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Autore: Yoan Seiyryu    26/08/2013    3 recensioni
Red/Hook
Dopo la morte di Milah, Killian Jones tenterà di riportarla in vita, stringendo un patto con Cora. Si addosserà una maledizione che lo priverà dei suoi anni di vita e tenterà di vendicarsi in ogni modo. Sarà la vendetta a fargli incontrare qualcuno che come lui porta sulle spalle una maledizione, Cappuccetto Rosso.
***
-Non permetterò che muoia-
-Dovrai pagare un prezzo molto alto per salvarla- le labbra affusolate si arricciarono in un ghigno.
-Quanto alto?-
-Tanto quanto ciò che desideri salvare-
[...]
E Cappuccetto Rosso riuscirà ad accettare la sua doppia natura?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Killian Jones/Capitan Uncino, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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XVII. Figlia della luna







Gli ululati dei lupi, per tutta la notte. Non avevo idea del motivo per cui nella mia testa rimbombasse soltanto quel rumore così estenuante da farmi diventare pazzo.
L’ultima cosa che i miei occhi avevano visto era stata Red che inseguiva quel ragazzo che sembrava sapere tanto di lei. Perché si era fidata? Perché l’aveva seguito?
Sciocca ragazza, riusciva a mettersi nei guai senza nemmeno cercarli.
Intorno a me era buio, quando riaprii gli occhi. Non potevo vedere nulla, tentavo di alzare lo sguardo ma qualcuno aveva deciso di rendermi cieco, legandomi una benda nera intorno alla testa.
Avevo le mani legate ad un palo e le gambe erano fortemente indolenzite. Chiunque fosse stato a colpirmi al fiume, aveva usato tutta la sua forza, poiché il ronzio alla testa era durato a lungo una volta sveglio.
Ma chi e perché lo avesse fatto, non lo sapevo.
Iniziava a stancarmi quella posizione, di certo avevo trascorso almeno una notte in quella stanza solitaria, poiché avevo udito l’ululato dei lupi al di fuori. Avevo provato a chiamare qualcuno, ma sembrava che si fossero dimenticati di me.
L’umidità era forte, dovevo trovarmi in un luogo sotterraneo, non vi erano altre spiegazioni. A volte riuscivo ad udire qualche parola, perennemente di voce femminile. Spesso mi sembrava di sentire Red, ma di certo doveva trattarsi della mia immaginazione.
Quando credevo che ormai sarei rimasto lì per sempre, qualcuno venne a tirarmi fuori dalla gabbia, slegando la benda che avevo sugli occhi.
Incontrai il volto di quel ragazzo che avevo visto al fiume, colui che Red aveva preso ad inseguire.

-Tu!- non persi tempo e lo attaccai –Liberami immediatamente, dov’è lei?- infuriai su di lui, cercando di slegarmi.

-E’ esattamente dove dovrebbe essere- si limitò a rispondermi, senza darmi altre spiegazioni.

Mi fece alzare in piedi bruscamente,  sistemando le corde intorno ai polsi, perché non tentassi di fuggire.
Lo minacciai mentre uscivamo da quella stanza, ma nessuna delle mie parole sortì alcun effetto. Continuavo a domandare dove si trovasse Red e lui insisteva nel rispondere sempre allo stesso modo.
Quando mi condusse in quella che doveva essere la sala principale di quel nascondiglio sotterraneo, mi gettò in avanti, per farmi vedere da tutti  i presenti.
Persi l’equilibrio e caddi in ginocchio su un tappeto circolare, rosso come il sangue.
Quando alzai gli occhi vidi la figura di Red, priva del suo mantello, osservarmi con aria spaventata.

-Red!- esclamai, per un attimo avevo creduto che le fosse accaduto qualcosa di spiacevole e in quel caso non me lo sarei mai perdonato –Che sta succedendo?- domandai, affamato di spiegazioni.

Di certo qualcosa non andava. I suoi occhi brillavano di lacrime e di paura, non ebbe nemmeno il coraggio di rispondere, tanto che al suo posto si fece avanti una donna che aveva l’aria di essere il capo di uno strano gruppo che mi attorniava.
Si fermò davanti a me, rivolgendomi un sorriso fintamente dispiaciuto.

