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Autore: Ohra_W    16/08/2013    1 recensioni
"A volte in un momento buio si può trovare un barlume di felicità... basta solo saperla riconoscere..ed essere nel posto giusto al momento giusto!"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Asia girovagava per casa alla disperata ricerca di qualcosa da fare. Doveva trovare una qualsiasi attività per occupare il tempo, perché di dormire proprio non se ne parlava.
Era l’una di notte, e dopo aver cucinato, cenato, rassettato la cucina e pulito il resto della casa, quell’appartamento era talmente lindo che ci si poteva specchiare, ma di un cenno di vita da parte di Rob nemmeno l’ombra.
La cugina le aveva mandato un sms all’ora per sapere se si fosse fatto vivo, e lei era sempre più disperata e disillusa.
Ad un tratto, il suo cellulare trillò l’ennesimo sms. Col solito batticuore, lo lesse. Era di nuovo Maya: “Tesoro… ancora nulla?”. Lei rispose, delusa: “No. Ormai sto perdendo le speranze. Vado a buttarmi a letto, sperando di riuscire a farmi qualche ora di sonno. Notte!”.
Si sdraiò sul letto, e prese in mano il cellulare. Scorse tra le foto della Galleria, e andò a ripescare l’unica foto che aveva con Rob. L’avevano fatta in quei due giorni al Lago di Como. Erano sdraiati sull’erba uno accanto all’altra, e Rob la baciava sulla guancia mentre con la mano in alto teneva il cellulare per scattare la foto.
Era l’immagine della felicità, forse il momento più bello e sereno che avevano trascorso insieme. E probabilmente tutto stava per finire, se non era già irrimediabilmente finito.
Mentre guardava quella foto, una lacrima si fece strada sul suo viso. La asciugò e posò il cellulare sul comodino, girandosi dall’altra parte e pregando Morfeo di venirla a prendere quanto prima. Neanche dieci secondi dopo, il cellulare squillò. Un altro sms. Pensò che forse Maya non avesse letto la sua risposta, e, alquanto scocciata, aprì il messaggio.
“So che è tardi. Dormi? Posso chiamarti? Ho bisogno di sentirti. R.”. Senza nemmeno rendersene conto, aveva già premuto il tasto per richiamare. “Hey! Pensavo dormissi. Come va?”. No che non dormo, cazzo. Sono ore che aspetto che tu ti faccia vivo, il cuore l’ho perso strada facendo. Dov’eri finito?
Beh, ho avuto delle cose da fare, domani si ricomincia a lavorare a tempo pieno, e mi sono dedicata un po’ alla casa” … L’ho lustrata così a fondo che l’ho consumata, grazie a te!
“Brava! Io sono rientrato ora. Sono distrutto.” “Rientrato ora da dove?” chiese lei, col batticuore. “Dopo il concerto siamo stati un po’ in camera di Gaz a parlare di come sta andando questo tour, per fare un bilancio di come vanno le cose. E siamo rientrati adesso”. Asia era incredibilmente delusa. Avrebbe potuto farle una telefonata, sapendo come stava in ansia dopo gli ultimi eventi, prima di andare da Gaz. Lo sentì distante, freddo. Ci furono momenti di silenzio, poi Rob carpì il senso di disagio e sospirò. La sua voce si fece più rilassata, e dolce. “So come ti senti. Sto ancora cercando di riordinare le idee, dopo stamattina.” Asia non rispose. “Sarei un bugiardo se ti dicessi che non mi ha fatto effetto rivederla, sederle accanto dopo tutto questo tempo…” “Sederle accanto?” lo interruppe lei, sorpresa. “Si, ha preso il mio stesso volo per Copenaghen. Non posso certo impedirle di viaggiare come vuole!” Il mondo le crollò intorno. Lui continuò, ignaro di quello che stava succedendo nel cuore di lei: “Quindi ci siamo seduti vicini, e abbiamo parlato un bel po’. Ho seguito il tuo consiglio, ho ascoltato cosa aveva da dirmi. E anch’io le ho detto tutto. Le ho detto quanto male mi ha fatto, che sono stato mesi a sospirare su una sua foto, chiedendomi dove avessi sbagliato. Che mi ci è voluto tanto tempo e tanta forza per riprendermi, e sono stato davvero male per lei. Ma le cose sono cambiate, io sono cambiato. E ho voltato pagina. Adesso sono un’altra persona, e non c’è più spazio per lei nella mia vita” si fermò, si schiarì la voce, e poi continuò: “E soprattutto, le ho detto che adesso nella mia vita ci sei tu. Se tu lo vuoi ancora”. Restò in silenzio, aspettando una sua risposta. Asia non era sicura di aver capito bene.
