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Autore: greenapples    19/08/2013    8 recensioni
«Sei sicuro di volerla trovare?» chiese Josh, in attesa di una risposta.
«Sì, Josh, non capisci. Lei è diversa, quella giusta. Devo assolutamente ritrovarla.»
«Allora c'è solo un modo: devi baciare le tredici ragazze sulla lista e capire qual è quella che cerchi.»
«E' un'idea stupida, ridicola e senza senso... ma è pur sempre un'idea.»

-
Se Hallie non avesse deciso di uscire per la prima volta e di baciare uno sconosciuto proprio quella sera, forse l'introverso George non avrebbe mai trovato un pretesto per cui alzarsi ogni mattina.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: George Shelley, Jaymi Hensley, JJ Hamblett, Josh Cuthbert, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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(11)






«Scherzi?» chiese per l’ennesima vota Laine, aprendo il suo ombrello prima di uscire dal pullman.
«No, affatto. Credimi, è stato uno shock anche per me sapere che mio padre sta con la madre di un ragazzo che conosco.»
June rise. «E’ destino che quei tizi ci siano sempre in mezzo ai piedi.»
«Già.», annuì Laine. «A proposito di tizi, come sta JJ?»
«Oh, meglio del previsto. Tornato come nuovo a saltare peggio di una cavalletta.»
«Te l’avevo detto.», commentò Hallie, saltando una pozzanghera piuttosto profonda. «Tu gli hai detto che deve riposarsi, vero? O credi che dovremmo avere un consulto di uno psicologo?»
«Ci ho pensato anch’io a quella soluzione, ma per ora ho buttato via ogni traccia d’alcool da casa sua, e sono sicura che non uscirà a comprarne dell’altro dato questo tempo schifoso.» rispose June.
Effettivamente aveva ragione. Nonostante fosse giungo inoltrato, questo temporale era uno dei peggiori che si fossero mai visti a Bristol, e le ragazze erano praticamente le uniche coraggiose che si inoltravano per le strade della città.
«Se non dovessi andare a scuola resterei a casa tutto il giorno o andrei ai tropici per una bella vacanza.» disse Laine, stringendosi nell’impermeabile giallo quanto i suoi capelli.
«A chi lo dici!», gridò l’amica mora, saltando un’altra pozzanghera e proteggendosi con una mano gli occhi dalle grandi gocce di pioggia. «Di solito mi piace la pioggia, ma adesso stiamo esagerando.»
Cercando di bagnarsi il meno possibile le tre riuscirono ad arrivare a scuola giusto il tempo per sentire la campanella suonare insieme a qualche altro tuono. Hallie rabbrividì, aveva sempre avuto paura dei suoni troppo forti.
«Ci vediamo dopo.» le disse June, stringendole velocemente la mano, prima di lasciarla correre giù per le scale verso la palestra. Aveva sentito dire che in caso di allagamento tutti si sarebbero dovuti dirigere in palestra, quindi era parecchio rasserenata dal poter partire avvantaggiata. Entrò nell’ampio spazio e subito un odore pungente di vernice le pervase le narici. Starnutì un paio di volte prima di arrivare alla sua postazione.
«Salute.» disse George, che era proprio lì di fianco a lei.
«Grazie.» rispose atona Hallie. Non si erano parlati dal giorno in cui lui si era comportato come una ragazza in fase premestruale e Hallie non aveva ancora ben capito da che lato doveva essere preso quel ragazzo per non essere trattata come uno straccio.
«Figurati.»
«Ti è passato il broncio?» chiese lei. C’era già il temporale a metterla di malumore, sperava davvero di non dover affrontare anche il caratteraccio di George. “Andiamo, sorridi, sorridi, sorridi.” pregò mentalmente la ragazza.
George sorrise e Hallie ebbe un sussulto interiore. «A quanto pare.» rispose lui.
«Oh, bene. Allora pensi di potermi dare notizie su JJ e su Laine e Josh oppure no?»
Il ragazzo rise, buttando la testa all’indietro. Era davvero di buonumore. «Su, non parlarmi come se fossi una tigre che è calma solo quando ha la pancia piena.»
Hallie non capì a fondo quella comparazione ma gli fece cenno di rispondere alla propria domanda.
«Beh, JJ sta alla grande, nulla di grave, avevi ragione tu.»
Per poco la ragazza non si strozzò con la propria saliva, le stava dando ragione, ma che giornata era mai quella?
«E Josh e Laine usciranno insieme sabato, a quanto pare la tua amica è riuscita a convincerlo.»
«Non mi sorprende per niente. Se Laine vuole una cosa, la ottiene.» aggiunse Hallie
«Sì, ma Josh non è una cosa.»
La ragazza fece spallucce, in fondo non erano affari suoi. «Senti, mi accompagni a prendere la roba così ci mettiamo a verniciare qui?»
«Okay.» rispose George, seguendo la ragazza fuori dalla palestra, verso lo spogliatoio femminile dove erano riposti tutti gli utensili. Hallie accese la luce, dato che non penetrava molta luce dalla finestra, sia perché fuori il tempo era letteralmente nero, sia perché era una finestra talmente piccola che non sarebbe dovuta nemmeno essere chiamata tale. I grossi secchi di vernice e i camici sparsi un po’ ovunque lasciavano solo un piccolo angolo vicino alla porta per muoversi liberamente. Hallie stava raccogliendo un camice da terra, per non calpestarlo, quando le luci si spensero all’improvviso.
«Cos’è successo?» chiese allarmata Hallie, tastando le pareti intorno a sé.
«Quello che succede sempre quando ci sono i temporali.», rispose George, aprendo la porta e uscendo da quello spogliatoio. «E’ solo un blackout.»
Hallie deglutì rumorosamente. “Solo un blackout” si ripeté. Non aveva paura, lei non aveva paura di niente, ma onestamente rimanere a scuola senza la luce con un temporale simile fuori non era sulla sua lista dei desideri.
I due tornarono velocemente in palestra per vedere Callie Davis e Chloe Wolf – che tra l’altro erano due delle listiate di George – che prendevano in mano la situazione, raggruppando e contando tutti i presenti. George scorse Josh nel gruppetto e lo raggiunse a passo svelto.
«Potrebbe essere lei.», disse il moro all’amico, indicando con la testa Chloe. «Mi ricordo che era decisa.»
«Chi era decisa?» li interruppe Hallie, che lo aveva seguito.
«Una ragazza.», la liquidò George, per poi tornare a rivolgersi a Josh. «Me la ricordo decisa.»
«D’accordo, sono contento che tu ti sia ricordato qualcosa, ma possiamo riparlarne dopo?» chiese Josh, evidentemente a disagio con la situazione del buio.
In realtà non era proprio buissimo, poiché una luce fioca azzurra e grigia filtrava dalle grosse porta-finestre che davano sul cortile della scuola.
«Chi era decisa?» chiese nuovamente Hallie, a bassa voce.
«Una delle tredici ragazze della lista, che adesso sono undici.» rispose George, senza dare troppi dettagli, ma facendo innervosire Hallie. Quest’ultima annuì, riportando l’attenzione su Chloe, che cercava disperatamente di calmare il gruppo di adolescenti.
«Ma cos’è questa storia della fidanzata di tuo padre che è la madre di Jaymi?» chiese lui, cambiando argomento. A quanto pare le notizie viaggiavano in fretta.
«E’ una storia interessante. Si chiama la storia di come la fidanzata di mio padre sia anche la madre di Jaymi.»
George voleva giocare? Sicuramente aveva trovato pane per i suoi denti.
 
