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Autore: Justice Gundam    22/08/2013    3 recensioni
Quali pericolose avventure attendono i Digimon Tamers nella loro corsa contro il tempo per svelare i misteri di DigiWorld? Cosa sono i Deva, e chi è il 'Digimon Sovrano' di cui parlano? E perchè i loro piani coinvolgono il piccolo Calumon? Questa volta, molte cose potrebbero andare diversamente da come sappiamo... la mia prima storia di Tamers, che si ricollega (vedrete come...) a quelle di Adventure che sto scrivendo e a quella di Frontier-Savers che scriverò!
Genere: Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Tamers Reload-017

Digimon Tamers Reload

Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 17 - Preludio al caos

"Hai detto... D-Reaper?" chiese Ruki aggrottando la fronte. "E di cosa si tratterebbe?"

Renamon alzò lo sguardo verso il cielo stellato, restando in silenzio per qualche istante. "Purtroppo, Pajiramon non ha voluto spiegarlo nei dettagli. Non so esattamente di cosa si tratti, a parte il fatto che, a quanto pare, è una grave minaccia per il Mondo Digitale, e che hanno bisogno della Shining Evolution... ovvero Calumon... per diventare abbastanza forti da resistere a questa minaccia." disse la volpe ninja. Calumon, ripiegando un po' le sue grandi orecchie, atterrò sulla spalla di Jenrya, ascoltando con attenzione quello che Renamon aveva da dire. "Avrete notato anche voi che Calumon è il catalizzatore, per così dire, che ci permette di Digievolvere, e solo grazie a lui abbiamo potuto raggiungere i nostri stadi Ultimate. Zhuqiaomon teorizza che grazie a lui, sarà possibile per tutti i Digimon superare i limiti imposti a loro dai loro livelli... ed evolvere al punto da poter sconfiggere questo D-Reaper, di qualunque cosa si tratti."

"Accidenti, questa non la immaginavo proprio..." affermò Terriermon. "Diavolo, so che a questo punto dovrei dire 'Momentai', ma... se devo essere sincero non è molto facile essere ottimisti quando vieni a sapere che c'è qualcosa nel Mondo Digitale che la fa fare nelle mutande ad un Sovrano!"

"E allora... noi cosa dovremmo fare, Takatomon?" chiese Guilmon, rivolto al suo partner umano, che dava l'impressione di essere stato completamente spiazzato dalla rivelazione. Era una situazione in effetti un po' complicata... e Takato non credeva che i Digiprescelti, in nessuna delle due serie dell'anime, si fossero mai trovati davanti ad un simile dilemma morale. Adesso sapeva per certo che anche i Digimon invasori e il loro Sovrano avevano una ragione valida per quello che stavano facendo... anche se, in effetti, un'altra parte di lui si rendeva conto che non poteva semplicemente lasciar perdere e lasciare che i Digimon emersi danneggiassero la città e mettessero in pericolo vite umane. Ci doveva essere una terza possibilità, che sperabilmente mettesse a posto le cose per entrambe le parti...

"Ci... ci sto pensando, Guilmon..." disse il ragazzino, sfregandosi la fronte nel tentativo di farsi venire una buona idea. "Ci deve essere un modo per metterci d'accordo e salvare il Mondo Digitale dalla distruzione senza che il nostro mondo ne risenta. Se... se solo cercassimo di discutere con il prossimo Deva che apparirà, e metterci d'accordo con lui, forse questo funzionerebbe!"

Ruki non sembrò troppo convinta della proposta di Takato. "Non so se tu te ne sei reso conto, occhialoni... ma quei Digimon non li ho visti molto in vena di chiacchiere! Sembravano molto più interessati a spaccare tutto e poi a cercare Calumon. Quindi... come pensi di fare? Pensi davvero che si fermeranno per ascoltarti? E che non proveranno invece a schiacciarti sotto i loro piedi?"

"Io però sono d'accordo con Takato-kun. Se c'è un modo di risolvere questa situazione senza combattere, io sono disposto a fare un tentativo." affermò Jenrya. "Se poi non dovesse funzionare... beh, almeno non potremo dire di non aver tentato. Ryou-san, tu che ne dici?"

Ruki storse il naso, mentre il Tamer leggendario sembrava considerare le opzioni. Se c'era una persona dalla quale Ruki non aveva nessuna voglia di sentire predicozzi in quel momento, era proprio Ryou. Il ragazzo più grande, dal canto suo, non dava l'impressione di essere troppo convinto dell'una o dell'altra proposta. Essendo il Tamer più esperto del gruppetto, si rendeva meglio conto di quanto complessa fosse la situazione, e di come non ci fosse una soluzione semplice come quella che Takato proponeva. Aveva i suoi meriti, certo, e anche a Ryou sarebbe piaciuto se tutto si fosse potuto risolvere con la diplomazia, ma se conosceva Zhuqiaomon bene come pensava, allora sarebbe stato molto difficile venirne fuori senza una grossa lotta.

"Non lo so, amici... ho la sensazione che non sarà tanto semplice. Non basta sapere il motivo per giungere ad un accordo." affermò infine il Tamer leggendario. "Io... credo che l'unica cosa da fare sia aspettare ancora, per quanto questo possa sembrare controproducente. Se riuscissimo a discutere con il prossimo Deva, e magari metterci d'accordo con lui... sarebbe un passo in avanti verso la soluzione del problema."

Ruki avrebbe obiettato, ma in quel momento era allo stesso tempo troppo stanca e troppo contenta del fatto che Renamon non l'avesse tradita per discutere con quell'antipatico. Sospirò e scosse la testa, per poi voltare le spalle al resto del gruppo e iniziare ad incamminarsi verso casa. "Bah... fate un po' come volete voi. Adesso è tardi, io torno a casa... e vi consiglio di farlo anche voi, prima che qualcuno si accorga che ve la siete svignata." affermò. "Andiamo, Renamon."

"Certamente, Ruki." rispose la Digimon volpe, seguendo la sua partner umana. In breve tempo, le due amiche erano scomparse nell'oscurità, lasciando Takato, Jenrya, Ryou e i loro Digimon nello spiazzo ora vuoto dove avevano affrontato Pajiramon e i suoi scagnozzi.

"A volte non capisco Ruki e Renamon..." affermò Guilmon, grattandosi la testa con espressione un po' confusa. "Voglio dire, stiamo cercando tutti di risolvere questo problema... perchè lei fa tanto la difficile?"

Ryou sorrise, un po' amaramente. "Piacerebbe a tutti essere sempre d'accordo su ogni cosa. Ma... la realtà è che anche se siamo tutti dalla stessa parte, è sempre possibile che qualcuno non sia d'accordo, o che ci siano tensioni e risentimenti. Credetemi, ne so qualcosa anch'io..." affermò, e per un attimo, Takato e Jenrya riuscirono a vedere nel suo sguardo, che normalmente era sempre sicuro di sè e determinato, un lampo di tristezza e risentimento. Si chiesero cosa avrebbe potuto aver sperimentato Ryou nel suo passato, per fargli dire una cosa del genere... ma il ragazzo più grande decise che non era il caso di pensare a certe cose in quel momento, ed era invece meglio seguire il consiglio di Ruki. "In ogni caso, ragazzi... penso che la nostra amica abbia le sue ragioni. E comunque è il caso di ritornare a casa, prima che i vostri genitori si accorgano che siete usciti a notte fonda."

"Sono d'accordo anch'io... e comunque, ho bisogno di un po' di riposo e di mandare giù una buona colazione, se voglio essere in forma per il prossimo Deva che ci farà cortese visita!" affermò Terriermon. Jenrya ridacchiò nonostante la situazione non sembrasse troppo rosea: se c'era una cosa che gli piaceva del suo partner, era proprio il fatto che riusciva a trovare un lato divertente in ogni situazione. Questo era davvero un pregio per uno come lui...

