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Autore: lafatablu    25/08/2013    1 recensioni
Collocata nella terza stagione di Angel e nella sesta stagione di Buffy, questa storia parla di come a volte sia sufficiente fare un semplice piccolo gesto, per modificare il corso degli eventi e forse il corso di un intera esistenza. Crossover fra “Papà” (ATS 3x10) e “Fuori controllo” (BTVS 6x10) di cui si consiglia la visione.
Versione completa di I need you già pubblicata nelle mie storie!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angel, Buffy Anne Summers, Connor, Cordelia Chase, Winifred Burkle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Da adesso in poi, il corsivo indica i pensieri, o più precisamente, indica la voce dell’anima.


Parte 18

“C’è qualcuno ancora vivo la dentro?”

La voce ovattata arrivava da chissà dove, Wesley stentò a riconoscerla. Non riusciva neppure a ricordare dove fosse. Mettendosi seduto, vide Willow e Tara riverse sul pavimento e laggiù in fondo, Buffy sdraiata su.. era Angel o Angelus quello legato sulla panca? Oddio cosa era successo mentre era svenuto? Tutto ciò che ricordava era.. Angelus, Spike, Willow.. cercò di ricomporre il mosaico. Willow aveva fermato Spike e aveva poi concluso l’incantesimo. L’ultima cosa che ricordava era una luce bianca che li aveva investiti con forza..

“Mi sentite? servirebbe una mano qui, visto che sono legato come un salame” ..ma quella è la voce di.. corse fuori dalla palestra “Lorne? cosa è successo?” Slegò l’amico

“Alleluia, pensavo di dover passare tutta la notte qua. Quel bastardo mi ha colpito ..come va là dentro?” Chiese Lorne, mentre tornavano in palestra.

Aiutarono Willow e Tara a rimettersi in piedi. Lorne raccontò di aver letto Tara mentre cantava, percependo il pericolo che incombeva su loro. Aveva chiamato subito Fred, dicendole che serviva l’aiuto di Willow, e per fortuna era arrivata giusto in tempo per fermare Spike.

“Siete riusciti a fermarlo e a concludere il rituale? Quei due laggiù stanno bene?”

Quei due laggiù,non davano segni di vita. Erano immobili. Nessun suono proveniva da loro. Willow era preoccupata “Ma.. non saranno mica..” Wesley si avvicinò cautamente “No, non Angel almeno. Se fosse morto sarebbe polvere” Lorne annuì “Wesley non avvicinarti troppo, non sappiamo se è Angel” Socchiuse gli occhi e.. “anche se..” e sorrise. Tara invece era certa che fosse lui “L’incantesimo ha funzionato. L’ho sentito chiaramente” Willow concordava con lei “Si, ha funzionato. Cosa volevi dire con quel ‘anche se’? riesci a leggerlo senza che canti?” Lorne pareva in estasi per ciò che solo lui poteva vedere e faticò a rispondere.

“Non c’è bisogno che canti. Stanno bene entrambi. Loro adesso stanno cercando di riordinare il loro centro energetico ..cercano un nuovo equilibrio. È come quando andiamo ad abitare in una nuova casa e dobbiamo dare una diversa sistemazione alle nostre cose. Si, stanno parlando fra loro e comunicano ad un livello che noi non possiamo percepire. È straordinario.”


Sei andata lì ..in quella notte.. in quella stanza.. in quel letto.. perché è stato il mio ultimo pensiero cosciente. Ti sentivo ovunque. Eri in ogni parte di me. Non percepivo più i confini del mio corpo. Io ero te e Tu eri me ..poi è arrivata la pioggia.. ti chiamavo, ma tu non c’eri più..

Ho sentito tutto il tuo amore. L’ho sentito, Angel. È stato come rinascere. Solo quando ero in quel luogo di pace ho sentito quell’amore ed era il tuo. Ora, so che tu eri con me in paradiso. Ora conosco il “Sempre e Per sempre” È lì che stiamo andando. È li che siamo sempre stati..


“Angel?” Wesley stava proprio dietro a loro. Teneva una croce appesa al collo, in una mano l’acqua santa e nell’altra un paletto “Buffy?” Constatò che lei non era né ferita né altro, almeno da ciò che poteva vedere. In realtà tutto ciò che vedeva era che loro due si guardavano intensamente, senza mai staccare gli occhi dall’altro. Parevano in trance “State bene?”

