Limone
Una sottilissima linea di confine tra me e te,
è così sottile che sembra non esistere e invece è li.
Pronta a dividerci.
A strapparmi via perfino le impronte digitali, annullando, così, la mia esistenza.
Mi strappa le gambe.
Mi strappa le braccia.
A strapparmi via da te.
E' il rumore sordo che produce, proprio uguale a quello delle scarpe con lo strap.
E scusami se parlo solo io.
Scusami se ti annego nelle mie lacrime.
Scusa se sto cercando di demolire quel confine tanto doloroso.
Ma non posso proprio separarmi da te.
Ci ho provato, te lo giuro.
I tasti del pianoforte suonano una melodia malinconica, non sei tu a pigiarli.
Sono io.
Nella mia solitudine.
Tu mi ascolti, isolato dietro quel maledetto confine che ci divide.
Come un limone tagliato a metà, anch'io sto perdendo il mio succo, gocciando tutta la mia essenza in giro.
Ovunque passi, la gente si lamenta di sentire un pungente odore di limone.
Sono io. Con le mie lacrime aspre. Io, protetto dietro la scorza rugosa.
Così fragile, dentro, da poter essere trafitto da un'unghia o spremuto facilmente, fino a consumare tutto il mio liquido paglierino.
Io e basta.