Beh, che altro dire, al solito, vi prego solo di un piccolo favore: se leggete, please, commentate!**
Gojyo, il destino di due mocciosi, una lunga scalinata, la nebbia, un demone illusorio e il tormento della madre.
Ispirato al 46° capitolo del manga (8° volume) intitolato "Don't cry".
Perché, se uno non ha mai pianto, forse non sa che....
Bene!
Eccomi qui
Su queste scale.
Stanco,
Affamato,
Tutto perché voglio assolutamente picchiare quel fottuto bastardo!
Quella feccia che ha usato quei due mocciosi come pupazzi, che ha giocato con il loro estremo bisogno di affetto per poi adoperarli e gettarli come gusci vuoti....
NON LO POSSO SOPPORTARE!
Me ne sono andato dalla locanda,
Me ne sono andato via da loro da solo,
Nel cuore della notte,
Senza un addio,
Me li sono lasciati indietro,
Quelli che fino a ieri erano i miei compagni....
No....
Non è vero....
Quel bonzo corrotto lo starà sicuramente ribadendo....
Sono io che sono rimasto indietro....
Perché loro non hanno bisogno di altre seccature che si sommino a quelle del viaggio che avevamo intrapreso assieme....
Ma io non ce l'ho fatta....
Perché non potevo far finta che non fosse successo niente,
Far finta di non aver visto quel moccioso morire nel sangue dei miei capelli....
Ma quante ore sono passate da quando ho cominciato a salire queste scale?
Mi sento strano, come se stessi galleggiando...
E poi ho anche fame.....
Ecco, adesso comincio a parlare come la stupida scimmia.....
Ma forse l'unico stupido sono io....
Ma ciò non cambia il fatto che ho fame.
Si è alzata la nebbia?
La nebbia....
Come quel giorno di tanti anni fa.....te lo ricordi, Jien?
C'eravamo persi e tu mi dicesti....
Io allora ti guardai alterato e risposi deciso:
Io cominciai a lamentarmi del fatto che c'eravamo persi e allora tu mi rispondesti che non era colpa tua se quell'assurda nebbia si era alzata e soprattutto non mi avevi detto tu di seguirti!
Poi cominciasti a guardarti attorno, perché in realtà eri preoccupato più di quanto non trasparisse, perché se non avessimo trovato la via del ritorno prima del calar della notte saremmo stati in pericolo e....
Mi salvasti.
Io misi un piede in fallo, rischiando di cadere nel baratro che si apriva alle mie spalle, e tu mi salvasti, urlandomi di non guardare in basso, tu mi salvasti.
Dopo avermi messo al sicuro mi chiedesti se mi fossi ferito, io vidi il sangue e ti chiesi con sguardo triste come stava il tuo braccio.
Tu mi sorridesti e mi dicesti:
Io allora replicai nuovamente:
E tu mi scompigliasti i capelli, prendendomi in giro....
Poi....
Madre....
Arrivasti tu.
Ti catapultasti da Jien abbracciandolo in lacrime, chiedendogli dove fosse stato tutto quel tempo.
Lui ti abbracciò dicendoti che non dovevi preoccuparti perché stava bene, mentre tu continuavi a pregarlo di non lasciarti.
E io osservavo la scena messo in disparte.
Jien, tu sollevasti lo sguardo incontrando i miei occhi e con il cuore ti risposi:
Ed era vero...
Non avevo mai pianto, neppure una volta...
Anche se mia madre tentava di uccidermi....
Io sapevo che se avessi pianto avrei perso,
Perché io non volevo la compassione di nessuno....
Ma cos...?
Madre?
Cosa ci fai tu qui?
Io sto andando a vendicare quei due mocciosi, come può essere che tu sia qui?
Tu sei morta, allora perché vedo le tue mani allungarsi verso di me?
Madre...
E' per caso tutto un sogno?
Madre...
Tu...
Stai piangendo di nuovo?
Ti allontano da me e non capisco...
Che questa nebbia abbia qualche strano effetto che causi allucinazioni?
Ma tu stringi le due morbide mani attorno alla mia gola e io posso solo pregarti di smetterla.
E tu mi sorridi, forse per la prima volta:
Si, è vero, quella volta....
Quella volta che ero tornato a casa con quei fiori per fartene dono....
Quei fiori che non avevo pensato potessero rammentarti il colore dei miei occhi e dei miei capelli....
Io ti guardo, sconvolto, mentre prendo coscenza per la prima volta del significato di quelle parole... Poi tu ti avvicini ancora di più e mi accarezzi il viso...
E, nell'illusione di quel moccioso che non sono mai stato...
Impugno la mia arma e ti distruggo!
Addio allucinazione,
Non mi lascerò tormentare da te, bambola di quel bastardo!
Ma....
Adesso....
Cos'è...
Questa umidità
Che mi solca le guance?
Cos'è...
Il sale che sento scorrere all'interno delle mie labbra?
Queste sono....
Riprendo fiato.
Adesso capisco.
Tu, fratello, bagnando le tue mani con il sangue di nostra madre, quel giorno piangesti.
Forse che con queste parole tu intendevi che non sarebbe stato sbagliato piangere quando sentivo di doverlo fare?
Accidenti, ma perché è tutto così complicato, dimmi, fratello?!?!?
E adesso riprendo a salire, perché quel maledetto mi starà sicuramente aspettando....
Ma intanto, mentre salgo, continuo a chiedermi se sia normale che tutte le persone, in un simile stato d'animo, usino sussurrare...
Mentre, per la prima volta nella mia vita, prendo coscienza del fatto che....
.....le lacrime sanno di sale.