Takato sospirò, pensando che in effetti i suoi compagni avevano ragione... l'ultima cosa che voleva era che i suoi genitori scoprissero l'esistenza di Guilmon e il fatto che lui fosse un Digimon Tamer. Aveva già abbastanza preoccupazioni per conto suo, senza quella di dover far stare in pensiero i suoi...

"Va bene... cercherò di pensare a quello che mi avete detto." affermò il giovanissimo Tamer di Guilmon. "Però... resta il fatto che preferirei se potessimo risolvere sia i nostri problemi che quelli dei Digimon. Mi rendo conto che potrebbe non essere semplice, ma vorrei tentare lo stesso."

"Non c'è nulla di sbagliato in questo." rispose Ryou, ora più rassicurante. "Tutto quello che volevo dire era che non bisogna caricare a testa bassa. Siamo di fronte, molto probabilmente, a qualcosa che non può essere sconfitto su un campo di battaglia, e dal nostro comportamento dipenderà il futuro di numerose vite, sia umane che Digimon."

"Ora comincio a capire come si sono sentiti i Digiprescelti..." affermò Jenrya. Non era un fanatico dell'anime quanto lo era Takato, però lo conosceva abbastanza da immaginare in che situazioni i Digiprescelti si fossero trovati, e non invidiarli affatto. Ora, lui si trovava in una posizione simile, davanti ad un nemico sconosciuto...

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Nessuno dei ragazzi si era accorto del misterioso bambino dallo sguardo fisso e dall'aspetto inquietante che li stava osservando da lontano, godendo segretamente della magra figura che Pajiramon aveva fatto, e immaginando che molto presto sarebbe venuto il suo momento...

"Bene... tutto sta andando come voglio." disse tra sè Makuramon, fregandosi le mani con aria contenta. "Ora, tutto quello che devo fare è combinare in modo che quegli sciocchi affrontino un Deva che causi abbastanza danni in questa città, e che mi permetta di agire indisturbato. Tra non molto, il grande Zhuqiaomon-sama avrà la Shining Evolution, e io finalmente diventerò il suo Deva di fiducia! Hehehee... e il fatto che quell'idiota di Vikaralamon non sarà lì a darmi fastidio è un ulteriore vantaggio! Quegli sciocchi Tamers non sapranno neanche che cosa li ha colpiti!"

Con un movimento rapido e scattante, il Deva Scimmia scese giù dalla panchina sulla quale si trovava, e si allontanò saltellando sui tetti di Shinjuku, destreggiandosi con agilità sorprendente tra le insegne luminose, e pregustando il momento in cui avrebbe messo le mani su Calumon...

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"L'ultimo segnale è scomparso." affermò l'operatrice di Hypnos addetta al controllo degli strumenti in quel momento. "Sembra che i nostri piccoli amici siano riusciti a ricacciarne indietro un altro."

"Come sempre, quei ragazzi usano soltanto una soluzione temporanea." affermò Yamaki, chiudendo il suo accendino e poi aprendolo di nuovo. "I Digimon che rimandano nel Mondo Digitale non fanno altro che leccarsi le ferite, trovare un altro passaggio verso il nostro mondo, e riprendere da dove avevano lasciato in sospeso. Megumi, salva i dati e passali ai Monster Makers. Se le cose vanno come spero, questa potrebbe essere l'ultima bio-emersione con cui siamo costretti ad avere a che fare, prima che il programma Juggernaut venga attivato."

"Ricevuto, Yamaki-san." rispose l'operatrice. "Mi permetta di farle una domanda... in pratica, il programma Juggernaut serve ad attirare tutti i dati verso un unico punto, individuandoli, indirizzandoli come un complesso sistema di e-mail, e poi cancellandoli, dico bene?"

"Sì, è così." affermò il capo di Hypnos, aggiustandosi gli occhiali da sole che portava quasi sempre, e che accentuavano l'aria di mistero che l'uomo si portava dietro. "Almeno, questo è quello che hanno detto i Monster Makers, e loro meglio di chiunque altro sanno come operare con le entità digitali. A questo proposito, i nostri... ospiti hanno dato notizie circa il completamento della versione del programma?"

"Dovrebbe essere operativo domani, o almeno, queste sono le previsioni del signor Li. Tuttaviaz, lo stesso signor Li si sente in dovere di avvertirla: se il programma Juggernaut dovesse essere reso operativo senza le dovute precauzioni, potrebbe provocare il caos nelle trasmissioni via rete in tutta l'area di Tokyo, e molto probabilmente anche nelle zone limitrofe." ci tenne a precisare Megumi. "I danni sarebbero molto ingenti, se si verificasse un simile evento."

A quel punto, però, Yamaki era approdato alla conclusione che non potevano più concedersi il lusso di temporeggiare. "Danni? Abbiamo un intero esercito di pericolosissime creature digitali che potrebbero attaccarci da un momento all'altro, trasformando Tokyo in un campo di battaglia... e mi vengono a parlare di danni collaterali?" rispose, mantenendo la sua tipica calma, ma alzando un po' la voce in un'espressione di irritazione ed incredulità. "Non abbiamo tempo per preoccuparci di queste considerazioni secondarie. I Digimon sono la nostra priorità, e dobbiamo renderli inoffensivi il più velocemente possibile, a prescindere dagli effetti collaterali. Abbiamo già perso abbastanza tempo, e se non sferriamo a quelle bestie un colpo decisivo adesso, potremmo non avere un'altra possibilità."

"Certo... capisco, Yamaki-san." rispose Megumi, nascondendo abilmente i dubbi che privatamente nutriva su questa strategia di terra bruciata. Era perfettamente d'accordo sul fatto che proteggere la città e la razza umana dal pericolo rappresentato dai Digimon era la cosa più importante in assoluto... ma il misero fallimento del tentativo precedente di adottare soluzioni anti-Digimon su larga scala non le permetteva di essere troppo ottimista, e sperava tra sè che il suo superiore non si fosse fatto prendere troppo la mano dal suo rancore personale, o i risultati avrebbero potuto essere disastrosi...

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"E COSI', MAKURAMON, TU CONSIGLI DI MANDARE UN DIGIMON DI RANGO INFERIORE, PREFERIBILMENTE ANCH'ESSO DI LIVELLO ULTIMATE, NEL MONDO DEGLI UMANI... E POI, UNA VOLTA CHE QUEI... TAMERS, COME VENGONO CHIAMATI, SARANNO IMPEGNATI CON QUELLO, MANDARE VIKARALAMON - IL PIU' GRANDE DI NOI COME DIMENSIONI - PER SFERRARE UN COLPO DECISIVO AI NOSTRI NEMICI?" chiese Zhuqiaomon con la sua terribile voce tonante, guardando l'immagine leggermente sfocata di Makuramon che era apparsa davanti a lui, allorchè il Deva Scimmia aveva aperto una comunicazione con la reggia del Sovrano Fenice.

Il vile Deva ironicamente simile al leggendario eroe del Saiyuki ghignò e annuì. "Certo, mio grande Sovrano... sarebbe il modo migliore per esaurire completamente le loro difese, e lasciare la Shining Evolution del tutto indifesa. Io e Majiramon possiamo tranquillamente occuparci di quest'ultima parte del piano, e un Digimon di livello Ultimate abbastanza grande e potente sarà l'esca perfetta per quegli stupidi umani e i loro animaletti addomesticati. Un piano semplice ma proprio per questo geniale! Questa volta, la Shining Evolution ci cadrà in mano senza alcuna difficoltà!"

