessa mai puntata.
"Vai a dormire
Rei!"
Il cinese lo fissò
di sbiego, mentre i suoi occhi d'ambra si assotigliavano in una smorfia di
sfida...
Una smorfia che si
spense sotto le naturali evidenze dei fatti.
Schioccò la lingua
e rivolgendo un cenno di assenso, spostò il capo in direzione di Takao.
Una seconda
occhiata di sfida.
"Come facciamo
con lui?"
I capelli biondi
ondeggiarono per il brusco movimento di Max verso la direzione del principe
addormentato.
Sorrise diverito
riacquistando il suo tenero tono infantile.
"Appena
finisco la tisana lo sveglio e ce ne andiamo tutti e due a dormire..."
Un'altra occhiata
sospettosa da parte del cinese.
Un sospiro di
rasegnazione.
La sua immagine
scomparire dietro la porta della sua stanza che si richiudeva accompagnata da
un augurio di buon riposo.
Il silenzio che
ripiombava nella stanza illuminata da un lampadario di cristallo.
La luce che si
rifletteva sul vetro del tavolino davanti ai due divani e alle due poltrone,
gli uni di fronte agl'altri...
... il tappeto
turco che ricopriva parte del pavimento in parquè...
la sagoma solitaria
di Max che terminava di sorseggiare la tisana e poggiava il bicchiere sul
merletto del tavolino a vetrata.
Takao aveva smesso
di russare...
Ora si limitava a
respirare pesantemente... (-.-''')
Il cobalto degli
occhi cominciava a venir nascosto dalle pallide palpebre che si facevano sempre
più pesanti...
...sempre più
pesanti...
Si chiudevano...
e si riaprivano
immediatamente.
Talmente forte da
far persino lacrimare gli occhi.
Dal corridoio
provenivano dei passi.
Dei passi
terribilmente affrettati e talmente rumorosi da sembrare gli zoccoli di un
cavallo.
O forse l'eccessivo
suono era dovuto all'intontimento provocato dall'atmosfera silenziosa di poco
prima?
"Mhm? Che
succede?"
Una voce assonnata,
lievemente roca, si alzò a fianco di Max.
Il rumore sempre
più forte.
Chi aveva avuto la
bella idea di fare tutto quel casino nel bel mezzo della notte?
E per giunta in un
albergo?
Una voce femminile
ammonita da una seconda maschile.
Delle preghiere
rivolte a vuoto...
Esortazioni sul
contegno...
Le domande di Takao
sempre più fastidiose.
Tre battiti decisi
alla porta.
...
Sembra chissà
che... U-huuuu! Sono arrivata al terzo capitolo!! Che emozione!!*.* Come vi è
sembrato? Spero non vi abbia deluso!!ç.ç In realtà questo capitolo lo
immaginavo completamente diverso... ma ho deciso di spostare tutto al
prossimo!!XD
Anche questa volta
è venuto un pò corto.....PERDONO!!! Ma su questo frangente ho ancora molto da
imparare!!ç.ç
MI IMPEGNERO'!!!+.+
Gli occhi di Yuri li ho lasciati azzurri come sulla prima serie!! Mi piacevano
di più così!^^
GRAZIE a tutti
quelli che hanno letto la ff e che l'hanno commentata!!(e magari commenteranno
XP)GRAZIE!!!! Non sapete quanto mi aiutate così!! Un statemi bene a tutti e un
arrivederci al prossimo capitolo!!!!!!!!!!!!
Ciaux!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!+.+