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Autore: daemonlord89    19/08/2013    1 recensioni
Una mail misteriosa. Una minaccia.
Il mittente sembra conoscermi, ma io non so chi sia lui.
Cosa vuole da me?
Perché mi dice di prepararmi?
Genere: Azione, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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###7###

 

-Polizia, ho immediato bisogno del vostro intervento!-
-Dove? E qual è la natura dell'emergenza?-
Riferisco l'indirizzo, mentre guido come un pazzo verso la casa dei miei genitori. Spero con tutto il cuore che l'intruso non abbia sentito mia madre parlare al telefono, altrimenti sarebbe la fine.
-Ritengo ci sia un intruso in casa.-
-
Ritiene?-
Cazzo, ho sbagliato parola.
-No, ne sono sicuro.-
-
Ritiene o ne è sicuro?-
Dannazione, penso, ma è possibile che siano tutti deficienti?
-Ne sono sicuro!-
-Mi dia le sue generalità.-
Mi trattengo dall'insultare il centralinista e dal fargli notare che, aspettando loro, uno potrebbe benissimo fare in tempo a morire. Dico nome, cognome e anche che la notte precedente ho parlato con Romano.
-Un attimo.-

Ci mettono un attimo davvero.
-Manderemo subito una volante.-
-Grazie.-
Metto giù, senza perdere altro tempo. Mi accorgo di aver superato la via nella quale dovevo svoltare e faccio un'inversione azzardata, sfruttando il freno a mano. Le gomme stridono sull'asfalto e l'auto sobbalza violentemente. Per un attimo temo di perdere il controllo, ma riesco a rimettermi in pista. Per fortuna non arrivava nessuno.
Entro nella via dei miei ad alta velocità e inchiodo davanti a casa.
Esco dall'automobile di corsa e suono tutti i campanelli forsennatamente. Ho una paura maledetta.
Attendo.
La sensazione di
deja vù è forte e terribile, quando non ricevo risposta.
Mio padre è al lavoro, gestisce un laghetto di pesca sportiva non lontano, ma mia madre dovrebbe esserci.
Uso il doppione delle chiavi per aprire il cancello e percorro di corsa il viale della villetta.
La porta è aperta; brutto, bruttissimo segno.

-Mamma!-
Nessuna risposta. Faccio il giro della casa, sperando di trovarla in giardino, sperando che, semplicemente, non mi abbia sentito.
-Mamma, ci sei?-
Niente.
Il respiro accelera, il cuore batte violentemente. Mi appoggio ad un muro per riprendere fiato e, pian piano, la vista si snebbia.
In lontananza sento le sirene della polizia.

Bene, almeno sono stati rapidi.
Corro verso l'uscita, aspettandomi di vedere Romano, ma lui non c'è. Solo dei semplici agenti.
-E' lei che ha chiamato?- mi chiede uno di loro.
-Sì. Presto, mia madre è scomparsa!-
Subito si attivano per cercare ed io tiro un sospiro di sollievo. Perlustrano ogni angolo della casa, senza trovare nessuno.
Dopo più di mezz'ora, mi annunciano ufficialmente che la casa è vuota.

Non so cosa dire, non so cosa pensare. Lo stronzo me l'ha fatta ancora una volta. Si è introdotto in casa dei miei e ha rapito mia madre. Forse l'ha già uccisa.
Mi tremano le mani, mentre chiamo mio padre. Quando lui risponde, mi blocco.
-Pronto?- non so che dire.
-Chi è?-
Pausa.
-Ma c'è qualcuno? Mi sente?-
Guardo lo schermo e interrompo la comunicazione. Non me la sento di dare la notizia. Non ora.
Nel frattempo noto che una piccola folla di vicini si è riunita nei dintorni della casa. I poliziotti li mandano via, spiegando che non c'è nulla da vedere.
-Vuole sporgere denuncia contro ignoti?- mi chiedono subito dopo. Ci penso su.
-Sì.- dico poi.
Sbrighiamo tutte le formalità del caso, seduti al tavolo in salotto. Dopo un po' ringrazio gli agenti, li saluto e rimango solo, ascoltando il silenzio.


Vrr... Vrr... Vrr...
Mi chiama qualcuno.
Rispondo senza pensarci.
-Sì?-
-Ciao, bello.-
Una voce sconosciuta, contraffatta. Guardo il display, anche il numero è criptato. Al mio cuore manca un battito; è lui.
-Dove sei, bastardo? Dov'è mia madre?-
-E' qui con me. E prima che tu me lo chieda, no, non ti farò ascoltare la sua voce. Non siamo in un film.-
-Perché fai tutto questo?-
-Lo sai.-
-No, che non lo so!-
-Lo sai più che bene. Conservi tutto nel tuo inconscio.-
-Nel mio inconscio?-
-Certo. Non vuoi ricordare apertamente, ma non puoi negare a te stesso, alla tua parte più profonda, ciò che è successo.-
-Io non...-


Un flash. Un vicolo. Cammino.
Il volto di un uomo, mi dice qualcosa
.

-Argh!-
-Cominci a ricordare, vero?- dice la voce distorta -E' sempre così. Servono dei piccoli input, per farlo. Presto ricorderai tutto.-
-Cosa vuoi?-
-Che tu ricordi.-
-Cosa? A quale scopo?-
-La sofferenza. La
tua sofferenza. Facciamo così: io tengo in vita tua madre, ma tu devi recarti in un luogo, da solo. Di notte.-
-Se credi che cadrò nella tua imboscata...-
-Taci ed ascoltami.- diventa ancora più crudo -Se avessi voluto ucciderti l'avrei già fatto. Io so chi sei, so
dove sei e so che cosa stai facendo. Tu non hai segreti per me. Posso arrivarti alle spalle e pugnalarti. Sarebbe la fine dei giochi. Ma non l'ho fatto e non lo farò.-
Fa una pausa, probabilmente per lasciarmi il tempo di pensare.

Come fa? Mi sta tracciando in qualche modo... Una cimice? Ma dove, e come l'ha messa? Lo conosco, dunque? Siamo stati vicini?
-Sei disposto a seguire le mie istruzioni?-
Penso a mia madre. Non voglio che le accada nulla di male.
-Va bene.-
-Ottimo. Allora, ecco cosa dovrai fare...-


 

   
 
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