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Autore: MaggieMary    22/08/2013    4 recensioni
Due ragazzi.
Il primo è alto, bello e perfetto; il secondo è un giovane dal viso effeminato.
Un amore a prima vista.
L'unico ostacolo?
Un imbarazzante costume da panda!
[MyungJong ≈♥ con accenni WooGyu. Più altre OTP] ≈
[SONO 55 I CAPITOLI! Non 56 come c'è scritto ] [COMPLETA] ; n ;
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: L/Kim Myungsoo, Lee Sungjong
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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[Sungjong POV]

 
 
-Vieni, siediti pure qui ~
 
-Uhm. – feci un mugolio per concordare, andandomi a sedere sulla poltroncina vicino al lavello che Sunggyu mi aveva indicato.
 
Appena mi appoggiai sulla morbida pelle grigia di quella seduta, il mio hyung mi mise un asciugamano intorno alle spalle, e mi intimò a mettermi comodo mentre accendeva l’acqua e cominciava a lavarmi i capelli.
 
Alla fine, ero stato letteralmente trascinato a peso in quel salone, e la mia tentata fuga era sfumata in un vano e singolo tentativo.
 
Woohyun e Sunggyu hyung mi avevano abbracciato, felici di rivedermi e poi il più grande tra i due mi aveva trascinato in quella postazione.
 
Nessuno dei due aveva fatto anche solo un minimo accenno a tutto ciò che era accaduto.
 
Non avevano fatto domande su ciò che era successo, della mia scomparsa improvvisa o del mio ritorno inaspettato.
 
Per questo, gli ero grato.
 
La maggior parte delle volte li criticavo per il loro essere pazzi, e per il fatto che spesso e volentieri ero vittima dei loro scherzi.
 
Ma in fondo, erano due delle poche persone che realmente riuscivano a comprendermi. Senza il bisogno di dover aprire bocca ed esprimermi a parole.
 
Si, ero fortunato ad averli al mio fianco dopotutto. 
 
-E’ troppo calda l’acqua? – chiese Sunggyu, mentre mi massaggiava la testa con sapone ed acqua.
 
Scossi la testa, continuando a tenere gli occhi chiusi e aspettando che finisse di lavarmi i capelli.
 
Non mi stava tirando i capelli o bruciando faccia e testa con dell’acqua bollente. Per ora stava andando tutto stranamente bene.
 
-Allora … come vanno le cose con Myungsoo? Tutto ok, giusto??
 
Annuii, felice di poterlo fare. Felice che tra di noi andasse tutto realmente bene.
 
Sunggyu mugugnò a bassa voce un qualcosa che decifrai come un “Ah bene”.
 
Per un po’ il silenzio calò tra di noi e io mi beai di quel momento di piatta tranquillità.
 
A ripensarci, era un po’ che non avevo un attimo di calma. 
 
Invece, quel momento era piuttosto confortevole. Nessuno schiamazzo, niente lavoro, niente imbarazzo soprattutto.
 
Uno di quei momenti di serenità da conservare.
 
-Uhm .. ma quindi … - la sua voce mi arrivò chiara alle orecchie, nonostante il sapone me le stesse intoppando in gran parte.
 
-Quindi cosa? – lo aiutai a continuare, tranquillo, per nulla preoccupato per ciò che avrebbe potuto dire. Ma forse sarei dovuto esserlo …
 
-Quindi … - continuò Sunggyu - … sei stato sopra?
 
-CHE?!? – sobbalzai, mettendomi di scatto a sedere, senza considerare i capelli ancora bagnati e pieni di sapone.
 
Le guance mi stavano andando in fiamme, mentre non avevo il coraggio di fissarlo negli occhi, anche se avrei voluto volentieri fulminarlo con uno sguardo.
 
Che accidenti aveva detto?! Avevo sentito bene?!?
 
-Aish, Jongie!! Hai bagnato ovunque! Mi toccherà pulire dopo!! – si lamentò il mio hyung, tirandomi una manata in testa.
 