-Te lo spiegherò io. Red è una figlia della luna, un licantropo. Fino ad ora ha indossato il suo mantello per proteggersi dal lupo, cercando di assopire la sua parte animalesca. Se entrerà a far parte di questa grande famiglia potrà imparare a convivere con il lupo, invece di nasconderlo. Questa notte ha potuto provare il vero significato di essere una di noi, uscendo insieme al branco ed imparando a prendere coscienza di se stessa- la donna si voltò verso di lei, afferrandole la mano e stringendola con vigore –inoltre erano anni che tentavo di trovarla. Lei è mia figlia-.

Lo stupore si lesse perfettamente sul mio viso. Quella donna era la madre di Red? Per quel che ne sapevo, doveva essere morta e sepolta da tempo, forse sua nonna le aveva raccontato una bugia a riguardo. Per proteggerla, immaginai.

-Tutto questo è davvero molto toccante, ma vorrei conoscere il motivo per cui sono stato catturato e portato qui senza il mio volere- la mia voce dovette sembrare piuttosto ridicola, vista la posizione in cui mi trovavo, con la testa china ed inginocchiato a terra.

-Quanta fretta!- sorrise la donna, abbandonando la mano della figlia a cui non riuscivo ancora a leggere ciò che le passava per la testa. Sembrava solo terrorizzata. –Red deve affrontare una prova per poter entrare a far parte del branco. E quale prova migliore di questa? Uccidere un pirata, la feccia dei mari, per dimostrare di essere un vero lupo-.

Deglutii a vuoto, incapace di muovermi. I miei occhi sostarono a lungo in quelli di Red, per comprendere quali fossero le sue reali intenzioni. Ma non riuscivo a percepire nulla, era totalmente soggiogata al volere della madre. L’aveva appena trovata, perché tradirla? Quello era il luogo in cui sarebbe dovuta stare, accettata da chi ne faceva parte. Ma era ciò che desiderava?

-Hai trovato qualcuno in grado di capirti, Red. Ma ricordati che se compirai questo passo, non potrai più tornare indietro- le dissi, per nulla spaventato all’idea di morire.

Forse per mano sua sarebbe stato tutto molto più semplice, addirittura più dolce. Le lancette dell’orologio batterono ferocemente sul petto, come a ricordarmi che il tempo stava ormai volgendo al termine. Mi sarei potuto sacrificare per lei, concedendole di rimanere in un luogo adatto.
Eppure ci fu qualcosa dentro di me che mi chiarificò tutto. Non sono gli altri a dover accettare chi siamo, ma è nostro dovere accettare prima di tutto noi stessi, per poter convivere con il resto dell’umanità.
Quel branco sembrava avere a cuore soltanto la parte animalesca, gli istinti più brutali, senza avere remore per quel briciolo di umanità che avevano solo di aspetto.
Quello era il possibile baratro di Red e come poteva permetterle di perdersi al suo interno?
Corrugai la fronte, avevo preso la mia decisione.

-Non farlo, tu puoi decidere di te stessa. Non lasciarti ingannare, non è questo ciò che vuoi! Uccidere non ti salverà- le dissi con una certa foga, ero riuscito a mettermi in piedi ma Quinn mi assestò un calcio al ginocchio per potermi far cadere di nuovo a terra.

Red si coprì le labbra con le mani, la tensione era giunta al massimo.

-Avanti figlia mia, uccidilo!- insistette la madre, continuando a girarmi attorno –non vedi come cambia idea in fretta? Non puoi fidarti di un uomo simile-

-Non posso ucciderlo, non ci riesco!- le lacrime di Red scivolarono sulle guance, illuminandole gli occhi chiari e carichi di rancore.

La donna parve irritarsi per quella mancanza di iniziativa, tanto che si fermò dietro la mia schiena, afferrandomi un ciuffo di capelli per potermi sollevare con forza la testa e consentire a Red di guardarmi negli occhi.

-Uccidilo, ho detto! Dimostra a te stessa di essere un vero lupo!- il suo insistere non faceva che riscaldare la situazione.

Tutti i presenti non vedevano l’ora di vedermi fatto a pezzi, alcuni di loro sembravano piuttosto eccitati all’idea di uno spargimento di sangue.
Io, visto che ero la preda, non avevo alcun voglia di diventare il pasto di un branco di lupi affamati.

-Non è in questo modo che voglio essere un lupo, preferisco nasconderlo per sempre- continuava a dire Red, mordendosi le labbra con forza per evitare di singhiozzare.

Senza rendermene conto mi feci sfuggire un sorriso, per farle comprendere che stava dimostrando a se stessa di essere forte e di potercela fare.
Non fu però una buona idea perché sua madre, alterata da quel comportamento, strinse ancora più la presa sul ciuffo di capelli.

