CIAO A TUTTI!! Eccoci arrivati al capitolo
n°31! Caspita, quanta strada che abbiamo fatto! E dire però che ne
mancano ancora tanti altri TT_TT ... Uff ... Non sò se riuscirò
a reggere con questo ritmo! Tenetevi pronti, ho paura che presto o tardi mi
prenderò una settimana di pausa!
Oggi il morale è alle stelle! Ma ora rispondiamo a quelle belle recensioni!
Swwtcicia: Anche te problemi con il computer? Accidenti mi sa che in giro ci sia davvero un virus fetente ... Sono davvero contenta che il capitolo ti sia piaciuto. Spero che anche questo ti piaccia. Se ti và fatti risentire ... Io aspetterò. Un bacione
LadyDreamer: Il dottor Oshi ... Lo state odiando in parecchi :D . Ci penserà qualchedun'altro a picchiarlo ma ti includerò mentalmente nel gruppo XD. Comunque sì, se intendi il disegno con gli omini piccoli-piccoli, anche quello è mio ... Non a caso c'è una tizia davanti a un computer portatile con l'aria indemoniata (quella sono io XD). Come per molti altri anche il mio sogno era quello di fare la fumettista o l'illustratrice ma sai com'è: è una cosa che occupa tantissimo tempo e frutta poco inoltre quì in Italia non è un lavoro apprezzato ... Magari incomincerò a pensarci seriamente molto più avanti: quando avrò affinato la mia tecnica e messo da parte un bel po' di soldini (non per dire ma i retini costano un'occhio della testa!). Per il momento mi limito a lasciarlo come hobby anche se ultimamente lo stò trascurando per via della fic in corso. Ok, adesso basta. Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione enorme
Angelo Azzurro: Gioiamo tutti assieme! E nel frattempo mettiamoci le mani nei capelli e facciamo una faccia "Urlo di Munch Style". I monti Paoz-Pappaoz-Paraponziponzipaoz bruceranno come il monte Friggi-Friggi ... Vegeta non si tratterrà! HAHAHA!! Spero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione grande-grande
folg_89: Oltre ai monti Paoz anche l'ospedale rischia di fare una brutta fine ... forse ... Comunque Trunks non è che fa la fine del tortellino, lui E' UN TORTELLINO! @u@ ... Spero tanto che anche capitolo ti piaccia. Un bacione Ciao!
Nion: Un nuovo arrivato! Io sono scImMIA, molto piacere!!! Trunks ha una pazienza da santo. Bisogna poi dire che la pazienza è la virtù dei forti e come tutti sappiamo il nostro sayanuccio è davvero fortissimo! Il bambino di Bulma si chiama Light ed è il figlio suo e di Yamcha. Granzie per i complimenti, spero davvero che anche questo nuovo capitolo ti piaccia. Un bacione. (Ps: grazie per averla inserita tra i preferiti ... Ti ringrazio davvero ^__^ )
MartaSaru: IWATAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!! (prova a scoprire da dove l'ho preso :D). Sono davvero contenta che il capitolo ti sia piciuto ... Devo ammettere che il mio livello di conoscenza dell'ambiente ospedaliero arriva a Theme Ospithal quindi ... XD Thanks. Spero davvero che anche questo capitolo ti piaccia. Un bacione megagalattico
Orbene spero tanto che a tutti piaccia questo nuovo capitolaccio! Spero cha
qualchedun'altro si faccia avanti comunicandomi ciò pensa ... Avanti
"The Others" uscite
dal branco!!
OOOOOK!! Adesso basta perchè devo proprio andare a fare il scImMIARider
per la fic di mia sorella ... Se potete fateci un salto, è davvero spassosa!
:D
Beh, un bacione a tutti. Spero di rivedervi nel reparto recensioni. CIAO CIAO
scImMIA
CAPITOLO 31
- "ESTORSIONE" DI INFORMAZIONI -
Al termine della loro chiacchierata io mi ero già dileguato
...
Inutile dire che ero fuori di me dalla rabbia ...
Quando il dottore e l'altro tizio se ne furono andati, ritornai
al fianco di Vegeta e non lo mollai ... Nemmeno per un secondo. Mi sedetti
sulla piccola sedia e poggiai i gomiti sulle ginocchia divaricate, la mano
sinistra teneva stretta quella destra e assieme sorreggevano il peso della
fronte ... Se qualcuno fosse passato di lì e avesse visto il mio volto
avrebbe capito con ancora più facilità di chi ero figlio: ero
furioso e i miei occhi fiammeggiavano.
Ancora una volta mi ero illuso del mio operato, mica possibile che nulla potesse
andare per il verso giusto? E il dottor Oshi poi ... Perché in quel
tempo tutti i dottori (a parte il nonno ovviamente) erano dei pazzi furiosi?
Non riuscivo proprio a darmi pace ...
La cosa che mi aveva fatto arrabbiare maggiormente era che avevano giocato
sulla mia ingenuità, sulla mia bontà d'animo e sulla mia fiducia
... Inoltre avevano trattato papà peggio di una bestia ...
