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Autore: lafatablu    21/08/2013    1 recensioni
Collocata nella terza stagione di Angel e nella sesta stagione di Buffy, questa storia parla di come a volte sia sufficiente fare un semplice piccolo gesto, per modificare il corso degli eventi e forse il corso di un intera esistenza. Crossover fra “Papà” (ATS 3x10) e “Fuori controllo” (BTVS 6x10) di cui si consiglia la visione.
Versione completa di I need you già pubblicata nelle mie storie!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angel, Buffy Anne Summers, Connor, Cordelia Chase, Winifred Burkle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Parte 16

 

Le voci concitate che filtravano da oltre la porta, arrivavano a loro come riverberi soffusi di antiche battaglie già combattute. Come fossero echi lontanissimi, parevano provenire da altri universi in cui avevano già vissuto, e dove non volevano tornare. Già. Gli amici.

..e loro avevano bisogno di silenzi.

Con gli occhi chiusi, disteso sul grande materasso azzurro, Angel stilava mentalmente una lista di cose da fare, cercando di dare ad ognuna di esse la giusta priorità. Distesa accanto a lui, Buffy osservava suo figlio. Con piccoli movimenti lenti gli accarezzava delicatamente la schiena. Rannicchiato sul ventre di sua madre, Connor pareva l’immagine stessa della beatitudine. Le vibrazioni ritmiche che provenivano dal torace di suo padre, il dolce tepore del latte caldo, le coccole rassicuranti della sua mamma, erano tutto il suo mondo.

Non poteva ancora dare un nome alle cose, ma da grande avrebbe spesso ricercato questo universo di pace. Non poteva ancora sapere che quello sarebbe diventato il suo rifugio sicuro. Crescendo avrebbe imparato i loro nomi. Buffy, Angel ..IO. Triangolo di luce. Calore. Famiglia.

Buffy lo coprì meglio avvolgendolo nella calda copertina di lana ..e lui dormiva già.

Lentamente lei girò la testa di lato, e rimase senza fiato nel vedere il profilo perfetto di Angel. Aveva dimenticato quanto fosse bello. Lui era immobile, ma Buffy sapeva che era in ascolto.

“Hai concordato un orario con il pediatra?” Chiese Angel a bassa voce

“Diciotto e trenta, ma se arriviamo prima, andrà bene lo stesso.. è la prima visita, ci vorrà un po’ più del solito” Rispose Buffy. Stette in silenzio per un po’, poi continuò “Non gli farà male, vero? con punture o cose simili..”

Sorrise vedendo il petto di Angel che si contraeva in una risata. “Credo di no.” Rispose lui.

Angel aprì gli occhi e si spostò sul fianco, completamente rivolto verso loro. Accarezzandole il viso, le baciò la fronte. Sollevò la copertina di Connor sbirciandovi dentro. “Sta sognando”

Buffy spostò gli occhi da Angel a Connor e di nuovo ad Angel “Come fai a dirlo?”

Ora lui, accarezzava le sue labbra, tracciandole delicatamente con le dita. “Le Palpebre. Quando sogniamo si muovono.”

“Ah, si..l’avevo letto da qualche parte ..i bambini sognano anche quando sono nel grembo materno”

Rimasero in silenzio per un po’. Buffy si chiedeva cosa avesse potuto sognare Connor, quando stava nella pancia di Darla. I suoi sogni sarebbero stati diversi se lui fosse cresciuto dentro il suo ventre? Angel aveva detto che Darla non diede niente a Connor. Neanche i sogni? Sapeva, per averlo letto da qualche parte, che durante la vita intrauterina i bambini condividevano le emozioni della madre, ma nel loro caso, le cose erano complicate. Quando mai le cose erano state semplici per lei? Ripensò al sogno con Darla e alla gratitudine che aveva provato per lei. Rivide quella luce che scaturiva dalle sue ceneri. Mentre Connor nasceva.. Darla fu redenta.