-Molto bene. Allora lo ucciderò io, così potrai capire che cosa vuol dire far parte di un branco- nel momento in cui tirò fuori un coltello per appoggiarlo alla mia gola, Red scattò in avanti per proteggermi.

Non riuscii a vedere quello che accadde in quella manciata di istanti, poiché mi spinsero di nuovo a terra e nel momento in cui mi voltai, mi accorsi che Red aveva fatto indietreggiare sua madre fino al limite delle colonne, dove sorgeva un piccolo caminetto.

-Ti prego madre, non fargli del male- sussurrò nel tentativo di convincerla.

La donna non la ascoltò e mentre tentò di farsi avanti per spostarla, Red la spinse indietro e questa cadde a terra. Fu allora che si rese conto di esser finita su un’asta di ferro appuntita che si infilò nel corpo. Il sangue le uscì all’angolo delle labbra, macchiandole il mento.
Red cadde a terra al suo fianco, afferrandole la mano che aveva iniziato a diventare fredda.

-Dunque hai scelto lui…- sussurrò con gli occhi colmi di rancore, verso quella figlia che aveva appena ritrovato ma che non era riuscita a conquistare e a portarla dalla sua parte.

-No- pianse Red, asciugandosi lentamente le lacrime –ho scelto me stessa. Io non sono un’assassina- le rispose con una determinazione così grande da scagionare tutto quello che era accaduto.

Non poté nemmeno dare l’ultimo addio a sua madre, che gli altri componenti del branco iniziarono ad avvicinarsi con avversità verso di lei. Quando se ne rese conto si alzò velocemente e corse verso di me, aiutandomi a tirarmi in piedi e a fuggire da quel posto.
Avevo ancora i polsi legati e le gambe mi formicolavano, non ero abituato a rimanere fermo per così tanto tempo. Quando uscimmo all’aria aperta fuggimmo via velocemente, sperando di non esser inseguiti da nessuno. Ma sarebbe stato improbabile, morto il capo di un branco, se ne doveva eleggere subito un altro. La vendetta non doveva far parte del loro mondo.
-Red, fermiamoci. Aiutami a slegarmi, non posso correre in questo modo- insistetti nell’arrestare la corsa, poco sotto l’ombra di una grande quercia.

Lei fermò il passo, senza voltarsi dalla mia parte. Chinò la testa in basso ed ebbi la sensazione che avesse tratto un profondo respiro. Le lacrime continuavano a scivolarle sulle guance. Come biasimarla? Aveva incontrato sua madre e nello stesso tempo le era sfuggita di mano, per salvare uno sciocco pirata che non l’aveva saputa proteggere a dovere.
Si voltò lentamente, stringendo il mantello tra le braccia.

-Mi dispiace per quello che è accaduto- fu l’unica cosa che riuscii a dirle nel momento in cui incontrai i suoi occhi lucidi.

Scosse appena la testa, serrando maggiormente la presa sul mantello. Si avvicinò fino a quando non arrivò sotto il mio viso, senza accennare minimamente a liberarmi da quelle catene.

-Mia nonna ha sempre tentato di nascondere il lupo che è in me. Mia madre desiderava che mi dimenticassi della mia parte umana- i suoi sussurri così vicini iniziarono a bruciare, sentivo i brividi corrermi sulle braccia fino ad arrivare alle orecchie. Corrugò le sopracciglia, portando una mano a sfiorarmi la guancia, accarezzandola lì dove cresceva la barba. –Tu sei stato l’unico ad accettare la mia natura, sia quella umana che quella da lupo. Senza di te non avrei creduto in me stessa, ho imparato che nascondersi non porta a nulla. Ho fatto la mia scelta-.

