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Autore: scImMIA    28/02/2008    7 recensioni
Dall'alto della navicella non potevo nemmeno lontanamente immaginare che le cose sarebbero andate diversamente ...
Dopo i tre anni di attesa ero tornato per aiutarti a combattere i cyborg, per conoscerti, per scoprire chi eri per la mamma e cosa saresti diventato per me ... per me, che non ti avevo mai avuto al mio fianco ...
Ma le cose sono cambiate così tanto e così all'improvviso ... Papà, nel mondo in cui vivi, io non sono mai nato.
Adesso basta ciondolare e seguitemi! Mi raccomando, leggete e recensite! Vi sfido ad arrivare alla fine! XD Un bacione a tutti da scImMIA.
E' STATO INSERITO UN NUOVO CAPITOLO, IL N°88!
Genere: Generale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti ... scusate il saluto un po' fiacco ma oggi sono davvero sfinita ... Spero che almeno voi siate più freschi della sottoscritta.
Prima di iniziare vorrei ringraziare tutti coloro che continuano a seguirmi ... Grazie davvero :). Un grazie speciale và anche a quei pazzi che hanno inserito la storia tra i preferiti ( tra questi c'è anche l'ultima arrivata cici2 ) Thanks.
In questo periodo sono un po' giù di corda e questo è a causa di molti piccoli problemi che mi impediscono di trascorrere tranquillamente la giornata. Spero tanto che le vostre spendide recensioni mi risollevino il morale ... Ma prima rispondiamo a quelle che sono giunte:

LadyDreamer: Mi piace far incappare Trunks in situazioni quantomeno imbarazzanti ... Va beh dai, "sorvoliamo" che è meglio :). Le letture purtroppo non sono aumentate, speriamo che dopo questo brutto periodo le cose si risistemino ... Allora hai visitato la mia area autore?! ^///^ Bello Trunks vero? Ne vado così orgogliosa ... Peccato però che non potessi inserirlo più grande perchè sennò deventava troppo pesante ... Comunque come avevo scritto "Se mi ci metto di impegno riesco a fare anche qualcosa di serio" (in effetti il 1° in alto non lo era molto :) ). Ora ti lascio al nuovo capitolo. Un bacione

DBZ4EVER: Beh, saltiamo i ringraziamenti ok? (^/////^ thanks). Comunque il dottore non è Gelo ... quello è morto da un pezzo, non ricordi? Quelle di cui si parla alla fine sono le celluline del papà, bello vero? Ho paura che in questo momento al principe dei sayan gli stiano girando un po' le balline ... Poverino, lo maltratto XD Spero di risentirti anche per questo capitolo! Un bacio anche a te

folg_89: Sarò sintetica ... Sì. (vabbè forse adesso ho esagerato :D). Comunque alla fine la risposta è "sì" a quanto pare, spero che la cosa non ti dispiaccia troppo ... Se ti và fatti risentire, io aspetterò. Ciao, un beso

Angelo Azzurro: Questo Trunks fà strage di cuori senza muovere un muscolo ... Pensa se si mettesse d'impegno! Comunque non ti preoccupare per i pazienti, quelli rimarranno vivi ... Ma tutto il resto? Chissà ... Spero tanto che anche questo capitolo ti piaccia. Se puoi e vuoi fammi sapere cosa ne pensi! Bacio

MartaSaru: Per me Vegeta vestito con la camicia da malato mi mette solo tristezza. Sarà forse che l'ambiente ospedaliero in sè per sè mi fà in generale quest'effetto ... Mah, se a te ha fatto ridere mi fà piacere: hai trovato un momento comico in più degli altri :). Quelle che si moltiplicavano erano le cellule sayan ... La malattia ora ... Per la questione "Axon Radish: chi l'ha visto?" saprò aspettare, il fatto era che: « Aspetta, aspetta, aspetta, aspetta ... Ma quanto ancora devo aspettare?! » e così ho chiesto (la curiosità poi è aumentata da quanto anche mia sorella ha iniziato a scribacchiare fic - è quì cade Radish-). Spero che anche questo capitolo ti piaccia, un bacione. Ps: Goku mi ha chiesto di darti questo messaggio: « La prossima volta lascia una fettina anche per me! :) »