“Darla ha preso il mio posto in paradiso” disse. Non sapeva da dove venisse questo pensiero, ma sapeva che era vero. L’universo senziente tendeva verso l’equilibrio, era una cosa che Giles le diceva spesso. Buffy poteva tornare dalla morte, solo se qualcun altro avesse preso il suo posto. Fu uno scambio equo in fondo. Lei è Darla avevano condiviso una sorta di legame, che probabilmente nacque proprio nel momento in cui Angel la vide per la prima volta davanti alla scalinata del liceo. In una sorta di strano modo contorto, il destino tragico a cui Darla lo aveva condannato, conducendolo alle tenebre, restituiva Angel alla luce a cui era destinato ..era una giornata di sole, proprio davanti alla scuola ..ho sentito il tuo richiamo e.. ti amavo già.

Comunque la si volesse mettere, Buffy era certa che lei e Darla, avevano sicuramente condiviso qualcosa di prezioso per entrambe ..Connor.

“Il suo, è stato un sacrificio eroico. Un atto d’amore del tutto disinteressato. L’anima di Connor è stata una potente forza redentrice per Darla. Si, lei potrebbe essere in un luogo di pace ora” Disse Angel “Alla fine, siamo riusciti a salvarla” mormorò ancora.

Da oltre la porta, le voci dei loro amici parevano un po’ quietarsi. Come sempre accadeva, prima urlavano, poi abbassavano i toni, discutevano, qualcuno veniva ferito, qualcuno feriva. La voce squillante di Cordelia sovrastava tutte le altre e il suo era un No ostinatamente ostile.

Angel non poté non notare il contrasto fra le emozioni che aveva provato, sentendo Buffy che parlava di Darla, rispetto a ciò che provava nel sentire la voce Cordelia. Non c’era confronto.

“Ho creduto di essermi preso una cotta per Cordelia..” Lo disse con naturalezza, senza alcuna emozione, senza sobbalzi della voce. Lo disse e basta. Buffy però poteva vedere un sorrisetto beffardo guizzare nei suoi occhi, quindi l’emozione c’era, ma non ne ebbe paura “e lei?” chiese

Il sorriso, quel suo sorriso storto, passò dagli occhi alle labbra “Non lo sa ..a lei non l’ho detto” Buffy aggrottò la fronte ..voleva ridere, ma forse non era carino in quel momento “Non volevo dire questo.. volevo dire.. anche lei ha avuto una cotta per te?”

Notò sorpresa negli occhi di Angel “Scherzi vero? Assolutamente no”

Buffy lo punzecchiò ancora “Come fai a saperlo? a lei non l’hai detto..”

A quel punto Angel rise apertamente “Quando ho cercato di capirci qualcosa ..insomma, io stesso ero abbastanza incredulo, era tutto così surreale.. allora ho tentato di parlare con lei ..sull’amicizia ..sulla natura del nostro rapporto ..sul fatto che ci conosciamo da anni e cose del genere ..e sai cosa ha fatto?” La sua risata era contagiosa e Buffy non riuscì a trattenersi

“..no, cosa ha fatto? ti ha preso in giro? ti ha chiesto se eri ubriaco?”

Angel continuava a ridere “Siiii, ma ha fatto anche di peggio.. rivolgendosi agli altri, si è messa a ridere e poi ha iniziato a coniugare il verbo.. sai proprio voce del verbo amare.. io amo-tu ami-egli ama. Gli altri hanno anche fatto il coro “..e Noi amiamo voi”..ero allibito”

“Cosaaaa? ahahahah ..avrei voluto vedere la tua faccia”

“Sshh, non ridere così forte, lo sveglierai.. ”

“..e poi cosa è successo?”

“poi siete arrivati tu e Connor e..”

Non continuò. Divenne improvvisamente serio e ripensò a cosa avesse provato quando la vide salire le scale dell’Hyperion. Ripensò anche a cosa stava per accadere solo pochi minuti prima la fuori, quando videro Connor che rideva con Dawn. Lui sentì chiaramente un fremito sulla sua anima ed ebbe paura. Vedendo Buffy che piangeva di gioia con Connor fra le sue braccia, lo fece impazzire di felicità e dovette fare uno sforzò sovraumano per non perdere il controllo. Quel fremito, più simile ad uno strattone violento, lui lo conosceva bene ormai.

