Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL
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Autore: Exceed_96    24/08/2013    1 recensioni
La storia è ambientata al termine del World Duel Carnival.
Un nuovo studente si è iscritto alla scuola di Yuma e compagni, ed ha un passato con cui dovrà fare i conti; contemporaneamente inizia la guerra contro il Mondo Bariano... Inoltre, un nuovo torneo mondiale è alle porte: riusciranno Yuma ed Astral ad affrontare sia il torneo che l'invasione Bariana?
Questa è la mia prima storia in assoluto, quindi siate clementi please :)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ATTENZIONE: Non citatemi per plagio. So perfettamente che gli avvenimenti che partono dalla metà del capitolo sono una copia degli avvenimenti della seconda stagione del programma, ma l'ho scritto nell'angolo autore del primo capitolo, e se così non è lo esplicito in questa nota: questa fanfiction ricrea la seconda stagione del programma Yu-Gi-Oh! ZEXAL aggiungendo alcuni OC e modificando alcune parti della storia, quindi è e sarà normale che alcune parti coincidano con quelle del programma televisivo.


Un altro giorno era iniziato nella città di Heartland, e le vie della città, come accade di solito alle prime ore del mattino, erano molto affollate, con gente che correva di qua e di la, scansando i poveri passanti, per poter arrivare a destinazione, ma abbiamo già l’esempio perfetto da prendere in considerazione, e chi se non il corridore per eccellenza, Yuma Tsukumo?

Come ogni mattina, il ragazzo si era svegliato tardi e stava facendo i salti mortali per arrivare a scuola in tempo: ormai per i passanti e proprietari di negozi, vedere il ragazzo correre con tale foga verso la scuola media di Heartland City era diventata un’abitudine, e per alcuni addirittura un divertimento, dato che al passaggio del ragazzo, molti dei negozianti a cui Yuma passava davanti erano divertiti nel vedere quel ragazzo affannarsi ogni giorno in quel modo, ma è anche grazie a questo sprint mattutino, che il ragazzo è arrivato a farsi conoscere nella maggior parte della città…


*Scuola Media di Heartland City*


Il piazzale della scuola era stacolmo di ragazzi e ragazze, ed ognuno era intento a fare qualcosa, chi da solo chi con altri: c’erano addirittura i membri dei diversi club scolastici che prima dell’inizio della lezione si cimentavano nelle attività a cui i loro club appartenevano. Insomma, ognuno aveva qualcosa da fare.

Kotori era appena arrivata a scuola: a differenza di Yuma, lei arrivava raramente in ritardo, e questo era uno degli argomenti su cui i due si cimentavano di più mentre erano in classe.

“Che bello! Un’altra giornata è iniziata!”, disse fra se e se Kotori, entrando nel perimetro del cortile, per poi ammirare la smisurata quantità di adolescenti all’interno del cortile: subito dopo sospirò, pensando che Yuma sarebbe sicuramente arrivato tardi anche quel giorno, e sapeva di avere ragione…

I suoi pensieri furono tuttavia interrotti da un rombo poderoso, che attirò non solo la sua, ma anche l’attenzione di tutti gli studenti all’interno del piazzale…

Dall’orizzonte, si vide avvicinarsi ad altra velocità una moto, che ai migliori osservatori sembrava colorata di blu. La moto puntava ad alta velocità verso l’ingresso della scuola, in direzione di Kotori per l’esattezza: quando la ragazza si accorse di ciò, la moto era all’incirca a cento metri di distanza da lei. Kotori emise un fragoroso urlo e si girò sul fianco sinistro, cercando di coprirsi il più possibile con le mani, ed a poca distanza dalla ragazza, la moto arrestò la sua brutale corsa, alzando un gran polverone: molti avevano temuto il peggio per la ragazza dai capelli verdi, e qualcuno aveva addirittura iniziato a disperarsi.

Quando il polverone si diradò, tutti rimasero a bocca aperta; quando Kotori aprì gli occhi e si accorse di non aver subito alcun tipo di impatto, si girò cautamente nella direzione della moto e per poco non svenne dallo spavento: la moto si era fermata a pochissimi centimetri di distanza da lei.

Fu allora che fu possibile osservare i dettagli della moto: aveva la vaga forma di una moto da corsa (come quelle della moto GP, per intenderci), ma aveva una forma molto aerodinamica e dimensioni leggermente maggiori, tanto che era possibile starci comodamente in due, ed era colorata di blu elettrico con segni gialli e rossi qua e la.
Ma la maggior parte dei presenti avevano focalizzato la sua attenzione sul guidatore: con sorpresa generale, era un adolescente, ed indossava l’uniforme della scuola, precisamente quella degli studenti maschili del primo anno, ed aveva in testa un casco di colore rosso porpora.

