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Autore: albalau    19/08/2013    2 recensioni
Guardava il cielo, come sempre da quando aveva coscienza.
Steso sotto quell'albero, con le foglie e i rami che gli ombreggiavano il viso, ripensava alla sua vita.
Tante, troppe cose erano successe in quegli anni.
Gli attacchi ripetuti al suo villaggio, il fuga di Sasuke, la morte di Asuma, la guerra che aveva portato via molto a tutti. Lui compreso. Quel conflitto assurdo che era riuscito a privarlo anche del padre. La fatica della ricostruzione, il riportare alla normalità l'esistenza delle persone che vivevano a Konoha e non solo. Ma, in mezzo a tutto questo disastro, almeno una cosa era andata bene. La più importante. La nascita di suo figlio.
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Ino Yamanaka, Kankuro, Shikamaru Nara, Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Capitolo 10

 

Erano distesi a terra con una delle coperte a fargli da “materasso” e l'altra a coprire i corpi ancora accaldati. Le accarezzava pigramente il braccio, percorrendo l'intera lunghezza e risalendo lentamente. Temari poggiava il capo sul suo petto, godendosi appieno quelle carezze che sempre aveva agoniato e mai avuto. Ricordò quello che era accaduto tra loro solo pochissime ore prima. I suoi baci, le sue mani, i loro sospiri, i loro gemiti sempre crescenti. L'unione dei loro corpi, avvenuta prima con lentezza e delicatezza, poi con impeto quasi da togliere ogni cognizione ad entrambi. Doveva riconoscerlo, erano nati per stare insieme e ogni fibra del loro essere lo dichiarava. Però ancora qualcosa la turbava e lui lo avvertì.

-Cosa c'è?- le chiese dolcemente.

Temari sospirò prima di rispondere.

-Nonostante quello che mi hai detto, ho paura della reazione che potrebbe avere tuo figlio. Ho capito anch'io che è un bambino in gamba e molto sveglio, ma comunque si parla sempre dei suoi genitori e io sono un'”intrusa”.-

Shikamaru si sollevò appena, portandosi sopra di lei per vederla, guardarla negli occhi.

-Non preoccuparti di questo. Andrà tutto bene.- e lo disse con una tale convinzione che Temari gli credette.

Doveva credergli, ad ogni costo.

Stava per rispondergli, quando un movimento li costrinse a distogliere lo sguardo l'uno dall'altra. Ed eccola lì, la solita lucertolina. Ma come aveva fatto Ino a recuperarla?

Shikamaru ripeté gli stessi movimenti della prima volta e le afferrò le zampe. Passi una, ma alla seconda non si era fatto cogliere impreparato.

-La pioggia sta terminando e credo che fra quindici minuti saremo da voi.- gli disse.

-Va bene, ma state comunque attenti.- rispose lo shinobi.

-Che succede?- chiese Temari una volta terminato quel breve discorso.

-Stanno arrivando.-

Lei annuì e, anche se riluttanti entrambi nell'interrompere il loro intimo contatto, si rivestirono e si prepararono al meglio.

 

-Che hai percepito?- Kankuro era sempre ansioso quando la fidanzata si separava dal suo corpo, ma in quel frangete era curioso di sapere se aveva delle novità.

Ino appariva pensierosa. Nonostante avesse parlato solo con Shikamaru, aveva capito che qualcosa tra quei due fosse cambiata, solo che non era riuscita a percepire altro dato che il ragazzo aveva interrotto il contatto repentinamente.

-Non so...Comunque non preoccuparti, lo scopriremo tra non molto. Per ora sappiamo solo che lei non lo ha ucciso.- rispose con leggerezza, ma che era ben lungi dal provare.

Come previsto, entrarono nell'anfratto che “ospitava” Temari e Shikamaru. Ino e Kankuro li osservarono a lungo prima di parlare.

-Come ci muoviamo?- domando il juonin.

-Visto che saranno convinti di averci fatti fuori, non avremo problemi. Faremo come avevamo fatto fin dall'inizio e raggiungeremo la sommità senza essere notati.- li informò Shikamaru.

Temari dava loro le spalle fissando l'esterno della grotta. Il cielo stava schiarendo, ma c'era qualcosa che la impensieriva. Le pareti, dopo la pioggia, erano diventate ancora più scivolose e sapeva che verso l'alto quei rigoli d'acqua si sarebbero trasformati in ghiaccio.

-Che hai notato?- la voce di Shikamaru le giunse da dietro.

-Dovremo stare ancora più attenti e raggiungere la vetta prima che il sole tramonti.-

-Come mai così in fretta?- chiese Ino.

-Le pareti. Se si ghiacciano siamo fregati.- spiegò come se la cosa fosse ovvia.

-Va bene, allora andiamo. Procederemo come abbiamo fatto fino ad ora.- ordinò il Nara ai suoi compagni.

