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Autore: alix katlice    21/08/2013    2 recensioni
( Tate/Violet ♥)
Quindici capitoli per quindici lettere dell'alfabeto, ognuna raccontante un missing moments della loro storia.
A - Attimi.
B - Bellezza.
C - Cadere.
D - Distruzione.
E - Elastico.
F - Fiore.
G - Gelido.
I - Illusioni.
L - Libertà.
M - Mamma.
N - Non conoscersi.
O - Occhi.
P - Parole.
R - Regalo.
S - Sogno.
[...]
p.s: qualcuno si sarà accorto che i capitoli dovevano essere diciannove (penso): lo pensavo anch'io, è solo che più leggevo questa fan fiction e più mi rendevo che su loro due non avevo null'altro da dire, -almeno non qui in questa storia e modalità. Grazie mille per chi ha seguito questa raccolta!
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tate, Langdon, Violet, Harmon, Violet, Harmon
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Mamma.
Non scorderò mai mia madre, perché fu lei a piantare e nutrire i primi semi del bene dentro di me.

 
 
 
 
 
Missing Moment ambientato durante l’infanzia di Tate e Violet.
 

 
 

Non scorderò mai mia madre, perchè fu lei a piantare e nutrire i primi semi del bene dentro di me.
Cit. Immanuel Kant


 
 
 
A pensarci bene, Constance Langdon e Vivien Harmon avevano molto in comune.
Per quanto le loro personalità potessero essere agli antipodi –e lo erano, eccome se lo erano- tutte e due avevano una cosa che le accumunava.
Dei figli.
Certo, Constance ne aveva tre particolarmente problematici e uno perfetto, mentre Vivien aveva solamente una splendida bambina… ma tutte e due avevano figli.
A tutte e due era stato concesso il dono di creare la vita, ma solo una era riuscita a dimostrare la sua gratitudine verso quel dono.
Sia Vivien che Constance amavano davvero i loro bambini, ma solo la prima riusciva a dimostrarlo.
 
***
 
Violet corre in giro per la casa, con la disattenzione e la spensieratezza che solo i bambini possiedono.
Vivien è seduta per terra, sul tappeto, e tiene in mano la carta strappata di quel regalo tanto atteso: sorride, mentre sente gli urletti di felicità della sua bambina.
La sua bambina.
Ben non c’è.
Scusa, cara, ma non posso cenare con voi questa sera, la Vigilia di Natale: una paziente, Georgie Hendell, ha tentato il suicidio, sì, una paziente ha tentato il suicidio ed io devo andare a sostenerla.
Sì, è così, devo sostenerla.
Ma Vivien non ci rimane male, perché tutta la felicità che viene dal Natale, dai regali, dal tacchino e dall’Albero, non serve Ben per vivere quella felicità.
Le basta Violet, la sua bambina che è allegra e spensierata, che non pensa al padre che non è presente.
- Mamma, posso aprire gli altri regali?
Però aspettatemi per aprire i regali.
Fagli aprire solo quello da parte dei vicini, Vivien, gli altri li apriamo domani tutti insieme, così ci sono anch’io.
- Fa pure, tesoro. Vuoi una mano?
 
***
 
Tate anche è seduto sul tappeto.
Tiene in mano l’unico regalo che Babbo Natale gli ha portato.
- Mamma, perché non mi hai comprato altri giocattoli? Gli altri bambini ne hanno di più, ne sono sicuro.
Costance però non risponde, una bottiglia di vino vuota per terra e lei stesa sul divano.
- Mamma – la chiama Tate un’altra volta, ma Costance non risponde.
Costance non risponde ancora.
Mamma.
Mamma.
Non risponde ancora.
Ancora e ancora.
- Mamma, per favore, svegliati.
La scuote con delicatezza, perché dopotutto Tate è ancora un bambino e le vuole ancora bene.
Per ora.
- Tate, perché mamma non è ad aprire i regali con noi? – chiede Adelaide.
Ed è qui che il mondo gli crolla addosso.
Perché non è con noi in un momento dove la famiglia dovrebbe essere tutta insieme?
Perché si è abbandonata all’alcool, ancora una volta, ancora ancora, invece di abbandonarsi a noi?
Non posso dire ad Addie che non ci vuole più bene.
Non posso dirle che forse per lei non siamo importanti.
Forse, non siamo importanti.
Non siamo importanti.
- Perché è stanca, sì, oggi è molto stanca e non è riuscita a restare sveglia per aprire i regali. Sì, è proprio così, la mamma è solo tanto stanca, Addie. Li apriamo noi i regali.
Tate si avvicina alla sorella, e insieme iniziano a scartare la carta dei loro piccoli pacchetti rossi.
Tate sorride al vedere la sorellina sorridere alla vista di un bel vestitino azzurro e dei fiocchetti dello stesso colore.
Almeno l’hai fatta felice, mamma.

 
 
 
 
[543 parole]
  
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