Zhuqiaomon guardò il resto dei suoi Deva, rendendosi conto che nessuno di essi era troppo contento all'idea che Makuramon si mettesse troppo in mostra con il loro sovrano... ma la combinazione di paura e rispetto che il Sovrano del Sud destava nei suoi sottoposti non lasciò posto ad obiezioni, e ben presto, Zhuqiaomon annuì in direzione di Makuramon. "BENE. MI HAI CONVINTO, MAKURAMON, QUINDI ACCONSENTO ALLA TUA IDEA." tuonò. "MA NON DELUDERE LE MIE ASPETTATIVE. ABBIAMO ASPETTATO FIN TROPPO A LUNGO, E LA SHINING EVOLUTION E' LA NOSTRA MIGLIORE SPERANZA DI SALVEZZA. TU SAI COSA QUESTO SIGNIFICHI, VERO?"

"Certo, grande Zhuqiaomon-sama! So benissimo cosa significhi, e proprio per questo userò qualsiasi mezzo a mia disposizione per portarle la Shining Evolution su un piatto d'argento!" rispose il Deva Scimmia con aria vivace, come se il fatto di stare parlando al potentissimo Sovrano del Sud non fosse ancora abbastanza da intimorirlo. "Sono sicuro che il mio piano riuscirà! Tra pochi giorni, tornerò con la Shining Evolution, e nulla che quei ridicoli umani possano fare riuscirà a fermarmi!"

"TE LO AUGURO PER IL TUO BENE." concluse Zhuqiaomon, con un tono che non ammetteva repliche. Il Digimon scimmia si inchinò, e la sua immagine traslucida svanì da davanti il suo Sovrano, lasciando il santuario di Zhuqiaomon nel silenzio più totale. Gli stessi Deva preferirono attendere che la potente fenice parlasse per prima, non volendo per errore dire qualcosa che lo facesse irritare. "HMPH. E COSI', SEMBRA CHE MAKURAMON ABBIA QUALCHE IDEA IN MENTE. IN TEORIA, LA COSA DOVREBBE TRANQUILLIZZARMI, VISTO CHE MAKURAMON E' SEMPRE STATO ABILE NEI TRUCCHETTI DA VIGLIACCO, SE NON ALTRO... MA DOPO AVER VISTO DI COSA SONO CAPACI QUEI MALEDETTI UMANI, NON SONO PIU' TANTO CONVINTO. SONO RIUSCITI A RESPINGERCI PIU' VOLTE, E ADDIRITTURA AD UCCIDERE SHINDURAMON. PREFERISCO AVERE DELLE GARANZIE IN PIU'. CHATSURAMON!"

"Sì, mio Sovrano." rispose immediatamente uno dei Deva, un enorme cane dalle acuminate zanne ricurve coperto da una scintillante armatura argentata, i cui occhi sembravano due sfere di fuoco delle dimensioni del pugno di un uomo ed erano sovrastati da un paio di sopracciglia simili a barre dorate, con una lunga e folta coda dall'aspetto diafano ed impalpabile, e un mantello viola legato attorno ai quarti anteriori. Le sue zampe corte e robuste erano armate di grandi artigli neri, e su ognuna delle sue spalle e delle sue cosce si trovava una piastra d'oro di forma circolare sulla quale era raffigurato un kanji cinese. Chatsuramon, il Deva Cane e comandante del gruppo dei dodici diretti servitori di Zhuqiaomon, si fece avanti lentamente e chinò il capo in segno di rispetto al suo signore.

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Chatsuramon

Tipo: Bestia Sacra

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Treasure Hammer, Heavenly Howl

Chatsuramon è il Deva Cane, ed è di fatto il leader dei Deva, pur non essendo il più forte. Spesso agisce come moderatore nelle dispute interne tra i Deva. La sua arma più potente è il martello Bao Chui, che usa per fare giustizia dei nemici di DigiWorld.

"MI RIVOLGO A TE PERCHE' SO CHE HAI GIA' UN PIANO DI RISERVA, NEL CASO QUELLO SCIOCCO DI MAKURAMON DOVESSE SBAGLIARE I CALCOLI." affermò Zhuqiaomon. "COME STA PROCEDENDO IL LAVORO CON QUELL'INSULSO DIGIMON CHE HAI RIPESCATO NEL MONDO DEGLI UMANI? LE RICERCHE... HANNO DATO ESITO POSITIVO?"

Il Deva Cane annuì. "Certamente, grande Zhuqiaomon-sama. E' stata un po' una sorpresa anche per noi venire a sapere che il Demone della Gola si nascondeva in una creaturina così patetica, ma cose più strane sono accadute nella lunga storia dei Mondi Digitali." affermò. "Al momento, comunque, il processo necessario per risvegliare il potere latente che è in lui... temo stia andando un po' a rilento. Sono passati secoli da allora, e... diciamo pure che Beelzemon si è arrugginito un po'."

"CAPISCO. PER QUESTO NON RISPONDE TANTO RAPIDAMENTE. BEH, POCO MALE. E' PROPRIO A PROPOSITO DI QUESTO, IN EFFETTI, SE TI STO CHIEDENDO DI COMPIERE QUESTA MISSIONE PER ME." continuò la terribile fenice di fuoco. "CONOSCI BENE LA LEGGENDA, GIUSTO, CHATSURAMON? QUINDI RICORDERAI CHE, QUANDO CAVALCAVA A FIANCO DI LUCEMON PER TERRORIZZARE TUTTI I MONDI, BEELZEMON BRANDIVA LE PISTOLE CHIAMATE BERENJENA, E USAVA COME MEZZO DI TRASPORTO LA LEGGENDARIA BEHEMOTH. CREDO CHE TU ABBIA CAPITO DOVE VOGLIO ARRIVARE CON QUESTO DISCORSO."

"Sì, mio signore Zhuqiaomon-sama. Comprendo benissimo." rispose il Deva Cane, cercando di nascondere quel pizzico di inquietudine che provava. Davvero Zhuqiaomon gli stava chiedendo di fare una cosa del genere? Lungi da Chatsuramon discutere gli ordini del suo signore... ma non riusciva a non pensare che quella mossa fosse alquanto azzardata. Considerando la minaccia con cui avevano a che fare, avrebbe anche potuto capire... ma aveva l'impressione che in quel momento Zhuqiaomon stesse solo pensando agli umani. "Desidera dunque che io e i miei seguaci cerchiamo l'ubicazione delle leggendarie armi di Beelzemon e le portiamo al... nostro soggetto? Crede che questo favorirà il risveglio di Beelzemon?"

"NE SONO PIU' CHE CONVINTO." rispose Zhuqiaomon, rendendosi conto che i suoi Deva sembravano un po' riluttanti all'idea. "NON CI SARA' BISOGNO DI PREOCCUPARSI. E' PASSATO MOLTO TEMPO, E ANCHE QUANDO SI RISVEGLIERA', BEELZEMON NON SARA' IN GRADO DI ACCEDERE A TUTTI I SUOI POTERI. E IN OGNI CASO, ANCHE ALL'APICE DELLA SUA FORZA, NON SAREBBE COMUNQUE ALLA MIA ALTEZZA, ORA CHE I SETTE GRANDI SIGNORI DEI DEMONI SONO DISPERSI NEGLI SPAZI TRA I MONDI DIGITALI. SARA' UTILE PER LIBERARCI PER SEMPRE DI QUEI RIDICOLI UMANI CHE HANNO COSTITUITO UNA SPINA NEL FIANCO PER TUTTO QUESTO TEMPO."

"Ogni suo desiderio è per noi un ordine, grande Zhuqiaomon-sama." rispose sommessamente Chatsuramon, facendo un cenno con la testa. "Ritroveremo Behemoth e Berenjena. La mia speranza è che possano essere utili anche a combattere contro il nostro vero nemico."

"LO SARANNO. FARO' IN MODO DI ASSICURARMENE PERSONALMENTE." tagliò corto il feroce Sovrano. "ORA ANDATE! RENDETE LA MIA ATTESA QUANTO PIU' BREVE POSSIBILE!"

