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Autore: BrokenSmileSmoke    14/08/2013    2 recensioni
Yumi Ishiyama è una ragazza molto chiusa in se stessa, con un passato che l'ha traumatizzata, finchè non incontra un ragazzo che tenta di farla tornare a vivere come prima; non ha amici eccetto Aelita, e non vuole averne.
Dal testo:
Essere ammessa in quell'accademia, per lei, non era soddisfacente; era piuttosto un bisogno, ma nessuno poteva capirla. [...]
Lo aveva scelto lei, il trasferimento, e avrebbe dovuto accettare ciò che sarebbe successo da quel momento in poi senza proferir parola.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aelita, Odd, Ulrich, William, Yumi
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Amore è una lotta '
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L'Amore È Una Lotta
L'Amore È Una Lotta.
Capitolo 2

Different.


Aelita corse subito appena vide la scena «Yumi! Yumi, calmati! Non è lui! Lui non è qui, Yumi!»
La ragazza si riprese, guardò l'amica per poi rialzarsi e andarsene.
La stavano guardando tutti, la stavano giudicando.
Senza dire una parola, corse via.

La ragazza stava correndo per la strada, in lacrime, terrorizzata, imbarazzata.
Perchè?
Era da due anni che quel ricordo la perseguitava, non riusciva a dimenticarlo.
Perchè? Perchè tutto a lei?
Da quel momento tutti avrebbero pensato che fosse strana, o pazza, o altro ancora.
Si sentiva in colpa per come aveva trattato quel ragazzo. Lui non le aveva fatto nulla, era lei il problema.
Era lei che viveva con un orrendo passato alle spalle, era lei che doveva affrontare i suoi demoni.
Però, in quel momento, vedendo quella mano alzarsi verso di lei le era stato come tornare indietro nel passato.

Arrivò a casa, accasciandosi a terra e singhiozzando.
Perchè? Perchè non posso essere come tutti gli altri? continuava a chiedersi.
Non c'era risposta alle sue domande, semplicemente lei non era come gli altri, lei forse era un po' speciale.
Le suonò il cellulare, prese un respiro per tranquillizzarsi e poi rispose. «Pronto?»
«Tesoro! Come stai?» le chiese una voce dall'altro capo del telefono.
«Ciao mamma, tutto bene grazie.»
«La scuola?»
«La scuola è.. Normale.»
«Ne sei sicura? Non ti ci vedo in divisa.»
Yumi sorrise «Non mi ci vedo nemmeno io.»
«E Aelita?»
«La incontro all'intervallo. Scusa mamma, ora devo andare.» staccò subito il discorso la ragazza.

Il resto dell'ora il ragazzo non riusciva a non pensare al comportamento di Yumi, le parole della rosa gli rimbombavano per la mente.
"Yumi calmati! Non è lui! Lui non è qui, Yumi!"
Perchè la ragazza non gli aveva detto niente? Lui voleva solo essergli amico.
Si guardò attorno, e vide una figura un pò bassa e magra in un angolo della palestra con lo sguardo fisso nel vuoto, era lei. Ci scommetteva che quella era un'amica di Yumi, altrimenti non si sarebbe spiegata quella reazione, decise di parlarle.
La ragazza dovette aver notato che lui le si era avvicinato, «Che vuoi?» chiese.
«Cos'aveva oggi Yumi?» chiese innocentemente il ragazzo.
«Non deve interessarti.» disse Aelita con un tono che non ammetteva repliche, ma il ragazzo non si arrese.
«Lo so, ma io non capisco, non le ho fatto niente! Eppure sembra che lei mi odi.»
«Lei non odia nessuno.»
«E perchè si comporta così? Cos'ha che non va?» chiese il ragazzo.
Aelita, a sentire quella frase, perse ogni traccia di calma che aveva in sè «Lei non ha niente che non va, non giudicarla se non la conosci nemmeno! Tu non sai tutto quello che ha passato!»
L'ultima frase fece riflettere il ragazzo «Ha un segreto, vero?»
Aelita roteò gli occhi «Un segreto è un segreto perchè nessuno deve conoscerlo.»
Il ragazzo non disse nulla, ma voleva conoscere veramente Yumi. Cosa nascondeva, veramente, quella ragazza? Lo aveva colpito già dall'inizio, nemmeno lui sapeva spiegarsi come «Io voglio solo esserle amico, senza spaventarla.» disse infine.
«Perchè? Per poi farla star male, per farla soffrire? Yumi è una persona speciale, non te la meriti. Lei.. È diversa. Tu le staresti vicino raramente, lei ha bisogno di qualcuno che le starà sempre accanto, nel bene e nel male
«Io.. Io mi impegnerò a starle vicino! A farla sempre sentire di buon umore, a farla ridere, sorridere.»
«E perchè?» chiese la rosa guardando rabbiosa il ragazzo.
«Non lo so, lei mi ha colpito.»
«È una ragazza sensibile.»
«Cercherò di farla diventare forte.»
«Che ci tiene agli amici.»
«Le starò sempre accanto.»
«Piangerà per te.» 
«Cercherò di farla sorridere.»
«Combatterà e farà sacrifici, per te.»
«E con questo?»
«Sarà la persona più speciale al mondo, l'angelo più dolce, la sorella più sincera. Vivrai con la paura e il rimorso di non poter colmare il vuoto che ha dentro di sè.» ecco quello che provava Aelita per Yumi, erano indivisibili.
E se quel ragazzo l'avrebbe fatta star male o le avrebbe fatto male, nel vero senso della parola? Aveva paura, come una sorella, doveva proteggere Yumi.
«Vivrò con questa paura.» la ragazza spalancò gli occhi, incredula.
«Sarà il rimorso più brutto del mondo.»
«Le starò sempre accanto.»
«Promettilo.»
«Lo prometto.»
La ragazza uscì dalla palestra, loro due erano gli unici rimasti all'interno dell'edificio, tutti gli altri erano già andati a casa «Devi solo essere ciò che sei veramente, senza maschere, senza niente. Guadagnati la sua fiducia. Se la farai piangere, non parlarle mai più; se la farai soffrire, dimenticala. Io non ti dico altro.» disse prima di svoltare l'angolo e sparire.
Il ragazzo guardò mentre Aelita svoltava l'angolo, quelle parole erano poche ma importanti per poter star con Yumi, almeno da amico. Nemmeno lui capiva perchè ci tenesse tanto alla ragazza, come se dopo averla vista per la prima volta lei fosse diventata la cosa più bella, fragile e indimenticabile del mondo.