Improvvisamente, il ragazzo portò le mani al casco e se lo tolse lentamente, rivelando l’ultima persona che Kotori si sarebbe aspettata a guidare una moto…

“Eheheh… Buongiorno Kotori: come va?”, disse il ragazzo dai capelli castani alla guida del veicolo, sfoggiando un sorriso che dava vagamente l’impressione che non avesse compreso di aver quasi investito la ragazza davanti a sé.

“SARYUU?!?!?!? Per l’amor del cielo, sei impazzito?!”, gli urlò giustamente Kotori  ancora bianca per lo spavento.

“Perché? Che ho fatto di male??”, chiese il ragazzo facendo finta di niente.

“Mi prendi in giro?!? Stavi per investirmi!!”, rispose di rimando la ragazza che era sempre più infuriata.

“Sei davvero così sicura che avrei potuto farlo? Non avrei mai potuto fare del male ad una ragazza, soprattutto se quella ragazza è mia amica…”, disse Saryuu sorridendo dolcemente alla ragazza.

A questo, Kotori arrossì leggermente, e si ricordò di quanto avevano fatto lei, Yuma e Saryuu il giorno prima: avevano girato per tutta Heartland City, passando anche per i viottoli più intricati della città, e parlando di svariate cose, tra cui la loro passione comune per i duelli, dei racconti riguardanti il passato dei tre, ecc… Avevano anche pranzato assieme, e si divertirono da matti, tanto che rincasarono in tarda serata, con il conseguente rimprovero dei familiari per essere stati in giro per così tanto tempo, ma con la consapevolezza di aver vissuto una giornata memorabile… Kotori non poteva arrabbiarsi con quel ragazzo: dopo quello che aveva passato, vivendo senza amici per la maggior parte della sua vita, aveva finalmente delle persone su cui poteva contare, e che avrebbe protetto con tutto se stesso.

“… E va bene, ti perdono, ma non farlo più per favore…”, disse Kotori rassegnata.

“D’accordo, hai la mia parola”, le rispose Saryuu.

Subito dopo, i due fecero disperdere la folla che si era raccolta attorno a loro, dopodiché Saryuu, seguito da Kotori, posizionò la sua moto nell’apposito parcheggio, dove erano già presenti altri veicoli a due ruote, tra cui anche la moto di Shark, pensò Kotori.

Subito dopo, i due si incamminarono verso l’entrata della scuola, sotto lo sguardo di diversi ragazzi: alcuni di loro guardavano Saryuu con sguardo truce per fargli capire che lo spettacolo di rumori messo su dalla sua moto non era stato affatto gradito; alcuni gruppi di ragazze guardavano il moro con interesse, facendo commenti sul fatto che il ragazzo era molto carino; alcuni gruppi di ragazzi, invece, guardavano Kotori pensando esattamente la stessa cosa; altri ancora pensavano che, considerata la scenata fatta poco prima e il fatto che camminavano così vicini, i due potessero avere una qualche relazione sentimentale, cosa che ovviamente non era vera, ed i due lo sapevano benissimo.

“Però… Che bella moto che hai: non ti facevo capace di guidarne una…”, disse Kotori al moro, mentre si dirigevano verso la loro classe.

“In effetti avrei dovuto farvela vedere ieri, sarebbe stato meglio, ma sai, con tutto quello che è successo…”, le rispose Saryuu mettendosi la mano dietro la testa. Subito dopo, ricominciò a parlare.

“Ieri è stata una bellissima giornata: tu e Yuma mi avete ridato la fiducia che da tempo avevo perduto…”, disse Saryuu rattristandosi un po’.

“Non abbatterti così: quello che è successo, e purtroppo non si può cambiare il passato. Ma puoi decidere del tuo futuro, e se vuoi degli amici al tuo fianco, sappi che noi ci saremo sempre”, gli rispose Kotori con una voce quasi materna, tanto che a Saryuu iniziarono ad umidificarsi gli occhi per l’emozione.

Finalmente, Saryuu e Kotori arrivarono nella loro classe, e non appena vi entrarono, trovarono subito alla loro sinistra Tetsuo, Cathy, Takashi e Tokunosuke intenti a parlare: quando i quattro ragazzi notarono l’arrivo dei due, si precipitarono da loro per salutarli.

“Buongiorno ragazzi!”, dissero all’unisono Saryuu e Kotori mentre i loro amici si stavano avvicinando a loro.

“Buongirono Kotori, e buongiorno anche a te Saryuu!”, rispose Tetsuo, energico come al solito.

“Ehi Tetsuo, come va da ieri? Niente di rotto?”, chiese Saryuu al robusto ragazzo di fronte a se.

“Non preoccuparti Saryuu sto benissimo: “nella mia carriera di duellante ho sopportato di peggio”!”, disse Tetsuo, accentuando molto le parole dette il giorno prima da Saryuu.

