Capitolo 2
Conoscenze a mezzanotte
Conoscenze a mezzanotte
Era mezzanotte e, nonostante la tempesta del pomeriggio non fosse del tutto cessata, Novecento suonava da oltre un’ora mentre i migranti si aggrappavano ai muri o si stringevano l’uno contro l’altro per non finire con il sedere per terra. Riconobbe la ragazza del cappellino volante e, senza smettere di fissarla, iniziò a suonare una ballata talmente lenta che i più stanchi dei passeggeri si appisolarono.
Il concerto finì a mezzanotte e cinquantasette e, a mezzanotte e cinquantanove, la ragazza si appoggiò al muro per non cadere e trattenne il pianista per una manica della camicia: «Io sono Anna» disse e Novecento strinse quella piccola mano nella sua.
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