-CHI TE L’HA DETTO?! – trovai il coraggio di voltarmi verso di lui, ignorando il suo ultimo rimprovero.
 
Gli occhi, solitamente sottili, di Sunggyu si spalancarono appena rimanendo comunque ancora troppo piccoli rispetto ai miei.
 
-Allora è vero? – cantilenò con una strana luce maliziosa negli occhi che mi fece rabbrividire.
 
-N-Non ho detto così! – strillai, mentre ciocche bagnate dei miei scuri capelli mi scivolano sul viso, coprendo le mie gote rossicce.
 
-Pff, come no. – ribatté Sunggyu ironico – E comunque me l’ha detto Sungyeol. O meglio, ce l’ha detto, non è così Nam??
 
-Si si, è verissimo. – concordò Woohyun che, dall’altra parte del salone, stava tagliando i capelli del bambino, ora improvvisamente calmo - … qualsiasi cosa a cui ti stia riferendo. – concluse, dimostrandomi che non aveva sentito nulla della conversazione.
 
Ma avevo ben altro a cui pensare in quel momento.
 
-Ma che c’entra ora Sungyeol hyung?!
 
Non sapevo se essere più sconvolto dal fatto che mezzo mondo fosse già informato dalle mie faccende private con Myungsoo, o perchè era stato proprio Sungyeol a riferirle.
 
-Il tuo caro fidanzatino, a quanto pare, non è riuscito a resistere alla tentazione di raccontare della splendida giornata passata con te al suo migliore amico .. – cominciò a raccontare Sunggyu, sfottendomi tranquillamente – E quando Woohyun e io lo abbiamo incontrato, per caso nel pomeriggio, aveva una faccia talmente sconvolta che non ho potuto far altro che chiedergli che cosa gli fosse successo. Il nostro caro Myung deve esserci andato pesante con il racconto … probabilmente sarà sceso a particolare com—
 
-Basta, BASTA! – lo bloccai, tappandomi le orecchie con le mani – Ho sentito abbastanza!!
 
Sunggyu fece una smorfia – Yah! Ma perché devi sempre fare la studentessa verginella?! 
 
Spostai le mani dalle orecchie alla faccia – Ma perché voi dovete sempre parlare di “queste cose”?!
 
-Voi?
 
Sbuffai – Si, tu e Myung.
 
Sunggyu piegò la testa di lato, ma non lo riuscii a vedere, avendo gli occhi coperti dalle mie mani.
 
-Pure Myungsoo parla di “queste cose”? – facendo le parentesi con le dita – Uhm, sai che non me lo aspettavo? Ceh … da come non ha aspettato nemmeno un secondo a parlarne con Sungyeol, lo avrei potuto supporre … ma dall’esterno, sembra una persona seria e introversa.
 
Era così che lo vedevano?
 
Ripensandoci, anche io la prima volta che lo avevo visto, avevo considerato Myungsoo come una persona irraggiungibile. Non solo per la bellezza, ma anche per l’aria da superiore che sembrava si portasse dietro. 
 
Lo avevo creduto irraggiungibile, troppo chiuso per poter conoscerlo in un qualche modo.
 
Ed invece era bastato nulla per conoscerlo. Per conoscere il suo vero essere dietro quella maschera da freddo ragazzo di città.
 
E, c’era proprio da dire, era stato questione di destino il mio incontro con lui.
 
-Uhm, ma non è così. Myungsoo al di fuori sembra chiuso in sé stesso, ma credo sia solo questione di timidezza. – cominciai a dire, nemmeno sicuro del perché stavo spiegando queste cose al mio hyung – Quando lo conosci diventa la persona più estroversa e dolce di questo mondo. Un po’ come gli ananas.
 
-A-Ananas? – chiese Sunggyu, mentre mi rimetteva a sedere su quella poltroncina e ricominciava a lavarmi i capelli.
 
-Ma si, gli ananas solo duri all’esterno ma morbidi all’interno .. proprio come Myungsoo, credo.
 
Sunggyu sbatté appena le palpebre, riflettendoci, per poi fare un leggero sorriso.
 