Nel sentirgli dire così, tutti i ragazzi del gruppo, meno Saryuu ovviamente, scoppiarono in una fragorosa risata.

“… Ah… Ah… Ah… Molto divertente Tetsuo…”, rispose il moro con un po’ di irritazione.

“Eddai stavo scherzando! Era solo per ridere!”, gli rispose Tetsuo.

“Ti perdono solo perché sono di buon umore oggi…!”, ribatté Saryuu facendo un sorriso.

Gli altri non compresero quello che il ragazzo aveva detto, anche perché era in contrasto con quello che ricordavano: il giorno prima, al termine del duello con Tetsuo, era addirittura sul punto di piangere, mentre quel giorno era di buon umore, com’era possibile?

Saryuu notò la confusione dei ragazzi, e quindi cercò di sviare il discorso per evitare di parlarne prima delle lezioni.

“Vi vedo un po’ straniti: vi racconterò più tardi… Ora se non vi spiace, andrei a posare la mia roba al mio posto…”

Detto questo, Saryuu andò al suo posto e vi poggiò la sua borsa a tracolla, e Kotori fece lo stesso.

In quel momento la porta scorrevole della classe si aprì e Yuma entrò bruscamente, facendo addirittura un capitombolo per terra. I suoi amici, nel vederlo, andarono da lui per assicurarsi delle sue condizioni; tuttavia, il ragazzo si alzò quasi subito, segno che a quelle cadute ci era ben abituato.

“Eheheh, buongiorno ragazzi! Stavolta sono arrivato in tempo, avete visto?!”, esclamò Yuma con ancora molta adrenalina in corpo dovuta alla sua corsa spasmodica.

“Oh cavoli Yuma: cadere allora è una cosa abituale per te…”, disse Saryuu, contemplando il ragazzo dai capelli blu con espressione stranita.

“Più o meno eheheh!”, rispose Yuma sorridendo.

La campanella suonò poco dopo, e i ragazzi, come da programma, si diressero ai propri posti per sedersi e cominciare così a seguire la lezione di Mr. Ukyo, che come ogni mattina entrò in classe solo al suono della campanella.

“Buon giorno ragazzi: spero siate pronti ad iniziare la lezione, perché abbiamo parecchio lavoro da fare…”, disse Mr. Ukyo suscitando la disperazione dei suoi alunni.

Come suo solito, il professore rivolse lo sguardo al posto di Yuma, che di solito era ovviamente vuoto, ma con sua sorpresa lo trovò già seduto al fianco di Kotori.

“Oh! Guarda un po’ chi è arrivato puntuale oggi!”, disse sarcasticamente Mr. Ukyo.
Tutti gli studenti sapevano già che stava parlando di Yuma, che nel ricevere lo sguardo del professore e di tutti i suoi compagni di classe arrossì dall’imbarazzo.

“Scusi se la contraddico professore, ma se arrivo spesso in ritardo, questo non significa che non possa arrivare anch’io prima del suono della campanella…”, rispose adirato Yuma, sentendosi un po’ preso in giro.

“Allora posso solo sperare che succeda più spesso”, ribattè Mr. Ukyo, per poi tornare serio, “Ora però basta scherzi, dobbiamo iniziare a fare lezione: c’è un programma da portare avanti!”

Detto questo, gli studenti aprirono i loro libri e quaderni, ed iniziarono a seguire la lezione del loro insegnante.


NOTA AUTORE: Anche in questo caso saltiamo direttamente al termine delle lezioni, e lasciamo i nostri eroi a studiare la loro adorata matematica XD


Le attività scolastiche erano ormai finite, e gli studenti stavano rincasando. Come al solito, Yuma e Kotori stavano percorrendo assieme la strada che li avrebbe portati alle rispettive abitazioni, ma da quel giorno avrebbero avuto con loro la compagnia di Saryuu: dato che le abitazioni di Yuma e Saryuu distavano solamente due isolati l’una dall’altra, il ragazzo propose ai due di potersi aggiungere alla loro “comitiva”, proposta che i due avevano accettato molto volentieri.

I tre, con Saryuu che spingeva per il manubrio la sua moto, cosicché potesse parlare coi due, stavano percorrendo il tratto di strada che passava per il fiumiciattolo di Heartland City: la luce arancione dei raggi del sole, che stava tramontando, si riflettevano sull’acqua sottostante, facendola sembrare come se nel fiume scorresse vernice arancione. La luce del sole inoltre splendeva anche sulle abitazioni della città, facendo nascere un inusuale spettacolo di luci.

“Non ho capito, come mai Tetsuo e gli altri non sono venuti con noi?”, chiese Yuma a Kotori.

“Avevano detto che sarebbero rimasti assieme ad allenarsi”, gli rispose la ragazza dai capelli verdi.