“Ho paura di non riuscire a mantenere il controllo sull’anima. Ho sentito che stava per lasciare il corpo e volare verso l’etere. Un solo istante ancora e..” Adesso era Buffy che lo accarezzava con dolcezza. Sapeva che lui aveva bisogno di questo ora. Era spaventato e lo vide tremare. Lui continuò a parlare, era inarrestabile come un fiume in piena che straripava, la inondò di parole concitate..quasi deliranti. Non l’aveva mai visto così indifeso.

“Prima ho sentito qualcosa da dentro che mi strattonava con forza. Non credo di poter reggere a lungo. Vedervi insieme, sapere che lui è nostro figlio, solo nostro ..è una cosa che mi da una gioia immensa. Ma non posso viverla come vorrei, perché devo mantenere a freno le emozioni ..e io sono così stanco di tutto questo ..e non è solo questo, Buffy. Stanotte, c’è stato un momento in cui.. volevo disperatamente.. volevo te.. c’è stato un momento in cui ho pensato che non mi importava più nulla delle conseguenze.. ho pensato che valesse la pena rischiare, per rivivere ancora la gioia che provo quando sono dentro te. Per sentire ancora quanto è dolce quando mi abbandono completamente fra le tue braccia.. ero disposto a rinunciare alla mia anima, stavo per cedere. Buffy, io non ho più la forza di resistere a tutto questo.. so che erano pensieri deliranti, come quando si ha la febbre e si sragiona.. ma per me è maledettamente difficile stare accanto a te senza.. e ora più che mai, il mio autocontrollo è sempre più debole e non.. accidenti.. non è più solo fare l’amore con te.. ora c’è anche Connor.. tu e lui insieme. È troppo per me. Non hai idea di come mi sento quando vi vedo vicini, e cosa provo al pensiero di essere diventato padre di un figlio che è tuo.. Buffy, noi abbiamo un figlio. Lui è nostro, solo nostro. Non abbiamo altra scelta. Dobbiamo fare questo rituale ..e sperare che funzioni”

Posandogli un bacio sugli occhi, Buffy lo rassicurò

“Avevi ancora dei dubbi?”

“Tu no?”

No, lei non aveva dubbi. Sapeva che era rischioso, e la paura che qualcosa potesse andare storto era difficile da gestire, ma.. come aveva detto lui, non avevano altra scelta.

“Hai fatto l’incantesimo per il de-invito?” chiese Angel

“Per Spike?”

“No, per me”

Lo guardò intensamente. Vedere tutto quel dolore nei suoi occhi, faceva male da morire. Ma lui aveva ragione. Annuì. “Chiederò a Tara di eseguirlo d nuovo. Quando l’ha fatto stamattina, tu eri dentro casa ..quindi si, hai ragione.. il de-invito, al momento per te non è valido. Mentre siamo dal pediatra lei avrà il tempo per organizzare tutto. Questo vuol dire che faremo l’incantesimo qua, giusto?” Angel annuì e alzandosi andò a verificare la robustezza della serratura. “Non voglio nessuno intorno durante il rituale. Voi starete a casa. Tutti. Anche Tara. Non è necessario essere qui, si può fare anche a distanza. L’ultima volta Willow era in ospedale e..” Buffy lo bloccò subito “..e io ero con te alla magione, e questa volta non sarà diverso” Parlò a bassa voce ma con fermezza. Sistemò Connor sul materasso, e alzandosi lo raggiunse. “Io non ti lascio solo, chiaro?”

Angel sapeva che era inutile discutere con lei in quel momento, ma tentò comunque.

“Non sarò IO per un po’, lo sai ..e  ..e Connor? chi starà con Connor? lui.. lui sta tranquillo solo se ci siamo io e te nelle vicinanze.. se avesse bisogno di noi? chi baderà a lui? ci hai pensato?”

Era terrorizzato. Lei si sentì stringere il cuore. Angelus era il loro peggior incubo. Lo abbracciò con tutta la forza di cui era capace e lui crollò. Poggiando la fronte contro la sua, mormorò “Ho paura”

“Lo so. Per questo non voglio lasciarti da solo.”