E come un mare che volge alla tempesta, le sue labbra sfiorarono le mie, preannunciando qualcosa che non sarei riuscito a fermare.
Quel bacio mi avvolse completamente, avvertivo il suo sapore invadermi fino a rendermene schiavo. Durò così poco quel lieve contatto che quando lei fece per allontanarsi, mi sospinsi in avanti per poter riafferrare ciò che desideravo fare mio.
La baciai di nuovo, fino a morderle le labbra, quasi a strapparle per non lasciare che andassero di nuovo via. Il suo profumo riusciva ad inebriarmi e a farmi impazzire, come avevo potuto resisterle fino a quel momento?
Non di meno, Red ricambiava con altrettanta passione, divenne quasi famelica, tanto da circondarmi il collo con le braccia per potermi rinchiudere all’interno dei suoi desideri.
In quel momento non potevo rendermi conto di ciò che stava accadendo, mi sarei dovuto fermare, impedendo a me stesso di andare oltre.
I polsi erano ancora legati e tentavo oltre ogni dire di spezzarne le corde per poterla avvolgere con le mie braccia, per accarezzarla e sentire che sarebbe potuta davvero essere mia.
Ma non riuscivo a liberarmi, costretto a non avvolgerla, a sfiorarla soltanto con lo sguardo e con quelle labbra che scherzosamente iniziarono a sfuggirmi.
Era quella la situazione che avrei dovuto soffrire per sempre. Legato a me stesso, al mio egoismo, che tentavo di liberarmi per poter prendere una strada diversa dal mio passato.
Fermati, Killian. Fermati ora, non spingerti oltre. Questo era ciò che pensavo, a breve le nostre strade si sarebbero divise ed io avrei avuto soltanto una gran pena con me.
Quando quell’attimo di passione si disperse nei restanti baci, Red si decise finalmente a spezzare le corde che mi legavano i polsi, tagliandole con il kriss.
Che solo lei fosse in grado di liberarmi? Da solo non vi sarei riuscito? Se avessi avuto un interprete degli eventi da consultare, sicuramente mi avrebbe risposto di sì.

-Red, questa scelta non ti porterà da nessuna parte- sussurrai parole che non corrispondevano affatto a quello che stavo facendo. Le afferrai il collo, per avvicinarla di nuovo a me e guardarla negli occhi. Iniziai a sfiorarle il mento con il pollice, per poi accarezzarle la guancia con dolcezza.

-Dove vuoi che vada? Io ho scelto di essere me stessa, non esistono luoghi in cui desidero andare. Credevo che non sarei riuscita mai a trovarne uno. Da quando ti ho conosciuto Killian, da quando ho conosciuto tutto l’equipaggio della Jolly Roger, ho trovato una vera famiglia. Mi avete accettato per quella che sono, avete fatto di me molto più che una semplice ragazza di un villaggio sperduto tra le montagne. Nonostante il pericolo  che portavo con me, non mi avete trattata come un mostro. Tutti avete creduto in me, tu stesso mi hai dato la forza per farlo- rispose mostrando un sorriso così delizioso che avrei voluto rubare per poterlo avvertire sulle mie stesse labbra.

Scossi appena la testa, scostandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio, con una dolcezza che credevo di non possedere.
-Lupacchiotto, non devi innamorarti di chi ti accetta come sei, in questo modo finirai per amare mezzo mondo. Non credo che esista qualcuno che non riesca a vedere in te del buono, anche in ciò che non potrebbe sembrare-.

La sua espressione non fu delle migliori, tanto che si imbrunì gradualmente, con le labbra che si allungarono in una smorfia. Se prima ero riuscito a vederla sorridere con così tanta felicità, ora non era rimasto quasi nulla di quel momento così inebriante. Ero riuscito a rovinare tutto, ma dovevo farlo.

-Non sai quello che dici, Killian Jones. Tu credi che io sia innamorata di te  per il semplice fatto che mi hai accettata nella tua ciurma? Che non mi hai messo al bando come tutti hanno sempre fatto? Ho visto in te ciò che credevo non potesse esserci, qualcosa che forse nemmeno tu sai di avere- la ciocca di capelli che le avevo scostato finì per tornare davanti al viso, coprendole la guancia che avevo smesso di accarezzare.

Ora la distanza tra me e lei iniziava precipitosamente ad aumentare, nonostante fossimo strettamente vicini l’uno all’altra.

-E’ solo di un’ombra e un pensiero che sei innamorata. Non posso darti quello che cerchi [1]- istintivamente portai una mano al cuore, quando la lancetta batté ancora una volta, ricordandomi che la fine era sempre più vicina.

Red chinò leggermente lo sguardo, ora non riusciva più a guardarmi negli occhi, cosa che non era mai accaduta. Forse era la vergogna di un rifiuto o di essersi slanciata verso qualcosa di irraggiungibile che la faceva sentire privata del suo coraggio. 

-Sei tu stesso a credere di essere nient’altro che questo- si sfiorò un braccio, stringendosi in se stessa –comprendo però che tu abbia a cuore un’altra donna, il ricordo di Milah deve essere accecante. In fondo hai donato i tuoi anni di vita per lei, giustamente è ora che tu li riprenda, insieme a colei che ami-.