Angel voltò la testa e non riuscì a non ridere “Hai dimenticato l’aglio?” Wes abbozzò un sorriso “Sei tu?” Intanto Buffy scioglieva le catene che ancora lo bloccavano, e solo allora notò che le gambe erano già libere “È lui. Dammi una mano a togliere questo coso dal collo, per favore”

Raccontarono ad entrambi l’accaduto. Buffy era furibonda. “Ora basta, è troppo. Questa non la passa liscia. È pericoloso anche con il chip. Spike deve lasciare Sunnydale” Concordarono tutti, ma Willow riferì che lui non aveva agito da solo. “C’erano due persone armate di balestra, e aspettavano un segnale da Spike. Ho sentito mentre lo dicevano, hanno tentato di fermarmi ma avevo troppa fretta per badare a loro. Ho immobilizzato entrambi e sono corsa dentro”

Erano tutti molto stanchi, soprattutto Buffy e Angel e decisero che per il momento era meglio dormirci su. “Possiamo uscire da qua?” disse Angel “Questo posto comincia a starmi stretto. Vi rendete conto che siamo rinchiusi qua dentro da stamattina?” In effetti loro due erano davvero molto provati, si reggevano a stento in piedi e dovettero aiutarli a salire in macchina. “È l’effetto postumo del rituale, una bella dormita e passerà tutto” Tara e Willow li rassicurarono. Fra loro due però c’erano delle tensioni. “Allora, Angel? ti senti diverso?” chiese Wesley “Ora hai una nuova anima, non puoi più perderla. Noti qualche differenza?”

Angel e Buffy, seduti nel sedile posteriore, erano altrove. Lui aveva tolto la giacca e coprendo Buffy, la stringeva stretta tenendola il più vicino possibile a lui. Hai freddo. Lei accoccolata fra le sue braccia, poggiava la testa sul suo petto e stringeva la sua mano. Ora va meglio.

“Angel?” Insistette Wesley “No Wes, non noto differenze. È tutto come prima” Lorne si voltò a guardarli “Tutto come prima? Sicuro?” Angel sorrise e strinse più forte Buffy “Più o meno”

- Come posso sapere se davvero qualcosa è cambiato? Disse Angel e Buffy rispose subito.

- Devi solo abbandonarti alla gioia e smettere di trattenerla. Devi far esplodere la felicità.

- Ma se..

- Devi solo baciarmi.

Lorne li scrutò attentamente “Certo.. come no.. tutto come prima? Avanti, Angel.. so che state comunicando ad un livello diverso adesso, e questo è merito del rituale.. non direi che è tutto come prima.. voi riuscite a parlare anche senza usare la voce..”

“Lorne.. smettila di leggermi” disse Angel ridacchiando “..e comunque noi riuscivamo a comunicare così anche prima del rituale.. solo che adesso è molto più..”

“..più intenso.. molto.. molto più intenso e vivido” finì Buffy per lui.

Lorne annuì “Ah lo so, ma prima erano per lo più emozioni, sensazioni.. ora è diverso.. avete acquisito un altro livello di comunicazione.. aver condiviso l’anima è qualcosa di inimmaginabile ..un po’ è quello che è successo con Darla che ha condiviso l’anima di Connor.. quell’esperienza l’ha cambiata completamente ..ed è così anche per voi.. sono certo che ci saranno anche altri cambiamenti.. ma sarà il tempo a dirlo.. ora avete solo bisogno di riposare”

Lorne li guardò ancora e dall’espressione dei loro volti, aveva seri dubbi che avessero ascoltato le sue parole. Angel e Buffy erano strettamente abbracciati e parevano aver chiusi i contatti col mondo che li circondava. Lorne si commosse e li lasciò ai loro silenzi.

Davanti all’uscio di casa, Angel e Buffy si resero conto che in effetti non tutto era proprio come prima. In realtà era qualcosa che già sapevano, ma su cui non avevano voluto soffermati a pensarci troppo. Era accaduto e basta, ma ora ne erano pienamente consapevoli.