I Deva stettero tutti sull'attenti e si allontanarono con calma, ben sapendo che la pazienza non era mai stata una delle virtù più decantate di Zhuqiaomon. La loro missione era chiara, ma ognuno di loro, segretamente, sperava che la situazione non sarebbe degenerata fino a questo punto..."

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"...DISTRUGGI..."

"...ANNIENTA..."

"...TUTTO QUI QUELLO CHE SAI FARE...?"

"...ODIA... BRUCIA... UCCIDI!"

Una terribile voce rimbombante, piena di odio e furia cieca, rimbombava nella mente di Takato, mentre il ragazzino correva attraverso una folta e tetra foresta immersa nell'oscurità, le mani premute sulle orecchie in un vano tentativo di far tacere quelle intimazioni feroci. Non c'era niente da fare, sfortunatamente per il ragazzino. Si trattava di una voce telepatica, che si faceva sentire anche se lui si tappava le orecchie e cercava di non prestarle ascolto... ed era una sensazione spaventosa, come se qualcuno gli stesse sparando dei colpi di cannone direttamente nell'orecchio, rintronandolo e assordandolo...

Takato si guardò attorno, alla disperata ricerca di qualcuno che lo potesse aiutare a sfuggire a quell'assurda situazione, in cui lui stesso non ricordava come ci era finito. Ma attorno non c'era nessuno... Jenrya, Ruki, Ryou... nemmeno Guilmon! Il ragazzino si sentiva sempre più impaurito e solo, e nel disperato tentativo di trovare qualcuno, iniziò a chiamare aiuto a squarciagola. "Ra... Ragazzi! Ragazzi, mi sentite?" esclamò. "Jenrya-kun! Ruki-san! Ryou-kun! GUILMON! Dove siete? Vi prego, aiutatemi! Guilmon! Guilmon, dove sei?"

La stessa voce di prima rimbombò nuovamente nella sua mente, e il ragazzino si afferrò le tempie con le mani quando sentì la stessa, terrificante risata beffarda che si faceva gioco di lui.

"DOV'E' IL TUO PICCOLO GUILMON?" tuonò la cosa con crudele divertimento. "MA COME, TAKATO... NON LO HAI CAPITO ANCORA? IO SONO QUI... SONO SEMPRE STATO QUI..."

Due occhi diabolici, bianchi e privi di pupille, accompagnati da una orrenda bocca piena di file di denti uncinati grandi come pugnali, da due artigli che sembravano in grado di stritolare un uomo con un solo gesto, e da un simbolo fosforescente che ricordava quello della contaminazione radioattiva apparvero all'improvviso dall'oscurità e discesero su Takato, che spalancò gli occhi e urlò in preda al panico mentre vedeva quelle terribili fauci spalancarsi e chiudersi su di lui, immergendolo nell'oscurità eterna....

E un attimo dopo, Takato Matsuda si svegliò con un grido di terrore, mettendosi a sedere sul suo letto con la fronte imperlata di sudore! Aprendo di scatto gli occhi, il ragazzino si guardò attorno e riprese fiato, rendendosi lentamente conto che era stato tutto un brutto sogno, e che lui si trovava nella sua camera e nel suo letto, con Guilmon che dormiva pacificamente ai piedi del letto... e stava solo in quel momento riaprendo gli occhi, inxuriosito ed allarmato dalla reazione inaspettata del suo Tamer.

"Takatomon?" chiese il Digimon rosso, andando ad assistere il suo Tamer mentre qquest'ultimo riportava i battiti del suo cuore sotto controllo e si asciugava la fronte sudata. "Takatomon, che succede? Hai avuto un incubo, per caso?"

"Guilmon..." mormorò il ragazzino, tranquillizzandosi del tutto e accarezzando il suo Digimon sulla testa. Quella notte, non volendo rientrare a casa troppo tardi dopo la battaglia con Pajiramon, Takato non era passato per la cuccia improvvisata di Guilmon, e aveva lasciato che il piccolo dinosauro rosso passasse la notte con lui, nella sua camera. Certo, questo avrebbe voluto dire che doveva farlo nascondere immediatamente la mattina dopo, ma quella sarebbe stata la parte meno difficile...

"Va... va tutto bene, amico mio!" rispose Takato, confortato dalla presenza del suo amico digitale. "Ho... ho solo fatto un brutto sogno, non è niente di cui preoccuparsi. Ora è tutto a posto."

"Un... brutto sogno?" chiese ingenuamente il Digimon rosso, che sembrava non avere molta familiarità con il concetto. "E... come sono i brutti sogni, Takatomon? Sono come i miei, solo che non c'è pane?"

"Hehehee... non esattamente, Guilmon!" rispose il ragazzino. "Ma non vale la pena di preoccuparsi tanto. Dopotutto... i sogni non significano niente. Torna pure a dormire tranquillo!"

Guilmon non sembrava essere troppo convinto, ma si fidava al cento per cento di quello che diceva il suo Tamer, quindi decise di non preoccuparsi troppo di quello che era successo, e riprendere a riposarsi. "Va... va bene, Takatomon, se lo dici tu... buona notte e a domani..." disse, per poi ritornare alla sua cuccetta, dare un'occhiata ancora al suo Tamer, e distendersi di nuovo. In pochi secondi, Guilmon era nuovamente addormentato, e Takato, sentendosi già un po' più tranquillo, si distese a sua volta sul suo letto, e guardò verso il soffitto, nel tentativo di farsi tornare il sonno.

"Era solo un sogno." ripetè a sè stesso, come se stesse cercando di convincersi. "Già, era solo un prodotto della mia fervida fantasia... o magari devo smetterla di mangiare pizza con il tonno prima di andare a letto. Guilmon è qui, è con me... e finchè lui è qui, va tutto bene. Va tutto bene..."

Il sonno, benvenuto dopo una giornata passata a stare all'erta contro ogni possibile pericolo, e dopo una lotta contro l'ennesimo Deva, scese presto su di lui.

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Domenica, un giorno atteso da studenti e lavoratori... e anche da Digimon Tamers, visto che per quella mattina, Takato, Jenrya, Ruki, Ryou e i rispettivi partner si erano riuniti nella camera di Ruki, nella grande casa in stile giapponese classico della ragazzina. Era un po' inusuale che la Tamer permettesse a qualcuno - a chiunque, in effetti - di vedere il luogo in cui lei viveva, data la sua ritrosia a far sapere troppo di sè... ma la cosa non dispiaceva certo a Takato, che lo vedeva come un segno che Ruki stava man mano prendendo confidenza con il suo nuovo circolo di amici, indipendentemente da quanto lei guardasse di striscio Ryou e Monodramon. Quest'ultimo, in effetti, stava un po' mettendo alla prova la pazienza di Ruki, andando a curiosare ovunque nella sua stanza e mettendo a soqquadro i cassetti!

Tuttavia, non era questo che Ruki aveva notato. Più che altro, la Tamer dai capelli fulvi aveva notato un'altra cosa anomala...

"Sentite..." disse, con voce calma, guardando con sospetto il gruppo riunito davanti a lei. Erano tutti seduti sul pavimento a gambe incrociate, e stavano guardando a loro volta Ruki come per chiederle quale fosse il problema. "Questa doveva essere una riunione tra Tamers, giusto? Dovevamo discutere come fare a risolvere una volta per tutte la questione di questi... Deva che emergono nel nostro mondo, e magari vedere se fosse il caso di fare qualcosa riguardo a questo... D-Reaper, o come diavolo si chiama. Dico bene?"

"Nulla da eccepire..." rispose Jenrya.

Ruki prese un respiro, soddisfatta della risposta del Tamer cinese. "Bene. Vedo che su questo ci accordiamo." continuò. "Se le cose stanno così... allora com'è che in questa stanza vedo anche questi due cretinetti e la tua amichetta, occhialoni?"