-Si vede quanto lo ami. – commentò, aprendo una confezione di balsamo e mettendone un po’ di contenuto sulla sua mano poi sui miei capelli – Però c’è una cosa non mi torna …
 
-Uh?
 
Sunggyu arricciò il naso – E’ una cosa positiva che tu veda Myungsoo come un frutto? Intendo, … io mica reputo Woohyun come una mela, una fragola o che so altro! E non credo che nemmeno lui mi vede come una qualche sorta di frutto. – rifletté, alzando poi la voce – Non è forse così?
 
E non feci nemmeno in tempo a chiedermi con chi stesse parlando che una voce arrivò alle mie orecchie, proprio come poco prima.
 
-Ma certo che no! – gli rispose, convinto, Woohyun - … qualsiasi cosa tu intenda.
 
-Ecco, hai sentito, Sungjong? Anche Nam la pensa come me!
 
-Ma se nemmeno sa di cosa stai parlando … - sussurrai, sfacciato, storcendo le labbra.
 
-Come?
 
-Nulla. – sospirai.
 
-Ma che razza di fidanzato reputa il suo ragazzo un ananas?! Io questo proprio non lo capisco! – continuò a borbottare Sunggyu, mentre finiva di lavarmi i capelli.
 
Forse avrei fatto meglio a stare zitto.
 
Eppure mi era sembrata una cosa carina da dire.
 
Per era stato un paragone dolce. Non era forse così?
 
Forse era un po’ schiocco, ma anche assolutamente veritiero, secondo me.
 
-Sunggyu, hai finito? Io sono pronta a tagliargli i capelli – una ragazza, che dimostrava una trentina di anni o qualche anni in meno, ci raggiunse, proprio quando il mio hyung stava arrotolando un asciugamano azzurrino sui miei capelli.
 
-Si, ho finito. Ma non c’è bisogno che gli tagli tu i capelli. – l’avvertì, facendomi alzare in piedi – Ha insistito perché glieli tagliassi io i capelli, quindi tu puoi andare a servire un altro cliente.
 
-Io non ho mai dett— cercai di ribattere, col risultato di ottenermi una gomitata in pancia da parte di Sunggyu.
 
Tossii appena, fulminandolo con un’occhiata che lui abilmente evitò.
 
La ragazza di fronte a noi fece una smorfia – In realtà, a parte spuntare qualche ciocca, tu e Woohyun non potreste tagliare i capelli, … ma se te l'ha chiesto lui ... credo potrebbe andare bene. Tu sei d'accordo a farti tagliare i capelli da Sunggyu? - chiese, spostando lo sguardo su di me.
 
Il mio hyung voltò la testa verso di me, fingendo un sorriso fin troppo forzato e io non potei far altro che annuire.
 
Ora il destino dei miei capelli era in mano a un dilettante che, ricordiamo, mi aveva quasi amputato una mano con un paio di forbici! 
 
--
 
-Uhm, ma no! Io credo sia meglio questo!
 
-Forse hai ragione ... ma a me piace com'é scalato qui, vedi?
 
-Si, piaceva anche a me .. ma poi la frangia .. ehm ..
 
-Nemmeno a me convince. Però potremmo fare questa frangia e poi questo ...
 
-Oh si! Mi piace e poi li scaliamo qui!
 
-Ehm? Hyung, scusate?
 
-Si, che succede, Jongie? - intonarono in coro Woohyun e Sunggyu che, prima che li interrompessi, non avevano fatto altro che parlottare tra di loro.
 
-Non vorrei dire una cavolata ma, dal momento che sono miei i capelli, ... non dovrei decidere io come tagliarli?
 
Woohyun e Sunggyu mi liquidarono con una veloce occhiata e tornarono a parlare tra di loro.
 
Il più giovane tra i due, dopo aver lavato e spuntato i capelli del bambino delle bolle di sapone, era accorso al fianco di Sunggyu, e si erano messi a discutere della sorte dei miei capelli.
 
Inutile era stato interromperli o  perlomeno dire la mia.
 
