Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: TurboLisbeth    20/08/2013    2 recensioni
Un pericoloso quanto scaltro assassino, una delirante e malvagia Setta di Confratelli, un’ audace giovane donna, un uomo tanto ingenuo quanto onesto che si ritrovano invischiati in un’appassionante storia dall’intreccio mozzafiato.
Il ritmo della storia è serrato, nuovo, frutto della mente (perversa se volete) di due giovani autrici.
Cosa vi riserverà la storia? Aprite la pagina … il racconto vi attende!
Genere: Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
15.Trasferta:andata e ritorno

Epilogo


Epilogo


Anno 2016

 

[Oliver]

 

Eccomi ancora qui a essere angelo custode della piccola libellula.

Sono passati tre anni da quel giorno all’aeroporto, tre anni dalla mia promessa, che ho mantenuto e manterrò finché avrò vita.

Non so se Firas lo abbia mai detto a Micol o se lei lo abbia mai intuito, ma le ho salvato la vita due anni fa, ma cosa ancor più importante ho salvato Riccardo quella volta in cui lo avevano rapito in un pessimo tentativo di ricattare la piccola libellula: dato che lei non cedeva volevano ucciderlo e lì sono intervenuto in modo chiaro e netto massacrandoli tutti, in primis perché stavano ostacolando il mantenimento della mia promessa a Firas, in secundis perché ora posso dire che io e Micol siamo pari.

Un’anima per un’anima.

Le ho tolto Rabi, ma le ho ridato Riccardo.

Rabi.

Ricordo ancora il giorno in cui Micol e Riccardo sono andati alla sua tomba, per onorare il particolare rito di passaggio in voga in Israele: ognuno di loro ha preso un sasso (lui uno piccolino rotondo, lei uno più grande con tanti spigoli forse a significare che per lei voltare pagina è stato duro e doloroso) e dopo attente riflessioni lo hanno posato sulla sua tomba.

E quel viaggio fatto inizialmente solo per commemorare Rabi si è trasformato in un cambiamento radicale, almeno per Riccardo, che ha ricevuto fior fiore di proposte di ricerca proprio in Israele, dove sarà senz’altro più rispettato che in Italia.

Devo dire che come professionista lo stimo: è tornato in Italia, c’è rimasto il tempo necessario a finire la ricerca che stava svolgendo, cioè la famosa ricerca da cui ha avuto inizio la fine della Confraternita, e poi è partito per Israele con nuovi fondi, nuove ricerche all’orizzonte e grande disappunto del suo fan club.

Poi mi sono reso conto che come uomo l’ho giudicato male, probabilmente a causa di Sofia (per la cui scomparsa, tra l’altro, non ha pianto nessuno dei suoi parenti e dei suoi amici). Innanzitutto non ha mai fatto pressioni perché la tenace avventata irruenta Micol cambiasse il suo (pericoloso) lavoro al Mossad per un altro (e più tranquillo) incarico presso altre agenzie governative e questo ha senz’altro deposto a favore del professorino.

E’ stato capace di non fare confronti tra lui e Rabi e questo mi ha stupito. Tanti uomini sono così insicuri da lambiccarsi il cervello con frasi del tipo “ma se lui non fosse morto chi avresti scelto?” oppure “ma se dovessi confrontarci, chi di noi due sarebbe meglio? ”.

Infatti, ho sempre creduto che lui avesse un’insicurezza di fondo con le donne e che di Sofia lo attraesse la sicurezza di sé, tanto da non riuscire a lasciarla. Ovviamente mi sbagliavo. Aveva cessato di amarla già da molto tempo, ma aveva paura del cambiamento, il che per uno scienziato è assurdo dato che dovrebbe sapere che l’unica costante nella vita è il cambiamento.

Ad ogni modo mi sono ricreduto su Riccardo e la mia stima per lui è accresciuta notevolmente negli ultimi tre anni. 

 

 

Anno 2018, sera, ospedale

 

[Oliver]

Micol è in ospedale non perché le sia capitata una disgrazia, ma perché finalmente le è capitata una cosa bella: ha appena partorito una bambina, che hanno chiamato Rebecca.

All’inizio era terrorizzata, credeva di essere sempre sul punto di avere un aborto spontaneo, sintomo di quanto sia stata segnata profondamente dall’esperienza passata: abortì spontaneamente il figlio concepito con Rabi, principalmente a causa della prematura dipartita del suo promesso. Di certo se avessi saputo della gravidanza mi sarei astenuto dall’omicidio, ma, ahimè, non si torna indietro ed è inutile ormai sentirsi in colpa: ciò non farà stare meglio lei e farà stare peggio me, quindi meglio applicare la massima “ non ti crucciar, ma guarda e passa”.

Questa notte è così bella, è dolce, chiara e senza vento; nella mia vita di notti così ce ne sono state poche.

Quando anche Micol si è addormentata e Riccardo con lei in stanza, mi sono avvicinata alla nursery per vedere la piccola Rebecca, bella, ancora è difficile capire a chi assomiglia di più… quando apre gli occhi e mi fissa senza dire un fiato, capisco che ha molto della mamma, stessa determinazione.