Loro parlavano attraverso le loro anime.

Su, entra. Disse Buffy

Lui tentò di varcare la soglia, ma la barriera che gli impediva l’accesso era ancora presente.

Non credo che così funzioni, Buffy. Devi invitarmi ad entrare nel solito modo, usando la voce.

“Oh.. Ok.. su entra, Angel”

Gli altri si scambiarono sguardi perplessi “Sicuri di stare bene?” chiese Wesley “Se lo chiedi un'altra volta, giuro che urlo” Rispose Buffy ridendo, poi aggiunse “Ragazzi, credo che per stanotte, dovrete sistemarvi qui da qualche parte ..magari sul divano” Si guardò intorno e si corresse subito “okkk ..come non detto” Gunn e Cordelia dormicchiavano proprio sul divano. Xander e Anya non erano lì e neppure Fred. Angel scosse Cordelia per svegliarla, ma si ritrasse subito, girando lo sguardo altrove. “Cordelia? per favore, puoi togliere quella croce dal collo?”

Naturalmente lei non l’ascoltò e gliela puntò contro. Anche Gunn si svegliò, scattando subito in piedi con in mano la balestra carica. “Ragazzi, sono io..” disse Angel. Cordelia oltre alla croce, era armata anche di paletto e lo apostrofò “..disse Angelus, prima di ucciderli tutti”

Willow e Lorne spiegarono e raccontarono anche a loro l’accaduto “Xander e Anya, sono tornati a casa loro. Fred è su con tua sorella” disse Gunn, visibilmente più sereno, mentre Cordelia, lo era molto meno. “E no, Bello. Tu ora mi ascolti. Hai una vaga idea della paura che ho avuto dopo la telefonata di Lorne? E tu, Buffy.. possibile che pensi sempre e solo a te stessa?”

Angel era esausto. Pur comprendendo il suo stato d’animo, non aveva forze per discutere, né con lei, né con nessun altro. Voltò le spalle e quando lei finì di parlare, lui era già a metà scala. L’unico suo pensiero adesso, era Connor. Buffy lo seguì subito dopo. Aveva bisogno di riposare, ma domani avrebbe sicuramente parlato con Cordelia. Salutarono Fred.

“Dormono” disse Fred sottovoce, uscendo dalla camera di Dawn. “Forse è meglio non spostare Connor. Ci ha messo un po’ ad addormentarsi ..era un po’ agitato. Voi state bene?” Annuirono e basta, erano davvero troppo stanchi per dire altro e Fred raggiunse gli altri, lasciandoli soli.

È meglio se sta con noi, Buffy. Disse Angel. Lei annui. È meglio che sappia che siamo tornati. Buffy baciò Dawn sulla fronte e prese Connor, che passò subito fra le braccia di papà. Angel si sedette sul letto e lo guardò come se non lo vedesse da secoli.

Carina la tutina con gli orsetti antirigurgito.
Non sono gli orsetti ad essere antirigurgito.





Quando Buffy tornò dal bagno, Angel già dormiva. Non era riuscito neppure a spogliarsi, tanto era stanco. Si era addormentato, seduto sul letto, con Connor accanto che sorrideva felice, perché mamma e papà, erano tornati da lui. “Non mi hai aspettato” disse fra sé, fingendo di avere il broncio. Sistemò il cuscino su in alto, perché Angel potesse stare più comodo, e poggiando la testa contro la sua spalla, prima di addormentarsi, sorrise a suo figlio.


È bellissimo qua, sembra ancora così incontaminato. Come se il tempo non l’avesse intaccato. Questi alberi sono maestosi e il laghetto è così limpido ..e che silenzio. Dove siamo, Angel?

Irlanda, nella mia Irlanda. Siamo nel 1745, oggi ho compiuto diciotto anni. Vedi quelle luci laggiù? È Claddagh, il villaggio di pescatori, e quella laggiù è Galway. Vuoi vedere la mia casa?


La loro anima non conosceva le limitazioni del sonno-veglia. Parlava nonostante mente e corpo dormissero. L’anima non conosceva neanche la limitazione del tempo e dello spazio. Poteva andare in ogni luogo che avesse conosciuto ..e ora, loro vi andavano insieme. L’anima poteva andare in ogni tempo che appartenesse al loro destino. Passato. Presente. Futuro.