 

*

 
 
«In che senso “non ci fanno uscire”?», chiese allarmata Laine. «Io ho paura del buio.»
«E da quando?» chiese ridacchiando Hallie.
«Da quando siamo bloccate a scuola  al buio perché non ci fanno uscire!» esclamò sul punto di una crisi di nervi la bionda, che si era aggrappata un po’ troppo forte al braccio di June, la quale sopportava silenziosamente.
Hallie rise. Non voleva prendere in giro la sua amica, ma da quando aveva conosciuto Josh era diventata molto più sensibile e questo la faceva ridere costantemente.
«Hal, non sto scherzando, perché non ci fanno uscire?»
«Beh, se tu vuoi tornare a casa con questo tempo, fai pure.» rispose la mora, indicando una finestra vicino a sé. La tempesta si stava trasformando in una vera e propria tempesta. Capitava abbastanza di rado che il tempo fosse così brutto, ma dal meteo inglese ci si poteva aspettare proprio di tutto. Hallie non la vedeva poi come una grande cosa, in fondo le era già capitato alle elementari un’esperienza del genere, lo aveva già vissuto e piuttosto che andare a casa preferiva stare a scuola con i suoi compagni, non lavorando nemmeno.
Laine sbuffò. «Sì, ma non c’è nemmeno la corrente.»
«Sono sicura che l’abbiano tolta per ragioni di sicurezza.» rispose calma Hallie.
June si guardò intorno poco convinta. «Ragazze, perché ho l’impressione che siamo le uniche calme?»
Anche le altre due si voltarono, per vedere una scena a dir poco drammatica: ragazze – e anche alcuni ragazzi - in lacrime, qualche baldo giovane che cercava di consolare al meglio una ragazza con tanto di telefonate degne da superstiti ai propri genitori.
«Che esagerati.», commentò Hallie. «Io ho scritto un messaggio ai miei e loro mi hanno risposto con ‘Okay’.»
«Hallie, allora perché Jaymi mi ha appena scritto che tuo padre è in pensiero per te?» chiese June.
«Ah, questa è una storia interessante. Quando abbiamo fatto per la prima volta ‘il pranzo di famiglia’ la prima cosa che Jaymi sputa fuori è che io e George usciamo insieme. Non so se si fosse bevuto il cervello o cosa, fatto sta che adesso mio padre pensa di essere stato troppo assente e di non sapere nulla sulla mia vita. Con me continua a comportarsi normalmente ma segretamente penso abbia ingaggiato Jaymi per farmi da spia personale.» rispose lei, sbuffando sonoramente.
Questa volta fu Laine a ridere. «Hallie e George? Ma se lui è lunatico come una donna incinta!»
«Lo so! Per carità, è carino, ma non ha un carattere esattamente ‘semplice’.»
«Se usciste insieme però potremmo fare la grande famiglia, Laine e Josh, io e JJ, tu e George, non sarebbe male.» si intromise June.
«Mi dispiace Ju, ma dovrai abbandonare le tue speranze di grande famiglia felice.» commentò Hallie.
June si finse dispiaciuta, aggiungendo poi. «D’accordo, allora dico solo a Jaymi che stai benissimo.»
Hallie annuì, riportando lo sguardo sulla folla. L’unica che sembrava calma e pacata era Chloe Wolf, la sua compagna di laboratorio nella palestra. Si avvicinò a lei, dicendo alle sue amiche che sarebbe tornata subito da loro.
«Ciao, mi chiamo Hallie, sai per caso –»
«Oh mio dio, mi ha baciata!», strillò questa, rompendo la sua facciata tranquilla. «Eravamo lì, da soli e… oddio ho sempre desiderato che qualcosa di così inaspettato mi capitasse durante una situazione del genere.»
«Io non capisco…», farfugliò Hallie. «Io e te non ci conosciamo…»
«Sì, ma tu conosci il ragazzo che mi ha baciata, vi ho visti parlare.» disse eccitata Chloe.
«Come? Non… non capisco.»
«George, George, ecco come si chiama! Mi ha baciata e poi è scappato via, mamma mia, è stato così coinvolgente!» continuò Chloe, sorridendo e saltellando.
Hallie non capiva più nulla. Era andata da lei a chiederle delle informazioni, dal momento che era una responsabile, e Chloe aveva riversato addosso a Hallie la confessione che George l’aveva baciata solo perché aveva visto i due parlare insieme.