Sissi25: « Problemi con il computer? Non temere donna, stà arrivando Freezer sottoforma di virus per disintegrarti completamente la scatoletta e farla saltare in aria come il pianeta Vegeta! ... Sai dopo che grandi risate!! » vebbè dai, non ti preoccupare. Mi fà piacere che tu sia tornata e devo ammettere che un pochetto si notava il vuoto ... Le infermierine non compariranno più o almeno, non quelle XD! Mentre per i doctor ... Hee ... Vedremo. Anche a te un bacione megagalattico e vedi di non frequentare troppo i siti porno (sennò te credo che il computer ti molla! XD). Bacio e massì, riesumiamo un vecchio saluto che usavo anni fà con mia sorella: « Bacioni e esplosioni da Freezer ». Ciao XD


Come è ormai abitudine prima di postare il capitolo quì l'ho fatto leggere al mio personale BetaRider ( il BeaRider ) e lei a metà aveva commentato all'incirca così: « O_O ?! ... -___- E' difficile da accettare però se uno ci pensa bene ci può anche stare ... » (e questo per dire che non era molto contenta TT_TT) ma poi alla fine ha commentato dicendo: « Sì, dai ... Alla fase "XXXX" ero un po' ... Insomma ... ma poi alla fine ti sei ripresa ».

Tutto questo per dire che SO' GIA' che molti di voi rimaranno delusi ... Sappaite che accuserò il colpo come potrò.

Sperando che non per tutti questo risulti un completo fallimento, vi auguro una buona lettura e vi saluto. Un bacione a tutti.
scImMIA

 

 

 

CAPITOLO 30
- RESPONSO MEDICO -

 

Trascorsi la notte all'interno dell'ospedale: la sera prima, dopo che il dottore se n'era andato, mi ero appoggiato al bordo del lettino e pian piano mi ero addormentato.
Alla mattina mi svegliò un'infermiera che mi scrollò debolmente la spalla ... « Signor Trunks ... Signor Trunks si svegli ».
Feci sprofondare ancora di più la faccia tra le braccia e mi chiusi a riccetto ... « Naaa ... Altri cinque minuti ... ».
La tizia scrollò la spalla con maggiore forza: « Signorino Trunks! Si svegli per favore! ».
Ancora assonnato alzai leggermente la testa e cercai di aprire i miei occhi stanchi ... Sbadigliai svogliatamente ... Solo in situazioni come quella i miei vent'anni sparivano come il vento ...
L'infermiera portò le mani ai fianchi e mi osservò un po' severa « Finalmente sveglio ... Per fortuna non sono tutti come lei. Dobbiamo fare alcuni cambi quindi se potesse lasciaci per un pochino di tempo suo padre noi potremmo finalmente lavorare ... » l'infermiera si allontanò spiccia « ... Vada al bar a farsi un caffè! ».
Quando la donna si fù allontanata feci nuovamente crollare la testa verso il basso. "Che scocciatura ..." pensai ma poi riflettei rapido sulla questione e capii che bene di papà forse era meglio sottostare al volere di quella donna.
Risollevai di nuovo la testa e mi resi conto di quale fosse stato il mio cuscino per quella dormita ...
Mi alzai in piedi e mi stiracchiai come un gatto. Sbadigliai ancora e nel mentre osservai il volto di Vegeta: dormiva ancora profondamente ...
Feci scrocchiare il collo e mi rivolsi a papà, come se lui mi potesse sentire: « Certo papà che la tua pancia non è affatto adatta come cuscino ... Sei duro come un mattone! ». Sorrisi al pensiero di lui che mi rispondeva in malomodo ...
Dopo poco però, quando i secondi trascorsero e la risposta continuava a non arrivare, il sorriso scomparve e mi salì un velo di tristezza ...
« ... Tornerò tra poco ... » mi allonatanai dal letto e mi diressi ai piani bassi dell'ospedale.


