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Autore: lafatablu    25/08/2013    1 recensioni
Collocata nella terza stagione di Angel e nella sesta stagione di Buffy, questa storia parla di come a volte sia sufficiente fare un semplice piccolo gesto, per modificare il corso degli eventi e forse il corso di un intera esistenza. Crossover fra “Papà” (ATS 3x10) e “Fuori controllo” (BTVS 6x10) di cui si consiglia la visione.
Versione completa di I need you già pubblicata nelle mie storie!
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angel, Buffy Anne Summers, Connor, Cordelia Chase, Winifred Burkle
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Parte 19

 
Con un fragoroso botto, la porta della cripta si spalancò inondando l’ambiente di benefica luce solare. Uscendo dai cardini, cadde pesantemente a terra e solo allora Spike si rese conto di non essere solo. Si svegliò  imprecando e saltando giù di corsa, andò a rifugiarsi nella parte più in ombra. Un attimo dopo qualcuno l’aveva già sbattuto contro il muro, mentre lo teneva saldamente per il collo. Era la cacciatrice ed era molto arrabbiata.
 
“Dimmi per chi lavori, Spike”
 
Tentò di liberarsi, ma inutilmente “Cacciatrice? Non riesci proprio a starmi lontana a quanto pare. Che c’è? Capitan mascella non è stato all’altezza? Non dirmi che era qui solo per una sveltina. Se n’è già andato? Spero proprio che se lo inghiotta l’inferno”
 
Il pugno che arrivò gli fece sanguinare il labbro e il naso.
 
“Chi sono quei due e cosa vogliono da Angel?”
 
Si asciugò il sangue, leccandolo con la lingua mentre sghignazzava sarcasticamente. Buffy pensò che fosse uno spettacolo davvero disgustoso. “Ti ha mandato Angel? Ti ha chiesto di fare il lavoro sporco per lui? Oppure.. no aspetta.. forse non stiamo parlando di Angel. Ho visto che stavate giocando con la magia stanotte. Si tratta di Angelus, non è vero?”
 
Un raffica di pugni e calci lo colpì con violenza “Già, Angelus. E tu stavi per liberarlo. Cosa avevi in mente, Spike? Chi erano quei due? Credo che ti convenga parlare, non voglio sentire altre stronzate e vedi di essere convincente. Perché stavi liberando Angelus?”
 
Alzò le mani in segno di resa, ne aveva abbastanza e Buffy era davvero furiosa.
 
“Va bene, cacciatrice.. ti dirò tutto. Non so chi siano quei due. Io dovevo solo consegnargli Angel, ma ho cambiato idea quando ho visto Angelus.. poi è arrivata Willow.. Non so altro. Loro cercavano Angel e il bambino” Buffy abbassò la guardia, adesso era davvero preoccupata. Non voleva però che Spike capisse il suo stato d’animo. “Il bambino? Quale bambino?”
 
“Non so altro, lo giuro” Lei lo minacciò ancora “Quei due mi sono sembrati un po’ fuori di testa. So solo che odiano Angel più di me. Hanno parlato di Darla. Pensano che il marmocchio che sta a casa tua sia suo figlio. Hanno detto proprio così. Il figlio di Darla, la demoniaca cagna”
 
Buffy sentì la paura farsi strada in lei. “Casa mia? Che ne sai tu del bambino?”
 
Spike notò l’ansia nella sua voce, e la sfruttò a suo favore. Perché si preoccupava così tanto per quel moccioso? Chiunque fosse quel bambino, per Buffy e Angel era importante e non riusciva  a capire perché. Ricordò cosa avesse visto le ore prima del rituale e avvertì pericolo.
 
La notte scorsa, mentre spiava di nascosto, prima che Angel si accorgesse della sua presenza, l’aveva visto chinarsi sul bambino mentre l’accarezzava come un padre. Buffy, d’altro canto, si era comportata come una madre protettiva, e capì che questo poteva diventare un ostacolo per il suo rapporto con la cacciatrice. Se quel bambino rafforzava il suo legame con Angel, unendoli ancora di più, lui avrebbe perso la partita.
 
Non voleva rassegnarsi al nuovo ordine delle cose e rifiutò di credere che la loro storia finisse così. Lei doveva essere sua ad ogni costo. Angel non poteva darle ciò di cui Buffy aveva bisogno, perché solo lui comprendeva la vera natura della cacciatrice.
 
“Uccidere una cacciatrice non da soddisfazione, meglio scoparsele” Disse con rabbia.
 
Volle ricordare anche a Buffy cosa lei fosse veramente. Lei amava l’oscurità, e le piaceva farsi scopare dopo aver lottato con lui. La lotta e il sangue la eccitavano e lui l’amava per questo.
 