Stava per infilare la chiave nella serratura per aprire la porta, quando dall'appartamento affianco sentì un rumore, di qualcosa di pesante che cadeva a terra.
Bussò preoccupato, che era successo?
«Scusate, c'è qualcuno?» la porta iniziò ad aprirsi e il ragazzo smisse di bussare «Tu?» chiese stupito alla figura snella e con i capelli corti corvini che lo guardavano con stupore.
Yumi era confusa, cosa ci faceva lui lì? Come faceva a sapere dove lei vivesse?
«Oddio scusa se ti sono sembrato invadente, ma stavo aprendo la porta di casa mia e ho sentito un rumore.»
Yumi abbassò lo sguardo, non sapeva se parlargli o meno.
«Io.. Se vuoi me ne vado.» disse lui andando alla porta del suo appartamento.
«Mi è caduto uno scatolone del trasloco.»
Il ragazzo non credeva alle sue orecchie, lei aveva parlato, lei le aveva rivolto la parola «Se vuoi ti aiuto.» disse tornando alla porta di casa della ragazza.
«No grazie, sei gentile ma preferisco fare da sola.» continuò a dire la ragazza, lui annuì. «Ah, e scusa per come mi sono comportata oggi con te.» disse infine.
«Tranquilla, avrai avuto i tuoi motivi.» la ragazza annuì, per poi richiudere la porta.

Il giorno dopo Yumi si svegliò colta dal panico, dormiva ancora sulla copertina leggera, non aveva ne tempo e ne abbastanza soldi per permettersi un vero letto; si era svegliata tardissimo, che le avrebbero detto all'istituto? Si vestì in fretta con le prime cose che trovò nell'armadio, per poi uscire.
Il ragazzo era appena uscito, per lui un attimo di ritardo non avrebbe fatto male; stava camminando tranquillamente quando una ragazza con i capelli corvini lo superò, correndo preoccupata.
«Yumi?» chiese guardando la ragazza che correva.
Yumi si fermò, sentendosi chiamare.
«Oh, non ci siamo ancora presentati, io sono Ulrich, Ulrich Stern.» disse porgendo la mano alla ragazza, poi ricordò la scena alla palestra e la ritrasse.
Yumi guardò titubante il ragazzo «Io.. Yumi, Yumi Ishiyama.» disse mantenendo lo sguardo a terra.
«Cos'hai?» chiese preoccupato il ragazzo.
«Io... Sono in ritardo.» faticava a parlare con lui, e manteneva un tono di voce basso.
«Mmh.. A me non sembra.»
La ragazza rimase ferma, mentre il tipo le si avvicinava mantenendo il solito passo tenendo le mani in tasca «No?» chiese Yumi.
Arrivato al suo fianco, il ragazzo si fermò «Io ieri sono partito alla stessa ora, eppure sono arrivato in tempo. No?»
Lei annuì.
«C'è una scorciatoia.. Non la si può usare sempre, anzi sarebbe vietato.»
«Perchè?»
«Bisogna attraversare i due binari del treno, e quando partono, e partono spesso, non si può.»
«Oh..»
«Io vado da lì. Tu?»
La tipa annuì nuovamente, seguiva il ragazzo silenziosa e con lo sguardo basso, ad un certo punto imboccarono una strada « È lunga questa stradina?» chiese.
«No, perchè?»
«Beh, è stretta.» Yumi odiava i luoghi stretti; non era stato così, una volta non soffriva di claustrofobia, ma sempre a causa del suo orrendo passato era cambiato tutto in lei, si sentiva diversa; e in quel momento non era solo la stradina a spaventarla.

* * *
Bene bene, eccomi di nuovo qui!
Spero vi sia piaciuto il capitolo e che, il segreto di Yumi, vi abbia incuriosito almeno un pò.
Abbiamo visto chi è il misterioso ragazzo, ma Yumi ancora fatica a parlarci, povera.
Io vi saluto, ci si rilegge al prossimo.
Un abbraccio a chi mi recensisce la storia, ma anche a chi la leggerà.
Al prossimo,
SmileSmoke.

   
 
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