Il bar dell'ospedale era davvero molto affollato e le signore al di là del bancone lavoravano senza sosta cercando di accontentare tutti i clienti. Nonostante il luogo in cui era inserito, i prezzi erano molto alti e perciò mi accontentai di tre panini mezzi vuoti e di una bottiglietta d'acqua ... Consumai la colazione nel giardino dell'ospedale andando a sedere sotto ad un'albero. La giornata si preannunciava spendida: il cielo limpido, un sole caldo, l'erbetta fresca che si piegava leggermente sotto il leggero e tiepido soffio del vento ... Con quel clima il mio animo si risollevò. Oltre al tempo mi riempì di forza d'animo l'atteggiamento delle altre persone in quel bel giardino: i pazienti, nonostante le loro situazioni fisiche, continuavano a lottare nel tentativo di sconfiggere la loro malattia e i cari vicino a loro gli continuavano a dare supporto ... Tra di loro però ce n'era uno completamente isolato: un'uomo su di una sedia a rotelle e ricoperto di bende squadrava gli altri con occhio avvelenato. Quando mi venne da sovrapporre alla sua l'immagine di papà mi sembrò che parte di mondo mi fosse crollato addosso ... Nessuno, nemmeno uno come Vegeta, meritava una solitudine simile e il solo pensiero che lui fosse stato isolato a quel modo per quasi tre anni mi fece stringere il cuore ... Poi accadde un'altro evento che mi fece tornare il buon umore: l'uomo si sforzò e fece girare la pesante carrozzella verso l'ingresso del cortile. Quando ebbe compiuto il gesto notai una luce negli occhi e ben presto capii ... Sorrise e spalancò le braccia accogliendo un piccolo bambino ...
Nessuno merita una tale solitudine ...
Alzai lo sguardo verso le grandi finestre dell'ospedale cercando quella della corsia di Vegeta. Quando la trovai mi venne da sorridere...
"Anche se sarai cattivo con me, anche se subito non mi accetterai, io ti sarò sempre vicino perchè tu non meriti tutto questo ... E io lo sò, lo sò bene ..."


Quando feci nuovamente ritorno nella corsia trovai Vegeta circondato dalle infermiere e dal dottor Oshi ... Sembrava che continuassero gli accertamenti.
« Buongiorno dottore ».
Sentendomi Oshi si voltò lentamente e mi sorrise « Ciao ragazzo, non ti avevo sentito ... Hai proprio un passo da ladro sai? ».
« Davvero? ... » evidentemente mi veniva spontaneo camminare senza far rumore perchè mi trovavo all'interno dell'ospedale ... Altrimenti avrei camminato come mio solito « ... Non me n'ero reso conto. Allora Vegeta come stà? ».
Il dottore incominciò a pettinarsi i bianchi baffi con aria pensosa « Sono arrivato a una conclusione ma vorrei esserne sicuro al 100% prima di dare una conferma. Ho paura che dovremo fare delle altre analisi prima di incominciare con una cura ».
« Altre analisi? E per quanto ce ne vorrà? » chiesi alquanto deluso dalla risposta del medico.
« Almeno fino a mezzogiorno. Vorrei fargli una TAC e altre due o tre visitine ... Comunque per cose come questa ci vuole tempo, abbi pazienza ». Oshi si voltò verso le infermiere « Avanti, portatelo in sala TAC ».
Le infermiere staccarono il lettino dalla parete e si allontanarono ... Dopo l'uscio loro e Vegeta sparirono. Osservai lo spazio vuoto ...
« Signor Trunks, vada fuori a farsi un giretto. Tanto le ho detto che ne avremo fino a mezzogiorno e quindi e inutile che se ne stia quì ... A quell'ora avrà le risposte che cerca ».
Annuii poco convinto e mi allontanai ... Non aveva molto senso rimanere.
Varcai l'uscio a testa bassa e per poco non mi scontrai con un ragazzo alto, con gli occhiali senza montatura, con i capelli corti leccati all'indietro e vestito con un lungo camice bianco ...
« Scusi ... »
Nemmeno una piega ... Mi allontanai senza darci troppo peso.


