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Autore: daemonlord89    10/08/2013    2 recensioni
Una mail misteriosa. Una minaccia.
Il mittente sembra conoscermi, ma io non so chi sia lui.
Cosa vuole da me?
Perché mi dice di prepararmi?
Genere: Azione, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Cazzo, è un bel casino.- dice Francesco. Stiamo aspettando la polizia, chiusi nel suo appartamento. Non ce la siamo sentita di forzare la porta della casa di Laura. Non vogliamo passare dei guai. Ho chiesto di servirmi qualcosa di forte e poi ho cominciato a raccontare.
-Lo è davvero.-
-Non hai pensato a cercare da dove sia stata inviata quella mail?-
-E come faccio?- alzo lo sguardo, animato da un moto di speranza.
-Beh, non è difficile. Vieni.-

Lo seguo, mi porta in camera ed accendiamo il suo computer. Dopo qualche minuto è pronto per lavorare. Francesco mi chiede di accedere alla mia casella di posta ed io eseguo. Quando premo il tasto
accedi mi tremano le mani. Ho paura di trovare qualche nuova minaccia.
Non è così. L'ultima mail ricevuta è quella della mattina.
-Prego.-
-D'accordo. Dunque, è possibile, partendo dalla mail stessa, risalire all'indirizzo IP dell'utente che l'ha inviata. E' un codice che identifica un dispositivo informatico all'interno della rete.-
Preme alcuni comandi con naturalezza, sembra che l'abbia fatto mille altre volte. Si apre una schermata piena di numeri, nei quali io, sicuramente, mi perderei.
-Ok, l'indirizzo IP è nascosto in questi parametri. Dunque, vediamo...-
I suoi occhi scorrono veloci da sinistra a destra, sembra un predatore in caccia.
-Come sai tutte queste cose?- gli chiedo. Lui si gira a guardarmi.
-Beh, in passato mi sono servite.-
-Per far cosa?-
Non risponde subito. Torna ad osservare i numeri, gli occhi verdi socchiusi.
-Motivi personali.- dice poi. E' chiaro che non mi dirà nient'altro.
-Capisco.-

Dopo un paio di secondi, salta sulla sedia.
-Ecco qui!-
-Trovato?- chiedo con un sorriso.
-Certo! Ora non resta che...- comincia a lavorare, torna sul motore di ricerca e apre un altro sito, un certo Visual Trace Route. Inserisce l'indirizzo IP trovato e un segnale video ci informa che stanno rintracciando il punto di origine della mail.
Attendo con trepidazione. Passa un minuto, ancora niente. Due minuti, niente.
Improvvisamente viene visualizzato un mappamondo, coperto da una fitta rete di linee, che ricordano il disegno di un bambino. Francesco sgrana gli occhi per lo stupore.
-Cosa significa?- chiedo.
-Significa che hai a che fare con un fottuto hacker.-
Lo guardo, senza capire.
-Non riesce a rintracciare l'origine.- dice lui -Il bastardo è riuscito a mascherarla e VTR non riesce a visualizzarla.-
-Quindi non c'è modo di scoprire niente di più?-
-Niente.-

Rimaniamo in silenzio per qualche secondo. Non so cosa dire e lui non sa come tranquillizzarmi. Si alza quando suonano alla porta.
Dai rumori che sento capisco che è arrivata la polizia.

 

 

Siamo entrati nell'appartamento di Laura. Ci hanno fatto un sacco di domande, roba burocratica. Ho dimostrato di essere il fidanzato e Francesco di essere un amico di vecchia data. Alla fine, siamo riusciti a convincerli che in noi non c'è assolutamente niente di sospetto.
Cammino in stanze familiari, viste centinaia di volte. Alzo una foto incorniciata che ritrae Laura e me in montagna. Non c'è nessun rumore, salvo i nostri passi. Se ancora avevo qualche dubbio, ora era scomparso del tutto: Laura era stata rapita.

Cerchiamo indizi, qualsiasi cosa. Francesco spiega alla polizia che ha sentito la ragazza allontanarsi con qualcuno e loro decidono di chiamare un uomo della scientifica. Aspettiamo venti minuti e quello arriva, trascinandosi dietro una serie di congegni. Utilizzando una strana polvere individua tutta una serie di impronte digitali. Le archiviano tutte e mi assicurano che faranno il possibile per risalire ai proprietari al più presto. Mi chiameranno, dicono.
Annuisco e lascio loro il mio numero di cellulare e di fisso.
Se ne vanno, lasciando me e Francesco nel silenzio della casa vuota.

-Vuoi restare da me, stanotte?- mi chiede lui, risvegliandomi dal torpore.
-No.- rispondo subito. Non voglio essere invadente.
-Sicuro?-
-Sicuro. Vado a casa. Grazie di tutto, Francesco.-
-Figurati.-
Faccio per uscire, quando lui mi chiama.
-Ehi.-
Mi giro.
-Se hai bisogno sono qui.-
-Sì, lo so. Grazie.-
Cammino ancora e lui grida per farsi sentire.
-Lo troverai quel maledetto!-
-Sì.-
In cuor mio penso che non me ne frega niente. Io voglio trovare Laura.

 

 

Non riesco a dormire. Non è per il caldo, ma per la paura. Per la marea di pensieri che attanagliano la mia mente. Mi giro e rigiro nel letto, fino a che non riesco più a starci.
Furioso, mi alzo e tiro un pugno ad un armadio. Prendo il cellulare e mi siedo al tavolo della cucina, dopo essermi versato un po' di rum. Trangugio il contenuto del bicchiere in un sorso e controllo il registro delle chiamate. L'ultima è la sua.
Leggo il nome
Laura più volte, penso al suo viso. Quasi inconsciamente premo il pulsante richiama. Mi accorgo che è una stupidaggine, che non servirà a niente. Abbandono il cellulare e mi appoggio al tavolo. Piango.
Non mi rendo conto che non ho annullato la chiamata.

L'aria si riempie delle note del
Rondò alla turca di Mozart. La sua suoneria.
Mi metto a sedere, riprendo il cellulare.

Collegamento stabilito. In attesa della risposta.
Non capisco cosa succede.
Ascolto attentamente e mi accorgo di non essermi sbagliato. La musica proviene da qualche parte nella casa.
Mi alzo, porto con me il telefono.
Cerco di individuare la fonte della suoneria e mi accorgo che viene dal piano inferiore.
Senza nemmeno accendere la luce ed affidandomi solo a quella della luna, inizio a scendere le scale.
Devo capire.

   
 
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