Lui era consapevole, che se le cose  fossero andate male, l’unica persona in grado di fermare Angelus, era proprio Buffy. Annuì. “D’accordo”

Lei lo rassicurò ancora “Connor starà bene. Hai visto prima con Dawn? sarà felice di badare a lui e comunque, questa cosa non durerà delle ore, giusto? Inoltre, ricorda ciò che ha detto Wesley. Se qualcosa dovesse andare storto, Tara ripristinerà il vecchio rituale. Non risolverebbe il nostro problema, ma tu avresti ancora la tua anima”

Angel si allontanò, voltandosi di spalle. Quella frase gli martellava la mente. Se qualcosa dovesse andare storto. Frugò nelle tasche, e portò fuori un paletto. Lo strinse così forte fra le mani, che le nocche divennero bianche .. e poi disse qualcosa, che Buffy non riuscì a registrare nella sua mente. Non subito. Parlò con voce talmente bassa ..che lei faticò a capire.

“Se qualcosa dovesse andare storto con Angelus, dovrai uccidermi.”

Quando l’eco delle sue parole arrivò alla coscienza, seppe che la dissonanza percettiva non era dovuta all’udito. Era lei che non voleva sentire, perciò le aveva scacciate. La voce di Angel entrò così in profondità ..proprio come una spada dalla lama affilatissima, che la trapassava da parte a parte ..e lei vacillò. Ma solo per un attimo. Doveva essere forte. Con le sue parole, Angel dava voce alla sua più grande paura ..e sapeva che ancora una volta, lui aveva ragione.

“Giusto!”

Angel si voltò di nuovo e tornò verso lei, consegnandole il paletto di legno.

“Voglio questo ben in vista. Non permettere che lui esca da quella porta. Non ascoltare quello che dice, non dargli il tempo di ferirti. Un colpo secco. Dritto al cuore. Non esitare a farlo”

“Hai finito? perché ho capito, non mi serve un grafico ..e comunque, non vedo come possa uscire da qui, visto che sarà immobilizzato dalle catene.”

Angel quasi urlò. “No, invece non hai capito. Le catene non lo fermeranno. Userà le tue emozioni per farti abbassare la guardia. Distorcerà la verità e mentirà per ferirti. Lui è abile con i giochini mentali ..e tu lo sai meglio di chiunque altro. Quella è la sua arma più pericolosa. Sa tutto di te, compresi i particolari più intimi e li userà contro per farti del male e NON voglio che accada. Per questo avrei preferito che tu non fossi qui, ma se qualcosa dovesse andar storto, sei l’unica che può fermarlo. Quindi, va bene ..sarai qui, ma si fa a modo mio, chiaro?

“Angel? stiamo litigando?” Tentò un sorriso ma era spaventata. Lui l’abbracciò “No, stiamo solo cercando di restare vivi. Lo so che sei spaventata ..e questo in realtà va bene..era esattamente ciò che volevo. Ho voluto ricordarti chi è Angelus. Il fatto che sarà bloccato dalle catene, lo renderà ancora più pericoloso. Sarà furioso, e più sarà furioso, più infierirà con le parole”

“Potrei anche mettergli un bavaglio” ridacchiò, ma Angel non colse l’ironia. “Si, potresti” poi si accorse che lei rideva. “Buffy.. per favore, dico sul serio”

“Angel, scherzavo. Va bene, va bene. Si fa a modo tuo. Paletto ben in vista ..e tutto il resto”

Anche lui abbozzò un sorriso “Manca molto per il pediatra?” Buffy guardò verso Connor che ancora dormiva. “Non molto, abbiamo ancora una mezzoretta tutta per noi. Possiamo rifare quella cosa che stavamo facendo prima?” La prese per mano e tornarono verso Connor. “Si, certo. In realtà abbiamo già cominciato. Lo sai come si chiama questa tecnica? Si chiama, esercizio del Non Fare. È una pratica usata dai monaci tibetani..”

