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Autore: nerily    12/08/2013    1 recensioni
Ok, partiamo dicendo che questa è una fan fiction (?) di una fan fiction de "L'ira degli Eroi" di Darkronin. Che vi consiglio caldamente di leggere. Quindi non ha senso se letta separatamente, anche perché ne ha già poco di suo. Vi chiedo scusa per questa... "roba", ma Darkronin mi ha tipo obbligato. Aprite a vostro rischio e pericolo. Anzi, non aprite affatto.
Conosceva quella voce, pur non avendola mai sentita. L’aveva immaginata così tanto nella sua testa mentre scriveva da saperla riconoscere ovunque.
Ma non era possibile che fosse lì.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU, Nonsense, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Dai, sono sicura che Tigra si farà catturare, prima o poi.

Se lo dici te. Ora vado, vediamo di riuscire a mettere giù qualcosa per il capitolo.

Chiuse la pagina di Facebook con un click deciso e, dopo aver accarezzato sorridendo il topolino di stoffa che aveva legato allo schermo in un momento di disperazione, spinse la sedia con le ruote lontana dal tavolo pensando ad un modo per far entrare nella storia uno dei suoi personaggi preferiti.

Purtroppo, chi scrive lo sa bene, non è sempre semplice muovere la trama come si vuole. L’autore è in balia dei suoi bambini. Chiuse gli occhi e si concentrò.

Quell’estate era veramente afosa e per combattere la calura opprimente aveva lasciato la finestra aperta, dalla quale venivano i rumori del vicinato.

Forse per questo non si era accorta della persona che era entrata in casa fino a quando non aprì la bocca.

-Dopo giorni e giorni di ricerche e viaggi ti trovo e tu dormi. Stiamo scherzando non è vero?-

Cielo, non è possibile.

Conosceva quella voce, pur non avendola mai sentita. L’aveva immaginata così tanto nella sua testa mentre scriveva da saperla riconoscere ovunque.

Ma non era possibile che fosse lì.

Aprì gli occhi ed ebbe la conferma di essere impazzita.

Davanti a lei la figura avvolta in spandex nero e rosso la osservava con le braccia incrociate al petto. Una maschera alla quale era ormai affezionata, ma che in quel momento la spaventava.

-Deadpool?! Ma, tu, come…-

Le farneticazioni di Darkronin furono interrotte dal suo stesso pupillo.

-Non chiedere, è una lunga storia, e l’autrice di questo obbrobrio non ha la voglia di illustrare chi ho dovuto corrompere per trovarmi qui. Comunque se ce l’hanno fatta i mangia cervelli posso farlo anche io.-

Deadpool si avvicinò pericolosamente e, frugando tra i vari oggetti che portava appresso, si rivolse nuovamente alla povera disgraziata.

-C’è una cosa che voglio e solo tu puoi darmela.-

-Cosa?- rispose lei ancora basita dalla comparsa del mercenario.

-Voglio essere il protagonista- e per sottolineare il concetto aprì il nastro isolante argentato che aveva preso.

Darkronin lo guardò spaventata , aveva letto (e scritto) molto su Deadpool ed era spaventata da quello che poteva fare, ma non l’avrebbe accontentato. Non sarebbe stata capace di scrivere sotto forzatura.

-Non è possibile, non posso scrivere a comando, siete voi a decidere tutto. Potessi farei come voglio io.-

Deadpool scosse la testa poco convinto e allungò ancora di più la striscia argentea.

-Sapevo che non sarebbe stato facile.
 
Gliela farò pagare, questa volta lo uccido.

Darkronin si agitava disperatamente da almeno trenta minuti, ma dannazione, aveva un’intera confezione di nastro adesivo addosso! Era diventata tutt’uno con la sedia.

“Tornerò tra qualche ora, tu inventati qualcosa”

Quando sarebbe uscita da quella situazione, perché cadesse il cielo si sarebbe liberata, avrebbe fatto provare a Wade le pene dell’inferno.

-E’ permesso?-

Ecco, oltre al danno anche la beffa.

Conosceva bene anche quella voce. L’aveva immaginata, ricercata e desiderata per vari mesi. E finalmente era arrivata. A confermare ciò che aveva sentito fu la figura che si affacciò alla porta.

Una cascata di capelli arancioni contornava il viso della donna.

Il motivo a strisce nere sull’arancione.

Il costume blu.

Semplicemente lei, Tigra.

Dopo mesi di inseguimenti e preghiere era finalmente arrivata.

E lei era legata ad una fottuta sedia con la bocca sigillata.

Un lampo di sorpresa balenò negli occhi della figura tanto ricercata, che indietreggiò.

-Scusa, non sapevo fossi occupata. Tornerò più tardi.-

Così come era arrivata se ne andò.

Darkonin avrebbe voluto chiamarla.

Avrebbe voluto fermarla.

Ma non poteva.

La sua unica occasione se ne era appena andata e lei non poteva fare nulla.

La testa di Deadpool si era guadagnata un viaggio di sola andata per la Finlandia.

Lontana dal resto del corpo, ovviamente.
 

N.d.A (che si vergogna per averla pubblicata, ma non ha avuto scelta)
Come ho detto nell'introduzione questa roba non ha senso se letta da sola, e nemmeno se letta con le altre, ma fa lo stesso. Dovete sapere, poveri lettori, che Darkronin sta facendo il filo a Tigra da mesi per farla entrare nella storia, ma purtroppo quella non si è ancora fatta viva.
Questa roba è stata partorita in un viaggio in nave lungo 7 ore tra una partita di briscola e l'altra, quindi non l'ho scritta quando ero in me. 
Chiedo perdono.
Ah, P.S: Darkronin mi ha dato il permesso di usare i suoi personaggi (povera ragazza).
 
  
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