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Autore: Benio Hanamura    12/08/2013    2 recensioni
[Mademoiselle Anne/Haikara-san ga toru]
All'inizio dell'ultimo volume del manga di Haikara-san ga toru/Mademoiselle Anne Benio scopre che Tosei ha chiesto di cancellare l'ipoteca sul castello Ijuin dalla banca di suo padre e che sua madre gli ha posto come condizione che abbandoni la carriera giornalistica a cui tiene tanto per diventare direttore di banca secondo la tradizione della famiglia Aoe. Ovviamente Benio non può accettare che Tosei faccia un sacrificio così grande solo per amor suo, così prende una drastica decisione che sconvolgerà anche il suo futuro, per poter almeno essergli di conforto e ripagarlo in qualche modo: gli annuncia che lo sposerà e gli resterà sempre accanto, proprio come Shinobu ha deciso di restare con Larissa... Ma andrà proprio così? Si può davvero imparare ad amare? Benio e Shinobu soffocheranno dunque i loro veri sentimenti in nome della gratitudine? Chi ha letto il manga sa come sono andate le cose, ma voi siete rimasti davvero soddisfatti dalla conclusione della Yamato?
Io abbastanza, tranne che per qualcosina... Questa fanfiction è una mia versione alternativa del finale del mio manga preferito, in cui ho cercato appunto di modificare ciò che non mi convinceva del tutto...
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Shinobu stava passeggiando nervosamente per il salone del castello Ijuin quando finalmente vide il dottor Yamada scendere la grande scalinata seguito da Kisaragi.
“Allora, dottore, come sta?”
“Anche stavolta ha superato la crisi… le ho prescritto un’altra medicina che l’aiuterà a riprendersi più rapidamente, ho dato tutte le istruzioni alla signora Kisaragi”
“Davvero? Vi ringrazio moltissimo, dottore!” la tensione di Shinobu si sciolse di colpo.
Il dottore però smorzò subito il suo entusiasmo: “Sì, per ora possiamo tirare un sospiro di sollievo, è vero, ma…” si incupì ancora di più “voglio essere sincero con voi, signor Ijuin, ne sta avendo un po’ troppi di questi attacchi ultimamente, sono molto preoccupato, la malattia della signora sta peggiorando: non basta che si riposi, deve evitare di agitarsi, nel modo più assoluto!!! Se non per guarire almeno per… Purtroppo non vuole ricoverarsi in ospedale, dove avrebbe a continua disposizione le cure più appropriate, ma dobbiamo rispettare la sua volontà. Insomma, non è detto, ma… preparatevi al peggio… In ogni caso per qualsiasi cosa chiamatemi, sono sempre a vostra disposizione”
Il dottor Yamada lo salutò con un cenno del capo e si congedò, raccomandandosi ancora con Kisaragi di attenersi scrupolosamente alle sue disposizioni prima di andarsene a casa. Shinobu invece salì in camera per dare uno sguardo a Larissa… solo qualche minuto, senza svegliarla, come gli aveva intimato la governante…  Poi se ne sarebbe occupata lei, lo aveva rassicurato, lui era fin troppo provato, dato che finora quando lei era stata male era rimasto sempre lui a vegliarla, anche perché gli altri abitanti del castello ancora non l’ accettavano del tutto: la contessa era garbata con lei, ma giusto per l’indispensabile buona educazione a cui era stata sempre abituata fin da piccola e per la sua indole dolce, inoltre le faceva pena quella ragazza così giovane destinata ad una sorte così triste e dopotutto grazie a lei il suo Shinobu era tornato sano e salvo; tuttavia ogni volta che la guardava non poteva fare a meno di rimpiangere Benio, e non solo perché era la nipote del suo perduto amore… Il conte Ijuin si limitava a salutarla quando la vedeva, ma la sopportava giusto per il senso di riconoscenza, tanto importante per un samurai come lui, che purtroppo anche lui le doveva, e perché aveva promesso di accoglierla in casa col nipote proprio a Benio, che continuava ad amare come una vera nipote… Quanto a Shingo, lui non le rivolgeva nemmeno la parola, anzi, quando era possibile la evitava del tutto, gli dava fastidio solo vedere quella donna che pur avendolo salvato era diventata l’unico ma insormontabile ostacolo rimasto alla felicità del suo migliore amico e della sua fidanzata a cui pure si era affezionato tantissimo… Anche Kisaragi finora aveva cercato di farsi i fatti suoi, ma anche perché quella crisi era stata ben più grave delle altre aveva ceduto ed aveva deciso di sforzarsi il più possibile per sostenere anche così il suo adorato giovin signore…