“Si, lo so, ma non sapevo che avesse un nome. Giles mi insegnò ad usarla per sconfiggere Adam. Quando stai per affrontare una grande battaglia devi convogliare tutte le energie necessarie e il modo migliore per farlo è.. non fare assolutamente niente. Mentre tutti si dibattono per trovare soluzioni, si agitano e urlano, tu invece compi azioni che sembrano assurde e fuori luogo, ma in realtà stai rinforzando il centro del tuo potere, recuperando energie utili. Così, noi siamo rimasti qui immobili, abbiamo parlato di cose che in questo momento parevano fuori luogo.. quando poi abbiamo percepito la nostra energia al culmine della sua forza, abbiamo affrontato il nostro vero problema. Le nostre paure. Abbiamo trovato insieme una soluzione. Siamo consapevoli del pericolo e ora dobbiamo solo riequilibrare le emozioni in eccesso”

Lui sorrise annuendo e pensò a come accidenti avesse fatto a vivere lontano da lei per tutto quel tempo. Era straordinaria e la loro era un intesa perfetta. Si sdraiarono di nuovo fianco a fianco, Connor era disteso sulla pancia di papà adesso. “Ti amo, lo sai vero?” sussurrò.

Buffy sorrise. Aveva chiuso gli occhi, perché amava la sensazione che le dava sentire la voce di Angel, che pareva arrivare dal nulla. La sentiva librarsi nell’aria e vibrare poi sul suo petto come fosse una carezza. “Lo so. Ti amo anche io, ma se mi dici un'altra volta, che hai una cotta per.. chiunque essa sia, credo che userò quel paletto un po’ prima di quanto concordato”

Lui stava ridendo, Buffy sentì le vibrazioni arrivare dal suo corpo e il sorriso si allargò ancora

“E questa cosa è?”

“Gelosia. Ovvio, no?”

“Ovvio”

..e sentì anche la mano rassicurante di lui che stringeva la sua. Aprì gli occhi, adesso voleva incontrare i suoi ..e vide ciò che era stato sempre li. Devozione. Passione. Amore. Voltandosi verso lui, sfiorò le sue labbra. “Ti amo”

Come Buffy aprì gli occhi.. Connor, obbedendo a chissà quale atavico richiamo, aprì i suoi e regalò ad entrambi un sorriso che scaldò il loro cuori, commovendoli fino alle lacrime. Angel, sentì ancora una volta la sua anima che si dibatteva, strattonandolo con forza per uscire. Riuscì quasi a sentire la risata perversa di Angelus. Il pianto di Connor lo salvò, il piccolo aveva bisogno del suo papà. “È meglio andare” disse Angel “Prima facciamo il rituale ..e meglio è”

Non ascoltarono le recriminazioni dei loro amici, ignorandoli senza tanti complimenti. “Ora non abbiamo tempo, dobbiamo portare Connor dal pediatra” Presero accordi con Tara, pregandola di informare anche gli altri. “Dawn, vuoi venire con noi?” chiese Angel e lei non se lo fece dire due volte. Per strada incontrarono anche l’assistente sociale, che portava a spasso il suo cane. Si fermarono a salutarla e lei si complimentò ancora con loro “È una gioia vedere una famiglia così unita” e poi perseguirono “Chi è quella?” chiese Dawn “oh quella? una che per la sua età è un po’ troppo civettuola ..è una danese, si capisce dai capelli, almeno credo..” Dawn la guardò stupita “visto Connor? che ti dicevo? Buffy è fatta così.. devi abituarti alle sue stranezze”

Dal pediatra non dovettero aspettare a lungo, li ricevette subito e visto che era ancora presto, Angel insistette perché si fermassero a prendere qualcosa al bar. In realtà lui e Buffy avevano bisogno di parlare con Dawn. Lei prese un gigantesco bicchierone di frullato “è buonissimo, anche con Tara prendo sempre questo” Angel disse a Dawn che avevano bisogno del suo aiuto e Buffy le spiegò le ragioni, cercando di dirlo nel modo più rassicurante possibile. “Connor starà con te mentre siamo via. Non ci vorrà molto, al massimo due ore. Pensi di farcela? Non sarai sola naturalmente, ci saranno anche tutti gli altri, ma Connor avrà bisogno soprattutto di te”

Dawn percepì tutta la sacralità del momento. In oltre era felice che avessero scelto lei per prendersi cura di Connor. Non era certo stupida, sapeva quanto lui fosse importante per loro, e sebbene non sapesse ancora che Connor era figlio di Buffy, aveva comunque capito che lui era la cosa più preziosa che possedevano. Si fidavano di lei a tal punto, da affidarle la custodia del loro più prezioso tesoro? Avrebbero potuto chiederlo a Cordelia o a Fred, invece avevano scelto lei. Non poteva deluderli ..e poi per lei non era un compito gravoso ..per lei era un premio. Rispose con un sorriso serio, da adulta, consapevole che quello era un momento importante per loro quattro. “Si, posso farcela. Io e Connor staremmo insieme su in camera a giocare. Se sarà necessario, chiederò aiuto a Fred o a Cordelia.. ma non servirà”

Tornarono verso casa e Angel poté constatare che a lui non era permesso entrare. Annuì verso Buffy che stava per varcare la soglia, ma la fermò. “Aspetta” Lei comprese, e tornò indietro.