E questo posto lo conosci? È davvero incantevole, ma non sembra l’Irlanda.

Non lo è infatti. Forse questo luogo appartiene al nostro futuro, Buffy.


Alcune ore dopo, Connor si svegliò. Angel lo prese con sé, portandolo giù in cucina.

Fuori era ancora notte fonda.

“Andiamo a scaldare il latte e poi di nuovo a nanna. La mamma ha bisogno di dormire ..e anche papà” Gli parlava sottovoce per distrarlo, non voleva svegliare gli altri. Trovò un biglietto di Wesley “Dormiamo da Giles” Sollevò gli occhi e Buffy era lì davanti a lui, assonnata ..e bella da levare il fiato. “Hai sentito cosa ha detto il pediatra? Niente pappa la notte” disse sottovoce.

Lui precisò “Ha detto fra un po’. Fra qualche settimana, niente pappa la notte”

Lei rise “Oh, mi scusi ‘Signor Giles’ ..non dobbiamo viziarlo, ha detto anche questo”

“È vero, l’ha detto” Rispose Angel, ma comunque deciso ha seguire solo il suo istinto di padre.

Buffy sbirciò dentro al frigo cercando qualcosa da sgranocchiare “È più desertico del Sahara. L’ultima volta che ho fatto la spesa, è stato la mattina che sono partita per Los Angeles”

“Ieri mattina quindi..” fece notare Angel

..quando pensavamo di non avere un futuro ..quando pensavamo di dovere vivere da soli per sempre ..quando non avevamo certezze ..era solo ieri ..e ora abbiamo un domani.

Lei stava crollando dal sonno, poggiò la testa sul tavolo e sbadigliò mentre guardava Connor mangiare. Giocherellò un po’ con la sua manina “Ehi, guarda la mamma” Poi sollevò gli occhi verso Angel e vide che la guardava con uno strano sorriso. “Che c’è?” chiese ridendo. “Sei bella anche quando stai per andare a letto” Si avvicinò di più a Connor, che ora si era voltato verso lei. Gli asciugò una goccia di latte che colava giù dal mento e lo baciò, continuando a giocare con le sue manine. “Volevi dire ..anche quando sono stata buttata giù dal letto” Rise per una smorfia buffa di suo figlio. “Perché sei scesa? Non dobbiamo per forza stare svegli tutti e due”

Sollevò la testa dal tavolo e lo guardò seria.

“Ho desiderato tutto questo un infinità di volte. Essere madre. Credevo che a me sarebbe stata negata questa gioia. Non pensi ai figli se sei la cacciatrice, ma la vita è stata generosa con me. Io ho un figlio. Voglio vivere ogni sfumatura dell’universo ‘mamma Buffy’. Le nottatacce perché ha la febbre.. il primo dentino.. la prima volta che mi chiamerà mamma.. le ginocchia sbucciate per la prima caduta.. il suo primo compleanno.. il primo giorno di scuola. Tutto. Voglio vivere tutto. Sto morendo dal sonno, sono esausta.. dormirei per giorni, tanto sono stanca, ma non vorrei essere in nessun altro posto, se non qui accanto a lui. Vorrei solo che mia madre fosse qui adesso. Sarebbe una nonna fantastica”

Angel spostò Connor nell’altro braccio, per fare spazio a Buffy. Circondale le spalle, l’avvicinò a se per proteggerla dalla malinconia. Sapeva che era una cosa passeggera, perché sentiva le stesse cose che sentiva lei, e ora Buffy aveva bisogno di coccole. Lei si appoggiò sulla sua spalla, sembrava più piccola e più indifesa di Connor. “Saremo tutto per lui. Riusciremo ad essere dei buoni genitori. Anche io ho paura, ma anche questa paura è.. bellissima, Buffy”

Le baciò la fronte. Lei l’abbracciò forte. Angel era il suo rifugio. Erano consapevoli dei pericoli che dovevano affrontare, sapevano che ancora non era finita, ma quella in fondo, era la parte facile. Avevano vissuto una vita intera combattendo contro il male, e insieme erano forti. Quello che li spaventava invece, era la paura di non riuscire ad essere tutto per Connor. Erano spaventati da domande come “Perché c’è del sangue in frigo? Perché papà non mi accompagna a scuola la mattina? Perché la mamma è ferita? Cos’è una slayer? Cos’è un vampiro buono?”