-Allora abbiamo deciso! Questa frangia, scalati qua e qua, lunghi così e più corti lì! Sei d'accordo, Sungjong? - mi chiese infine Sunggyu.
 
Sbattei appena le palpebre.
 
Stavano scherzando? Non avevo capito un emerito niente di tutto quello che avevano detto.
 
-Io non ... - cercai di ribattere in un qualche modo ma, ancora una volta, inutilmente.
 
-Non hai parole giusto? - si intromise Woohyun, storpiando la mia frase, che era rimasta solo nella mia testa.
 
-Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto! Ora mi metto all'opera! - concluse un entusiasto Sunggyu, afferrando un pettinino ed un paio di forbici.
 
Inizialmente, convito e sicuro, si avvicinò ad i miei capelli, pronto a tagliare, ma pian piano l'espressione sul suo volto si fece più incerta.
 
-Che succede? - gli chiese Woohyun, comodamente seduto su una poltroncina affianco alla mia, nel più totale ozio.
 
Sunggyu gli fece cenno di avvicinarsi, sussurandogli poi all'orecchio - Ma, secondo te, i capelli bisogna tagliarli prima o dopo averli asciugati?
 
Mi strozzai con la saliva.
 
Come potevano essere così incerti anche su una cosa così elementare?!
 
Woohyun e Sunggyu si guardarono intorno, nel salone, come se stessero cercando la risposta.
 
-Credo sia come la questione del latte con i cereali? - commentò il più giovane.
 
Latte con i cereali...?
 
-Bisogna prima mettere il latte o i cereali nella ciotola? Non c'é una regola. Credo sia la stessa cosa per i capelli: li puoi tagliare sia asciutti che bagnati.
 
Sunggyu annuì comprensivo ... comprensivo, scherziamo?!
 
Aveva davvero ascoltato quell'assurdo discorso di Woohyun?
 
Il più grande tra noi si avvicinò nuovamente alla mia testa con un paio di luccicanti forbici.
 
Ma prima che potesse toccare i miei capelli, ecco che si bloccò nuovamente e Wooohyun era già pronto a "risolvere" il suo nuovo dilemma.
 
-Ma ... da che parte dovrei partire a tagliare?
 
Ecco, questo è troppo.
 
Mi alzai in piedi, con l'asciugamano e la mantellina addosso, nella vana speranza di riuscire a scappare di lì prima della mia decapitazione.
 
Ma due paia di braccia mi bloccarono prima, costringendomi a risedermi.
 
--
 
Tra una cosa e l'altra, le ore erano passate e fra poco sarebbe stata l'ora di pranzo.
 
Avevo una seria di programmi per quella giornata ma, per il momento, avevo concluso poco e nulla.
 
Il parrucchiere mi aveva occupato troppo tempo ... e se non ci fosse andato sarebbe stato meglio.
 
Aggiunsi, alla mia lista mentale degli "impegni", di vendicarmi con Woohyun e Sunggyu e rasargli i capelli a zero una volta che fossero stati particolarmente sbronzi.
 
Fremevo per l'arrivo di quel giorno.
 
Così non sarei stato l'unico a doversene andare in giro con un cappuccio della felpa in testa.
 
Alla fine, avevo ancora la testa sul collo, ma il taglio che avevano tirato fuori quei due era a dir poco ridicolo.
 
Una parte di me aveva accettato di fidarsi di loro, e quella parte di me aveva fatto una pessima scelta.
 
Ora mi ritrovavo una specie di castagna in testa, anzi no: sembravo proprio una castagna, visto il mio colore di capelli.
 
Mi sarei vendicato, si. Avrei avuto la mia vendetta.
 
Ma forse, in quel momento, avevo ben altro a cui pensare.
 
La vendetta per quell'improbabile taglio di capelli sarebbe venuta più tardi.
 
La mia mente ora stava riflettendo su altro.
 
Uscito da quel salone di parrucchieri, le mie gambe avevano cominciato a camminare, come prese da una loro forza autonoma.
 
E sapevo bene dove mi avrebbero portate.
 