“Allenarsi? E perché?”, le chiese nuovamente Yuma.

“Perché nessuno di loro vuole perdere contro di te”, rispose Kotori con un sorriso stampato sulle labbra, “Dato che hai vinto il torneo mondiale, si sentono il dovere di migliorare: nessuno di loro vuole esserti secondo!”

Yuma fu molto felice di sentire quelle parole. Aveva degli amici fantastici, pensò tra se, e si sentiva fortunato ad averli.

“In ogni caso Yuma, dov’è Astral? Non l’ho visto per tutta la giornata…”, disse Kotori guardandosi intorno, sperando di trovare lo spirito del Mondo Astrale che svolazzava qua e là come suo solito.

“Non lo so… Non è mai uscito dalla chiave: mi chiedo se stia bene…”, disse Yuma abbassando lo sguardo.

“Ehm, scusa Yuma…”, disse Saryuu, che fino a quel momento non aveva detto una parola, attirando su di sé l’attenzione dei due.

“Vorrei chiederti una cosa: nel corso della finale del torneo mondiale, ho notato che sia tu che Tron, l’altro finalista, usavate un particolare tipo di mostri Xyz, che genere di mostri sono?”

“Particolare tipo? Ti riferisci ai mostri Numero?”

“Ecco, intendevo quelli…”

“Sono mostri Xyz molto particolari: essi non appartengono a questo mondo, e possono essere battuti solo da altri mostri Numero, e tutto ciò perché questi mostri sono parti della memoria di Astral…”

“COSA?! Di Astral?!”

“Esatto, ed è per questo io ed Astral li raccogliamo, perché lui riesca a ricordare come mai è venuto sul nostro pianeta…”

Saryuu rimase stupito dalla spiegazione di Yuma: aveva già intuito precedentemente che quei mostri fossero particolari, ma non avrebbe mai pensato che lo fossero a tal punto… Saryuu iniziò a toccare la custodia del suo Extra Deck con non poca insistenza, come se pensasse di averla persa: Yuma e Kotori rimasero un po’ sorpresi da questa sua reazione, ed infatti la domanda di Yuma non si fece attendere.

“Che hai Saryuu?”

“… Stamattina, mentre stavo per partire verso la scuola, ho notato vicino al garage dove tengo la mia moto una carta. Era avvolta da un’aura viola, e istintivamente sono andato a prenderla per vedere di carta si trattasse, ma non ci sono riuscito: il suo testo era scritto in una lingua che non riuscivo a capire…”

Yuma rimase senza parole nel sentire le parole di Saryuu, e subito volle andare in fondo alla faccenda.

“E… E ce l’hai con te questa carta?”

“Certo, è nel mio Extra Deck: aspetta che la prendo…”

Saryuu prese la custodia ed estrasse tutte le carte al suo interno: a prima vista sembravano essere più o meno una decina. Il moro le esaminò una ad una, finché non ne prese una e la porse a Yuma.

“Ecco, è questa qui…”

“Non ci posso credere… Questo è… un Numero!”

Kotori rimase stupita da quelle che erano le parole di Yuma. Saryuu invece era alquanto confuso: anche se ora sapeva che quel tipo di carte non erano provenienti dal pianeta Terra, trovò la reazione dei due un po’ esagerata…

“C-Che c’è? Cos’ha di strano?”, chiese Saryuu.

“La carta niente… Tu piuttosto, quando l’hai presa, non hai sentito niente?”, gli chiese Yuma, quasi assalendolo dalla curiosità.

“Ehm, no…”, rispose Saryuu.

“Incredibile… Quando una persona viene a contatto con un numero, rimane vittima del suo potere, come mai con te non ha funzionato…?”, disse Yuma cercando di trovare una risposta alla sua stessa domanda.

“Non lo so, forse c’entra qualcosa il mio bracciale, ma è solo un‘ipotesi…”. Dicendo questo, il moro alzò il braccio destro, mostrando il bracciale nero con una gemma verde che aveva al polso.

“Non ne ho idea… Forse sarà meglio riprendere questo discorso in presenza di Astral…”, disse Yuma un po’ perplesso, “Nel frattempo, dato che su di te non ha effetto, ti ridò la carta Numero, così sarà al sicuro”

Detto questo, Yuma porse a Saryuu la carta, ed il ragazzo la prese, rimettendola nella custodia dove la teneva in precedenza.

Subito dopo, i tre sentirono il rombo di una moto non molto lontano. Si girarono nella direzione del suono e Yuma e Kotori riconobbero la moto di Shark.

“Ehi, ma quello è…!”, disse Kotori seguendo con lo sguardo la moto che si avvicinava.

“… Sì è Shark! EHI SHARK!!!”, urlò Yuma nella speranza di essere udito dall’amico.