"E il mo Hagurumon, reginetta dei Digimon! Non ti dimenticare di lui!" esclamò con un pizzico di indignazione Hirokazu, indicando il piccolo Digimon composto di ingranaggi che si trovava vicino a lui! Con uno strano ticchettio di parti metalliche, Hagurumon si fece avanti e guardò un po' impaurito il resto della squadra dei Tamers, che in quel momento comprendeva oltre a lui anche l'occhialuto Kenta - che sembrava voler essere ovunque tranne lì in quel momento - e una Juri Katou molto incuriosita, che stava dando un'occhiata ora a Guilmon, ora a Terriermon... ora a qualsiasi altro Digimon attirasse la sua curiosità! Malgrado i tre non facessero parte del gruppo dei Tamers... eccoli lì a partecipare alla riunione straordinaria, come niente fosse!

Mentre Ruki sospirava rabbiosamente e si metteva una mano sulla fronte come se stesse covando un feroce mal di testa, Takato ridacchiò imbarazzato e cercò di dare una spiegazione alla presenza dei suoi compagni di classe. "Ehm... beh, questo è un po' lungo da spiegare..." iniziò, grattandosi uno zigomo con un indice. "Diciamo che... ehm... ho incontrato Hirokazu-kun mentre arrivavo, e... ehm... lui mi ha fatto confessare che stavo andando a questa riunione straordinaria! Ho cercato di dire che stavo facendo qualcos'altro, ma lui non mi ha creduto..."

"Posso darti un consiglio, Takato-kun? La scusa che devi andare a fare il richiamo del vaccino contro la rabbia non funziona tanto bene..." rispose Kenta con un sospiro. "E comunque non guardate me. Io ero là che mi facevo gli affari miei, e Hirokazu-kun qui presente mi ha praticamente trascinato con sè e mi ha portato a questa riunione... e per quanto riguarda te, Juri-san? Non mi dirai che sei ancora dell'idea di diventare una Tamer... vero?"

Juri sfoderò il suo sorriso più disarmante. "Certo che sono ancora di questa idea! Perchè non dovrei esserlo, scusa?" rispose con tutta tranquillità. "Da quando ho conosciuto Elecmon-chan, ho cominciato a pensare che essere una Tamer dev'essere favoloso! E dal momento che non ho la fortuna di possedere un D-Power come voi, sono qui anche perchè vorrei imparare come si fa ad ottenerne uno! L'hai detto tu, Ruki-san... senza il D-Power, non posso essere una Tamer. Ma è tutto quello che mi manca! Ho già il mio deck di carte pronto, ho studiato le regole del gioco... insomma, credo di essere pronta!"

"Il... problema è che nessuno di noi sa esattamente come si ottiene un D-Power." affermò Renamon, la cui voce normalmente neutrale aveva ora assunto un tono vagamente imbarazzato. Non voleva certo nascondere la verità a Juri, ma non voleva neanche essere troppo brusca con quella ragazzina che peccava soltanto di troppo entusiasmo. "I nostri Tamer non sanno quali siano i requisiti necessari per averne uno, e io stessa non saprei dire con esattezza cosa sia necessario fare."

La cosa non sembrò impensierire troppo Juri. "Beh, non vedo dove sta il problema! Magari se resto con voi e se ho abbastanza fortuna, avrò anch'io il mio D-Power personale... e magari il mio partner sarà proprio Elecmon-chan! Wow, sarebbe il massimo!" Gli occhi di Juri si illuminarono all'idea, e delle stelline dorate scintillarono comicamente attorno a lei, mentre Ruki sospirava di nuovo e guardava verso il pavimento, e Takato rdacchiava di nuovo, sperando che non si notasse che stava arrossendo. Juri era davvero molto carina... soprattutto quando si entusiasmava così!

"Avete sentito anche voi, no?" esclamò Hirokazu con un ghigno sicuro. "Non avete scuse, signori! Anche noi vogliamo imparare come si diventa di veri Tamers! E io ho già il mio D-Power, e vi ho già dato una mano una volta, quindi... E poi, c'è anche il mitico Ryou Akiyama con voi, e io non mi perderei l'occasione di combattere al suo fianco neanche se mi metteste le catene!"

Ruki scosse la testa. Cosa ci vedessero in quel "pallone gonfiato" di Ryou Akiyama, proprio non lo capiva.

Terriermon alzò le spalle. "Beh, quando sono diventato il partner di Jen, nessuno mi ha mai detto che con il lavoro sarebbe stato incluso anche un extra come babysitter! Oh beh... immagino che siano i cosiddetti imprevisti del mestiere, giusto?"

"Non è esattamente come l'avrei detta io, Terriermon..." affermò Jenrya, un po' imbarazzato per il modo di parlare del suo partner dalle lunghe orecchie. Se non altro, non poteva dire che Terriermon aveva peli sulla lingua...

Ryou, essendo il più grande del gruppo di ragazzi, cercò di fare da arbitro della situazione, sfruttando anche il fatto che Hirokazu e Kenta praticamente lo idolatravano. "Okay... immagino che non ci saranno problemi se vengono con noi, purchè ovviamente non cerchino di fare il passo più lungo della gamba." affermò. Sapeva che dire una cosa del genere non era proprio un'assicurazione. Certo, Juri e Kenta davano l'impressione di essere abbastanza assennati, nonostante l'entusiasmo della ragazzina la facesse sembrare un po' con la testa tra le nuvole... ma Hirokazu dava l'impressione di non essere altrettanto facile da far ragionare. "Il che vuol dire che non dovete esporvi ad un rischio, durante le battaglie che indubbiamente affronteremo, e che se riusciste per davvero a diventare Tamers, dovrete stare attenti a quello che noi facciamo, e cercare di imparare da noi le nostre strategie con le carte. Quella in cui vi siete imbarcati non è una gioviale partita a carte. Stiamo combattendo contro invasori provenienti da un altro mondo, che non si faranno scrupoli a cercare di uccidervi se vi metterete sulla loro strada. In una situazione del genere, i Digimon sono la vostra unica difesa, e solo se riuscirete a creare un rapporto abbastanza solido e collaborativo con i vostri partner... sempre che riusciate a trovarne... potrete sperare di opporvi a loro. E in ogni caso... ricordatevi che il nostro obiettivo principale è capire cosa spinga i Digimon ad attaccare il Mondo Reale e cercare di catturare Calumon. Solo se risolveremo il problema alla radice potremo riportare l'ordine in entrambi i mondi."

Se non altro, Hirokazu sembrava essere più recettivo degli avvertimenti del suo idolo, e annuì con espressione più convinta, come fecero anche Kenta e Juri. "Bene... ora che Akiyama qui presente ha fatto le raccomandazioni di rito, credo che dovremmo pensare ad un problemino un po' più annoso. Non ho bisogno di ricordarvi quale, immagino." rispose Ruki, sperando che da quel momento in poi, la riunione andasse senza intoppi. Tutti i Tamer e i Digimon presenti annuirono, e Ruki si schiarì la voce e proseguì il suo discorso. "Bene. Allora, occhialoni vorrebbe che qualcuno di noi cercasse di parlare con il prossimo Deva che capiterà qui nel Mondo Reale, per farsi spiegare per bene cosa sta succedendo a Digiworld, e magari farsi spiegare qualcosa di più su questo D-Reaper di cui Pajiramon ha accennato a Renamon. Sto cominciando a pensare che, qualunque cosa sia, il D-Reaper sia la vera fonte di tutti i nostri problemi, e se riusciamo a risolvere quello, allora i Digimon non dovrebbero avere più alcun motivo per attaccare il Mondo Reale."

"In effetti non posso dire che quest'idea di Takato non sia sensata." rispose Renamon. "Tuttavia, la natura bellicosa e ostile dei Deva che finora sono emersi nel Mondo Reale mi fa temere che non sarà così semplice convincerli. Prima bisognerebbe convincerli a cessare le ostilità, e non credo sarà un'impresa di poco conto."

