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Autore: Lisbeth17    14/08/2013    2 recensioni
[Che Dio ci aiuti]Lasciando inalterato il finale di stagione, ho sempre pensato a un possibile, personalissimo, proseguimento.
Un nuovo personaggio, il tempo che è passato ineserabile, com’è cambiata la vita agli inquilini del convento degli angeli?
Dal testo:
C’è una storia che voglio raccontare, la mia storia, per farlo come si deve, ho bisogno di fare un passo indietro, forse più di uno, per raccontarvi le cose così come le hanno vissute i protagonisti, soprattutto lei, la mia mamma.
Ho scoperto poco tempo fa il suo diario…
Genere: Romantico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Attimi...'
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Un Passo Indietro


Un passo indietro


[Guido]

Ma come farò a resisterle un giorno intero se sento il cuore scoppiare nel petto solo vedendola scendere le scale?

Quando si avvicina, sembra quasi imbarazzata, mentre cori di apprezzamento tipicamente maschili si alzano dalla curva formata da Paolo e da Davide, e la cosa la fa arrossire ancora di più…

Una domanda mi sorge spontanea, come fa a fare il lavoro che fa, se s’imbarazza in questo modo?

- Quasi quattro anni che ti fotografo e non ti ho mai visto arrossire… - le dice Paolo imbarazzandola ancora di più, ma non schiacciandola.

- E’ diverso adesso, siamo a casa mia e in un convento per giunta. – rispose lei a tono.

- Certo, i professori non c’entrano nulla. – dice lui facendo arrossire anche me.

- Non è vero - dice Nina intervenendo – mi ricordo un servizio a cui ho assistito anche io, con un modello francese, e Azzurra non era rossa, era viola…

- Oh Olivier… - dice soltanto Azzurra a conferma della tesi della sua amica, lo sguardo un po’ troppo sognante per i miei gusti.

- Certo, ma quello le faceva il filo. – dice Paolo, un po’ sulle sue, in questo momento.

- Macchè! – dice Nina, negando sicura.

- Non la capirai mai  sta storia Pà, lascia perdere. – rincara la dose Azzurra.

- Ora invece me la spieghi! – dice Paolo, incrociando le braccia al petto.

- Noioso e pure puntiglioso! – dice lei sorridendo e ritrovando la serenità – Eri geloso marcio, Olivier lo aveva notato e si divertiva a dirmi cose improponibili e irripetibili all’orecchio… e poi, ammettiamolo, era veramente bello!

- C’è di meglio in giro… - dice Paolo scocciato.

- Oddio, non credo proprio… - dice Nina, e mi sembra che questo lo innervosisca ulteriormente.

- Va bene, - dice Paolo sentendosi in netto svantaggio – andate o farete tardi. – conclude poi, spingendo Azzurra verso di me.

- Stai benissimo. – le dico una volta che è di fronte a me.

- Grazie, anche tu! – dice lei chinando il capo.

- Ciaoooooo…. – esordisce anche Lulù avvicinandosi a noi, e prendendomi la mano, segno che vuole accompagnarci fuori.

 

Azzurra sembra combattutta tra la possibilità di godersi questo momento come la famiglia che dovremmo essere e il terrore puro.

- Andiamo con la mia macchina. – le dico sperando di calmarla.

- Sei sicuro?

- Certo, non ti preoccupare che guido bene. – le rispondo quasi offeso dalla sua mancanza di fiducia.

- Ghido ghida …- dice Lulù ridacchiando da sola e coinvolgendo anche noi con il suo buon umore, tanto che Azzurra le prende la mano libera.

- Sei davvero sicuro? – mi chiede di nuovo, ora molto più rilassata.

- Certamente. – le dico facendole l’occhiolino – ho avuto un’ottima maestra.

 

Alle porte del convento Azzurra, memore della nostra conversazione, saluta per prima Lucia, ed entra in macchina per lasciarci un momento da soli. 

Mi abbasso all’altezza della piccola, che mi posa un tenero bacio sulle labbra e mi dice: - Divettiti papi.

Mi sento il cuore scoppiare, come la prima volta che mi ha chiamato in questo modo, e la stringo a me ancora un po’, dicendole: - e tu fai la brava principessa.

Lei annuisce e poi scappa verso la porta, dove la sta aspettando Davide, che mi saluta con un cenno del capo, e dopo aver preso Lucia per mano, scompare nel convento, chiudendosi la porta alle spalle.

 

[Azzurra]

Saluto Davide con un cenno della mano e lo vedo rientrare con Lucia per mano nel convento.