Fortunatamente il ragazzo dai capelli a piovra si accorse di loro e fermò la sua moto, mentre i tre si avvicinavano.

“Ciao Yuma, ciao Kotori…”, disse Shark con la sua solita voce annoiata.

“Tu devi essere Saryuu giusto?”, chiese poi al moro.

“Sì sono io”, rispose prontamente Saryuu, “Tu invece sei Ryouga Kamishiro, non è vero? Ti ho visto combattere al Carnevale Mondiale dei Duelli, sei veramente forte complimenti!”

“Anche tu sei bravo: ieri non ti sei risparmiato contro Tetsuo…”, disse Shark rimanendo sempre calmo, ma lasciandosi scappare un sorrisetto di sfida.

“Eheheh, non potevo perdere quel duello: in fondo, era anche il primo in questa scuola, non volevo fare una figuraccia”, ribatté Saryuu con decisione.

“Comunque Shark”, li interruppe Yuma, “Dove vai così di fretta?”

“Vado in ospedale a trovare mia sorella.”, rispose Shark, “Il Carnevale è finito, ma il suo coma non ancora”

“Vuoi che veniamo con te?”, gli chiese Yuma, a cui però il ragazzo dai capelli blu rispose negativamente.

“Non sono affari che vi riguardano…”


*Interno della Chiave dell’Imperatore*


All’interno della struttura a forma di astronave all’interno della Chiave di Yuma, Astral stava osservando i pilastri dove ognuno dei numeri raccolti da lui e da Yuma era sigillato. Lo spirito blu li osservava con molta concentrazione: subito dopo, estese la mano in direzione dei pilastri facendoli brillare.

“E’ il momento di vedere cosa riesco a ricordare…”

Subito dopo, Astral cadde in uno stato di apparente trance, e venne circondato dalle carte Numero, che iniziarono ad orbitargli attorno: lo spirito del Mondo Astrale, infatti voleva riuscire a carpire qualche altra informazione che potesse aiutarlo a capire il motivo della sua venuta sulla Terra.

Dopo poco, Astral si accorse che i Numeri effettivamente volevano di dirgli qualcosa, ma non era quello che sperava.

“Mmmmmhhh… Sembra che i Numeri vogliano dirmi qualcosa… Ma che cosa…?”


*Zone Malfamate di Heartland City*


In un sobborgo della città, nelle zone portuali per l’esattezza, una banda di motociclisti si era radunata dopo aver portato a segno un colpo molto importante: un furgone portavalori, che stava andando in giro per la città, fu infatti vittima di una rapina da parte di questi biker. Il colpo fu molto redditizio, e la banda aveva portato il ricavato dall’operazione al loro capo in comando, che sedeva comodamente su di una specie di trono, costruito al termine di una vera e propria scalinata: era un uomo muscoloso, dai capelli bianchi, con una frangetta nera sul davanti, che gli scendevano lungo i lati del collo fino al petto; indossava un giubbotto di pelle grigio, rosso e nero ed indossava una cintura dorata, che reggevano i suoi pantaloni color grigio cenere; ai piedi, inoltre, indossava una paio di scarpe grigie.

I due biker incaricati della rapina mostravano fieri al loro capo, un paio di valigette con all’interno un mucchio di soldi.
Alla vista di ciò, il capo biker rimase piacevolmente
compiaciuto.

“Bene… Questo denaro mi darà moltissimo potere…”, disse quasi sussurrando l’uomo.

Improvvisamente, nel cielo si creò una sfera di colore viola, contornata da elettricità. Con lo stupore di tutti i biker presenti, la sfera si mosse fino ad arrivare a levitare loro davanti, a pochi centimetri di distanza. Quando la sfera si posò, ne uscì fuori un individuo grande e muscoloso, con una cresta di capelli verdi e dalla faccia poco rassicurante: indossava la divisa degli studenti del secondo anno della scuola media della città, che era cinta all’altezza delle spalle da delle bretelle, rette da dietro la schiena da un paio di alucce di plastica; ai piedi, indossava un paio di scarponi da militare. Nel vederlo tutti rimasero atterriti: non era certo una cosa che si poteva vedere tutti i giorni…

“Quindi è questo il pianeta dove vive Yuma Tsukumo… Ci vivrei anch’io, se fossi un miserabile come lui…”, disse malignamente l’individuo guardandosi attorno come per cercare qualcuno.

I biker, nel frattempo, si erano armati di mazze da baseball e spranghe di ferro; subito, ognuno di loro caricò il misterioso individuo, che con loro immensa sorpresa sparì, per poi riapparire direttamente davanti al capo della comitiva di motociclisti. Questo, preso alla sprovvista e da una sorta di spavento, caricò un poderoso destro e colpì l’individuo dritto in faccia, che però rimase fermo come se niente fosse.