Il ragazzo entrò nella corsia e raggiunse il dottor Oshi ... Incominciarono a confabulare senza dare troppo nell'occhio: « E quello? ».
« E' il figlio, il paziente è stato portato in sala TAC dalle infermiere. Ci conviene raggiungerle ».
« D'accordo Oshi, come preferisci ... » i due uscirono dalla stanza e incominciarono a dirigersi verso l'ambulatorio interessato. Verso metà tragitto il giovane ricominciò nuovamente a parlare: « E dopo la TAC quale ambulatorio hai fatto preparare? ».
« Ho fatto preparare il laboratorio dei raggi, quello dell'ecografia, quello della scincografia e la neurologia ».
« E li vorresti fare tutti entro mezzogiorno? »
« Purtroppo sono costretto a fare di corsa ... ».
Il giovane sorrise beffardo: « Non avevi detto di avere un sacco di tempo? »
Il volto di Oshi si fece leggermente scuro ... « Lo pensavo ma il fatto è che quel Trunks sembra fin troppo impaziente e ho paura che sia anche più sveglio di quanto voglia dare a vedere ... Devo approfittare dei primi momenti, finchè è spaesato posso muovermi indisturbato ... »
« Trunks? » chiese il collega non capendo.
« Il figlio ... »
Il giovane fece un leggero sorriso e quando furono dinanzi all'ambulatorio aprì la bianca porta ... « Capisco, comunque dopo lo porterai a fare un giretto anche nel mio reparto vero? » i due entrarono nella sala TAC ...
« Ovviamente ... ». Il giovane sorrise e chiuse la porta.

 

*********

 

Trascorsi il tempo in una landa desolata. Mi allenai come un'ossesso ... Dovevo farlo per essere pronto per affrontare i cyborg nel mio tempo e poi così facendo ero comunque sicuro del fatto che non sarebbe stato tempo perso. Le ore però passarono lente, quasi interminabili ...
Osservavo spesso e con nervosismo l'orologio da polso: 9:30, 9:50, 10:25, 11:05, ... 11:30!
Mi pulii velocemente scrollandomi la polvere di dosso, mi alzai in volo e sfrecciai verso l'ospedale ... Il tempo della verità era finalmente arrivato!
All'arrivo mi precipitai subito nella corsia. Mi fermai dinanzi al letto: Vegeta sembrava più pallido di quando l'avevo lasciato ...
Mi avvicinai e gli sedetti vicino. Osservai bene il viso ... Era davvero più pallido di quando l'avevo lasciato e poi osservai bene le braccia: due grossi lividi si erano formati vicino alla zona in cui era conficcato l'ago della flebo ...
"Papà ... Ma cosa ti hanno fatto ..."
Una voce alle spalle mi fece sussultare: « Come promesso: è mezzogiorno e siamo pronti »
Mi voltai di scatto e tirai un sospiro di sollievo vedendo il volto sorridente del dottor Oshi ...
« Dottore mi ha fatto prendere un colpo ... »
« A volte capita »
Riosservando Vegeta mi tornò una certa preoccupazione ... « Ma cosa gli è successo?! Non è come l'ho lasciato: è così pallido e questi lividi ... Cos'è successo?! »
« Calma figliolo, tutto a suo tempo ... » dopo aver fatto un cenno a una donna in camice bianco di cambiare la flebo di Vegeta prese una sedia e mi si avvicinò, vi ci sedette sopra e dopo aver constatato che l'infermiera avesse terminato il suo operato ricominciò il suo discorso: « ... Purtroppo ci sono state alcune lievi complicazioni ma nulla di rilevante mi creda, suo padre poi si è rivelato davvero un osso duro quindi a riguardo non c'è niente di cui preoccuparsi ».
Sorrise leggermente dopodichè l'espressione divenne severa: « La cosa invece di cui bisogna preoccuparsi è ciò che è accaduto al signor Vegeta e che stà ancora continuando ad agire al suo interno ... » strinsi un po' della stoffa dei pantaloni tra le mani mante le chiudevo a pugno dal nervosismo.
« E cioè? » chiesi impaziente.
Il dottore sospirò ... « Bene, allora incominciamo ... » si chinò verso il letto di Vegeta alzando leggermente il lenzuolo scoprì un grosso libro ... Non riuscii a vederne la copertina. Rimise a posto il lenzuolo dopodichè iniziò a sfogliare quello che sembrava essere un manuale o un'enciclopedia su ...
" ... Impossibile, questo mi vuole prendere in giro! ... " pensai continuando a vedere quelle fotografie affiancate da schemi.
Il dottore smise di sfogliare e alzò il libro in mia direzione mostrandomi bene l'immagine ... « Quella alla sua sinistra signorino Trunks ... Cosa le sembra? »
Non sapevo che pensare ... Alzai la mano sinistra e abbassai il libro ... Osservai il dottore sorridendo ... Il mio quella volta era un sorriso sforzato oltre ogni limite ... « Dottore per favore, non mi sembra il momento di scherzare ... ».
Oshi con la forza scacciò via la mia mano e tornò ad alzare il libro.
« Non stò scherzando ... Mi dica cosa vede ».
Impossibile che fosse stato quello a fermare Vegeta, il grande principe dei sayan ... Anche per uno come me sarebbe stato umiliante figuriamoci poi per uno come lui ... Di sicuro ci doveva essere sotto qualcosa ...
« Signorino? Mi dice cosa vede? »
« Un ... » inghiottii un po' di saliva ... Osservai Vegeta ...
Sì, di sicuro ci doveva essere sotto qualcosa di più.
« ... Un fungo ... ».