Dopo tante sofferenze Larissa dormiva di nuovo profondamente. Shinobu rimase impressionato da come la sua pelle candida fosse ancora più bianca, tanto quasi da eguagliare il cuscino e le lenzuola… Il suo bel viso era terribilmente sciupato, con gli zigomi che stavano diventando sporgenti e le evidenti occhiaie risultato del pochissimo tempo in cui riusciva a riposare; Kisaragi le aveva già cambiato la federa che si era impregnata di sangue come pure la camicia da notte, ma una piccola traccia le era rimasta ad un angolo della bocca. Larissa… era per causa sua che ora lui non poteva coronare il suo sogno d’amore con la sua adorata Benio… se solo non ci fosse stata con lui al suo ritorno in Giappone avrebbe potuto correre dalla sua fidanzata, si sarebbero sposati (e non solo per far piacere ai nonni) e sarebbero stati felici per sempre... Quante volte Shinobu aveva sognato quel momento, dormendo o anche fantasticando nei pochi momenti di respiro che la terribile guerra che era stato costretto a combattere gli aveva concesso, dato che col tempo aveva finito con l’innamorarsi a tal punto della ragazza destinatagli dalla nonna da non poter fare a meno di pensare a lei! Le cose però erano andate del tutto diversamente… Quando era atterrato col dirigibile la sua Benio era davvero lì ad aspettarlo, con quella nuova pettinatura, forse un po’ bizzarra, che mai lui avrebbe immaginato lei si fosse fatta apposta per dimostrare a tutti il suo amore e la sua eterna fedeltà nei suoi confronti, ma che comunque le si addiceva davvero e le stava molto bene… e quello sguardo che già da solo tradiva i profondi sentimenti che ormai anche lei provava per lui… quanto avrebbe voluto in quel momento stringerla forte fra le braccia e non lasciarla più, ma non aveva potuto farlo! E poi quell’ altra volta, quando lei lo credeva ancora Sasha Michailov… si era potuto concedere solo un disperato abbraccio di qualche istante, dopo di che aveva dovuto fare sforzi sovrumani per non gridarle tutta la verità… Quell’ autocontrollo di cui Shinobu era sempre stato capace grazie all’educazione militare che aveva ricevuto in quella circostanza gli era costato una sofferenza davvero atroce, ed i pochi momenti felici che aveva vissuto con la sua Benio divenivano sempre più lontani… Tuttavia si era ormai rassegnato, non avrebbe potuto fare altrimenti: come avrebbe potuto abbandonare, tanto meno  nel momento più difficile, la donna che gli aveva salvato la vita? Benio aveva sofferto tanto per lui, vero, ma sembrava molto allegra quando passeggiava col suo affascinante capo redattore e poi aveva tante persone che le volevano bene; inoltre era una ragazza forte, di carattere, che avrebbe saputo riprendere in mano la sua vita ed andare avanti con forza… la sua piccola guerriera, la sua haikarasan, ce l’ avrebbe fatta di sicuro! Larissa invece era sola, in un paese straniero, dopo essere stata forzatamente strappata alla famiglia ed al marito che amava, ed a causa della situazione russa non aveva più un posto dove tornare… Inoltre era debole, malata… Ma grazie a lui lei aveva almeno l’illusione di aver ritrovato il suo Sasha, come avrebbe potuto toglierle quella minima possibilità di poter provare almeno un po’ di felicità? Lei lo aveva salvato da morte sicura e lo aveva accudito fino alla sua completa guarigione, perciò ora le doveva davvero tanto…
Avvicinatosi silenziosamente al letto, le ripulì la bocca dal sangue col fazzoletto pulito poggiato sul comodino e le accarezzò delicatamente la guancia: “Non aver paura, Larissa, io non ti lascerò mai sola…” le sussurrò piano “Ti resterò sempre accanto…”
Quindi Shinobu uscì dalla stanza e vi entrò Kisaragi, che avrebbe assistito Larissa per la notte, mentre lui si diresse verso la sua camera. Prima che potesse entrarvi, però, la porta accanto alla sua si aprì e si affacciò in corridoio Shingo, ex capo dei banditi della montagna in Manciuria anche detto Lupo, ora disoccupato dopo lo scioglimento della banda e, per iniziativa di Benio, inquilino fisso di casa Ijuin.