L’individuo misterioso estese la mano e prese il capo biker per il mento, e senza il minimo sforzo lo sollevò in aria, incurante dei versi di dolore dell’uomo.

“L’espressione che hai negli occhi mi piace molto: è la stessa che ha un povero animaletto terrorizzato”, disse l’individuo sorridendo malignamente, per poi gettare a terra l’uomo che teneva nella mano.

“Hai detto di volere più potere… Ebbene, sono qui per accontentarti, ma ti darò un potere che va oltre ogni tua immaginazione… Ora, tutti voi lotterete per il bene del Mondo Bariano!!”

Detto questo, il misterioso individuo alzò in aria una carta che aveva nella mano, e da questa uscì una minacciosa luce viola: il capo biker e i suoi seguaci non potevano fare altro che guardarla annichiliti dallo spavento. Subito dopo, però, ognuno dei presenti sembrò stare a proprio agio, e tutti avevano un’espressione per niente rassicurante in volto. Il misterioso individuo sorrise malignamente a questo: il suo piano, o almeno una buona parte, sembrava essere riuscito.


*Laboratorio misterioso*


Ad un computer, un robot stava premendo risolutamente ma con preoccupazione una serie di bottoni sul computer a cui stava lavorando, per trovare la risposta alle anomalie che si presentavano su di esso.

“Oh no, che sta succedendo…?!”, disse ad alta voce il robot, come per farsi sentire da qualcuno.

Improvvisamente la porta che si trovava dietro al robot si aprì, e nella stanza entrò una ragazzo abbastanza alto dai capelli biondi con una frangia verde bluastro e dagli occhi dal penetrante color ghiaccio, vestito con una specie di cappotto nero, con pantaloni bianchi aderenti e scarpe nere: sembrava visibilmente preoccupato.

“Orbital, che sta succedendo?! Voglio subito i dettagli!”, disse il ragazzo con autorità al robot.

“Ah, maestro Kaito! Sembra che nella zona portuale ci sia una distorsione nello spazio-tempo: forse un essere dal Mondo Bariano è arrivato sul nostro pianeta!”, rispose il robot preoccupato, mentre continuava a smanettare sul computer.

“Che cosa?!?”, disse quasi tra se e se Kaito, “Dobbiamo intervenire allora!”


*Zona fiume*


Mentre i quattro ragazzi parlavano, una strana sensazione attanagliò Yuma, Shark e Saryuu, che simultaneamente iniziarono a guardare il vuoto.

“Ragazzi, che cosa vi succede?”, chiese loro Kotori con non poca preoccupazione.

“N-Non lo so…”, rispose Yuma, che sembrava non poco disorientato, “sento una strana sensazione, ma non so spiegarla…”

“Allora siamo in due…”, ribattè Shark

“Non c’è due senza tre, la sento anch’io…”, ribattè Saryuu.
Improvvisamente, il Duel Gazer di Shark iniziò a trillare all’interno della sua tasca: il ragazzo lo prese, e vide che era in arrivo una chiamata dall’ospedale. Il ragazzo ebbe subito un brutto presentimento, e senza esitare un secondo rispose subito alla chiamata.

“Pronto?”

“Il signor Ryouga Kamishiro? Sono il dottore che ha in cura sua sorella…”

“Le è successo qualcosa?!”

“Purtroppo sì… Da una mezz’oretta è vittima di dolori che nessuno riesce a spiegarsi… Forse avere accanto il fratello potrebbe aiutarla”

“Ok arrivo il prima possibile!”

Shark chiuse la chiamata e montò in moto.

“Aspetta: veniamo con te!”, insistette Yuma.

“Vi ho detto che non sono affari vostri!”, ribatté Shark in preda ad una comprensibile fretta.

“Se tua sorella ha bisogno di te, allora tu hai bisogno di amici che stiano al tuo fianco!”, rispose prontamente Yuma.

Shark lo guardò negli occhi, e capì che se avesse provato ad insistere non sarebbe riuscito a farlo desistere.

“… D’accordo, ma cercate di non rallentarmi chiaro?”, disse Shark con voce autoritaria.

I tre annuirono, e subito Yuma montò sulla moto di Shark, mentre Kotori si mise su quella di Saryuu, e subito i quattro partirono a tutta velocità con destinazione l’ospedale della città.


*Cortile della scuola media di Heartland City*


Tetsuo, Tokunosuke, Takashi e Cathy erano ancora nel cortile della scuola, a provare nuove tattiche per i loro deck, così da non essere secondi a Yuma.

Al momento, Tetsuo e Takashi si stavano sfidando a duello.

“Bene Inchou, sei pronto?! E’ il mio turno, pesco dal…”

Tetsuo non finì di parlare che i quattro ragazzi udirono un rombo di moto alle loro spalle.