Il dottore chiuse con forza il libro creando un forte ciocco. Questo mi svegliò appena.
« Esattamente, è proprio un fungo ».
Lo osservai allibito ... « E' ... E' solo un fungo ... » e poi abbassai gli occhi forse per vergogna.
« Non c'è nulla di cui vergognarsi signorino Trunks anzi, dovrebbe essere felice che suo padre sia ancora con in vita ... »
"Ancora con in vita?". Rialzai gli occhi incontrando quelli scuri del dottore: « Che vuole dire? ».
Si pettinò leggermente i baffi e poggiò il libro sulle ginocchia. « Immaginavo che lei avrebbe sottovalutato la situazione ma mi creda, è molto più grave di quanto possa sembrare. Ora le cercherò di spiegare ... » mi si avvicinò spostando leggermente la sedia.
« Allora: quello che le ho mostrato è un fungo rarissimo che solo pochi fortunati riescono a trovare nei dintorni dei lontanissimi monti Paoz ... »
« Come fà a saperlo? »
« Lo sò perchè per hobby vado a funghetti ... »
« Ah ... O_O »
« Comunque mi lasci proseguire: questi prestigiosi funghi però hanno la pecca di essere immangiabili, non so se è perchè non piacciano ... Il fatto è che nessuno fino ad ora era mai riuscito a sopravvirere dopo averne mangiato anche solo uno »
Allora c'era un motivo ... « Vuol dire che ... »
« Quello che le ho mostrato è il fungo più velenoso che esista: le spore che si trovano nelle lamelle del cappello hanno un livello di velenosità davvero molto alto ... In passato ho trovato i resti di queste sostanze negli organismi di alcuni sprovveduti ignari del pericolo che correvano. Purtroppo per loro non sono riuscito a fare nulla ... » si alzò dalla sedia e si avvicinò a Vegeta e poggiò una mano sul lettino « ... Per lui ragazzo le porte sono ancora aperte e questo perchè il suo organismo continua a lottare nonostante tutto » un sorriso comparve sul suo volto ... e anche sul mio.
« E quindi adesso cos'ha? » chiesi alquanto curioso.
« Beh, lo devo proprio ammettere: suo padre è un'essere fuori dal comune! ... »
Sorrisi ancora più compiaciuto ... "Beh, lui è il principe dei sayan"
« ... E le devo confessare che le ultime visite mi servivano proprio per accertarmi di questo suo modo per mantenersi in vita e ... Infermiera!! » al richiamo del vecchio dottore un'infermiera accorse subito: « Sì dottore? ».
« Le avevo chiesto di cambiare la flebo! Cos'è, ne ha montata una quasi finita? »
« NO dottore, ne ho presa una nuova-nuova ... » mi voltai ad osservare il sacchetto di plastica ... Effettivamente era vuoto ...
L'infermiera un po' scocciata cambiò la flebo con un'altra nuova « Uffa! Eppure ne avevo messa una nuova! Ne sono sicura! ... ». Dopo aver fatto si allontanò impettita.
« Tornando a noi le spiegherò in breve che cosa stà accadendo all'interno dell'organismo di suo padre: le spore velenose si sono annidiate all'interno del suo stomaco e il suo corpo stà facendo di tutto per eliminarle: dapprima ha cercato di espellerle usando gli anticorpi ma ha fallito ... »
Annuii con la testa energicamente.
« ... Poi non sò ne come nè perchè ha fatto in modo di riempirsi di liquidi in modo da poterle espellerle mediante l'urina ma anche lì ha fallito ... Sinceramente già il fatto che il corpo si comporti in questo modo mi sembra già così strano ... »
"Noi sayan non ci ammaliamo mai ... Forse è a causa dei nostri potenti anticorpi e del corpo che cerca di auto-ripristinarsi come può ... Mah, non ne sono molto convinto"
« ... A causa di questa sua fase il suo corpo si è disidratato parecchio. A questo punto si spiegano i continui cambi di flebo ... Tra un po' mi toccherà richiamarla ... »
Mi voltai e osservai il sacchetto ... « ACCIDENTI! Ma quanto beve?! O_O »
« All'nterno delle flebo non c'è solo acqua ma anche tantissime altre sostanze nutritive che vostro padre Vegeta ha perso con la terza fase ossia: avendo terminato l'acqua disponibile il corpo ha incominciato a utilizzare il sangue ... Questo, oltre a fargli perdere un sacco di liquido sanguigno, gli impediva anche di ingerire modeste quantità di cibo. Lo stomaco quando si riempe al massimo riesce a contrarsi mediante dei sottilissimi muscoli e così facendo espelle sia sangue che cibo ... Per questo suo padre si ritrova denutrito ».
Ero davvero senza parole ... Una cosa così piccola poteva fare così tanti danni?! E poi il senzu ... Non era colpa del legume se non aveva funzionato ...
« E quindi adesso? » osservai speranzoso il dottore.
« Adesso stò facendo preparare apposta un medicinale nel reparto ricerca, nel frattempo cercheremo almeno di sistemare il resto ».
Riosservai le braccia violacee « E i lividi? »
« Abbiamo cercato di fare una trasfusione ma purtroppo il corpo ha interamente rifiutato il nuovo sangue. Vegeta ha perso altro e si sono venuti a creare quei lividi ... Si tenga pronto, presto o tardi le chiederemo di darcene un po' del suo ».
Sorrisi osservando il volto del principe « Sì, non si preoccupi ».