Il nostro viaggio in macchina inizia in maniera stranamente silenziosa, dopo la nostra chiacchierata pomeridiana mi è sembrato giusto lasciarlo solo con Lucia… vista la questione segreto che io non devo sapere, e di nuovo quei due mi hanno fatto sciogliere il cuore… Lucia con i suoi baci così intimi, che prima dava solo a me, e lui con l’affetto con il quale la guarda … ma dopo la dolcezza torna sempre la rabbia per come sono andate le cose, e la paura di starci di nuovo tanto tanto male.

 

[Guido]

Parlare di noi mi sembra assolutamente inappropriato, mi è chiaro quanto lei non voglia farlo in questo momento, e calcarle la mano sarebbe solo utile a farla allontanare ancora di più. Mi mordo quindi la lingua e rompo il silenzio nel quale siamo caduti con un discorso più tranquillo.

 

[Azzurra]

- Come funzionano queste cose? – mi chiede la voce di Guido riportandomi alla realtà, non appena abbiamo preso l’autostrada.

- Serate normali, non credere che sia chissà cosa… si beve, si parla del più e del meno, probabilmente si dovrà fare qualche altra foto con gli organizzatori dell’evento, ma nulla di più, anzi sono quasi più noiose delle tue feste dell’università.

- Questo mi viene difficile da credere.

- Sopravvaluti il mondo della moda, forse stasera ci saranno persone molto sorridenti e brille, visto che lo sponsor è la Martini.

- Mi piace il Martini…

- Ne troverai quanto ne vuoi stasera… - gli dico scrollando le spalle.

- E non ti preoccupi del fatto che poi io debba guidare? – mi chiede allora lui con un espressione corrucciata del viso.

- Non credo tu possa fare peggio di quello che, da sobrio, facevi con il pulmino della suora. – gli dico cercando di essere seria, ma trattenendo a stento le risate; è lui che inizia a ridere di gusto, ed io mi lascio andare con lui... ridiamo insieme come due ragazzini immemori.

Quando riusciamo a tornare seri, decido… o meglio accetto, che lui sia il padre di Lucia, e che da oggi in poi farà, in qualche modo, parte della nostra vita.

Mi volto a guardarlo, gli regalo un leggero sorriso, e poi comincio a parlare.

- Lucia è nata il 30 maggio, sai quasi tutto del giorno del parto perché Nina ti ha già raccontato quasi tutto. Quello che posso dirti in più è che è stato faticossisimo, ma lo rifarei, mille volte lo rifarei per stringere poi quel rospo tra le braccia. Appena nata era bruttissima, tutta rugosa, 2,9 kg per 52 cm, una stangona per la nursery … - chiudo gli occhi un momento, ricordandomi la prima volta che ho tenuto Lucia tra le mie braccia.

- Non ti avrei voluto lì… o meglio, avrei voluto condividere quel momento tutto genitoriale con te, ma non volevo l’uomo che mi ha umiliata e distrutta in poco meno di 50 parole.

- Azzurra…

- Non voglio parlare di questo, ti prego. – dico fermandomi un attimo e vedendolo annuire – Ovviamente ho riconosciuto Lucia da sola, porta il mio cognome… tu pensi di volerla riconoscere?

- Certo, ovviamente sì.

- Va bene, non è complicato, si può fare…

- Grazie. – mi dice lui con una dolcezza nella voce, che in questo periodo ha spesso rivolto a Lucia.

- Legalmente parlando avevo sempre immaginato che tu potessi tornare nelle nostre vite e mi sono, diciamo informata… - faccio una piccola pausa – Guido io vi vedo quando siete insieme, Lucia è attaccatissima a te, non so come questo sia potuto succedere, ma non voglio che lei soffra, quindi non ti allontanerò da lei… non voglio farle del male!

Lo vedo annuire e poi chiedermi ancora, stravolto con gli occhi che brillano: - le diremo la verità?

- Sicuramente sì, ma prima di farlo vorrei che io e te chiarissimo certi dettagli.

- Mi sembra giusto. – dice lui annuendo.

Accantoniamo questi dettagli perché Guido comincia a tartassarmi di domande su Lucia da piccola, qualsiasi cosa gli passa per la testa me la chiede… insomma dalle malattie esantematiche alla sua prima parola; dalle allergie ai suoi colori preferiti, ai piatti preferiti, e così via.

Nemmeno mi rendo conto che siamo arrivati, fino a quando Guido si ferma davanti ad uno dei posteggiatori e si volta a guardarmi, e mi chiede silenziosamente se sono pronta, io annuisco, anche se ora non sono così sicura.

Scendo dalla macchina, senza appoggiarmi a lui che mi tende il braccio, forza si va in scena, penso alzando la testa!

 

[Guido]

 

Parlare di Lucia mi ha rilassato, e sembra che abbia calmato anche lei; tutto quello che non si può dire è legato a noi due come coppia e a quello che le ho detto durante quella maledetta telefonata.