Sono Eroi. Tu li chiami mamma e papà, tesoro.. e ti amiamo più di ogni altra cosa al mondo.

“Dorme. Per stanotte, starà tranquillo, lo porto su. Hai ancora fame?” Mentre salivano le scale, lei sentiva già la loro mancanza, “Non molto, ho più sonno che fame ..torni subito, vero?”

Tornò subito. Preparò un omelette per Buffy e scaldò un po’ di sangue per lui “Sarà meglio trovare un altro posto per questo” disse indicando il sangue “È disgustoso per i non vampiri”

Buffy mangiò con gusto, in effetti un po’ di fame l’aveva, dopotutto.

“Sarà meglio che i non vampiri si abituino a vederlo in frigo ..formaggio, insalata, arance, latte ..e sangue. È solo cibo, Angel”

Gli porse un pezzetto di omelette, appoggiandogliela fra le labbra, lui aprì la bocca e sorrise, pensando alla sensualità implicita, in quel gesto apparentemente innocente. Poi però si stupì, ritrovandosi a masticare con gusto “..È ..è buona” Buffy non capì subito “Si, certo.. tu sei un ottimo cuoco..” ma le bastò uno sguardo di Angel per capire cosa stesse succedendo.

“Voglio dire.. è gustosa, riesco a sentire il gusto.. ed è strano.. io non ho mai.. Posso ingerire cibo solido, non mi sazia ovviamente, solo il sangue può nutrirmi. Ma a volte è piacevole masticare.. solo che non ho mai sentito differenze di gusto. Per me il cibo è privo di sapore ..ora invece ho sentito che era.. buono”

Lei sbucciò un’arancia “Assaggia questo”

“Umm”

..e poi provarono con il miele..

Lui rideva. Sembrava un bambino felice, e lei si commosse vedendo la sua gioia “Oh mio dio, è buonissimo ..è dolce, l’omelette era salata, questo è dolce.. riesco a sentire la differenza..”

Assaggiò il sangue sperando di provare disgusto, ma fu deluso “Anche questo è gustoso” Buffy, anch’essa delusa, pensò che comunque, il fatto che sentisse i sapori fosse bello. Era un'altra cosa che potevano condividere.

“il miele è buono, ma..”

“..ma?”

“ma non mi sazia..”

“..e questo?” Lo baciò sfiorandogli appena le labbra. Con gli occhi chiusi, lui assaporò il gusto di lei “..è lo stesso.. come il miele.. è dolce, dolcissimo, ma non mi sazia.. non come vorrei..”

Portò una mano sulla sua nuca, e intrecciando quei capelli setosi fra le dita, l’avvicinò a sé quasi con disperazione. Voleva di più. Voleva saziare la fame che aveva di lei. La baciò con forza. Le loro lingue duellarono per un po’, come a voler rivendicare il proprio predominio sulle labbra dell’altro ..vinsero entrambi.

“Potr..ebbe.. arrivare.. qual..cuno..”

“..si potr..ebbe”

La prese in braccio, sollevandola da terra, sostenendola da sotto le gambe. Lei si aggrappò alle sue spalle, circondandogli poi il collo con le braccia, mentre le loro bocche non si staccarono neppure per un secondo. I vestiti volarono disordinatamente per la stanza e il divano accolse i loro corpi nudi, che bruciavano di passione per quel bisogno a lungo represso.

Mi mancherà il calore del tuo corpo.

Non temere, presto lo risentirai ancora.Sarò fuoco sulla tua pelle

Risero come pazzi, ricordando quanto si erano detti durante il rituale. Baciandogli il collo, Buffy riassaporò quello che le loro anime avevano condiviso mentre dormivano. Lo stesso fuoco dei tuoi diciotto anni.. Angel baciò un seno con devozione, mentre accarezzava freneticamente ogni angolo del suo corpo ..quando abbiamo fatto l’amore sul prato, proprio li davanti al lago.