Mi avvicinai e scostai leggermente la leggera coperta che ricopriva il principe
dormiente. Spostando anche una parte della camicia riuscii a scorgere alcune
delle sue cicatrici ... Vicino all'ascella sinistra, proprio sopra a una costola,
ven'era una particolare: stranamente era l'unica ricucita ...
«Lo sapevo ...» rilasciai malamente la stoffa della coperta e
mi allontanai di scatto lasciandomi ricadere rabbioso su quella seggiola metallica
... Tornai nella posizione precedente ma quella volta però gli occhi
non fiammeggiavano più ... Un piccolo velo umido iniziò a ricoprirli
e il loro contorno iniziò ad arrossarsi ...
«Sono ... Sono arrivati fino a questo ...» strinsi i pugni dalla
rabbia ... Una piccola lacrima carica d'odio incominciò a scendere
sulla guancia ... Rialzai gli occhi e osservai nuovamente la figura di papà
...
«... Non temere ... La pagheranno cara ... Pagheranno tutto quello che
ci hanno fatto ...».
Il mattino dopo mi svegliai presto. Ero ancora di pessimo umore e la voglia
di dialogare con chicchessia rasentava lo zero assoluto. Oltretutto il mio
aspetto era a dir poco orribile: i capelli erano scompigliati, sulla faccia
si erano formate tutte le grinze della giacca e sotto gli occhi s’intravedevano
delle piccole occhiaie ... Mi bastò una lieve scrollata per risistemare
il grosso.
Mi alzai in piedi e guardai fuori dalla finestra: il sole era sorto da poco
e suoi raggi luminosi erano ancora freddi. Poggiai la testa al vetro e respirando
lo appannai leggermente ... Su di quella zona iniziai a disegnare un piccolo
smile ... :) ... Terminata l'opera la cancellai di netto. Non era proprio
giornata per simili giochini.
Silenziosa come un gatto entrò nella corsia una giovane infermiera
e muovendosi di soppiatto si avvicinò al lettino di Vegeta ... Vedendomi
sveglio si bloccò all'improvviso e incominciò a guardarsi attorno
come per cercare qualcuno cui chiedere aiuto. Mi voltai lentamente e le feci
un bel sorriso per mascherare il mio malumore.
La ragazza sospirò sollevata e mi sorrise anch'ella: «Buongiorno,
come mai così mattiniero?» »
«Potrei farle la stessa domanda sa?»
« Ma io sono un'infermiera e il mio lavoro consiste di aiutare i pazienti
fin dalle prime ore del giorno ».
" Strano però che appena lei mi ha visto sveglio si è subito
bloccata ..." « Ma è ovvio, mi scusi ... E' solo che stanotte
non ho dormito tanto bene. Non volevo essere scortese ... »
Si avvicinò ancora di più al letto « Ma si figuri »
Mi appoggiai con la schiena alla finestra, incrociai le braccia e la osservai
con sguardo indagatore ... Cosa ci faceva lì a quell'ora?
Dopo avermi guardato negli occhi la ragazza arrossì e iniziò
a muoversi con modi alquanto nervosi ... Evidentemente lo sguardo che avevo
ereditato da Vegeta poteva anche essere usato come arma di seduzione. Portai
una mano al mento e riflettei un attimo ... Avevo sempre sottovalutato questa
mia possibile carta vincente ... Decisi che forse valeva la pena provare e
vedere fin dove potevo arrivare usando quel subdolo mezzo.
Mi avvicinai alla ragazza e mi posizionai alla sua sinistra. Portai le mani
dietro la schiena e feci spuntare sul faccino un sorriso smagliante. Quando
la ragazza si girò verso di me e mi vide il volto socchiusi gli occhi
e la guardai "amorevolmente". Divenne rossa nel giro di pochi millesimi
di secondo ... Il mio potere era molto più potente di quel che credevo.
« Posso sapere cosa sta facendo? ... Sono tanto curioso sa? ... »
mi avvicinai nuovamente ancora e la sfiorai volutamente.
« ^/////^ Ecco io ... Devo somministrare la medicina ... »
« Ah, davvero? Mi faccia vedere come si fa allora ... » volevo
vedere come mi sarei dovuto comportare se mi fossi ritrovato in una situazione
simile, se dovevo portare via papà mi sarei dovuto prendere io cura
di lui e curarlo.
Feci molta attenzione alle sue mosse e cercai di imprimerle nella memoria.
Quando terminò l'operazione l'infermiera richiuse la piccola bottiglietta
e gettò la siringa in un pattumino vicino al letto. La ragazza si voltò
verso di me e arrossì nuovamente ( cavolo era fissata! ). Le sorrisi
malizioso per continuare quello stupido gioco ... Purtroppo non era sufficiente
sapere solo come si somministrava quella medicina. Dovevo sapere qualcosa
di più.