No, non l’amavo più. Non come prima almeno. Milah aveva rappresentato quel tipo di amore passionale che dura un momento, un istante così lungo da non poterne sopportare la perdita. Lo avevo capito già da qualche tempo, ma nonostante ciò avevo bisogno di riaverla, per fare in modo che il mio sacrificio fosse valso a qualcosa.
Proteo aveva avuto ragione, così come Christian. Anche io ne ero consapevole, ma volevo proteggere Red fino alla fine, per evitare che il dolore fosse troppo forte.
Allontanarla da me sarebbe stato l’unico modo per salvaguardarla da quel che avrei fatto in futuro. Se avessi acquistato i miei perduti anni di vita, avrei condotto una vita pericolosa e poco dissimile da quella del mio passato.
Se invece non ci fossi riuscito, sarei morto. In entrambi i casi non potevo essere libero di legarmi a lei, nemmeno per quel breve momento finché non ci saremmo divisi.
Certo, avrei potuto lasciarmi andare e non rifiutarla, ma per una volta volevo mettere da parte i miei desideri. Per una volta volevo dimostrare a me stesso che poteva esistere una persona a cui tenevo più che ad ogni altra.
Quella era la volta per farlo, proteggerla ad ogni costo era ciò che volevo.

-Sarà meglio incamminarsi, Proteo potrebbe pensare che sia accaduto qualcosa. Meglio non farlo preoccupare- tentai di dirlo con un sorriso appena accennato, per non farle capire che ero alquanto addolorato.

Freddo, calcolatore, persino approfittatore. Questo doveva credere di me perché potesse allontanarsi.
Lei, di rimando, non pose alcuna obiezione a riguardo. Dignitosamente sciolse il mantello e lo indossò, posandolo sulle spalle, infilando il cappuccio sulla testa per coprire lo sguardo accigliato.

-Spiegami perché non ti sei fermato, quando ti ho dato quel bacio- disse con voce rauca, mentre prendeva a dirigersi verso il sentiero dritto che avevamo davanti a noi.

Sarebbe stato difficile da spiegare, arrivati a quel punto. Certo Killian, perché non ti eri fermato? Perché avevi insistito?
-Sai bene che ho sempre avuto un debole per te- mi corressi immediatamente –per tutte le belle donne in genere. Non ti stupire, era da tanto che aspettavo una tua mossa- mi augurai di sembrare convincente.

Red non rispose, limitandosi a stringersi nelle spalle. Io la seguii, evitando accuratamente di parlare per buona parte del sentiero, così da non incorrere in altre problematiche simili.
Qualcosa però confermò quei pochi dubbi che mi erano rimasti: Red mi conosceva più di quanto io potessi immaginare.

-Killian, posso dirti una cosa?- mi domandò, questa volta cercando il mio sguardo. Mormorai un sì preoccupato e proseguì –Non sei davvero in grado di mentire- e mi lanciò un sorriso inaspettato.

La perplessità che provai in quel momento mi fece sgranare gli occhi, incredulo per quello che le avevo sentito dire. Che avesse compreso cosa stavo cercando di fare? Che volevo proteggerla e tirarla fuori da un mondo che non le si sarebbe mai adattato?
In modo così inspiegabile, finimmo per parlare tutta la notte, come se non fosse accaduto assolutamente nulla. Io mostravo la mia premura con naturalezza, lei non sembrò più adirata od infastidita dal mio rifiuto.
Se fosse stata un’altra donna probabilmente non mi avrebbe rivolto la parola per qualche giorno. Ne avevo conosciute tante in questo mondo ma nessuna era riuscita a rivelarsi importante quanto lo era diventata Red.
La sua energia, il suo coraggio, la sua empatia erano sempre presenti. Il suo sorriso era in grado di riempirmi il cuore, ma non era ancora giunto il momento perché questo fosse davvero possibile. 









Note: 

[1] Immagino che tutti abbiate capito che questa è la frase che Aragorn dice ad Eowyn :D.







/// Nda: 

Ed ecco qui QUEL capitolo, quello che si aspettava con ansia. Un pò ci sono rimasta male per la reazione di Hook (e voi direte giustamente che l'ho scritto io, quindi perchè lamentarsi?) ma era inevitabile, non è ancora pronto per impegnarsi davvero con Red che è molto più matura di lui al momento. Ma potete stare tranquille ragazze, capirà molto meglio tra qualche capitolo quanto non possa fare a meno di lei. 
Dal prossimo ci troveremo da Biancaneve! 
Grazie ancora per chi mi segue e grazie ad Ally M per aver trovato questa splendida immagine sulla Captain Wolf! 
   
 
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