Le parole morirono e con esse i pensieri. Dopo furono solo sospiri e gemiti ..e lacrime dolci ..e mani intrecciate, mentre il piacere dei sensi fece fremere i loro corpi sudati. Urlando i loro nomi più e più volte, l’appagamento li raggiunse e spalancò le sue porte, conducendoli in quel luogo dove per troppo tempo, a loro era stato negato l’accesso, lasciandoli poi stremati e sazi.

Estasi. Pura e perfetta felicità. Silenzi. Solo Buffy e Angel e il loro amore immenso.

Rimasero a lungo immobili. I corpi ancora strettamente avvinghiati. Le mani ancora intrecciate.

Fu Angel a muoversi per primo. La sollevò delicatamente e baciandola ancora, le infilò il suo maglione, rivestendola come fosse una bimba. Buffy non doveva sentire freddo. “Umm.. mi piace avere addosso le tue cose” mormorò lei, con voce sinuosa. Era bella da levare il fiato.

Spettinata, con le guance arrossate, le labbra carnose rese ancora più turgide dai suoi baci e gli occhi che brillavano come braci ardenti. Era bellissima. Era sua ..e la voleva ancora. Infilò i pantaloni frettolosamente, e raccolse il resto degli indumenti. La prese in braccio e lei docile, si lasciò portare mentre cercava ancora la sua bocca. Lui era suo ..e lo voleva ancora e ancora.

Tornando in camera, solo uno sguardo veloce a Connor, e l’attimo dopo erano dentro la doccia. Pantaloni e maglione abbandonati sul pavimento. Si amarono a lungo. Il tepore dell’acqua che accarezzava la loro pelle adesso era la loro unica casa. Quando l’ultima invocazione di piacere si spense, morendo dolcemente sulle loro labbra, lasciandoli finalmente appagati, lui avvolse i loro corpi con un telo bianco e prendendola ancora in braccio, crollarono stremati sul letto. Dormirono abbracciati strettissimi, tenendosi per mano.

Avevano paura di non ritrovarsi al risveglio.

Fuori già albeggiava.


Angel, dove siamo? stiamo sognando?

Non lo so, Buffy. Sembra il paradiso terrestre.


L’anima poteva portarli anche nel loro futuro? oppure era solo un sogno? Buffy e Angel, erano in posto bellissimo e Connor era già un ometto di quattro anni.


..Ma io voglio la spada vera, lucida come quella di papà, per favore mamma..
Sei ancora piccolo per quella, tesoro..
Non sono piccolo, vero papà? Guardami mamma, combatto i cattivi..
Papà deve smetterla di insegnarti quelle mosse..
Anche mamma deve smetterla ..quella mossa non l’ha imparata da me..
Io sono un eroe, come il mio papà e con la spada difendo gli indifesi..


Stava diventando una dolce consuetudine. Connor, ormai scandiva il loro ritmo sonno-veglia e per quanto avrebbero voluto dormire ancora a lungo, il suo pianto sommesso li strappò dal quel luogo incantato. “Sono qui, amore ..la mamma è qui”

Si buttò giù dal letto “Ci penso io ..tu dormi ancora un po’” Angel non era d’accordo e in microsecondo fu già davanti alla culla “Angel, è mattina e tu dormi meglio durante il giorno ..la notte sarai tu ad alzarti, va bene?” Lo baciò e ridendo lo spinse sul letto. L’attimo dopo si sentì sollevare per i fianchi, e con Connor rotolò fra le braccia di Angel. “Non voglio dormire da solo” disse mettendo su il broncio. Lei rise “Angel, adesso non fare il bambino ..non credo che Connor dormirà ancora ..e poi deve fare il bagnetto e.. la pappa.. e..”

