Storie originali > Thriller
Segui la storia  |       
Autore: michaelgosling    09/08/2013    1 recensioni
1935. Una bambina olandese di nome Henny viene mandata a vivere in America perchè in pericolo: sebbene non sia qualcosa a cui Hitler è contrario rischia molto per via di qualcosa di segreto che riguarda il padre.
1947. Henny si ritrova ad essere testimone di una serie di omicidi: è l'inizio di una catena di eventi riconducibili a quel segreto a lei nascosto per anni e che la porteranno ad essere nuovamente in pericolo.
Si svelerà mai questo segreto? E perché qualcuno la vuole morta?
Genere: Mistero, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
fgdh CAPITOLO 8. UN COLTO DENTENUTO.

Nel mezzo del cammin di nostra vita 
mi ritrovai per una selva oscura
ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura!
 Tant'è amara che poco è più morte;
 ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,
 dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.
 Io non so ben ridir com'i' v'intrai,
 tant'era pien di sonno a quel punto
 che la verace via abbandonai.

Mai un testo letterario gli era mai stato così vicino.
Certo, Dante all'Inferno c'era stato per una visita e per poi comunicare ai comuni mortali cosa avesse visto in quel luogo tanto temuto dall'uomo, ma a differenza sua , l'uomo che ripeteva i versi a memoria ci sarebbe stato per scontare nell'aldilà la vera punizione per tutte quelle azioni che a causa della sua mente malata aveva compiuto.
Il suo biglietto per l'Inferno era il 7 marzo, la settimana successiva, la data della sua esecuzione.
Harvey Naher era uno dei condannati a morte più colti della storia di quella città.
I prigionieri nelle celle vicino alla sua passavano il tempo in tutt'altro modo, e alle volte urlavano contro il vicino perchè quei versi che ripeteva di tanto in tanto erano una fastidiosa cantilena: a loro dava fastidio perchè ricordava loro la loro esecuzione, inevitabile e spaventosa come la morte stessa.
I più malati borbottavano cose senza senso, mentre i più pentiti scrivevano alla famiglia, se ne avevano una.
Naher era senza ombra di dubbio il più pericoloso: 24 omicidi, tutti uomini.
Attirati nel suo appartamento con l'inganno, uccisi con un coltellino svizzero e poi il loro cadavere abusato dall'assassino.
Una volta eseguito quel triste rapporto, Naher li smembrava o li teneva in una stanza sottoterra: i vestiti li metteva nell'armadio.
Era indubbio che fosse malato di mente, ma nonostante tutto era un uomo intelligente, con un Q.I. superiore alla media e un'ottima cultura.
La vita in prigione non lo aveva cambiato: aveva ancora grande cura di sé stesso, indossando vestiti puliti e pettinandosi i capelli tutti i giorni.
Gli avevano tolto la libertà, ma non la dignità.
Era contento di aver avuto la condanna a morte: sapeva che meritava di morire, ed era seriamente pentito per quello che aveva fatto, ma sapeva che non riusciva a controllarsi e che mai sarebbe guarito da quella malattia radicata nel suo cervello che lo aveva fatto sprofondare nelle perversioni più terribili.
Gli agenti ne ammiravano l'educazione e la cultura, rare in un serial killer.
Dopo aver controllato di aver detto i versi correttamente, annuì soddisfatto e si stese nel lettino.
Sentì dei passi: probabilmente erano le guardie carcerarie che controllavano i detenuti.
Sentì che i passi si fermarono proprio quando qualcuno si fermò alla sua cella.
Brutto segno. pensò fra sé Naher, rimanendo comunque immobile.
"Harvey Naher?" chiese una voce a lui sconosciuta.
"Chi vuole saperlo?" chiese il prigioniero, continuando a guardare il muro della cella piuttosto che il suo interlocutore.
"Se ti interessa, avvicinati."
"Preferirei di no."
"Naher, non abbiamo tempo da perdere."
Sbuffando, il detenuto si alzò e si diresse vero un gruppo di uomini.
Una decina, più o meno.
Era difficile dirlo, visto che quando l'avevano arrestato gli avevano tolto gli occhiali: ora vedeva tutto sfuocato.
Con sua grande sorpresa, notò che tra loro c'erano anche dei pezzi grossi della società.
"Allora?" chiese con evidente stanchezza.
"Abbiamo una proposta da farti. Una proposta che non puoi rifiutare."
"Questo lo vedremo." mormorò cinicamente Harvey.
"Devi fare una cosa per noi."
"Ovvero?"
"Abbiamo bisogno che elimini una ragazza."
Harvey inarcò un sopracciglio.
"Che cosa?"
"Hai capito."
"Io non uccido più nessuno. Tantomeno una ragazza. E ora sparite."
"Se lo farai ti faremo uscire di galera. Dubito avrai un'altra occasione come questa dato che la data della tua esecuzione è vicina."
"Potete farmi anche Santo o farmi benedire dal Papa in persona per quanto mi riguarda. Lo ripeto. NON. UCCIDO. PIU'. NESSUNO."
"Sei uno stupido! Senza di noi ti aspetta solo la morte!"
Harvey li guardò di nuovo, e notò che tra loro c'erano anche agenti della polizia.
Si irritò ancora di più.
"Voi sbirri pensate che i serial killer vogliono la libertà per uccidere in eterno, senza la polizia tra i piedi. Beh, vi sbagliate."
"Ascoltami bene frocietto, forse non hai capito."
"NO! Siete voi che non avete capito."
"Avanti Naher, sono sicuro che una parte di te non vede l'ora di accettare."
Harvey fulminò con lo sguardo l'uomo che aveva parlato.
Il pedofilo che la polizia non era mai riuscita a catturare.
Sbuffò.
"Avrei dovuto immaginare che c'eri tu dietro questa storia."
"Lo fai o no?"
"Io non ho nessuna esperienza in fatto di donne.. perchè chiederlo a me?"
"Perchè sei metodico e intelligente. Abbiamo bisogno di te per trovarla."
"Se è così, buona fortuna. Vi penserò quando sarò accompagnato alla morte il giorno della mia esecuzione."
"Come fai a rifiutare?"
"L'avevo detto fin dall'inizio che non l'avrei fatto. Poi mi avete chiamato frocio e questo avrebbe dovuto farmi cambiare idea? Se dovete convincere qualcuno vi consiglio di cambiare stratagemma. Se io facevo come voi per attirare gli uomini nel mio appartamento, manco una vittima riuscivo a fare."
"Te ne pentirai."
"Può darsi.. ora scusatemi, ma come mi avete ripetutamente ricordato, la mia esecuzione è vicina e per prepararmi devo fare tanti sonnellini. Ciao ciao." fece in tono sarcastico Naher, salutandoli con la mano e guardandoli con aria di sfida.
Uccidere una donna.
Pff.
Mai sentita una cosa tanto assurda.

ECCOMI CON UN NUOVO CAPITOLO  E UN NUOVO PERSONAGGIO. SPERO CHE VI INCURIOSISCA QUESTO PARTICOLARE SERIAL KILLER :) LASCIATEMI UNA RECENSIONE PER FARMI SAPERE CHE NE PENSATE :) IN PARTICOLARE TU LITTLE_WISH :)

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Thriller / Vai alla pagina dell'autore: michaelgosling