"Bisognrebbe prima di tutto convincere i Deva che abbiamo lo stesso obiettivo... o almeno, che possiamo venirci incontro a vicenda e possiamo collaborare." fu il pensiero di Jenrya. "Ma per fare questo dobbiamo prima fare in modo che Calumon sia al sicuro da loro, visto che è a lui che i Deva mirano."

"Calu, calu! Stavate parlando di me?" chiese una vocetta acuta e graziosa proveniente dalla finestra della camera di Ruki, e il simpatico Digimon dalle grandi orecchie che rappresentava la Shining Evolution entrò dall'apertura, appoggiandosi sul naso di Guilmon con aria giocosa, e lasciando di stucco i tre "Tamers onorari" che partecipavano alla riunione straordinaria! "Passavo di qui, e ho visto che Takato e gli altri stavano parlando... così ho deciso di venire anch'io, calu!"

"Ah... ciao, Calumon!" rispose Guilmon. "In effetti è proprio di te che stavamo parlando, e credo che avremo bisogno anche di te, in questo momento."

"Calu? Dimmi pure!" disse Calumon, inclinando la testa da un lato in un gesto incuriosito. "E' per tutti quei Digimon cattivi che mi vorrebbero catturare, vero?"

"Esatto." rispose Ruki, ringraziando tra sè che l'incarnazione della Shining Evolution fosse molto più intelligente di quello che appariva. Forse sarebbe stato più semplice convincerlo a collaborare. "Se il loro scopo è catturare te, allora è meglio se resti con noi e non ti allontani troppo. I Digimon cattivi dovranno prima vedersela con noi."

"Sì, però uffa, così non è per niente divertente..." si lamentò il piccolo Digimon, per niente contento di doversene stare fermo a lungo nello stesso posto mentre là fuori c'era un mondo che non aspettava altro che di essere esplorato. "Hmm... e va bene, se non c'è altro da fare... però mi dispiace dovermene stare qui e... huh? Che succede?"

Improvvisamente, il piccolo Digimon ritirò le sue grandi orecchie ed ebbe un brivido, come se avesse sentito freddo di colpo. I suoi compagni si accorsero all'istante di questo suo improvviso cambiamento, e capirono che non poteva certo trattarsi di una cosa di poco conto... "Caluuuu! Qui c'è qualcosa che non va, calu! Io... non mi sento bene, calu... sta... sta arrivando qualcosa..." esclamò

Anche Guilmon si mise sull'attenti, e fiutò l'aria con espressione allarmata, le pupille dei suoi occhi che si stringevano con fare animalesco. "Calumon ha ragione, Takatomon! Sta arrivando qualcosa... ed è qualcosa di molto grosso!" esclamò. "Non so bene che cosa, ma..."

"C'è un Digimon in bio-emersione." affermò Ryou, alzandosi di scatto. "Temo che questa riunione dovrà essere rimandata per... motivi di forza maggiore! Ruki, sai da dove possiamo uscire senza farci vedere dai tuoi?"

"Non mi dare ordini, 're dei Digimon'!" rispose Ruki, alzandosi a sua volta. "Ma ormai sono sgattaiolata fuori di casa tante di quelle volte che lo so a memoria dove andare. Presto, seguitemi! Dove si trova questa bio-emersione?"

"Accidenti, è proprio vicino alla stazione di Shibuya!" esclamò Jenrya, dando un'occhiata al suo D-Power. "A quest'ora sarà pieno di gente! Se lo lasciamo fare, quel Digimon potrebbe provocare un disastro!"

"Non succederà! Lo batteremo sul tempo, e lo rispediremo nel Mondo Digitale!" esclamò di rimando Hirokazu. "Forse, gente, si parte! Tienti pronto, Hagurumon, perchè ora faremo faville!"

Hirokazu terminò il discorso puntando un indice verso l'alto, nel tentativo di apparire drammatico ed importante, e riuscendo soltanto a sembrare ridicolo... tranne che al suo Digimon, che si mise a saltellare sul posto e a cercare di applaudire come poteva con i piccoli ingranaggi che aveva come mani! Un grosso gocciolone di sudore scese dalle teste di Takato, Jenrya e dei loro Digimon, e Guilmon si sfregò la nuca con una zampetta artigliata, sperando che quei due non si lasciassero prendere troppo la mano...

"Mi chiedo se abbiano capito bene quello che Ryou-san ha detto loro..." commentò Kenta. Juri, dal canto suo, si voltò da una parte e si mise una mano davanti alla bocca per reprimere una risatina...

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"Entità in bio-emersione! Sembra emettere una grande quantità di energia..." affermò Reiko, la seconda delle due assistenti dirette di Mitsuo Yamaki, un istante dopo che gli allarmi ebbero iniziato a suonare. Un segnale luminoso era apparso sulla mappa tridimensionale, in corrispondenza della stazione di Shibuya, e il Digimon aveva già quasi completato l'emersione in un tempo così breve. Reiko non ricordava che un'entità digitale qualsiasi avesse mai completato una bio-emersione così velocemente... e questo già le faceva sospettare che ci fosse qualcosa sotto. Sperava soltanto che, qualunque cosa facesse il programma Juggernaut che i Monster Makers avevano da poco ultimato, fosse efficace contro quei Digimon... "Signor Yamaki, siamo in attesa di ordini."

"Create azione di disturbo per rallentare la bio-emersione dell'entità. Dobbiamo far guadagnare abbastanza tempo ai Monster Makers affinchè mettano in azione la versione finale del programma Juggernaut." rispose il comandante di Hypnos. "Se tutto funziona come dovrebbe... oggi sarà l'ultimo giorno in cui dovremo sopportare la minaccia dei Digimon. Questa spada di Damocle sta per essere spezzata."

Come se volesse dire che la faccenda era chiusa per sempre, Yamaki richiuse il suo accendino e guardò verso la mappa tridimensionale, dove il segnale di bio-emersione era diventato più grande e minaccioso...

In un'altra stanza del grattacielo di Hypnos, i Monster Makers stavano osservando su un maxischermo il terrificante spettacolo che stava avvenendo all'esterno. Il cielo sopra Shibuya era diventato violaceo e ingombro di nuvole tempestose, e sopra il quartiere della moda si era aperto un grande vortice nero, dal quale stava strisciando una enorme creatura serpentina dalle squame rosse come il magma incandescente, con innumerevoli pinne sparse sul dorso e il ventre bianco, molto simile ai serpenti marini delle leggende. La sua testa affusolata dal muso draconico, con lunghe mascelle irte di denti acuminati, era protetta da un elmetto dorato sulla parte superiore, che a sua volta era armato di una scintillante lama a forma di fulmine, e la sua coda era dorata, con innumerevoli spuntoni.

"Quello è un MegaSeadramon...uno dei tanti Digimon che noi stessi avevano programmato e che adesso stanno attaccando il nostro mondo..." affermò Rai Aishwarya, alias Curly, una donna di etnia indiana, professoressa all'università di Miskatronic, osservando la creatura che si faceva strada con un ruggito spaventoso, mandando in pezzi i vetri degli edifici circostanti e scatenando il panico tra la popolazione. "E ha scelto proprio il punto a noi più sfavorevole."

"E' vero..." disse il professor Robert McCoy, un uomo sulla cinquantina con corti capelli rossicci e occhiali da vista, che nel circolo dei suoi compagni era conosciuto con l'alias di Dolphin. "Non solo ha scelto una zona molto popolata, a rischio di provocare innumerevoli vittime, e non solo Juggernaut provocherà il caos nelle comunicazioni... ma sarà impossibile per Hypnos nascondere la cosa. Non invidio il signor Yamaki. Avrà sicuramente il suo bel da fare domani con stampa e giornali... per non parlare del fatto che i suoi superiori non manderanno giù facilmente questo imprevisto."