..e lui la stava baciando “Ti amo” mormorò Angel. Buffy e Connor stavano sdraiati sul suo petto. Lui, accogliendoli entrambi fra le sue braccia e tenendoli possessivamente stretti a lui, in silenzio, diceva loro quanto li amasse. “Ti amo anch’io” disse lei “Siamo qua accanto, la nostra camera per fortuna ha il bagno privato ed è solo nostro.. lascio la porta aperta..così puoi sentirci ..ma è meglio se dormi, mi pare che tu abbia le borse sotto gli occhi..” Lui sapeva bene che non era vero “Ah.. e così c’è anche un bagno ..e magari una doccia ampia e accogliente”

“Molto accogliente. Accoglientissima” Lei scese dal letto e sparì dentro al bagno, mentre ancora rideva. Il rumore della acqua e i gridolini di gioia di suo figlio, furono come musica per Angel, ma la voce di Buffy lo commosse. Era la cosa più bella che avesse mai sentito. Lei canticchiava un motivetto sconosciuto e lui non ricordava di averla mai sentita cantare prima d’ora. I suoi occhi si riempirono di lacrime. Buffy era felice ..null’altro contava. La sentì ancora che parlava con Connor. “Davvero da grande vuoi diventare un eroe come mamma e papà? Umm.. troppi eroi in famiglia ..non sarebbe meglio fare altro?..magari il medico.. no, eh? ..e la rock star?”


A tarda mattinata arrivarono anche gli altri, compresi Xander e Anya. Era domenica e il Magic Box era chiuso. Buffy fu felice che Angel dormisse ancora, perché sentire quei loro commenti, l’avrebbe ferito. Lui avrebbe sopportato in silenzio, come sempre. Buffy adesso sapeva che anche in passato, tutte le volte che Angel aveva taciuto, era stato per amor suo.

Quelli erano i suoi amici e lui li rispettava, sebbene loro non gli risparmiassero nulla. Parole che ferivano e facevano male, soprattutto quelle di Xander. Non poteva contare neppure sull’aiuto di Willow che con la mente pareva altrove.

Tara era tesa e lei non sapeva ancora cosa fosse successo fra loro durante il rituale. Adesso avrebbe voluto che Giles fosse qui. Gli amici di Angel invece, sembravano più sereni. Fred e Lorne erano raggianti e anche Cordelia non infierì, era stranamente taciturna. Forse era arrivato il momento di parlare con lei, ma non voleva farlo davanti a tutti.

Dawn insistette per prendere Connor. “Va bene, ma state qua in soggiorno. Su c’è Angel che dorme” Buffy sapeva che lui non aveva dormito la notte prima, per i troppi pensieri sul loro incerto futuro e non aveva dormito neanche la notte prima ancora, a Los Angeles, per il pianto di Connor ..e la notte appena trascorsa, beh.. non aveva dormito per ben altri motivi. Sorrise a se stessa “Ha bisogno di riposare” disse a Dawn e lei annuì. La guardò giocare con Connor e fu come se la vedesse per la prima volta, sembrava un'altra persona. Era assolutamente serena.

Dawn aveva sistemato Connor dentro la sacca, poggiandola sul tavolino del salotto e lei si era seduta per terra, mentre con i pastelli colorati disegnava delle scene per Connor. Poi le mostrava a lui e lui pareva capire le sue parole. Era evidente che fra loro ci fosse un legame affettivo. Sangue, pensò Buffy. Si, nelle vene di Dawn scorreva lo stesso sangue di Buffy, esattamente come Connor, era questo ad unirli. Doveva parlare con lei e dirle chi fosse realmente Connor. Non voleva che lo sapesse dagli altri, ma preferiva farlo con Angel accanto.

Fu raggiunta da Tara “Cosa è successo a Willow durante il rituale? Io so solo che lei ha..” Tara era tesissima “..ha attinto energia, invocando i poteri oscuri ..ha assaporato il potere totale. Durante il rituale non era se stessa. I suoi occhi, i suoi capelli erano.. neri. Ha assorbito forza da dove non avrebbe dovuto.. quella non era lei. Ho paura che perda il controllo di nuovo..”

“..e tutto questo per colpa mia” disse sottovoce Buffy “L’ha fatto per..” Tara capì che aveva frainteso le sue parole “NO. Il rituale non centra. Lei l’ha fatto per me. Credeva che io fossi in pericolo. Ha agito d’impulso, pensando che Spike e quei tipi là fuori avessero fatto del male a me. Ha agito per vendetta, per dolore, per rabbia e ho paura che possa accadere ancora”

“Tara, è meglio se per un po’ lasciate Sunnydale ..credo che Lorne abbia ragione. Dobbiamo informare Giles al più presto. Lo farò io..” Tara annuì visibilmente sollevata “Voi due siete stati bene? Angel come sta?” Nonostante fosse molto preoccupata per l’amica, Buffy sorrise a Tara.