“È un bene che io possa colpirti, mi stavo giusto annoiando, avanti, so che ti piace”
 
Vedendo che lei non reagiva, si infuriò moltissimo, dimenticò il bambino e tutto il resto. Era consapevole che l’aveva persa per sempre, ma lui non era uno che mollava facilmente.
 
Colpì con rabbia “Non può finire così, non dopo tutto quello che c’è stato fra noi” Lei incassò il colpo e poi calciò con forza, facendolo cadere “Fra noi non c’è mai stato niente, ma hai ragione su una cosa. Non è finita, perché non è mai cominciata. Ora dimmi tutto quello che sai”
 
Si avventò contro lei, facendole perdere l’equilibrio. La bloccò a terra con il peso del corpo schiacciandolo contro il suo, mentre la teneva ferma per i polsi. “Morivo dalla voglia di un corpo a corpo con te, se capisci cosa intendo. So che ti ecciti quando combatti”
 
Lei tentò di liberarsi. Quel contatto, troppo simile all’atto sessuale, le faceva ribrezzo. Sentì che gli occhi si riempivano di lacrime, ma riuscì a trattenerle. Solo una cosa contava adesso. Suo figlio. Doveva proteggerlo ad ogni costo. Urlò con disperazione “Cosa sai del bambino?”
 
Spike aveva visto Connor e non le piaceva affatto. Adesso avrebbe voluto che Angel fosse qui.
 
Spike sentì qualcuno alle sue spalle che lo sollevava con forza. Sembrava come se una morsa d’acciaio avesse artigliato la sua carne. Urlò per il dolore. L’attimo dopo il suo corpo fu lanciato con violenza parecchi metri lontano da Buffy e andò a schiantarsi contro il muro. Fu quasi sepolto dai mattoni che gli crollarono addosso. Chiunque fosse stato a far questo, doveva essere molto forte o parecchio arrabbiato, visto che l’aveva sollevato senza sforzo, sbattendolo come fosse un fuscello. C’era solo una persona capace di fare questo. Angelus.
 
 
- C’è ne hai messo di tempo, pensavo non arrivassi più. Disse Buffy senza usare la voce.
 
- Ero qui fin dall’inizio, sono intervenuto solo quando l’hai chiesto. Stai bene? Rispose Angel.
 
- Sto bene. Spike sa di Connor. L’ha visto a casa, ma non credo sappia molto altro.
 
- Credo che ci abbia già detto tutto quello che sa. La persona con cui ha parlato è Holtz.
 
 
Spike era inorridito vedendo che quei due si facevano gli occhi dolci. Di nuovo. No, quello non era Angelus. Forse doveva rivedere la sua teoria ‘Buffy ama l’oscurità’, visto che pareva attratta da Angel come una falena dal fuoco. Lui aveva un anima e questo lo rendeva diverso.
 
Pensò che per il momento fosse meglio collaborare. In passato aveva già combattuto contro loro due. Insieme erano praticamente invincibili. Si, molto meglio averli come amici che come nemici. Si alzò a fatica e si avvicinò cautamente a loro.
 
“Angel, mettiamoci una bella pietra sopra per ciò che è successo stanotte, che ne dici? ..sai che Angelus può essere molto convincente ..non era mia intenzione tradirvi”
 
Angel era disgustato dalle sue parole. Possibile che non avesse un briciolo di dignità?
 
“Ed è per questo che volevi consegnarmi a quei due? Quanto ti hanno pagato, eh Spike?”
 
Si avvicinò ancora, sperando di convincerlo della sua buona fede. Spike sapeva che non poteva rimanere a Sunnydale senza la protezione della cacciatrice ed ora, che gli piacesse o no, Angel era tornato e doveva trattare anche con lui.
 
“No, niente soldi, lo giuro. Ho detto loro che l’avrei fatto anche gratis”
 
Si rese subito conto della gaffe e indietreggiò. Buffy perse la pazienza, non voleva sentire oltre “Andiamo, qua non c’è niente che ci sia utile. Abbiamo perso fin troppo tempo. Spike? Stai alla larga da casa mia. Se ti rivedo ancora nei paraggi, potresti pentirtene. Questo è già il secondo avvertimento ..fai in modo che non ve ne sia un terzo, perché sarebbe l’ultimo.”
 
Uscirono, lasciandolo solo ad imprecare “Maledetta. Non finisce qui, cacciatrice”
 
 
Tornarono a casa passando dalle fogne. Per tutto il tragitto, rimasero in silenzio. Anche le loro anime tacevano. A dire il vero, era stata Buffy ad interrompere il dialogo, chiudendosi dentro se stessa. L’anima di Angel continuava a parlare con lei, ed era certo che l’ascoltasse, ma lei non rispondeva ..e lui, come sempre, rispettò il suo bisogno di silenzio.
 