Nel pomeriggio tardo mi chiamarono in un'ambulatorio, mi fecero accomodare su di una sedia e incominciarono a farmi una tranfusione. Dopo avermi bagnato una piccola area del braccio con del disiffettante, penetrarono la pelle con un sottilissimo ago e iniziarono l'operazione ...
Dopo un'ora ero seduto al fianco di Vegeta ed avevo lo stesso e identico colorito da malaticcio ...
« HAaaaa ... Quanto sono stanco -__- ... » feci cadere la testa pesantemente sopra il lettino evitanto di colpire lo stomaco del vero malato « ... Spero che questa tortura sia servita a qualcosa sennò mi arrabbio sai? ». Voltai la testa verso destra e osservai il volto di papà: un pochino di colorito a dire il vero l'aveva preso e questo forse grazie alla particolare medicina preparata apposta per lui e il mio sangue. Adesso però ero io quello a secco, accidenti ...
Dopo pochi minuti arrivò un'infermiera che cambiò la flebo e somministrò la medicina al principe dei sayan. Curioso le chiesi di mostrarmi il fantomatico medicinale: un liquido trasparente un po' denso e con una leggera sfumatura azzurra era contenuto all'interno di una piccola boccetta di vetro trasparente chiuso con un tappo bianco ... All'infermiera le bastò soltanto inserirne un pochino all'interno di una siringa dalle dimensioni ridicole e iniettarla all'interno del corpo di Vegeta.
Bello a sapersi ... Peccato che fossi sfinito ...
« Signorino mi sembra alquanto sciupato, cos'ha? »
Mi sforzai di essere gentile: « E' solo colpa della trasfusione, non si preoccupi »
« Le consiglio di andare al bar e mangiare qualcosa. Non vorrà mica ritrovarsi su di un lettino accanto a quello di suo padre, vero? ».
Mi alzai in piedi a fatica e sorrisi alla donna che, nonostante l'ora e il lavoro pesante che svolgeva, continuava ad essere gentile e premurosa: « Non ci penso nemmeno ... Seguirò il suo consiglio ».
Prima di allontanarmi tirai per bene la tenda divisoria e chiesi alla donna per quanto tempo sarebbe rimasta: lei rispose solo con "massimo altri due minuti ma lei faccia con comodo". Mi allontanai lasciando papà assieme a quella donna.