“Mi spiace, Onijima, ti ho svegliato! Vedi, Larissa ha avuto un altro attacco ed abbiamo chiamato il dottor Yamada...”
Shingo sospirò: “Capisco… Tranquillo, sottotenente, è ovvio che con tutta quella confusione non avrei mai potuto continuare a dormire... Ero sveglio da un po’, ma come sai non mi piace vedere quanta pena continui a darti per quella donna che comunque ti ha ingannato per così tanto tempo, così ho preferito non uscire, scusami…” vide l’espressione rattristata dell’amico alle sue parole “Comunque come sta adesso la duchessa?”
“Ha superato anche questa crisi, però continua a peggiorare giorno dopo giorno… Mi sento così impotente, lei mi ha salvato la vita ed io non posso salvare lei, posso aiutarla ben poco…”
“Non dire sciocchezze, sottotenente, un sacrificio grande come quello che fai mi sembra fin troppo! Sei un uomo, non puoi fare miracoli, e la malattia di Larissa è davvero terribile: ho visto situazioni come la sua in passato, anche peggiori, ti ho raccontato della mia povera Yukino…”
Il tono di Shingo quando parlava di Larissa era sempre alquanto freddo: Shingo era fatto così, non sapeva fingere, nemmeno per nascondere un’antipatia profonda che sapeva bene avrebbe fatto molto dispiacere ad un amico, e Shinobu questo lo sapeva bene, così aveva ormai smesso di controbattere ogni volta che Shingo diceva qualcosa di negativo sulla sua salvatrice, limitandosi al massimo a sospirare e rattristarsi in silenzio, reazione che ebbe anche in questo caso, anche se non poteva non ammirare Lupo per la sua schiettezza…
“Testardo che non sei altro…” pensava Shingo “se solo avessi avuto io la fortuna di essere amato fino a questo punto da una ragazza non avrei consentito a niente ed a nessuno di separarci…” Lui aveva avuto diverse donne in passato, anche bellissime, ma con nessuna vi era stato nulla di importante, anzi, spesso si era trattato di avventure di una notte, anche perché per il suo carattere e la sua situazione non aveva mai nemmeno  cercato nulla di diverso;  dopo aver avuto modo di conoscere la storia di Shinobu e Benio aveva iniziato a pensarla diversamente ed a sognare, nel profondo del suo cuore, di poter vivere anche lui un amore vero, ma adesso che quella storia era finita in quel modo drammatico, proprio quando la felicità sembrava tanto vicina da poterla quasi toccare, Shingo provava una certa rabbia. Anche se sapeva quanto il suo sottotenente era fermo nel rispettare i suoi principi e soprattutto riguardo onore e riconoscenza, e quindi lo stimava sempre moltissimo, continuava a sperare che prima o poi anche un tipo tutto d’un pezzo come lui si lasciasse andare a qualche gesto impulsivo, anche a costo di essere egoista: non poteva eternamente pensare esclusivamente agli altri, anche lui aveva il diritto di essere felice! Ma gli aveva detto tante e tante di quelle volte in poco tempo di smettere di fare il surrogato del duca Michailov e di tornare dalla sua Benio che quasi non si contavano più ed era stato sempre  inutile: in lui non aveva intravisto la minima esitazione, anche quando gli aveva fatto notare che così decideva anche della vita di Benio, la quale, alla fine lui glielo aveva confessato, una volta aveva tentato addirittura il suicidio per il dolore della sua perdita.
“Adesso è diverso…” gli aveva risposto Shinobu “Comunque se proprio non vuoi approvarmi ti prego di non intrometterti in questa storia. D’altra parte se lei mi ha amato fino a questo punto, quando saprà che io invece di tornare da lei sono rimasto con un’altra mi odierà e volterà pagina!”
  Era stupefacente l’aria decisa che aveva sempre il suo sottotenente, ma lui, che aveva avuto occasione di stare in compagnia di Benio solo per pochissimo tempo, era certissimo del fatto che il suo amore per il fidanzato era così profondo e saldo che non avrebbe mai voltato pagina... Ed anche per Shinobu sarebbe stato così, stare con Larissa sarebbe stata solo una lunga tortura, che sembrava certo un prezzo molto alto da pagare per essere sopravvissuto alla guerra!