Piegandosi sulle gambe, Angel si chinò verso Connor che stava nel passeggino, e lo accarezzò. Lo guardò in silenzio. Lo guardò bene. Lo guardò intensamente per imprimersi il suo viso nella memoria. Non pronunciò una sola parola. Buffy sentì il suo cuore frantumarsi in mille pezzi, era straziante vedere le mani di Angel che tremavano mentre accarezzava il bambino. Sapeva cosa stava accadendo. Angel stava dicendo addio a suo figlio. Lui si chinò ancora un po’ di più e lo baciò delicatamente. Guardò verso Buffy e rialzandosi si allontanò da loro. Le spalle curve e la testa china, come se stesse sorreggendo tutto il peso del mondo, si appoggiò contro il muro e con un filo di voce disse “Credo che sia l’ora del biberon ..io aspetto qua fuori”

Buffy non disse nulla, non poteva. Annuì e basta, tirò su col naso e corse dentro con Connor. Non voleva che lui la vedesse piangere.

Angel si voltò un ultima volta e li vide scomparire oltre la porta, ma la sua attenzione fu catturata dall’odore acre di una sigaretta. Qualcuno li spiava. Si voltò di nuovo, scrutando nel buio e non ci impiegò molto a capire chi fosse. Non poteva vederlo, ma sapeva che era là, nascosto da qualche parte.

“Che ci fai qua, Spike? Mi pareva di essere stato chiaro stamattina” Sentì che si allontanava di corsa, e sorrise. Il fatto che lui si aggirasse intorno alla casa non gli piaceva affatto, ma adesso non poteva permettersi di sprecare energie. Lo sentì imprecare minacce inconsistenti e sorrise ancora. Conosceva bene Spike, per ora non era una minaccia. Per ora.

Quando Buffy lo raggiunse, per lui fu un sollievo. L’attesa era snervante. “È tutto a posto. Ho messo una tutina comoda a Connor, sai nel caso rigurgitasse.. ha appena mangiato..” Angel scosse la testa confuso “Ci sono tutine adatte per il rigurgito? non lo sapevo..”

“nooooo.. cioè si.. ok lascia perdere. Volevo dire che l’ho preparato per la notte. È ancora sveglio, ma se si addormentasse prima del nostro rientro è già pronto per la nanna, pigiamino comodo con gli orsetti e zia raggiante incorporata. È su con Dawn, lei è in estasi, credo che gli stia leggendo una fiaba ..e lui, oh avresti dovuto vederlo con quanta attenzione la sta ascoltando, tutto serio e con gli occhietti furbetti.. sembrava un piccolo ometto.. Cordelia, Fred e anche tutti gli altri li tengono d’occhio, ma Dawn se la sta cavando benissimo, e..”

“Buffy? hai finito?”

“..di fare cosa? di fingere che stiamo andando a cena fuori, come una normalissima coppia, affidando il nostro primo e unico figlio ad un esercito di babysitter, dopo aver fatto mille raccomandazioni, minacciandoli di morte violenta se dovesse succedere qualcosa a Connor?”

Angel annuì  e lei si fece un po’ più seria, voleva rassicurare Angel, ma anche se stessa

“Angel, lui starà bene. Tara ha creato una protezione intorno alla casa, una barriera invisibile, come ha fatto a  Los Angeles. Connor è al sicuro sia dai pericoli esterni che da quelli interni. Lui e Dawn non sono soli. Ah, e non ti ho detto che c’è una variazione su quanto previsto. Non ho capito bene perché, ma Tara, Wesley e Lorne, ci aspettano al Magic Box”

“Cosa? NO. Non li voglio lì” Urlò Angel.

   
 
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