Janyuu Li, alias Tao, annuì seriamente. La situazione si era fatta davvero seria, e l'idea che suo figlio stesse per arrivare sul posto, accompagnato dai suoi amici e dal Digimon che lo aveva scelto come suo partner, non lo riempiva certo di gioia. Per quanto non fosse certo unfan dei metodi di Yamaki, Janyuu avrebbe fatto qualsiasi cosa per tenere al sicuro suo figlio, nella speranza che almeno questa versione finale di Juggernaut funzionasse e cancellasse per sempre la minaccia dei Digimon. Jenrya ne sarebbe stato addolorato... aveva visto come il suo ragazzo era affezionato a quel Digimon... Terriermon, se non ricordava male... a fianco del quale combatteva. Ma alla fine, il bene di molti è più importante di quello di pochi, e alcuni sacrifici erano inevitabili, per il bene maggiore. Sperava solo di non doversi pentire di quello che stava facendo.

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: MegaSeadramon

Tipo: Animale Marino

Attributo: Dati

Livello: Ultimate

Attacchi: Thunder Javelin

Digimon acquatico facente parte della famiglia dei Deep Savers, sopravvissuto a lungo nel difficile ambiente del continente di Folder. La sua intelligenza è superiore a quella di un Seadramon normale, e una volta inquadrata la preda, la insegue senza possibilità di errore. Il generatore montato nel suo elmo gli consente di scagliare potenti scariche elettriche.

"Juggernaut è quasi completo." disse Janyuu, lavorando febbrilmente alla tastiera. "Spero solo che riescano a tenere a bada quel MegaSeadramon ancora per un po'..."

"Aspettate!" esclamò Curly, indicando lo schermo. "E' una mia impressione, o quelli che vedo sono quei Digimon Tamers di cui ho sentito parlare? Non sono loro, quelli che stanno scendendo in strada in questo momento per affrontare quel MegaSeadramon?"

"Che cosa?" esclamò Janyuu, alzando lo sguardo dallo schermo al quale stava lavorando. Con suo estremo orrore, vide che effettivamente Jenrya e i suoi amici erano là, assieme ai loro Digimon e ad altri ragazzi che non aveva mai visto prima di allora, e si stavano accingendo ad affrontare MegaSeadramon, del tutto ignari del fatto che il programma finale anti-Digimon era sul punto di essere attivato.

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Un micidiale colpo di coda ridusse una macchina parcheggiata ad un informe ammasso di lamiere accartocciate, come un foglio di carta appallottolato. MegaSeadramon ruggì fragorosamente, mentre dal suo corno d'acciaio scaturiva una tremenda scarica elettrica che investì la strada asfaltata, riducendone una parte ad una pozza di bitume fuso in una frazione di secondo. I Digimon dei ragazzi erano già evoluti ai loro massimi livelli evolutivi, e stavano cercando di prendere le misure del mostruoso serpente marino... tranne uno, che si era gettato nella mischia senza troppi perchè, con grande allarme di Takato e somma irritazione di Ruki!

"Forza, Hagurumon, cerchiamo di distrarlo!" esclamò Hirokazu, correndo da una parte all'altra della strada in un coraggioso ma poco ponderato tentativo di attirare su di sè l'attenzione del gigantesco serpente, che invece pareva più interessato a Wargrowlmon, Rapidmon, Taomon e Strikedramon (avendo Ryou evitato di far evolvere del tutto Monodramon per non rischiare che perdesse il controllo proprio in quel momento). Il Digimon simile ad un ingranaggio vivente lanciò i suoi ingranaggi più piccoli come se fossero stati degli shuriken contro il gigantesco serpente marino, che però non si degnò nemmeno di pararli e li respinse con un'unica, precisa spazzata di coda. Senza mai perdere di vista i Digimon dei Tamers, MegaSeadramon sollevò il suo corno a forma di fulmine e caricò sulla sua punta una potentissima scarica elettrica, che poi scagliò contro i suoi avversari, riducendo la strada asfaltata in una pozza di bitume nero ed appiccicoso, e costringendo ragazzi e Tamers ad una precpitosa ritirata. Rapidmon scagiò una raffica di laser contro MegaSeadramon, riuscendo a rallentarlo per un attimo, ma il Digimon più grande tornò ben presto alla carica, caricando contro WarGrowlmon con il corno abbassato e pronto a colpire!

"Attento, WarGrowlmon!" esclamò un allarmato Takato Matsuda, sperando che il suo Digimon fosse abbastanza veloce da evitare l'attacco. L'enorme dinosauro cibernetico si piegò sulla ginocchia, pronto asaltare di lato al momento giusto... ma MegaSeadramon non riuscì a portare a termine il suo attacco prima che Strikedramon gli fosse addosso, colpendolo con un poderoso fendente scagliato con il braccio destro.

"Strike Claw!" esclamò il drago umanoide, sferrando un colpo che tracciò tre scie luminose nell'aria e le fece volare verso MegaSeadramon, centrandolo sulla schiena. Questa volta, l'enorme serpente accusò il colpo e perse quota, dando agli altri Digimon la possibilità di attaccarlo.

"Tri-Beam!" esclamò Rapidmon, creando davanti a sè un grosso proiettile di forma triangolare e scagliandolo contro l'avversario. L'attacco esplose addosso a MegaSeadramon, infliggendo danni considerevoli, mentre Taomon puntava le ampie maniche del suo abito da sciamana contro di lui e gli scatenava addosso una tempesta di pergamene, tutte ricoperte di preghiere scritte in kanji complessi.

"Thousand Spells!" esclamò la Digimon sciamana. Le pergamene si attaccarono alla pelle squamosa di MegaSeadramon ed esplosero, scagliando il mastodontico serpente di mare sulla strada semifusa, e mandando in giro schizzi di asfalto semifuso.

"Uff... accidenti, c'è mancato un pelo!" esclamò Hirokazu, asciugandosi il sudore dalla fronte con una mano. "Hey, ragazzi, bel colpo! Gliela state facendo vedere, a quella biscia d'acqua troppo cresciuta!"

Ruki storse il naso. "Detto da te, che non hai fatto altro che startene là e fare la figura dello scemo, non è che voglia dire molto." affermò, mentre pescava una carta dal suo deck. "Se vuoi renderti utile, allora sbrigati a pescare una carta decente e strisciala nel tuo D-Power! Non crederai certo che quel MegaSeadramon possa essere mandato a terra così facilmente, vero?"

"Ehm... come sarebbe a dire che non è ancora sconfitto?" chiese Hirokazu, deglutando nervosamente. MegaSeadramon grugnì irritato e cominciò a rialzarsi, abbattendo le costruzioni più vicine con le sue spire muscolose, e il neo-Tamers spalancò gli occhi e indietreggiò per lo spavento, tenendo in braccio il suo Hagurumon. "Argh! Ora... ehm... credo di aver capito cosa volete dire, ragazzi! Questo... questo Digimon è un osso duro! Non... non sembrava così forte, nella serie animata!"

"Non ti preoccupare, Hirokazu-kun... adesso io e WarGrowlmon lo terremo occupato!" esclamò Takato, estraendo una nuova carta dal suo deck. La passò rapidamente nel suo D-Power, e delle grandi ali bianche apparvero sulla schiena di WarGrowlmon. "CARD SLASH! HYPER WINGS ACTIVATE!"

"Grazie, Takatomon! Ne avevo giusto bisogno!" rispose il gigantesco dinosauro cibernetico, per poi spiccare il volo e gettarsi su MegaSeadramon con tutto l'impeto di cui era capace! Il serpente marino si contorse e cercò di scrollarsi di dosso il partner di Takato, ma anche gli altri Digimon furono presto addosso all'avversario, e lo colpirono da più parti nel tentativo di bloccarlo!