Quando capisce che siamo arrivati sembra innervosirsi nuovamente, non prende la mano che le offro per aiutarla a scendere dalla macchina… perché essere qui con me la inquieta così tanto?

- Azzurra… - dico afferrandola per un braccio – se non vuoi che io ti accompagni dentro, basta che lo dici, prendo la macchina e me ne torno a Modena immediatamente, sembra che tu non voglia che io sia qui!

- Ho paura… - ammette lei a bassa voce – che quello che tu pensi di me possa venire di nuovo fuori, e tutto voglio fuorchè una guerra per l’affidamento di Lucia.

- Azzurra – dico trascinandola verso il guardaroba, non troppo educatamente - …sentiamo, che cosa penserei di te?

-Non lo so – dice lei agitata, per poi proseguire – di certo pensavi che ero una puttana e una stupida, ma non lo sono, anzi non lo sono mai stata, né l’una né l’altra. – continua sempre più furiosa, il fiume del rancore comincia a rompere gli argini che aveva abilmente costruito. – Ho avuto una sola relazione da quando è nata Lucia, non faccio e non facevo sesso occasionale, e non sono una persona superficiale…

La sua furia mi fa sorridere: - però sei sempre mezza nuda… - dico ammiccando al suo splendido vestito.

- Guido sono seria! – dice sempre più irritata.

- Anche io sono serio e sinceramente ti dico che non penso, anzi, che non ho mai pensato nulla di quello che hai detto. Vedo la donna che sei oggi, certamente molto meglio di quanto ti vedevo quattro anni fa, e non vorrei mai, e ti prometto che non farò con te, nessuna guerra per l’affidamento. Troveremo insieme – dico stringendo le sue mani nelle mie – le soluzioni più adatte a Lucia, senza distruggere la vostra vita.

- Grazie! – dice abbracciandomi d’istinto.

E tutte le sue parole, disegnano le sue paure che mi sono sempre più chiare, la stringo a me molto meno di quanto vorrei, ma il giusto per riportarla da me, forse, un giorno…

- Forza – dico mettendole le mani sulle spalle – ora mostrami il tuo fantastico mondo. – Mi risponde con un sorriso ancora un po’ debole., mentre una domanda mi viene alla mente, e lei sembra leggerla.

- Lucia non ha mai partecipato a questi eventi, io stessa ne seguo pochi, e i servizi ai quali ha assistito sono solo quelli diretti da Paolo.

Le faccio un sorriso sincero, le porgo il braccio che ora accetta di buon grado, ed entriamo insieme nella sala.

 

[Azzurra]

 

Non pensavo che la serata potesse procedere così serenamente, Guido si sta comportando magnificamente, ha abbandonato il suo cipiglio serio per un più accomodante sorriso, risultando così piacevole e simpatico ai più, spesso si accosta al mio orecchio per farmi dei complimenti…

- Sei bellissima!

- Questo vestito ti esalta.

- Sei radiosa.

E non so davvero nemmeno io come faccio a non arrossire ogni volta, come un adolescente.

Dopo le ultime foto di rito, parecchi Martini per entrambi, e troppe chiacchiere inutili, possiamo lasciare la festa.

- Sicuro che stai bene? – gli chiedo ancora una volta fuori.

- Ho bevuto molto meno di quello che credi, - mi dice lui sorridendomi, - posso guidare tranquillamente. – conclude ancora per rassicurarmi.

- Andiamo allora! – gli dico salendo in macchina.

Arriviamo a casa mia in poco tempo, mettiamo la macchina direttamente in garage, e non faccio in tempo ad aprire la porta di casa, che mi trovo con il suo corpo che mi schiaccia contro il muro, sento il suo respiro sul viso, mentre con il suo naso gioca con il mio, e dannatamente sensuale, mi soffia sul viso…

- Posso?

Dopo avergli morso il labbro inferiore, gli soffio solo sulle labbra, un roco: - Devi!

 

Ecco il mistero, 
sotto un cielo di ferro e di gesso 
l'uomo riesce ad amare lo stesso 
e ama davvero 
nessuna certezza 
che commozione, che tenerezza








NDA


Eccomi di nuovo qui, e spero con piacere vostro, prima del previsto!
Come dire il capitolo si chiude sul più bello (o almeno secondo me), e mi sembra giusto avvisarvi che in questa storia non verranno narrati gli avvenimenti di questa notte, il rating scelto per questa storia è giallo, e non ho intenzione di cambiarlo, né di cambiare quello che ho scritto per questa 'notte', la storia quindi diventerà una serie, e pubblicherò prima del prossimo capitolo un OS legata a questa storia con un rating più appropriato, sarà catalogata come Missing Moments.

Vi auguro di nuovo buon riposo e buon ferragosto!

Grazie a chi legge, chi segue questa storia, chi la ricorda, e chi la preferisce.


   
 
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