*Ospedale di Heartland City, stanza a nome “Kamishiro”*


Shark, Yuma, Kotori e Saryuu entrarono nella stanza dove Shark li aveva portati: al suo interno trovarono un dottore e due infermiere che cercavano in tutti i modi di trovare un rimedio agli improvvisi dolori di cui la ragazza dai capelli azzurri e blu con una benda sugli occhi che era distesa sul letto era vittima.

“Rio!!”, urlò Shark appena vide la sorella in quel pessimo stato.

Il medico e le infermiere uscirono per andare a prendere delle medicine che potevano essere adatte alla situazione, così i quattro e la ragazza distesa sul letto rimasero da soli.

“Rio… Rio…! Stai bene?!”, disse Shark rivolto alla sorella, che nonostante il coma ed i dolori che aveva riuscì a rispondere, anche se balbettava non poco.

“… Stanno… Arrivando…”

“Cosa…? Chi sta arrivando?”

“… Stanno arrivando… E prenderanno…”

La ragazza sul letto si fermò a causa dei dolori che sentiva, e dopo poco terminò la frase quasi urlando.

“Stanno arrivando… E prenderanno ciò che c’è di più importante…!!”

Quelle parole lasciarono Yuma molto perplesso: cosa voleva significare “ciò che c’è di più importante”? Ma soprattutto, cos’è che è “più importante”?

“Yuma…”, mormorò Kotori che aveva notato lo stato in cui il suo amico si trovava.

D’un tratto, Yuma si ricordò del sogno che aveva fatto la notte prima: si trovava davanti ad una porta incatenata, le cui sembianze sembravano quelle di un demone. Principalmente, Yuma si soffermò sulle parole dette dalla porta, “Colui che riesce ad aprire questa porta, otterrà un nuovo ed immenso potere; tuttavia, per accedere a questo potere, dovrà rinunciare a ciò che di più importante ha in questo mondo!”. Ricordandole, Yuma si riprese dal suo stato di trance.

“Che hai Yuma?”, disse Saryuu visibilmente preoccupato per l’amico.

“Stavo pensando a ciò che potrebbe essere la cosa più importante…”, disse Yuma quasi sussurrando.

Shark, Saryuu e Kotori avevano lo sguardo puntato su Yuma: sembrava lui quello a cui le parole dette da Rio avevano fatto più male.

Improvvisamente, si sentì un rumore simile ad una suoneria provenire dalla tasca di Yuma: era il suo Duel Gazer. Yuma lo prese e vide che era in arrivo una chiamate da Tetsuo.

“Tetsuo? Che strano, non chiama mai a quest’ora…”, disse Yuma tra se e se, per poi rispondere alla chiamata. Quello che vide lo stupì: a parlare non era Tetsuo, bensì un uomo che Yuma non aveva mai visto.

“Quindi saresti tu Yuma, eh?”, disse malignamente il tipo.

“Chi sei tu?! Come mai hai il Duel Gazer di Tetsuo?!”, rispose Yuma alzando la voce.

“Yuma!!!”. La voce proveniva dal Duel Gazer, ed era quella di Tetsuo, che era riuscito a farsi vedere dallo schermo dell’apparecchio.

“Tetsuo! Che sta succedendo?!”, disse Yuma allarmato.

“N-Non venire… E’ una trappola…!”, disse Tetsuo, ma quasi non finì a parlare che l’omone lo scansò spingendolo via con la mano libera.

“Tetsuo!!!”, urlò Yuma.

“Il tempo per salutarsi è finito!”, disse l’uomo con tono provocatorio, “Yuma Tsukumo, se rivuoi i tuoi amichetti interi, ti consiglio di venire subito a scuola: mi raccomando, porta anche i tuoi numeri con te!”

“C-Cosa?! I miei Numeri?!”, esclamò Yuma.

“Esatto, e non provare a fare furbate, o i tuoi amici passeranno un brutto quarto d’ora, AHAHAHAHAHAH!”, disse l’uomo con voce tipica dei malvagi. Subito dopo, chiuse la videochiamata.

“Ma… Chi era quel tipo?!”, domandò Shark.
“Non lo so, ma ora non ho più dubbi: è Astral che stanno cercando…”, disse Yuma, toccando la Chiave dell’Imperatore al collo.

Dopo qualche secondo di riflessione, Yuma si tolse la Chiave dal collo e la porse a Kotori.

“Kotori, voglio che tu tenga questa finché non tornerò…”, disse Yuma con sguardo deciso.

“Ma così non avrai né Astral né i Numeri con te…!”, rispose Kotori con sguardo invece molto preoccupato per l’amico

“Lo so, ma non posso lasciare che Astral corra dei pericoli: se rimane qui, sarà al sicuro…”, disse Yuma per poi consegnare la Chiave all’amica.