Sparisco così come sono arrivato, non avvedendomi di un’ombra che mi ha osservato.

Anno 2023, Monte degli Ulivi

 

[Micol]

Questo è un giorno triste per la mia famiglia, senza darci alcun presentimento, senza avvisarci delle sue reali condizioni, Firas ci ha lasciato.

Si è spento, due giorni fa, nel silenzio della mia casa, dopo aver messo a letto quella peste di mia figlia Rebecca, e aver controllato che il piccolo Rabi non si fosse svegliato per le smanie della sorella, si è seduto nella sua poltrona preferita, e ha chiuso gli occhi per non riaprirli mai più.

Solo Riccardo immagina come io mi senta in questo momento, mentre mi sforzo di essere forte, per i miei bambini che ancora non hanno capito perché il nonno non è più sulla sua poltrona.

Apprezzo davvero il grande riconoscimento che il nostro governo gli ha tributato, mettendo il suo corpo a riposare sul Monte degli Ulivi, ma per quanto ciò sia bello, non paga il vuoto che questa perdita mi lascia.

Mi volto, troppo stanca per fissare una tomba, e noto qualcuno in disparte, ma con lo sguardo fisso su di noi.

Un portamento che mi sembra di conoscere.

Quando tutto finisce, mi fermo, e aspetto che lui, rimasto in disparte fino ad ora, si avvicini; dico a Riccardo di andare e lui mi asseconda, dopo aver visto dove si perdeva il mio sguardo. Annuendo, ha capito.

 

Quando si avvicina, non ho più dubbi su chi sia, ha un giglio bianco in mano, e non si comporta come un assassino pluriricercato, ma come un uomo triste, che è venuto a salutare un suo … amico?! Forse amico no, certamente un degno avversario, e la stima che aveva per lui, è perfettamente attestata dalla sua presenza qui, oggi.

- Piccola libellula …

- Non sono qui per fermarti.

- Ed io non intenzione di ferire te.

Annuisco mentre lo vedo posare il giglio in terra.

- Lo sapevi?

- No.

- Lo ha nascosto bene...

- Tu?!...

- Vi ho tenuto d’occhio.

Guarda verso la tomba di Firas, e poi mi fissa di nuovo.

- Avevo fatto una promessa, che ho intenzione di mantenere ancora.

Sono stupita, e colpita, sono anni che non cerco più lo Scheletro, si è ritirato dopo la Confraternita, è sparito, alcuni dicono che uccida ancora sotto compenso, io credo solo che fa quello che vuole, quando vuole, più che uno Scheletro sembra più un fantasma, a cui non ho voglia di dare la caccia.

- Grazie.

Gli dico prima di voltarmi e andarmene via.

Shapirit

 

- … e il fantasma, che prima era stato lo Scheletro, e ancor prima si è eretto al ruolo di Dio da allora vegliò in silenzio sulla piccola libellula.

- Si sono addormentati. – mi dice mia moglie posando una coperta sulle spalle dei nostri nipoti.

Sara, la più piccola, è la mia preferita, figlia primogenita di Rabi, è tutta Micol, nel carattere e nello sguardo.

Simone, invece è più grande, figlio di Rebecca e come lei (e come me), è più timido e schifo, tremendamente leale, e quasi scapestrato nel perseguire le idee che lui ritiene corrette.

- Vieni qui, libellula. – dico tirando Micol sulle mie ginocchia.

Lei si siede mentre continua a rigirarsi il libro tra le mani.

 

 

La fiaba della piccola libellula, è un libro per bambini, con magiche guerriere, perfidi stregoni, avidi re, saggi alchimisti, pubblicato oltre 10 anni fa, da un anonimo scrittore australiano, Karl Flower, lo ricevemmo per posta pochi giorni dopo la morte del fortunato scrittore.

Ci siamo affezionati, è la nostra storia, il nostro amore, le nostre avventure.

 

Micol apre il libro, dove una calligrafia elegante ha vergato poche, e significative righe.

Mi guarda, mentre ormai a memoria, mi dice:

- Se niente può far che si rinnovi
all'erba il suo splendore e che riviva il fiore,
della sorte funesta non ci dorremo, ma ancor più saldi in petto
godrem di quel che resta.

Si china su di me, per posarmi un tenero bacio sulle labbra, la stringo al petto, mentre il fuoco nel camino, ormai sta per spegnersi.

 

 

 

 

 

 

  


 



 

 


Ci teniamo questo spazio per ringraziarvi, ringraziere tutti voi, che ci avete seguito con pazienza (tanta) e costanza. Questa storia è stata per noi una bellissima esperienza, un bel confronto tra di noi e soprattutto con voi che avete lasciato un segno del vostro passaggio...

Un grazie a The Dragon, Bale e Katnip, che ci hanno spesso dato la loro opinione e a tutti voi che ci aevte letto in silenzio; un saluto affettuoso.

Fantasia & Lisbeth

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: TurboLisbeth