Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: taisa    17/02/2008    7 recensioni
Una sera in apparenza normale può cambiare le vite di molte persone, nel bene, e soprattutto, nel male.
Genere: Romantico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Goku, Vegeta
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
THAT CRAZY NIGHT

THAT CRAZY NIGHT

*

Più forte dell’istinto

*

Zarbon osservò il tavolo ricoperto di carte e cianfrusaglie di ogni genere.

Studiò la cartina che ricopriva gran parte della superficie, soffermandosi sui diversi scarabocchi che avevano un significato recondito, almeno per chi non ne conosceva l’origine.

Alzò lo sguardo incrociando quello del compagno dall’ossatura robusta intento a decifrare anch’egli qui singolari schizzi.

Il capo roteò fino ad individuare il terzo membro della banda.

Freezer osservava, come gli altri due, i ghirigori che lui stesso aveva fatto.

“Questo è il nostro piano” annunciò infine l’uomo dalle fattezze minute, suscitando la curiosità degli altri due.

Anche Dodoria sollevò il capo per osservare il compagno “Esattamente cosa dobbiamo fare?” domandò ingenuamente.

Il piccoletto lo fulminò con uno sguardo gelido, ma assassino, imponendogli di tacere, o quantomeno, di non porre domande idiote.

“Funzionerà?” si informò coraggiosamente Zarbon avendo decifrato, in maniera più corretta, le macchie sul pezzo di carta che stavano studiando.

Anche a lui Freezer riservò uno sguardo agghiacciante, ma gli risparmiò l’essere ucciso dai suoi occhi “Ne dubiti Zarbon?” chiese pacato e sibilino.

L’uomo dai lunghi capelli scosse il capo “No Freezer, certo che No. Mi stavo solo chiedendo…” cominciò a dire additando il cerchio rosso nella quale era raffigurata la banca centrale, “Mi chiedevo… come facciamo ad illudere la sorveglianza?” esternò i suoi dubbi in maniera timorosa.

Freezer proruppe in una risata quasi divertita, glaciale, tanto da ibernare all’istante qualsiasi cellula del corpo.

Zarbon lanciò un’occhiata al socio che deglutì visibilmente agitato.

“Ho pensato anche a quello non temete” spiegò poi il piccolo capo adagiandosi una mano al mento, “Avremo la collaborazione di un poliziotto” chiarì sorridendo nefasto.

“Corruzione?” domandò ancora Zarbon sgranando gli occhi.

Lo sguardo di Freezer non poteva definirsi nulla di promettente, “Che cosa patetica… non intendo regalare il mio denaro a nessuno, soprattutto ad uno sporco piedipiatti… no… no, ho altro in mente” dichiarò, mentre le sue labbra si piegarono in un ghigno.

“Sai già chi interpellare?” domando infine Dodoria, “Ovviamente” concluse il piccoletto con aria soddisfatta.

*

Quelle stupide vecchie gli avevano fatto venire mal di testa.

La sua giornata non poteva essere peggiore di così.

Appena giunse negli spogliatoi del commissariato spalancò la porta col rischio di spaccarla.

“Andiamo Vegeta, cerca di calmarti adesso” provò a tranquillizzarlo il collega agitando le mani nella speranza di placarlo.

“Non dirmi cosa devo fare Kakaroth!” gli sbraitò contro l’altro furente, “Spiegami perché capitano sempre tutte a noi queste idiozie?!” si lamentò poi aprendo il lucchetto del suo armadietto.

Goku alzò leggermente la testa, si adagiò una mano al mento assumendo un’espressione ingenua “Ehm… perché eravamo nei paraggi?” cercò di rispondere seriamente ad un quesito che di risposte non ne aveva.

Vegeta si fermò ad osservarlo per un secondo prima di aprire l’anta “Stai zitto Kakaroth” ordinò esasperato spalancando, finalmente, l’armadietto.

Il collega si grattò la nuca “Guarda che sei stato tu a chiederlo” gli fece presente con aria sincera.

Vegeta non rispose.

“Ehi, Vegeta, stai bene?” domandò cercando di sbirciare la sua espressione, “Sì” mormorò monosillabico l’altro.

Goku osservò i suoi movimenti, lo vide infilarsi un pezzo di carta in una tasca, lo vide liberarsi della sua pistola riponendola nel suo armadietto, tutto in maniera quasi ingiustificata.

“Me ne vado a casa” annunciò torvo passando accanto all’amico che rimase sorpreso dal suo repentino cambio d’umore.

“V… va bene” sussurrò in risposta Goku, mentre osservava il collega sparire alla fine del turno.

Istintivamente il suo sguardo tornò all’armadietto dell’amico.

Distratto, non fece caso a quello strano poliziotto dalla corporatura robusta che lui non aveva mai visto.

L’agente restò lì anche dopo che, lo stesso Goku, lasciò la stanza.

*

Vegeta estrasse il bigliettino dalla tasca per rileggerlo nuovamente:

Fine turno, dietro il bar.

Lascia pistola armadietto, o lei muore.

Poche parole, telegrafiche, ma fin troppo chiare.

Deglutì rigirando quella che risultava essere il retro di una foto.

Scatto che raffigurava lei, Bulma.