 

Il sole era sul punto di tramontare quando feci ritorno alla corsia. Entrai nella stanza e subito qualcosa attirò la mia attenzione ... Due ombre si muovevano la di là della tenda divisoria e parevano instaurare un dialogo. Nonostante il profondo silenzio, poichè tutti i pazienti dormivano (Vegeta compreso), non riuscivo bene a cogliere i loro discorsi ... La cosa che però mi faceva insospettire era il fatto che parlassero sottovoce.
Mi avvicinai senza fare rumore e riuscii ad accostarmi al verde tessuto di separazione ... Non notandomi continuarono indisturbati ...
« Appena l'infermiera mi ha avvertito sono giunto ... Certo che però ne ho dovuto aspettare di tempo ... »
... Il dottor Oshi ... Poi parlò qualchedun'altro ...
« Già, quel moccioso non se ne andava mai. Fortuna che le è venuta in mente la trovata della tranfusione ... »
Sgranai gli occhi: "TROVATA?!" ...
« Beh, una tranfusione ci voleva ma diciamo che gli ho spillato molto più sangue di quello che serviva al signore quì presente ».
« E come mai dottore? »
« Avevo già notato che lui era un'essere speciale ... Diciamo che ho ipotizzato che anche il figlio lo fosse e infatti avevo pensato bene. Amico mio, questa volta ho fatto centro! »
« Certo però che ancora non mi spiego questa tua continua insistenza e poi non si dovrebbero fare certe operazioni senza il permesso dei parenti ... ».
L'ombra a sinistra iniziò a muovere le braccia come a convincere maggiormente il collega: « Ma insomma Ito! Continui a non capire? Dopo anni noiosi fatti di ripetitivi gesti, frasi ormai senza più spessore che rendevano il lavoro di una monotonia allienante, finalmente, dopo così tanto tempo, mi arriva una nuova possibilità per mostrare le mie abilità e tu vorresti portarmela via?! Non sia MAI! »
« Calmati Oshi. Capisco la tua frustrazione ... »
« No, tu sei ancora troppo giovane, non puoi ancora capire ... Non sai cosa significa ritrovarsi ogni giorno a confrontarsi con le solite malattie e non poter mai dare di più! Ora grazie a questo strano essere umano abbiamo la possibilità di rafforzare le cure mediche! Prova ad immaginare: grazie a noi e alle sue caratteristiche potremmo curare nuove malattie che per noi ora sono impossibili da debellare ... Diventeremo famosi in tutto il mondo! ».
« Oshi è ancora troppo presto credimi ... Queste tue teorie della clonazione e trapianto di queste cellule su altri pazienti da un certo punto di vista può essere ammirevole però dall'altro insomma, il volere anzi, il DOVERE di fare tutto di nascosto peggiora in modo considerevole la situazione ».
« TI vuoi forse tirare indietro?! Guarda che sò bene che ce ne vorrà ancora un po', cosa credi ... Ma sappi che io credo fermamente in questo progetto e ho intenzione di portarlo a termine! L'hai visto anche tu com'è speciale: i suoi organi sono più grandi e resistenti, i muscoli possiedono un grado di elasticità fuori dal comune, anche le ossa sono molto più resistenti e le giunture cartilaginee sono molto più dure del normale ma allo stesso tempo permettono un movimento regolare, il globuli bianchi e rossi sono per così dire "potenziati" e permettono una grande difesa ... Se riuscissimo a prendere tutti questi elementi, a riprodurli e a impinatarli su coloro che ne hanno bisogno potremmo creare degli uomini nuovi! ».
Ito si bloccò pensieroso: « Anche se ho diminuito l'effetto del medicinale in modo da dover prolungare la permanenza dell'uomo all'interno dell'edificio la presenza del ragazzo continuerà ad essere un problema ... »
« A lui ci penso io ... Lo intorterò come si deve e nel frattempo continueremo a giocherellare con il suo bel paparino ... »
« Strano a dirsi ma sarà la nostra fortuna! »

 

 

Le gambe non rispondevano ai comandi ... Non riuscivo a muovermi di un solo passo ...
D'un colpo mi crollò tutto ...


Dovevo portare Vegeta via da lì e l'avrei fatto ...
A qualsiasi costo!

 

 

 

 

... Continua ...

  
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