In disparte, i due membri onorari del gruppo di Tamers, Kenta e Juri, stavano osservando con meravigla e paura in uguale misura la battaglia che si stava svolgendo davanti ai loro occhi, rendendosi ora pienamente conto di cosa volevano dire i loro compagni quando li avevano avvertiti che sarebbe stata una lotta molto dura. Calumon era con loro, e stava cercando di tenersi a distanza di sicurezza dallo scontro, in modo che a MegaSeadramon non venisse in mente, da un momento all'altro, di scattare verso di lui e afferrarlo.

"Accidenti, hai visto che roba?" chiese retoricamente Kenta, ben sapendo che anche Juri stava con gli occhi incollati alla scena, senza perdersene nemmeno un secondo. "Cavolo, ragazzi... ecco perchè non volevo avere nulla a che fare con questa storia! Ammiro Hirokazu, lui no che non ha paura... o forse è troppo incosciente per averla..."

MegaSeadramon si scrollò di nuovo, nel tentativo di disarcionare WarGrowlmon, che era riuscito a salirgli sul dorso e cercava di tenerlo al suolo il più possibile, negandogli il vantaggio del volo. Il dinosauro cibernetico non si arrendeva, e continuava a trattenere il suo avversario il più strettamente possibile, con i suoi compagni a fargli da supporto e a tenere sotto pressione il Digimon bio-emerso.

"Continuate così, ragazzi! Non arrendetevi, calu!" esclamò Calumon, il simbolo triangolare sulla sua testa che brillava come una stella, mentre ognuno dei suoi compagni faceva del suo meglio per trattenere la mostruosa creatura serpentina... tutti tranne Hirokazu, che ben presto si era ritrovato a dover restare in disparte assieme al suo Hagurumon, troppo debole per essere d'aiuto contro un Digimon di livello Ultimate.

"Accidenti, la volta scorsa non abbiamo affrontato una mostruosità simile..." disse tra sè. "Cavolo, Ryou-san aveva ragione, questo non è affatto uno scherzo. Qui si mette in gioco la vita... se solo potessi far evolvere il mio Hagurumon come hanno fatto... hey, un momento! Perchè non dovrei avere anch'io una carta del genere nel mio deck? Vediamo un po'..."

"Carta...?" chiese Hagurumon con la sua vocetta metallica e penetrante. Hirokazu si mise a scartabellare tra le sue carte, nel tentativo di trovarne una che gli fosse utile... e si bloccò meravigliato quando una di esse cominciò a brillare come se fosse stata una lampadina piatta, venendo avvolta da una luce abbagliante. Istintivamente, Hirokazu estrasse la carta dal deck e la guardò dapprima con stupore, e poi con decisione, felice di potersi finalmente rendere utile!

"Bene! Questo è proprio quello che mi ci voleva!" esclamò. "Preparati, Hagurumon, adesso sì che facciamo un po' di scintille! CARD SLASH! DIGIVOLUTION ACTIVATE!"

"Evoluzione..." disse Hagurumon, un istante prima che il suo corpo iniziasse a brillare e a cambiare forma, diventando più grande e più potente...

"Hagurumon shinka..."

Takato e gli altri guardarono stupiti verso il piccolo Digimon ingranaggio che scompariva in un lampo di luce, e lasciava al suo posto un robot di forma squadrata e alquanto rozza e di color ruggine, che comunque dava l'impressione di essere molto più forte: due braccia metalliche spuntavano ai lati del corpo, e i suoi occhi, ben lungi dall'essere freddi e robotici, esprimevano invece ingenua curiosità. Si reggeva in piedi su due corte e tozze gambe, e il suo corpo ricordava vagamente una scatoletta di metallo ambulante, con bulloni e viti che spuntavano da vari punti, e addirittura uno sportello che non sembrava avere uno scopo ovvio. La creatura meccanica si mise in guardia, sollevando i suoi enormi pugni, ed esclamò il proprio nome!

"...GUARDROMON!"

ANALIZZATORE DIGIMON

Nome: Guardromon

Tipo: Macchina

Attributo: Virus

Livello: Champion

Attacchi: Guardian Barrage

Digimon robotico specializzato nella difesa della rete computerizzata, che combatte per la giustizia e per impedire che i Digimon malvagi abbiano la meglio. Tuttavia, è piuttosto goffo, e spesso sfortunato nell'espletamento dei suoi doveri.

"Evvai! Anche il mio Digimon è evoluto! Allora, che ne dite? Pensate ancora che io non possa rendermi utile?" esclamò Hirokazu, mettendosi in quella che, nelle sue intenzioni, voleva essere una posa plastica e riavviandosi i capelli con una mano. Sfortunatamente per lui, nel momento in cui riaprì gli occhi per godersi le espressioni sbalordite dei suoi compagni, tutto quello che si trovò davanti furono WarGrowlmon, Rapidmon, Taomon e Strikedramon che tenevano MegaSeadramon steso a terra, avendolo ormai sopraffatto e preparadosi a neutralizzarlo definitivamente. La mascella di Hirokazu cadde all'istante per il disappunto, e quella di Guardromon seguì quasi subito...

"Ehm... beh, la cosa ci fa molto piacere, Hirokazu-kun..." affermò Jenrya, indicando il Digimon serpentino steso sull'asfalto e trattenuto, mentre ancora cercava di agitare le spire e liberarsi. "Però... ehm... temo che il tuo Digimon sia digievoluto un po' tardi per dare una mano."

"La prossima volta forse dovresti controllarlo meglio, il tuo deck. Così troveresti subito la carta dell'evoluzione." disse Ruki con un sospiro. "E giusto per ricordartelo, non avremo sempre tutto questo tempo per fare da baby-sitter agli inesperti."

"Beh, adesso non stai esagerando un po', Ruki-san?" chiese Takato.

"Che cosa?" esclamò incredulo Hirokazu, spaziando per il campo di battaglia e trovandosi davanti gli sguardi apologetici di Takato e Ryou, e quello indifferente di Ruki. Poi, un po' deluso, sospirò e abbassò la testa, imitato un istante dopo da Guardromon. "Aaaah! Che iella nera, accidenti! Non ho potuto neanche mettermi un po' in mostra!"

"Che iella nera, accidenti..." ripetè Guardromon. Senza sapere che molto presto, il suo Tamer non l'avrebbe più considerata una tale sfortuna...

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"Signor Yamaki, Tao ci comunica che l'algoritmo di Juggernaut è stato aggiornato e ultimato." disse Reika dalla sua postazione, dopo aver ricevuto una nuova comunicazione dal gruppo dei Monster Makers. Un sorriso appena accennato si dipinse sul volto severo dell'uomo, che pensò che finalmente era giunto il momento di chiudere quella storia una volta per tutte...

"Bene." affermò. "Dite loro di procedere."

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Più lontano, al sicuro in una galleria commerciale, in disparte rispetto alla folla di persone che stava cercando di mettersi in salvo, una misteriosa bambina vestita di nero, con i capelli biondi legati in due codini, guardava incuriosita verso il luogo della battaglia...

Mentre da tutt'altra parte, Makuramon, nella sua forma umanoide, attendeva con pazienza il momento giusto per intervenire, sapendo che ben presto sarebbe stato il momento di far scendere in campo Vikaralamon...

E nel Mondo Digitale, allingresso di un portale scintillante, il Deva Maiale Vikaralamon ghignò ferocemente, le zanne ricurve che scintillavano alla tenue luce della sala del portale.

La guerra tra il Mondo Reale e il Mondo Digitale stava per raggiungere la nova fase...

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CONTINUA...

Note dell'autore: Ho deciso che anche per le mie storie di Digimon comincerò a scrivere capitoli più brevi e più contenuti (circa 60 KB l'uno). Questo mi renderà più facile mantenere la concentrazione sul capitolo che sto scrivendo, e anche aggiornare più rapidamente. Il prossimo capitolo sarà azione pura, ve lo posso assicurare!

  
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