“Sta bene ..si, siamo stati bene” Pensò di essere arrossita, ma a Tara doveva dirlo, aveva fatto così tanto per loro “Il rituale ha funzionato. Angel.. ora sta riposando.. non so dirti quanto vi siamo grati per ciò che avete fatto.. tu non hai idea di cosa significhi per noi.. Grazie Tara”

Tirò su col naso, non voleva piangere, ma era molto emozionata. Tara, felice di sentire le sue parole, scherzò per allentare la tensione “Dorme eh? immagino sarà stata una lunga notte”

Risero insieme, lanciandosi sguardi complici, poi sentirono Wesley che come sempre cercava di fare il punto della situazione. “Spike era lì con qualcuno che voleva Angel, e non sappiamo chi fossero. Willow ha detto che erano un uomo e una donna. Dobbiamo saperne di più”

Buffy era d’accordo. Dovevano saperne di più. Solo pochi minuti fa si era auto assegnata dei compiti urgenti, ripromettendosi di portarli a termine subito. Parlare con Cordelia. Dire a Dawn che Connor era il suo nipotino. Chiamare Giles per informarlo dell’arrivo di Willow. Scoprire per conto di chi avesse agito Spike. Erano tutte cose importanti ..e decise di cominciare dalla più facile. In effetti sentiva il bisogno di un po’ di sana e sporca lotta ..detto in parole povere ..non vedeva l’ora di menare le mani e di pestare qualcuno.

Era arrivato il momento di fare una visitina a Spike.

“Dawn, devo uscire un attimo ..se Connor avesse bisogno di..”

“Lo so ..se avesse bisogno di qualcosa.. chiamo Angel. Dove stai andando?”

“Non ha importanza. Torno subito”

“Chiamo Angel per cosa?” Lui era proprio dietro a loro e dal suo sguardo, Buffy capì che lui sapeva bene cosa voleva fare. Angel non era d’accordo e decisamente disapprovava. “Sicura che sia una buona idea? Non è meglio se ci andiamo insieme?” Si, avrebbe voluto andarci con lui, ma al momento Angel era troppo arrabbiato con Spike e poteva finire in un solo modo. L’avrebbe ucciso, e lei questo non lo voleva. Non senza sapere prima cosa fosse successo.

“Voglio solo sapere cosa ha in mente, so come trattare con lui”

Il bagliore oscuro negli occhi di Angel, le indicarono che forse non aveva scelto le parole giuste “Angel, so cosa hai in mente, ma non posso permettere che accada. Non sarebbe giusto ucciderlo, non adesso. Con quel chip è inoffensivo”

Angel scosse la testa, le sue mani chiuse a pugno non promettevano nulla di buono. Era furibondo.

“Inoffensivo? Forse volevi dire indifeso? Non mi pare che fosse così inoffensivo stanotte”

“Volevo dire che non può colpire nessuno”

“Può colpire te”

“Io posso difendermi”

Abbracciandolo, tentò di rassicurarlo “Il sole è troppo alto Angel, è meglio se vado da sola” Uscì subito dopo lasciandolo con un sorriso che voleva essere rassicurante, ma era evidente che lui non era affatto tranquillo. Lasciò comunque che lei uscisse da sola, come sempre non voleva fare pressioni, ma lui conosceva troppo bene Spike da sapere che era un abile manipolatore. Dopotutto era stato proprio lui ad insegnarli molte delle sue perversioni.

No, Angel non era affatto tranquillo e questo non sfuggì a Cordelia.

“Già finita la luna di miele? Cos’era quello? A me pareva un litigio”

Cordelia stava davanti a lui, porgendogli un bicchiere di sangue. La guardò distrattamente, poi guardò il bicchiere. Non aveva fame e la ignorò. Aveva altro a cui pensare. Scosse la testa guardando verso la porta chiusa dove Buffy era sparita solo l’attimo prima, ed era molto preoccupato. Non era gelosia. Non lo era affatto. Era seriamente preoccupato per lei.
   
 
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