Una volta che furono nuovamente legati iniziarono a salire, facendo attenzione alle eventuali trappole. Passi una volta, ma la seconda non ci sarebbero cascati.

Fortunatamente riuscirono a compiere il tragitto nel tempo prefissato e al calar del sole erano di fronte la caverna che cercavano.

-Sai qualcosa sulla grandezza e la disposizione di questa caverna?- chiese a Temari, dato che era l'unica che fosse riuscita a mettere piede su quei monti.

-Purtroppo no, ma ho studiato la carta che c'era nell'archivio di Konoha. Dai dati raccolti, queste caverne sono strette all'apertura, ma poi si allargano verso il centro e poi si ramificano.-

-Questo potrebbe essere un problema.- constatò Kankuro.- Se si nascondono nei cunicoli interni possono coglierci di sorpresa.-

-A quello posso pensare io.- disse Ino.

-Potrebbe essere pericoloso se dovessero notarti in qualche modo.- s'intromise contrariato e preoccupato il fidanzato.

-Inoltre consumeresti troppo chakra.- gli diede man forte Shikamaru.

-Ma ha ragione.-

-Temari spero tu stia scherzando.- sibilò Kankuro.

-Perché credi che Gaara abbia voluto lei? Sapeva dove eravamo diretti e che ostacoli avremo incontrato e Ino è l'unica che possa farcela e darci i dettagli che ignoriamo.-

-Non ci penso nemmeno. Se la scoprono è spacciata.- ribadì con forza il jonin.

-Finitela!- sbottò Ino.-Kankuro non mi accadrà nulla, so quello che devo fare e sai anche tu che Temari ha ragione.-

Non era convinto e gli serviva qualcuno che lo sostenesse. Rivolse lo sguardo verso l'altro uomo presente.

-Shikamaru?-

-Non mi piace quanto non piace a te, ma sai che hanno ragione.- sospirò rassegnato e preoccupato.

-Tu...tu...-

-Piantala Kanky.- la kunoichi gli prese il viso tra le mani, costringendolo a guardarla negli occhi.- Non lascerò che mi accada nulla, non posso ancora permettermelo.-

Lui si perse in quello sguardo cristallino e si convinse.

-Promettimelo.-

-Te lo giuro.- e gli sorrise prima di baciarlo a fior di labbra.

-Avete finito piccioncini?-

Arrossendo si separarono per cercare l'animale o rettile più adatto. Trovarono un piccolo...

-Starai scherzando Shika!-

-Ino non lamentarti. È piccolo e poco visibile.- giustificò così la sua scelta.

-Io con quel “coso” non mi collego.- continuò schifata.

-Nara trova qualcos'altro.-

-Ma come Tem, non lo trovi carino?-

-Carino? Tu sei completamente fuori di testa.-

Kankuro e Ino, dimentichi del “coso”, li osservavano con rinnovato interesse. Da quando avevano nuovamente quella confidenza? E che diamine era successo in loro assenza?

-Che succede?- chiese Ino curiosa.

-Sto cercando che convincere il nostro “capo” a non farti entrare nel corpo di quel...quel...quello schifo.- spiegò ignorando il tono della domanda Temari.

-E io credo che sia l'insetto più adatto.- insistette Shikamaru.

-E io penso che voi due ci nascondete qualcosa.- terminò Kankuro.

-Ti sbagli.- asserì la sorella arrossendo senza volerlo.

-Shika che avete combinato?- continuò maliziosamente Ino.

Il Nara cercò di non incrociare gli occhi dell'amica, visto che avrebbe capito subito, e le mise davanti il “coso”.

-Finiamola e sbrigati. Non abbiamo molto tempo.- tagliò corto.

Ino fissò nuovamente quel... ragno schifoso e peloso!

Deglutì un paio volte e scosse la testa sconsolata.

-Mi sa che alla fine di questa storia dovrò andare in analisi.- mormorò.

 

Erano passate si e no un paio d'ore e ancora non accennava a svegliarsi.

-Perché ci mette così tanto!- esclamò con tono preoccupato Kankuro.

Shikamaru, che era inginocchiato vicino all'amica, si stava facendo la stessa domanda. Ino non era mai stata separata dal suo corpo tanto a lungo.

-Sta impallidendo.- notò ancora il jonin.

-Vedrai che andrà tutto per il meglio.- disse il chunin, ma più rivolto a se stesso che a lui.

Se le fosse capitato qualcosa...

-Arriva!- li informò Temari che per tutto il tempo aveva tenuto sotto controllo la fessura nella quale il ragno era sparito.

-Sicura sia lei?-

-Ino!-

Si girarono vedendo che la ragazza si stava riprendendo, ma con molta fatica. Il repsiro era affannato e la testa le vorticava velocemente. Con lentezza si mise seduta, appoggiandosi completamente al fidanzato.