“Saryuu, che dici, mi daresti un passaggio?”, chiese Yuma al moro.

“Certamente. Su andiamo: non abbiamo un secondo da perdere!”, rispose Saryuu con prontezza.

Detto questo, i due si precipitarono fuori dalla stanza in cui si trovavano.

“Aspettate, vengo anche io…!”, disse Shark, ma non potè muoversi, poiché la sorella aveva saldamente afferrato la sua mano, segno che aveva paura e voleva la compagnia del fratello. Kotori, invece, non potè fare altro che stare a guardare nella direzione in cui i due ragazzi si erano diretti, stringendo la Chiave dell’Imperatore al petto e pregando che non succedesse niente ai due.

In meno di 5 minuti, Yuma e Saryuu arrivarono nel cortile della scuola, grazie all’ausilio della moto del secondo, e la scena che si parò loro davanti non era delle migliori: i loro amici erano lì, distesi a terra e pieni di ferite. Yuma e Saryuu si precipitarono da loro e provarono a risvegliarli: fortunatamente, tutti quanti si svegliarono dopo poco.

“Ragazzi! Grazie al Cielo state bene!”, disse Yuma tirando un sospiro di sollievo, “Cosa è successo?!”

“C-Ci dispiace Yuma…”, disse Cathy che in quel momento si trovava tra le braccia di Yuma, “Ci ha sfidati a duello, e ci ha sconfitti tutti, uno dopo l’altro e senza alcuna pietà…”

A quelle parole, Yuma divenne furente di rabbia.

“Yuma”, disse Saryuu catturando l’attenzione del ragazzo, “Hai intenzione di duellare con quel tipo?”

“Certamente…”, rispose Yuma, “Ce la fai a prenderti cura dei ragazzi?”

“Non preoccuparti, ci penso io”, rispose Saryuu fissando Yuma negli occhi, “Ma promettimi che sarai prudente: quel tipo non promette nulla di buono…”

“Sta tranquillo”, rispose Yuma.
Il ragazzo dalla frangia violetta si alzò, e si posizionò davanti all’uomo.

“Bene ragazzino… Pensavo che non saresti venuto, e che invece te la stessi facendo sotto dalla paura”

“Non potevo lasciare un vigliacco come te a fare il comodo suo… Dimmi che ti hanno fatto i miei amici! Perché li hai ridotti così?!”

“Semplicemente per poterti costringere a venire qui; devo ammettere che mi sono divertito a farli a pezzi… AHAHAHAHAHAH!!!”

“Tu sei pazzo! Ti sfido a duello, e ti assicuro che non la passerai liscia!!”

“Se speri di battermi sei fuori strada ragazzino. Comunque lascia che mi presenti: mi chiamo Fuma, e sarò colui che ti spedirà all’altro mondo!!!”

Quasi contemporaneamente, i due lanciarono in aria i loro Duel Disks, che iniziarono a prendere forma.

“Duel Disk, attivazione!”, gridarono i due.

Sul braccio sinistro di Yuma si posò il suo fidato Duel Disk rosso fiammante; sul braccio sinistro di Fuma si posizionò un Duel Disk dallo stile punk color marrone e dai bordi grigi, con una faccia demoniaca sul fronte e punte di metallo sulla zone del Cimitero.

Subito dopo, Yuma tirò in aria il suo Duel Gazer, che dopo aver preso forma, fu ripreso al volo dal ragazzo, che se lo posizionò sull’occhi sinistro; contemporaneamente, l’occhio sinistro di Fuma cambiò colore, passando da grigio a rosso.

“Duel Gazer, attivazione!”, gridò Yuma.

L’area fu avvolta da pixel e tutti i presenti entrarono nella zona a realtà aumentata: i presenti intanto avevano indossato a loro volta i loro rispettivi Duel Gazer, mentre Saryuu aveva il suo segno bianco attorno all’occhio.

“COMBATTIAMO!!!”, gridarono i due, pescando le loro cinque carte iniziali.

All’insaputa di tutti, dal tetto della scuola, il misterioso essere del Mondo Bariano stava assistendo alla scena.

“Ahahah, bene, il momento è arrivato: Yuma Tsukumo, questo è l’inizio della tua fine!”











Angolo autore:


ciao a tutti! Siamo arrivati alla tanto attesa invasione degli abitanti del Mondo Bariano, e Yuma si prepara ad affrontare il suo primo avversario, per salvaguardare Astral, i Numeri e i suoi preziosi amici... Ci riuscirà? Per sapere la risposta, continuate a seguire la storia ;)
Prima di lasciarvi, ricordo di leggere l'avviso con ATTENZIONE scritto a caratteri cubitali situato al di sopra del capitolo a chi non l'avesse fatto.
Detto questo, detto tutto: ciao e alla prossima ;)!

  
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