Già la sera prima avevo avuto intenzione di andare in quel posto, quel posto in cui le mie gambe ora mi stavano portando. Ma ero ancora preoccupato.
 
Preoccupato per ciò che avrei detto, per la scusa che avrei trovato, per le preghiere con cui avrei supplicato il vecchietto -spesso isterico- di quel negozio a riprendermi come commesso.
 
A riprendermi come il panda di quel negozio.
 
Si, non amavo alla follia quel lavoro, lo avevo sempre detto.
 
Ma giunti a questo punto ci ero troppo affezionato, anche solo per pensare di volerne cercare un altro.
 
Arrivai nella via del negozio di giocattoli e lentamente la percorsi, attento a non farmi beccare a gironzolare per quella strada da un Myungsoo impegnato a lavorare.
 
Per fortuna, il bar era piuttosto affollato, proprio come il giorno precedente.
 
Un pensiero improvviso mi attraversò la mente.
 
Che quel locale fosse diventato così popolare da quando Myungsoo aveva cominciato a lavorarci?
 
Magari era solo un periodo di particolare affluenza, ma non ricordavo di aver mai visto il bar così pieno.
 
Quel pensiero improvvisò mi fece sorridere, e la mia reazione impressionò anche a me.
 
Un  tempo sarei stato probabilmente geloso di tutto ciò.
 
Ma ormai ero troppo certo che Myungsoo avesse occhi solo per me.
 
E questa nuova certezza fece solo allargare di più il sorriso stampato sul mio viso.
 
Scossi la testa, dando un ultima e rapida occhiata al bar, prima di darmi coraggio e spalancare la porta di quel negozio.
 
-Buongiorno! Benvenuti da-- ... Sungjong? Sei tu?? Ma sai che a momenti nemmeno ti riconoscevo! 
 
La voce di Hoya squillò nel negozio, prima che venisse di fronte a me e mi appoggiasse una pacca sulla mia spalla.
 
Sorrisi, salutandolo, sinceramente felice di rivederlo.
 
La sua era diventata una presenza quasi abituale, ed in quel momento avevo solo bisogno di cose ordinarie.
 
Di colpi di scena ne avevo già avuti abbastanza in soli quei 3 giorni passati.
 
-Ma piove? - chiese poi, sporgendosi oltre di me per vedere all'esterno - Perché porti un cappuccio in testa?? - domandò, tentando di togliermi quella protezione di stoffa dalla testa, fallendo però.
 
-E' una lunga storia. - gli risposi sinceramente, non permettendogli di vedere quella nuova acconciatura.
 
Il giorno dopo sarei dovuto andare in tutta fretta da un nuovo parrucchiere per cercare di sistemarmi quel taglio.
 
Hoya mi sorrise e fece per aprire nuovamente la bocca, ma una voce dietro di lui lo fermò.
 
-Hoya-ah, abbiamo clienti? Mi sembrava di aver sentito il campanello della porta suonare.
 
L'interpellato si voltò verso il proprietario di quel negozio.
 
-Si, qualcuno è entrato, ma non lo chiamerei proprio un cliente. - disse, spostandosi un po' alla mia destra, in modo che quel vecchietto mi vedesse.
 
Sobbalzai a quel contatto visivo improvviso e non potei far altro che abbassare lo sguardo, mettendomi ad osservare -con ben poco interesse- la punta delle mie scarpe.
 
Qualcosa nell'espressione del vecchietto cambiò, ma non fui abbastanza abile da decifrarlo.
 
Hoya si abbassò appena su di me, sussurandomi all'orecchio - Fa il sostenuto, ma gli sei molto mancato, Sungjong. 
 
-I-Io ... cosa?
 
Il mio hyung annuì - Ma si, continuava a dire che questo negozio, senza la tua presenza da panda, non è lo stesso .. che è smorto, manca di quell'allegria giocosa che tu ed il tuo costume gli donavate ... o cose così insomma.
 
Rimasi un attimo allibito. Senza parole.
 
Non mi sarei certo aspettato che il vecchietto potesse sentire la mia mancanza.
 