«Va bene.», riuscì a dire Hallie alla fine, schiarendosi la mente per un secondo. «Mi potresti solo dire cosa dovremmo fare con il blackout?»
Chloe sembrò ricomporsi. Si tirò indietro i lunghi capelli e prese un bel respiro. «Dato che nella scuola non c’è nessuno che possa prendere le decisioni, né bidelli né la Bellwood, per ora siamo in carico io e gli altri quattro responsabili dei gruppi.»
«Come mai non c'è la Bellwood?» chiese Hallie, abbassando il tono di voce.
«Non ne ho idea.», sospirò Chloe. «Si pensa che abbia avuto una riunione fuori città, ma dato che non ci sono nemmeno i bidelli oggi, in tutta onestà ti dico che secondo me se ne sono rimasti tutti a casa.»
«E chi ha detto che non potevamo uscire dalla scuola allora?»
«Il sindaco ha gentilmente suggerito di non uscire di casa, quindi se io ti facessi uscire da quella porta e tu per qualunque ragione non ce la facessi fino a casa, finirei nel carcere minorile. Puoi intuire perché dico in giro che la Bellwood l’ha ordinato, inoltre, incute molta più paura lei di qualunque altra persona.»
«Già.» commentò Hallie, sbirciando i fogli che teneva in mano Chloe.
«Oh, solo il registro delle presenze.» le disse la ragazza, intercettando lo sguardo di Hallie.
«E quindi cosa pensate di fare ‘voi responsabili’?» chiese con una leggerissima nota d’ironia la mora, che però non venne percepita da Chloe.
«Oh, credo che manderemo qualcuno nella cantina a ristabilire la corrente, perché se non riattiviamo il sistema elettrico, le pale di emergenza per far uscire l’acqua dall’edificio non funzionano, e questo potrebbe causare l’allagamento della scuola.»
«Ma questa cosa non ha senso.», commentò Hallie. «Se c’è un allagamento, è probabile che l’acqua faccia saltare il sistema elettrico, quindi non vedrei il senso di creare un sistema d’emergenza collegato fra i due. E’ pericolosissimo.»
«Vallo a spiegare a quelli che hanno costruito la scuola.», rispose Chloe. «Comunque, dato che sai tutte queste cose e non ho voglia e tempo di mettere al corrente altra gente perché lo faccia, potresti andare tu a riattivare la corrente?»
«E rischiare di morire soffocata o folgorata? No grazie, aspetto gli esperti.»
«Gli ‘esperti’ non arriveranno perché non abbiamo campo telefonico da circa due minuti.», rispose controllando il suo orologio da polso. «Hallie, è più rave di quanto tu creda.»
«E’ proprio per questo che eviterei di andare da sola di sotto a fare qualcosa che non sono capace!» esclamò Hallie, cercando di non alzare troppo la voce.
Si era per caso ritrovata nel film di James Bond? Perché non avrebbe sicuramente fatto l’eroina della situazione. Tutta quella situazione era sbagliata, perdere i registri elettronici era sbagliato, andare a scuola d’estate era sbagliato, lasciare degli adolescenti incustoditi durante un temporale era sbagliato. Hallie avrebbe solo voluto buttarsi a terra e chiedersi il perché di tutta quella situazione assurda. Di solito un episodio assurdo all’anno, forse ogni due, era più che abbastanza, ma lì in un solo mese ne poteva già contare diversi. Le venne in mente il primo vero episodio, quello scatenante, la sera in cui era uscita con Laine e aveva baciato il ‘ragazzo cattivo’. Forse quella era una punizione divina per essere uscita quella sera. Cos’avrebbe fatto lui in quella situazione? Avrebbe affrontato spavaldo l’acqua della cantina per salvare la scuola – che probabilmente odiava – oppure avrebbe sperato nel meglio e aspettato che qualcuno venisse a portarlo fuori da lì?
A distogliere Hallie dai suoi pensieri ci pensò una gran tuono, accompagnato da un fulmine di colore violaceo.
«Senti, ci andrei io, ma ho un sacco di cose da fare, pratiche da eseguire e gente da avvertire. Non è pericoloso, tu non sarai a contatto con le corrente direttamente. Per favore, guardati in giro, non posso mandare nessun’altro.»
Un bel respiro. Adesso due. Dentro, fuori, dentro, fuori. Ricordò di quando le dicevano che era importante aiutare le persone in ogni modo possibile.
«Dimmi.»