    Dopo tanti vani tentativi di persuasione ultimamente Shingo si era impegnato per non tormentare più Shinobu non intromettendosi, ma quella sera notò che l’ amico aveva un’ espressione diversa, sembrava che qualcos’altro lo tormentasse… Ma durò un attimo, e prima che potesse chiederglielo Shinobu gli augurò la buonanotte sorridendo come al solito e si ritirò nella sua stanza. Un sorriso che si cancellò dal viso del sottotenente appena si fu richiuso la porta alle spalle, sostituito da un’espressione disgustata, un profondo disgusto per se stesso, per aver pensato, anche se per un solo istante, a cosa avrebbe fatto una volta che Larissa fosse morta, una cosa che pareva nemmeno troppo lontana, a dire del dottor Yamada… Allora sarebbe stato di nuovo libero di tornare da Benio, e forse lei sarebbe stata ancora libera! Mostruoso… Shinobu si vergognò profondamente e nonostante Kisaragi si fosse preoccupata di farlo finalmente riposare mise parecchio tempo per addormentarsi… Era certissimo che in ogni caso mai avrebbe potuto smettere di amare Benio, ma non per questo avrebbe dovuto impedire a lei di andare avanti e soprattutto non avrebbe dovuto trovare la felicità a costo della vita della sua benefattrice… Se lei fosse morta e Benio lo avesse voluto ancora lui sarebbe tornato con lei più che volentieri, se Larissa fosse miracolosamente guarita avrebbe potuto pagare completamente il suo debito con lei anche sposandola sul serio, come Shinobu Ijuin… Sarebbe stato come avrebbe voluto il destino, tutto qui; in ogni caso avrebbe potuto finalmente rendere felice qualcuno e questo non era poco.

 


Nota dell’autrice:
Ed ecco il punto di vista di Shinobu! Come ho preannunciato nella mia risposta alla prima recensione, mi sono anticipata nell’aggiornamento avendone avuto la possibilità perché in questo periodo potrei non esserci tanto spesso.
Comunque, dato che la fanfiction è un po’ lunghetta ed alcuni capitoli sono davvero corti, sto tentando di unirne alcuni: questi sono in realtà i capitoli 4 e 5 della prima stesura, ma ho pensato  che con un piccolo cambiamento in una frase potessero essere tranquillamente fusi in un capitolo unico.
Per quanto riguarda Yukino, citata da Shingo, chi non ha letto il manga non può sapere che lei era il primo, castissimo ma grande amore del nostro affascinante Lupo Nero (nonché la protagonista di uno splendido, struggente capitolo extra fuori serie in cui, appunto, Lupo racconta la sua storia).  Quando Shingo era bambino infatti, viveva in casa dello zio (che l’aveva preso in famiglia soltanto perché era figlio della defunta sorella, una geisha) e dalla moglie, che però lo discriminavano moltissimo rispetto ai loro veri figli  e così aveva fatto amicizia con una giovane prostituta, la prima persona a mostrargli sincera simpatia. All’epoca il piccolo Shingo sognava di poter restare accanto a lei, che l’avrebbe portato via con sé quando finalmente il suo grande amore sarebbe tornato da lei come le aveva promesso per riscattarla e sposarla… Ma il suo sogno di avere finalmente una famiglia felice si era infranto di fronte alla spietata realtà: mai scoraggiata dalla lunga attesa, Yukino tornava ogni giorno al valico dove era solita incontrare il suo amore e dove lui le aveva dato appuntamento l’ultima volta che si erano lasciati, ma invano… Finché non si era ammalata di tubercolosi, e, fuggita dai suoi padroni che volevano mandarla in sanatorio (dato che in quelle condizioni non avrebbe potuto fruttare loro nessun guadagno), era tornata ancora una volta al valico, dove il povero Shingo, piccolo ed indifeso com’era allora, non aveva potuto evitare che la sfortunata ragazza si gettasse da un dirupo pur di non farsi riportare indietro dai suoi inseguitori, dopo essersi procurato, nel vano tentativo di proteggere la sua fuga, la terribile ferita che gli avrebbe deturpato per sempre il volto. Dopo questa orribile esperienza Shingo era scappato dal suo villaggio ed era diventato un fuorilegge, commettendo le azioni più spregevoli e chiudendo a tutti il suo cuore: soltanto molti anni dopo l'amicizia di Shinobu aveva compiuto il miracolo, avviando in lui un nuovo cambiamento.

  
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