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Autore: Gattino Bianco    14/08/2013    3 recensioni
Salve a tutti!Per prima cosa vorrei cominciare col dire che questa è la mia fic in questa sezione,quindi andateci piano,per favore!Questa storia parlerà di un'allieva del quarto hokage,che cerca vendetta contro Madara.
Tratto dal prologo:
Aveva perso le persone che lei considerava i suoi genitori.Eppure era vero.Un dolore sordo rieccheggiava nel suo petto,proprio all'atezza del cuore.Perchè loro? si domandava,cercando di non piangere.Era una shinobi,per di più un ANBU.Non poteva permettersi di piangere.Questo le ricordò Kakashi,quando era ancora ossessionato delle regole e rimproverava Obito per il suo scarso autocontrollo.
Già,Obito... penso tristemente,ricordando il compagno caduto durante la guerra.Prima Obito,poi Rin....e adesso... non riuscì neanche ha concludere il pensiero.Il dolore per lei era troppo forte.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Yondaime
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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*entra in punta di piedi*
Ehm...lo so sono in ritardo ^^''
Sono passati due anni (oddio,due anni *si schiaffeggia*) dalla pubblicazione del prologo...e dopo due anni (ripeto: due anni) aggiorno....aggiorno con un capitolo che non è tanto lungo -.-'' faccio proprio schifo -.-
Comunque comunque!
Pubblico questo capitolo per festeggiare (in un certo senso) i 3 anni di presenza su questo sito ^^''
Tutti: oddio,la sopportiamo da così tanto tempo? -.-''
Me: a quanto pare si -.-
Minato & Altri: ci assocciamo ai lettori -.-
Me: -.- non posso dire che non sia giusto

Bando alle ciance,spero che il capitolo vi piaccia! :)
Ancora scusatemi! Cercherò di aggiornarnare più spesso,da ora in poi ^^''

PS: capitolo NON BETATO!


1.Vecchie Conoscenze

16 Anni Dopo
 
Era una mattinata tranquilla come le altre nel villaggio di Isidora, a poca distanza dalla capitale di Kiri. Una ragazza sui vent’anni dai capelli corvini e occhi dello stesso colore stava attraversando il villaggio per entrare,pochi minuti dopo, in una locanda esattamente un attimo prima che iniziasse a piovere. Essendo parte del paese dell’acqua nessuno si sorprese di quel cambiamento repentino di tempo.
La giovane, essendo abituata anche lei a quel tempo, non parve scalfita anche se dentro di sé qualcosa si mosse. Ricordò il suo antico dolore, che in quegli anni di lontananza dal suo villaggio natale non era scomparso,ma neanche affievolito.
 I suoi pensieri vennero cancellati nell’esatto momento in cui vide qualcuno che conosceva bene seduto al suo solito tavolo.
Per un attimo il tempo si fermò e la sua mente tornò a Konoha, quando era ancora felice. In un primo momento si chiese se quella persona stesse aspettando proprio lei ma si diede subito della stupida, in quanto era logico che stesse aspettando lei. Infondo era l’unica che conosceva in quel paese.
La persona che la stava aspettando era Jiraya, uno dei ninja leggendari di Konoha. Quando finalmente si accorse della presenza della ragazza il Sennin le fece segno di avvicinarsi. Sorpresa e un po’ titubante la ragazza accettò il suo invito, sedendosi di fronte all’uomo,senza mostrare alcuna emozione.
<< da quanto tempo non ci vediamo! >> la salutò l’Eremita dei rospi, come se nulla fosse.
Lei rimase indifferente e silenziosa al suo saluto.
<< saranno passati sedici anni che non ti vedo, Anita – chan! Sei cambiata molto >> aggiunse Jiraya, per nulla turbato dalla reazione della ragazza. Anita non mostrò alcuna emozione e nel profondo si chiese se stesse fingendo oppure veramente non provava nulla.
<< lo stesso posso dire di lei, Jiraya-sensei >>  ribatté lei,composta. Pareva essere terribilmente annoiata e il vecchio eremita dei rospi sospirò pesantemente << accidenti, quando fai così sei terribilmente fastidiosa. Non riesco a credere che Minato… >> un’occhiata di fuoco da parte della ragazza lo fece desistere dal continuare il discorso e quindi parlò di altro. << …comunque devo ammettere che sei diventata una bellezza! >> esclamò lo shinobi guardandole il seno con un’espressione che avrebbe fatto arrabbiare Tsunade e che non gli avrebbe risparmiato un pestaggio in piena regola.
Anita però non ebbe nessuna reazione << come mai è qui? >> chiese lei, senza emozione.
<< il Quinto Hokage vuole che tu ritorni al villaggio >> rispose l’eremita dei rospi demoralizzato, conoscendo già la sua risposta.
<< non ritornerò. L’ho già detto a Kakashi otto anni fa, quando venne qui >> ribatté lei,velenosa.
<< lo sapevo. Lo avevo detto a Tsunade, quando mi ha affidato questa missione. Sinceramente, penso che dovresti venire. Le cinque terre hanno bisogno delle conoscenze di Minato - delle tue conoscenze – per fermare l’ Akatsuki >> affermò Jiraya,serio.
<< io…io non sono più una shinobi! Ho abbandonato il villaggio per ricominciare da capo >> Anita guardò duramente l’uomo davanti a sé duramente. << non può dirmi che mi arresteranno o uccideranno. Il Terzo Hokage mi ha dato il permesso di allontanarmi >> aggiunse lei,spostando una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Jiraya restò in silenzio per alcuni minuti << a proposito di nukenin, hai sentito…? >> il Sennin non fece in tempo ad annuire che Anita annuì.
<< si,ho sentito >> rispose lei,fredda.
<< come l’hai presa? >>
<< sinceramente di lui non mi importa nulla >> affermò la ragazza, mentre la cameriera le serviva il suo tè, che prendeva ogni giorno alla stessa ora.
L’espressione di Jiraya cambiò e divenne più dura di quanto volesse << dovrebbe importarti. Sasuke in fondo è… >>
<< ho detto che non m’interessa >> lo interruppe lei,stanca di quella conversazione,nonostante fosse iniziata da poco tempo. << cosa succede nel Clan Uchiha non mi riguarda. Non m’interessa. Ho tagliato i ponti con quei traditori quella notte stessa >> continuò Anita,sentendo un dolore insopportabile diffondersi per tutto il corpo e lacrime di puro di dolore si accumularono negli occhi della ragazza. Rispettosamente, l’eremita dei rospi aspettò che la ragazza riprendesse il controllo prima di continuare “come è cambiata… non avrei mai immaginato che la perdita di Minato l’avesse sconvolta così tanto…” penso l’uomo, ricordando come era felice Anita quando il Yondaime Hokage era ancora vivo, mentre Anita lentamente rindossava la maschera di freddezza che in quei sedici anni aveva imparato a costruire così bene. Per un motivo sconosciuto,aveva sentito una leggera incrinatura. Leggera, ma profonda. Non voleva più parlare. Né con Jiraya né con altri. Ne aveva abbastanza.
<< oltre a questo >>  iniziò la ragazza dopo un momento di silenzio,che le servì per rendere salda la sua voce << come vanno le cose? >> domandò Anita facendo uno sforzo per essere cordale. Con un sorriso il Sennin le raccontò ciò che era successo al villaggio, partendo dagli eventi di tre anni prima.
 