Dentro casa, la sua casa, in un momento come un altro, durante la sua vita quotidiana.

Quei bastardi, chiunque essi fossero, la stavano tenendo d’occhio.

La fotografia risaliva quasi sicuramente ad alcuni giorni prima, riconosceva il maglione che indossava, riconosceva il rossetto sulle sue labbra e riconosceva il programma televisivo che lui stesso stava guardando alle sue spalle.

Digrignò i denti accelerando il passo, come se arrivare prima potesse risolvere la situazione che, da lì a poco, avrebbe compromesso la sua esistenza.

Quando entrò nel vicolo lo constatò buio e deserto “Ehi! Io sono qui! Codardi venite fuori!” urlò in un ordine pronunciato con parole ferme e decise.

Si guardò attorno in maniera nervosa, benché cercasse di nasconderlo.

L’unica cosa che vide fu un biglietto.

Disattiva tutti gli allarmi e le telecamere della banca centrale

stanotte, o lei…

Istintivamente girò quella che si rivelò essere un’altra fotografia.

Ancora lo stesso soggetto, in un giorno diverso, in un momento diverso.

“Ehi bastardi! Perché non venite allo scoperto invece di nascondervi! Cos’è avete paura? Eh? Ehi!!” urlò al vento stringendo forte i pugni.

Una piccola goccia scese lentamente dal cielo.

Un’altra la seguì a breve distanza.

Poi tante altre.

Vegeta restò a fissare la volta celeste deglutendo sonoramente.

Cosa fare ora?

*

Conosceva lo stile.

Era fin troppo famigliare per i suoi gusti.

Fu come tornare indietro in un angosciante flashback.

Si ricordò suo padre tornare a casa una sera.

Era arrabbiato, lo sentì parlare di un bigliettino, lo sentì raccontare, a sua madre, che era stato preso di mira da loschi individui che lo avevano minacciato.

Lo aveva sentito affermare che quei pazzi stavano mirando alla sua famiglia, ma che lui si sarebbe ribellato.

Non lo aveva più visto da quel giorno.

Lui e sua madre scomparvero, nel nulla, senza dare più notizie.

Era abbastanza grande per capire, quando successe, ma ancora troppo piccolo per agire.

Dovette affidarsi alle indagini della polizia, di un certo Ginew, un tizio che lui aveva sempre sostenuto essere corrotto.

Troppo piccolo per essere ascoltato.

Non avrebbe commesso gli stessi errori.

Aveva un piano, ma doveva essere svelto.

Avrebbe ubbidito al loro ordine, giusto per darsi il tempo di cercare il luogo dalla quale venivano scattate le foto, era li che si nascondevano, ne era assolutamente sicuro.

Lo stavano tenendo d’occhio e non c’era posto migliore se non vicino al bersaglio.

Vegeta era sicuro di sé, troppo.

Troppo orgoglioso per cedere davanti ad un ricatto senza cercare una soluzione.

Orgoglioso in maniera ossessiva.

Non avrebbe permesso nemmeno al suo istinto di prevaricare, quello che gli suggeriva di tornare a casa, che gli suggeriva di andare a cercare lei.

Quando sentì le sirene della polizia fu ormai troppo tardi.

Bagnato fradicio si rese subito conto di aver fallito.

Si rese subito conto che quelle sirene indicavano la sua sconfitta.

Maledicendo sé e il mondo intero tornò a casa, conscio che non sarebbe più stato lo stesso.

Se solo il suo orgoglio non avesse prevaricato sull’istinto…

*

CONTINUA…

*

*

sexxxychichi: dubito che riesca ad inserire delle scene Goku-Chichi in questa storia. Mi dispiace, ma temo che in questo caso non ci sarà molto spazio per loro

*

Feleset90: possiamo dire che ci sei andata vicino, in un certo senso è qualcosa di “bello” ^^

*

bulma9: non so se è possibile impazzire di curiosità, ma per evitare qualunque responsabilità eccoti il nuovo capitolo con tanto di spiegazioni ^^. Spero non ti abbia deluso e ti ringrazio per i complimenti

*

bulma_92: no, non devi aspettare molto per scoprire cos’è successo quella notte, come vedi il mistero è stato svelato. Comunque sono contenta che questa storia ti stia piacendo.

*

Dragonball93: Vegeta è testardo e orgoglioso, infatti continua a starsene zitto, ma gli avvenimenti di quella sera sono ormai usciti allo scoperto, spero non ti deluda. La condanna di Vegeta era scontata, ma non credo che i suoi compagni di cella lo impensieriscano tanto ^^.

*

lilac: vabbè, allora continua a parlare da sola ormai fai tutto tu… ma tu guarda! Ricomponiamoci e facciamo le persone serie (non ridere). Ho pensato che raccontare la sentenza tramite i tre punti di vista potesse risultare più interessante e sono contenta che tu l’abbia apprezzato. Per quanto riguarda le tue curiosità… bè risponditi da sola XD

*

Sweet Memole 87: il segreto è un intero tubetto di colla vinilica, ti assicuro che fa restare incollato chiunque. E per la serie: questa potevo anche risparmiarmela, andiamo avanti… come vedi, una volta tanto, vi ho risparmiato di dover aspettare l’ultima riga dell’ultimo capitolo ^^.

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: taisa