La teneva per mano, però ..e lei lo ringraziava in silenzio per quel muto piccolo contatto.
 
Sentiva il peso opprimente della colpa. Aveva permesso che lei e Spike si spingessero fino al punto di non ritorno, ora doveva pagarne le conseguenze. L’avevo illuso, dandogli false speranze, facendogli credere chissà che e adesso Spike l’avrebbe tormentata, ricordandole con la sua sola presenza, lo squallore di ciò che vi era stato fra loro.
 
Non serviva a niente pestarlo a morte. Neanche minacciarlo serviva, quella colpa non poteva cancellarla. L’avrebbe portata dentro per sempre, come un marchio d’infamia.
 
Imboccarono l’ultimo tunnel, e Angel si fermò incapace di andare oltre. Non sopportava di vederla così. Aveva il viso pieno di lividi, un sopraciglio spaccato, sangue rappreso sulla fronte. Intorno alle labbra il sangue colava ancora, per un taglio più profondo degli altri.
 
La inondò di un infinità di piccoli baci, ricoprendo ogni parte del suo viso. Baciò delicatamente ogni ferita, ogni taglio. Lavò via ogni goccia di sangue, ogni lacrima. Leccò il sangue dalle sue labbra, e poi la baciò mentre sussurrava parole rassicuranti.
 
“Non sei sola”
 
“Lo so, Angel.. è solo che..”
 
L’abbracciò, stringendosi a lui per ritrovare la sua forza.
 
 
Perché può colpirmi? Io non riesco a capire, Angel. Il suo chip funziona, ma..
 
Tu lo sai perché. Sei tu a permettere che accada e solo tu puoi porvi fine.
 
 
Aveva aperto ancora la sua anima ad Angel e già il peso pareva più sopportabile. Aveva anche consapevolezza del significato delle sue parole, perché le sentiva vere. Sapeva che lui aveva ragione, ma ancora non le comprendeva totalmente. Doveva però affrettarsi, perché vivere con quel peso dentro stava diventando insostenibile.
 
Non era più il fatto che si sentisse sporca o indegna d’amore, non era più questo. La verità era, che lei si sentiva in colpa verso Spike, come se avesse un debito in sospeso con lui, e in qualche modo sapeva che avrebbe dovuto fare i conti con questo, presto o tardi.
 
Era il prezzo da pagare per poter stare in pace con se stessa.
 
Lui le tolse una pagliuzza dai capelli e lei sorrise con amarezza “Devo avere un aspetto orribile” La baciò ancora “Ti sembro inorridito? Io trovo che tu sia bellissima, invece”
 
Mano nella mano ripresero il cammino verso casa. “Avevi ragione, non sarei dovuta andare da sola” Angel non rispose, per oggi ne aveva abbastanza di Spike. Dirottò l’attenzione altrove.
 
“Abbiamo in programma qualcosa per stasera? Potremo andare da qualche parte, anche se..” 
 
“Holtz..?”
 
“Già. Ci ha trovato.. non credo sia il caso di farci vedere tanto in giro”
 
“Come fai a sapere che era lui quello di cui parlava Spike?”
 
“Ha definito Darla ‘demoniaca cagna’ Holtz ha usato altre volte quella frase.. è lui sicuramente”
 
“Dobbiamo avvertire subito gli altri. Da adesso in poi Connor starà sempre e solo con noi. Se sarà necessario ci daremo il cambio. Ma dovrà essere sempre presente uno di noi due. Non mi fido di nessuno. E quando dico nessuno, intendo proprio nessuno”. Disse Buffy
 
Angel si sentì gelare. Si fidava ciecamente dell’istinto di Buffy, e dalle sue parole comprese che lei presagiva pericolo non solo da Holtz, ma anche da qualcuno vicino a loro. Si guardarono solo per un attimo e corsero verso casa con il cuore in gola.
 
“Passo dal tunnel che da sulla cantina” Urlò Angel “Va avanti. Corri.. tu arriverai prima di me”
 
Buffy si precipitò dentro casa come una furia ..e Connor era lì che sorrideva a Dawn. Lo prese in braccio stringendolo fra le sue braccia, mentre tentava di nascondere la paura. Un attimo dopo Angel era accanto a loro. Abbracciandoli, chiuse gli occhi e sospirò di sollievo.
 
“Che succede?” chiese Lorne
 
“Siete così spaventati, come se vi avesse inseguito qualche orribile fantasma..”

   
 
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