-Ino come stai?- chiese preoccupato l'amico.

-Io...- ma non riuscì a finire la frase, era troppo stanca e scombussolata.

Aveva raggiunto il suo limite.

-Che hai scoperto?-

-Temari non puoi aspettare? È stravolta!- la rimbeccò Kankuro.

-Lascia...lascia stare.- lo fermò per poi puntare gli occhi sulla donna davanti a lei.-I cunicoli sono deserti. Ci sono cinque uomini nella caverna, ma da come parlavano ho capito che gli altri se ne sono andati.-

-Come andati.-

-Non ho capito dove, visto che ero stata presa di mira da un...- rabbrividì, ricordando ancora gli occhi di quella lucertolona che se la voleva mangiare.

-Stavi per diventare il pasto di qualcuno.- costatò Shikamaru ridacchiando appena.

-Non ridere, avrei voluto vedere te Nara.- lo fulminò con gli occhi.

-L'importante è che adesso sappiamo come agire.- disse la loro Giuda- E che tu stia bene.- aggiunse sottovoce.

Kankuro la guardò sbigottito. Ormai non c'erano più dubbi, sua sorella, la sua dispotica, arrogante e petulante sorelle era tornata e lui non poteva che esserne più felice.

-A quanto pare ci è riuscito.- mormorò Ino, indicando con un cenno della testa l'amico.

-Non posso davvero più ammazzarlo.- sospirò.

Nel frattempo Shikamaru si era avvicinato a Temari.

-Cosa ne pensi?-

-Che non mi piace. Per quel che ho visto quando ci siamo scontrati, il loro numero era molto superiore, circa una ventina. Se il grosso è partito può solo significare che hanno capito qualcosa da quella pergamena.-

-O che vogliono l'altra.-

Quell'idea gli era venuta appena sentite le parole della donna al suo fianco e se le cose stavano così...

-Interroghiamoli. Se i miei sospetti sono fondati...-

-Vogliono attaccare Konoha.- terminò Temari.

 

Shiho era seduta nell'ufficio di Tsunade e la donna non smetteva di andare avanti e indietro per la stanza.

-Non capisco...com'è possibile...- continuava da ore a ripetere quella tiritera.

Anche Gaara era perplesso, ma almeno ragionava in silenzio.

-Se posso...- s'intromise fermando la “passeggiata” dell'Hokage.- Forse col tempo le scritte possono essere scomparse, oppure c'è un sigillo particolare per farle apparire.-

-Non mi risulta. Gli scritti lasciati non ne parlano.- disse Gaara, facendo uscire la voce per la prima volta da ore.

Shiho abbassò la testa, anche quella sua tesi era caduta nel vuoto e non sapeva più cosa fare. Quella pergamena li aveva scioccati quando, una volta aperta, aveva rivelato che il suo contenuto era nullo. Bianco, candido, immacolato.

-Eppure sento che qualcosa ci sfugge.- continuò l'Hokage.

-Lo avverto anch'io e questa sensazione non mi piace.- asserì Gaara.

Shiho continuava ad alternare lo sguardo tra il tavolo dove vi era la pergamena e i due Kage. Rammentò le difficoltà nell'aprirla, il come fosse stata aperta e, di colpo, un'idea le illuminò la mente.

-Non avete pensato che i ladri non siano riusciti ad aprirla?-

-Che intendi.- chiese Tsunade.

-Voi ci siete riusciti perché avete il potere dei capi villaggi, ma loro no. Per fare altrettanto avrebbero dovuto costringere altri due a farlo e non credo a questa possibilità.-

-Capisco a cosa vuoi arrivare e hai ragione. Comunque non si spiega il perché sia bianca.- constatò il Kazekage.

-Forse le scritte appaiono quando sono entrambe aperte e vicine.- tentò, ormai tutte le ipotesi erano utili.

-In effetti potrebbe essere. E questo spiegherebbe il perché siano anche sempre state separate.- disse Tsunade pensierosa.

-E se...- ora Gaara, incredibilmente, sembrava preoccupato.

-Gaara che hai?- l'Hokage nel vedere quell'espressione sul volto del Kazekage si preoccupò.

-E se fossimo stati noi ad agevolargli il compito?-

-Spiegati meglio perc...- si bloccò, intuendo il resto del discorso.

-Maledizione! Siamo stati degli ingenui!- sbottò la donna.

-Che succede?- domandò Shiho che non aveva compreso bene quelle frasi. O meglio, sperava di aver non capito.

-Aprendo il nostro rotolo, abbiamo aperto anche l'altro e adesso...-

-Dobbiamo allertare tutti gli shinobi e gli ANBU presenti. Stanno arrivando.- terminò, arrabbiata con se stessa per essere stata così ingenua, Tsunade.

  
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