_____


Ehilà mele,
come state? Io sono molto combattuta, da un lato i ragazzi si sono creati i profili personali e sono contentissima perchè ci sono più possibilità di farsi seguire (egoismo al massimo ahaha) e dall'altro sono molto molto molto triste perchè George si è messo con Jesy delle Little Mix. Ora, so che sono "solo" stati visti baciarsi e non ci sia nulla di sicuro, e che non dovrebbe importarmi della loro vita sentimentale eccetera, ma............. LE LITTLE MIX? Per dio, ce ne sono mille là fuori, e lui si va a prendere quella......... Okay, ho chiuso con lo sfogo. Basta, torniamo alla storia.
1) Siete splendide magnifiche, scintillanti. Le vostre recensioni mi fammo piangere per quanto siano belle e scritte con il cuore. Ringrazio ogni singola di voi per aver messo questa storia fra le seguite-preferite-ecc. I love you all so much <3
2) Uuuhh la storia si fa interessante fra George e Hallie, mentre i Jaine si stanno ricostruendo lentamente. Vi anticipo che sarà MOLTO interessante.
-
twitter -ask.fm
Un bacione enormemente enorme,


Apple.

 


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«Cosa ci fai qui?» sibilò Hallie, facendosi strada a tentoni.
«Scappo da una psicopatica.»

   
 
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