“Io? Me?” iniziò a  balbettare qualcosa di incomprensibile a entrambi. Poi si fermò, fece un respiro profondo, e riuscì a formulare una frase di senso compiuto: “Si… si che lo voglio ancora, che domande! Mi hai fatto prendere un bell’infarto, sai? Perché non mi hai chiamato prima? Perché mi hai fatto aspettare una giornata intera per farti vivo, mentre sapevi benissimo che mi sentivo morire dentro?”.
Rob sorrise, anche se lei non poteva vederlo. “Mi dispiace, onestamente non ho pensato a come ti sentissi tu, perché stavo ancora cercando di capire come mi sentivo IO. E ho riflettuto a lungo, prima di decidere di chiamarti e farti sapere cosa sento. Perché volevo esserne sicuro. Ma MI MANCHI” lo disse scandendo bene le parole “e vorrei che fossi qui”.
Asia sentì un tuffo al cuore. Questa era di gran lunga la dichiarazione più strana e al contempo gradita di tutta la sua vita! “Anche tu mi manchi!” replicò lei “Tantissimo”.
“Vedi” continuò lui “io sono fatto così, sono egoista. Non ho pensato a come ti sentissi tu, perché ero troppo concentrato su come mi sentivo io. Lo so, è uno schifo, ma questo sono io: un egocentrico patentato, troppo concentrato su me stesso per pensare alle conseguenze delle mie azioni sulla vita degli altri. Ma cercherò di migliorare, in futuro. Col tuo aiuto, se vorrai darmelo”. Asia riuscì finalmente a sorridere, anche se fu un sorriso a denti stretti: “Ci si può lavorare su. Intanto devo capire come posso sopravvivere fino alla prossima volta che ci vedremo…”.
Rob rimase pensieroso per qualche secondo, poi esclamò, col tono di chi aveva avuto l’idea del secolo: “Domattina prendi il primo volo e vieni da me!” “Certo” rispose lei contrariata “così posso definitivamente dire addio al mio lavoro! Un altro giorno di permesso e mi licenzierebbero in tronco! Sono stata via più di un mese! Anche se non ti nascondo che l’idea non mi dispiacerebbe…” Rob sbuffò come un bambino a cui era stato negato un giocattolo, e concluse sbrigativo: “Spero di vederti presto. Il mio letto inizia ad essere troppo vuoto senza di te... e anche il mio cuore…” Asia non riuscì a replicare. Non capiva se fosse più lusingata o spaventata da quelle parole. Poi lui continuò: “Adesso vado a dormire, sono davvero stanco. A domani, dolce notte…” e attaccò, senza aspettare la risposta di Asia, che nel frattempo, era sprofondata con la testa nel cuscino.
 
Quella settimana in ufficio fu estenuante. Fu durissima rientrare a lavoro dopo quel mese speciale e fuori dall’ordinario, e Rob le mancava incredibilmente. Dovette lavorare fino a tardi per recuperare il tempo perso, ed era davvero molto stanca.
In compenso, però, lui la chiamava tutti i giorni, aggiornandola su ciò che gli capitava e ripetendole in continuazione quanto gli mancasse, e questo le fece vivere meglio quei giorni di fuoco.
Una sera, mentre era in ufficio, le squillò il cellulare. Era Marta, e lei fu felicissima di sentirla. “Ciao tesoro, come te la cavi?” “Bella! Insomma, un po’ stanca, ma tutto ok. Tu?” “Mah, diciamo bene. Sono rientrata a lavoro e c’è tantissimo da fare. Mi manca molto Mark, anche se ci sentiamo ogni giorno. E tu? Com’è stato il rientro in ufficio? Traumatico, eh?” “Non dirmelo… diciamo che siamo sulla stessa barca… solo che quando il tour finirà Mark rientrerà in Inghilterra, da te... mentre noi... chissà che fine faremo…” “Io non ci penserei troppo, fossi in te” la contraddisse lei “Goditi il momento, vedrai che poi le cose si aggiusteranno da sole, guarda me!”. Asia sospirò. “Lo spero. Nel frattempo però sento troppo la sua mancanza e non so come fare”. Marta sbuffò. “Come ti capisco! Solo che io sono bloccata a lavoro senza giorni di riposo… tu hai il weekend… perché non gli fai una sorpresa e lo vai a trovare? Scommetto che ne sarebbe felicissimo!”. Asia rifletté per un istante, poi replicò: “Sai che forse hai ragione? Quasi quasi gli faccio un’improvvisata... domani saranno ad Amburgo, alla fine ci separano soltanto poche ore di volo. Adesso guardo su internet la disponibilità dei voli! Grazie per il suggerimento!” “Figurati! Fatti sentire! Un bacio!”.
Si mise immediatamente alla ricerca di un volo per Amburgo, sognando di stringere il suo uomo nuovamente tra le sue braccia.

  
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