Magari, sotto a quell'aspetto da isterico, c'era davvero un animo gentile.
 
E anche se non c'era, in quel momento volevo credere che esistesse davvero.
 
-Dongwoo hyung mi ha mezzo raccontato ciò che è successo .. ma non è sceso in particolari. Al vecchio ho solo raccontato che avevi problemi familiari e che nessuno sapeva con certezza quando saresti tornato.
 
Sorrisi ad Hoya.
 
Ero felice, si. Felice di non essere nuovamente diventato di dominio pubblico com'era successo poco tempo prima, e felice soprattutto perché i miei hyung si erano occupati di tutto.
 
Avrei potuto ripetere all'infinito quanto fossi fortunato ad avere certe persone al mio fianco, ma non sarebbe comunque bastato per esprimere al meglio il mio amore per loro.
 
Il vecchietto tossì, richiamando la nostra attenzione.
 
-Spero tu capirai che ciò che sto per dirti non è per amor proprio nei tuoi confronti, ma che è solo un attimo di gentilezza e benevolenza che io sono in obbligo di fare.... Da domani voglio rivederti nel mio negozio. Solito orario, soliti turni, solito costume da panda. Nulla più, nulla meno, ok? 
 
Non riuscii a trattenere l'ennesimo sorriso di quella giornata.
 
--
 
Dopo essere rimasto il dovuto tempo in quel negozio di giocattoli, ero di nuovo uscito sotto quei raggi di sole che quel giorno illuminavano la città.
 
Era ormai l'ora di pranzo e la mia pancia richiedeva attenzioni.
 
Per un po' ero rimasto a riflettere se fosse meglio tornare a casa e cercare di cucinarmi qualcosa, o rimanere fuori a sgranocchiare qualcosa in un qualche locale.
 
I miei occhi si erano velocementi spostati sulle vetrine diligentemente pulite di un bar in particolare, e non potei non decidere di pranzare lì.
 
Perché non ci avevo pensato subito?
 
In fondo non ci ero mai stato (escludendo il giorno precedente) e ora Myungsoo ci lavorava.
 
Magari gli avrebbe fatto piacere una mia visita.
 
Ma che dicevo? Ne sarebbe stato entusiasta!
 
Sorrisi e, ancora col cappuccio sollevato, entrai in quel bar.
 
Era ancora piuttosto affollato, ma i miei occhi individuarono un tavolo libero in un angolo abbastanza nascosto.
 
Almeno non avrei avuto nuovi occhi indiscreti addosso.
 
Mi sedetti, guardando davvero per la prima volta quel bar.
 
Aveva proprio l'aria tranquilla e familiare che avevo sempre immaginato. Ora che ci lavorava Myungsoo, poi, sembrava ancora più piena di un calore abituale.
 
Una cameriera si affiancò al mio tavolo, attirando la mia attenzione.
 
-Salve, vuole ordinare? - chiese educatamente, con un blocco per gli appunti ed un vassoio in mano.
 
Diedi una rapida occhiata al menù che non avevo ancora degnato di attenzione. Ma prima che potessi ordinare qualcosa, le parole della cameriera mi precedettero.
 
-Ohh, ma sei il fidanzato di Myungsoo?? - squittì, e quasi riuscii a vedere dei cuoricini stampati nei suoi occhi marroni.
 
Mi strozzai con la saliva.
 
E ti pareva se non diventavo oggetto d'attenzione anche in quel bar.
 
Annuii timidamente, non riuscendo però a fissarla dritta negli occhi.
 
L'ennesimo squittio da parte sua mi fece sobbalzare, prima che la cameriera gridasse verso quella che era la cucina del bar.
 
-Myung oppa! 〜 C'è il tuo ragazzo! 〜
 
La faccia mi si colorò di rosso, forse più tendente al bordò, mentre gli occhi di tutti i clienti si concentrarono su di me.
 
Non potei far altro che sprofondare su quel tavolino.
 
-Ooh! - sobbalzò la cameriera - Ho fatto qualcosa di male??
 
