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Autore: Katniss_Lovegood    14/08/2013    0 recensioni
Emily, un'adolescente amante della natura e della libertà, chiusa in una gabbia creata dal mondo che la circonda, trova un ragazzo che la libererà, e le farà capire che per essere liberi non bisogna per forza essere soli. La loro storia complicata sarà devastata da un omicidio, e un inganno proverà a separarli.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Helen ed io arriviamo alla palestra, allestita così bene che quasi sembra un altro posto. Non appena entriamo notiamo che c'è già un bel po' di gente. Si avvicinano due ragazze dai capelli rossi e due gran sorrisi: le gemelle Wilson. Sono decisamente simpatiche, ma questa cosa la penso solo io perché le ragazze della scuola pensano che siano strane. Lo pensano solo perché loro fanno ciò che vogliono senza badare alla reputazione (un giorno sono arrivate a scuola vestite da gondoliere, non si sa perché). Helen non sembra entusiasta di farsi vedere con loro, infatti sta già cercando qualcun'altro con cui parlare. A quanto pare sembra che l'abbia trovato, perché mi prende per un braccio e mi ci trascina. È Kenny, uno degli ex di Helen, uno dei pochi con cui è rimasta in contatto. Ha finito la quarta e a dirla tutta a me non sta affatto simpatico, anzi.
Dopo un'oretta incontro Tom, naturalmente felice di vedermi. Non posso dire lo stesso per me, ma faccio buon viso a cattivo gioco.
Passa una noiosa ventina di minuti con Tom appiccicato alle costole, fino a che non sentiamo un urlo provenire dall'ingresso della sala: «Non piacciono a nessuno gli imbucati, lo sai?»
Il bidello, stasera eccezionalmente nei panni di buttafuori, sta urlando contro un ragazzo quasi appeso alla sua mano da un orecchio: il nostro bidello ha sempre utilizzato metodi un po' vecchiotti.
«Non sono imbucato!»
«Peccato che tu sia entrato di soppiatto!»
«Non c'entra niente, volevo solo passare inosservato!»
Ormai tutti si erano girati per assistere alla scena.
«Non c'è motivo di passare inosservato, ragazzo!»
Il bidello è piuttosto stizzito oggi. «Invece si! È per una ragazza!»
Si leva un confusionato brusio e tutte le ragazze iniziano a guardarsi intorno, per capire chi potrebbe essere la fortunata. Sono tentata di guardarmi intorno anche io, ma mi trattengo: non sarà così che si scoprirà l'identità della ragazza, e poi non è che mi interessi tanto.
«Grazie per aver rovinato tutto, siccome adesso mi sta guardando mentre faccio questa figura di merda. Grazie tante!»
Il bidello lo scruta con uno sguardo torvo, e subito dopo lo lascia facendolo sprofondare sul pavimento.
Dopo un attimo di esitazione, la festa riprende, e riesco a liberarmi di Tom confondendomi tra la folla. Arrivo al banco delle bibite, mi limito a bere un bicchiere d'acqua. Sono sola, e rimango tale per qualche minuto, mi siedo perché mi fanno male i piedi a causa delle scarpe.
Passa ancora qualche minuto, e per un motivo anche a me sconosciuto, inizio a sentirmi osservata. Eppure nessuno mi guarda: sono tutti con gli amici e le amiche a ballare, ridere e chiacchierare. Comincio ad annoiarmi, e verso l'una mi dirigo da Helen per avvisarla che io me ne vado, ma la trovo avvinghiata ad un ragazzo, perciò me ne torno dov'ero, ed aspetto finché quei due non si staccano.
Circa alle due o giù di lì finalmente riesco a parlare con Helen, che decide di andare via con me: per stasera "ha già dato", dice lei.
Usciamo dalla palestra e ci troviamo davanti ad un meraviglioso panorama: un lago immenso, con la sagoma della luna riflessa sull'acqua immobile e piatta, tanti ciottoli ammucchiati alla riva luccicano alla luce della luna.
Rimango ad osservare questa meraviglia, Helen mi esorta a tornare a casa.
«C'era anche prima questo lago?»
«Certo che c'era anche prima! Non fare la scema, andiamo a casa!»
«Merita una foto, è veramente bellissimo»
«Domani sera, adesso vieni»
«No, stasera! È perfetto! Guarda la bellezza di questo paesaggio!»
«Si, molto bello.»
«Vado a prendere la macchina fotografica!»
«Emily, stai male? Vuoi tornare a casa per poi tornare qui semplicemente a fare una foto?»
«Si, esattamente!»
«Tu sei completamente scema!»

Dopo essere tornata a casa, aver lasciato Helen ed essere quasi arrivata al lago, trovo Tom.
Mi prende per un braccio e mi trascina dietro ad un cespuglio, ma riesco a liberarmi dalla sua stretta e mi dirigo verso la palestra. Tom mi ferma, si scusa e mi chiede di camminare un po', perché mi deve parlare.
Ci dirigiamo dalla parte opposta della palestra e del lago, quando mi squilla il telefono: sarà Helen, penso.
No: compare un numero sconosciuto, allora rispondo.
«Si?»
Mi risponde una voce maschile, dolce e allo stesso tempo seducente: «il lago è dall'altra parte, lo sai, vero?»
  
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