<< Itachi si è presentato a Konoha? >> domandò Anita incredula, non riuscendo a capire come mai l’ Uchiha avesse commesso un così stupido errore.
Jiraya non ebbe nessuna reazione di fronte alla sorpresa della ragazza. << non era da solo, con lui c’era un nukenin di questo paese. Forse lo conosci, si chiama Kisame >> disse Jiraya e non disse nulla quando Anita non disse nulla. Riconobbe l’espressione che ella utilizzava per analizzare tutti i suoi ricordi. Passarono diversi minuti, forse anche ore,ma alla fine la ragazza dai capelli corvini si decise ad alzare la testa. << no,non conosco nessuno con quel nome. Ma questo non vuol dire nulla >> rispose la ragazza, finendo il suo tè. Visto che la ragazza non aveva saputo dargli qualche informazione utile, l’eremita dei rospi andò avanti con il suo racconto, arrivando al salvataggio di Gaara, il Kazekage.
<< certo che quel Naruto è attaccato ai suoi amici >> fu il commento della corvina cercando di mantenere un tono controllato. Non sapendo il perché, il suo cuore aveva preso a battere furiosamente contro le costole e le procurava un dolore immenso. “non puoi essere…lui…lui è…?” pensò tremante Anita,con le lacrime agli occhi.
Jiraya notò la sua reazione e intuì la causa scatenante << Anita, lui è colui che pensi. E’ il figlio di Minato e Kushina >> disse Jiraya, rispondendo inconsapevolmente alla domanda silenziosa della ragazza. A quel punto Anita scoppiò a piangere,non riuscendo a trattenere il dolore e la sofferenza che da anni erano diventate sue fedeli compagne di vita. Il Sennin la lasciò sfogare, e quando si riprese lei chiese,con tono tremante << è per lui che Tsunade-sama vuole che ritorni al villaggio? >> domandò Anita,mentre le lacrime ricominciavano a scorrere. Serio, Jiraya annuì << tu sei l’unica che può proteggerlo, Kiri no Anita(*) >>
 
(*) Kiri no Anita = Anita della Nebbia



Allora,allora...spero che vi sia piaciuto...lo so,è corto *si deprime in un angolo* spero che i prossimi mi usciranno più lunghi ^^''
Fatemi sapere se ci sono imprecisioni ^^''
Baci Mici Abbracci & Morsetti Gattino Bianco
  
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