-No no ... - riuscii a dirle - Non si preoccupi ...
 
Intanto, un frastuono di rumori provenienti dalla cucina arrivò alle mie orecchie.
 
Era il rumore di stoviglie che cadevano, seguite da una serie di bestemmie a tutto andare di una voce che riconobbi come quella del capo del bar.
 
Ed ecco, che dalla cucina, spuntò un Myungsoo tutto di fretta.
 
Riuscii a sorridere, vedendo com'era corso da me quando era stata annunciata la mia presenza.
 
Anche la cameriera, ancora affianco a me, sorrise davanti a quello spettacolo e se ne andò prima che Myungsoo raggiungesse il mio tavolo.
 
-Non c'era bisogno di correre! - gli dissi con un sorriso quando fu davanti al mio tavolo.
 
Myungsoo riprese fiato, scostandosi una ciocca di capelli dalla fronte e poi sorridendomi.
 
-Come mai sei qui? - fu la prima cosa che mi chiese.
 
-Non sei felice di vedermi? Posso sempre pranzare a casa se ti da fastidio la mia presenza .. - gli disse, alzandomi poi scherzosamente dalla sedia.
 
Ma velocemente, Myungsoo mi fece ritornare a sedere.
 
-Sai che non intendevo questo. - mi rispose, facendo poi per scompigliarmi i capelli, ma accorgendosi solo dopo della felpa - E questo cappuccio? Ma piove?? Non mi sembrava che ci fosse brutto tempo ... - mi ripeté quella frase che sapeva tanto di dejà vu.
 
-E' una lunga storia... - cercai di tagliarla corta, proprio come avevo fatto prima con Hoya.
 
Ma era tutto inutile.
 
Il viso di Myungsoo si illuminò - Ehi, .. ma tu non dovevi andare dal parrucchiere oggi?
 
Aigoo. Perchè non se l'era semplicemente dimenticato?!
 
Mugugnai qualcosa di sconnesso, cercando di non rispondere.
 
-Ecco, perchè hai tenuto il cappuccio! - esclamò poi - Su su, fammi vedere se sei diventato un adorabile pistacchio 〜 - cantilenò, cercando di togliermi il cappuccio.
 
-M-Ma alla fine .. ecco .. non li ho tagliati .. - cercai di ribattere, mentre tenevo al suo posto quel tessuto sulla mia testa.
 
Myungsoo fece una smorfia, senza mollare la presa - Non prendermi per stupido! Vedo che hai la frangetta ora. Su su, fammi vedere, Jongie 〜
 
-Ho detto di n-no ... - ribattei, ma la presa di L era troppo forte rispetto alla mia, e poco dopo mi ritrovai senza cappuccio.
 
Strabuzzai gli occhi mentre quelli di Myungsoo mi analizzavano la testa, prima di nascondere la faccia sulle braccia appoggiate sul tavolo.
 
-Uhm ... ma stai ben-- cercò di dirmi, ma lo sorpassai prima con le mie parole.
 
-Sto bene?! Ma che dici?! Sembro una castagna! Altro che pistacchio e pistacchio!! 
 
Mi aspettavo una qualche risposta da parte di Myungsoo, ma non udii più la sua voce.
 
Quando tolsi le mani dalla faccia e spostai lo sguardo verso Myungsoo, per poco non mi venne un colpo.
 
L si era inginocchiato davanti al tavolo e aveva appoggiato testa e braccia sul bordo.
 
Allungò una mano verso i miei capelli, mentre stava con il mento appoggiato al braccio piegato.
 
-Secondo me invece stai benissimo! Questo taglio ti rende così dannatamente carino 〜
 
Balbettai, senza riuscire però a formulare una frase di senso compiuto.
 
Myungsoo rise appena, portando entrambe le mani sulle mie guance.
 
-Ma quanto sei adorabile da uno all'infinito?!? 〜
 
Strabuzzai gli occhi, scostando le sue mani dalla mia faccia.
 
-Non sono la tua bambola di pezza! - mi lamentai, facendo un finto broncio.
 
Myungsoo sorrise, assumendo un aria sicuramente più calma e, avrei osato dire, più attraente di prima.
 
-Hai ragione .. - sussurrò prima di avvicinarsi al mio volto e a depositare un tenero bacio sulle mie labbra - Sei il mio ragazzo. - disse nuovamente a bassa voce, facendo strofinare il suo naso col mio.
 
Sbattei le palpebre, mentre il martellio del mio cuore partì, preciso come sempre.
 
Come faceva ad essere lo stesso ragazzo?
 
Questa sua bipolarità cominciava a spaventarmi.
 
Eppure non potei far altro che far avvicinare, ancora una volta, i nostri volti e baciarlo, noncurante degli sguardi altrui.
 
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 〜 Note dell'autrice 〜
 
Come avevo precedentemente annunciato, il mio pc sta dando di matto e, arrivati a questo punto, potrei quasi dire che è definitivamente passato a miglior vita.
Si, è morto.
Quindi, ora mi toccherà trovare altri modi per scrivere (?)
Avrei un pc fisso, ma è in una posizione di svantaggio: è in mezzo ad una stanza e, puntualmente, ogni volta che cerco di scrivere il seguito di questa ff, comincia ad esserci un via vai di gente dietro di me, nemmeno fosse l'autostrada. /? Non mi trovo proprio in grado di scrivere con i miei che mi gironzolano intorno. -w-
Fortunatamente, mio padre ha le ferie, quindi riesco a sfruttare il suo pc, .. ma ci sono due lati negativi: uno, questo pc, nonostante sia ultramoderno, non ha uno straccio di Word DECENTE, infatti, mi è toccato scrivere con questa versione che non ha il correttore automatico. GOOD (Y) Quindi, se troverete degli strafalcioni, chiedo scusa, ma digito di fretta e molto spesso mi scappa qualche lettera D: L'altro lato negativo è che fra pochi giorni mio padre ritornerà a lavorare e con lui se ne andrà anche il pc.
Cercherò un modo per aggiornare, ma mi scuso fin da subito se sarò così lenta ad aggiornare ;; Faccio quel che posso.
 
A parte questo, grazie per aver letto questo capitolo! Non succede anche qui un accidenti, ma è abbastanza lunghetto ... o almeno credo. QUESTA VERSIONE DI WORD NEMMENO HA IL CONTO DELLE PAGINE. -w- 
Dovrebbe essere però sulle 27 pagine..................................
Ok, mi scuso se è stata una noia infinita.
Comunque, un grazie in particolare a chi ha recensito: hae na, tALIXIA, e la mia unnie Made. Grazie anche a chi ha aggiunto la storia nelle seguite/preferite/ricordate! Continuate ad aumentare, ed io sempre mi commuovo ;^;
Infine, ringrazio la mia ultimate bias (-cuorainfinite- /?) a cui approfitto per ripetere un "Fighting" per i suoi esami! ;u; E mia sorella che ha ammesso di essersi appassionata alla storia. Sono commossa ;V;
Basta, ho scritto troppo.
Alla prossima (speriamo presto ;n;);
 
Tantissimi chu ♥
Maggie 
 
Ps. Mi è arrivato il cd di "Destiny" con *rullo di tamburi /?* la carda di SUNGJONG.
Muoio in pace.
 
PPS. In questo capitolo forse ritroverete alcune cose già sentite, come il fatto dell'ananas (non me lo sono inventato io, l'ha detto Jongie Q3Q) o i capelli a castagna. Per quanto riguarda le pettinature, mia sorella mentre leggeva il capitolo non aveva capito un accidenti di come ce li avesse, quindi faccio solo una breve nota.
Fin dall'inizio della ff, ho sempre cercato di seguire i tagli che in quel periodo Sungjong aveva. All'inizio erano come dell'era di The Chaser e poi come in Man in Love. Ora sono quel taglio a castagna che è stato intermedio, ma immaginatevelo peggio di com'é stato realmente (?) Se ce la faccio, dovrei fargli avere come ce li ha ora, oppure niente e si tiene la castagna u//u
   
 
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