« Mi dica un po', quante volte è costretta a compiere questa
"seccatura"? »
« O///O Seccatura? Per me non lo è affatto »
Le sorrisi un po' scemo e pensai: "A dire il vero è quello che
penso anch'io ... Ma era così tanto per dire".
« Stavo scherzando ... Beh, allora? Quante volte è costretto
a farlo? »
Si portò una mano al viso e sorrise anche lei ... Al contrario del
mio, il suo sorriso non mi trasmetteva niente « ^///^ Oh, non tante
volte credimi: devo farlo solamente cinque volte al giorno e non devo superare
la dose consentita ».
" :D Evviva! E con questo sono riuscito ad ottenere la prima informazione!
Ora devo sapere se c'è dell'altro!" pensai contento a mille.
« Beh, e poi c'è dell'altro? » chiesi malizioso nel tentativo
di spillarle il quantitativo preciso della medicina. La toccai una seconda
volta (questa volta per sbaglio) e lei, equivocando la situazione, si allontanò
dicendo frasi del tipo: " Ma cosa sta facendo?!", "E' troppo
presto ...", "Ci conosciamo così poco ..." e via giù
altre baggianate di ogni tipo. Se ne andò gambe in spalla ridacchiando
e starnazzando come un'ochetta ... Secondo approccio fallito. Evidentemente,
e senza volere, avevo superato quello che era un limite che non bisognava
oltrepassare ... Tanto Male, non me ne importava nulla di quella, l'unica
scocciatura era che avrei dovuto spillare a qualcun altro le informazioni.
Sospirai e misi le mani nelle tasche dei pantaloni.
Uff, odiavo comportarmi da scemo ma non potevo di certo andare in giro a chiedere
informazioni liberamente soprattutto se quel dottor Oshi cospirava alle mie
spalle ... Se fosse venuto a sapere che di punto in bianco ero diventato così
curioso di sicuro si sarebbe insospettito e avrebbe cercato di impedirmi di
raccogliere informazioni. Se invece cercavo di estorcere ciò che mi
occorreva senza dare troppo nell'occhio, magari facendo anche lo stupido con
le infermiere (cosa che succedeva abbastanza di frequente in posti come quello
- da quel che sapevo -), sarei potuto arrivare ad un risultato soddisfacente
senza farmi scoprire più di tanto. Dovevo solo giocare al meglio le
mie carte e sfruttare al massimo le mie abilità.
Alzai le braccia verso l'alto e mi stiracchiai come un vecchio e pigro gatto.
« Uaaah (sbadiglio) ... Mi spiace Vegeta ma adesso vado a fare colazione.
Ho una fame che non ci vedo ».
Uscii dalla stanza e mi diressi verso il bar.
Al piccolo tavolino del bar, mentre sorseggiavo un caffè alquanto ustionante,
ripassavo quelle che, a grandi linee, dovevano essere le mie mosse per aiutare
Vegeta a uscire da quell'inferno camuffato da ospedale: dovevo venire a conoscenza
degli effetti di quella strana medicina, delle quantità precise delle
somministrazioni e sapere per quanto tempo sarebbe dovuta andare avanti la
cura; dovevo eliminare le tracce mie e di papà da quel luogo distruggendo
ogni singolo elemento che potesse ricondurre a un sayan; dovevo farla pagare
a quel dottore maledetto e in più dovevo trovare un luogo sicuro in
cui portare Vegeta dopo la fuga ... Avevo un sacco di cose da fare!
Terminato il caffè lessi l'orario su di un grosso orologio a muro che
si ritrovava appeso nei pressi della cassa: secondo l'orario ero lì
da soli quindici minuti. Terminai rapidamente una pasta che avevo comprato
assieme al caffè e mi alzai dalla piccola seggiola metallica. Alzandomi
vidi alcune signorotte che, con delle tazze piene di the fumante, si dirigevano
verso le corsie dell'ospedale ... Forse era possibile portare ai pazienti
nelle camere anche della roba da mangiare oltre a quelle pappette puzzolenti
... Curioso andai alla cassa e chiesi gentilmente se ciò era possibile:
mi risposero che lo era solo per alcuni pazienti tra qui quelli con delle
fratture. Quelli invece che erano sottoposti a particolari terapie o avevano
subito delle operazioni che coinvolgevano eventuali organi interni non potevano
ricevere lo stesso trattamento per questioni di sicurezza. Un po' deluso mi
allontani e m’indirizzai verso la solita corsia. Non potevo nemmeno
dare a papà qualcosa di decente da bere viste le sue condizioni ...
Dalla soglia della stanza notai fin da subito le due ombre del giorno prima.
Mi avvicinai silenziosissimo e cercai di cogliere nuovamente i loro discorsi
... Costatando che stavano parlando di questioni di cui ero già a conoscenza
uscii dal nascondiglio.
Calcai volutamente gli ultimi due passi e vennero a crearsi due forti ciocchi
sordi. Il dottor Oshi fece un piccolo salto poiché colto impreparato
mentre l'altro figurino ( lo stecco con la leccata in testa ) sgranò
anche lui gli occhi vedendomi perché temeva che io avessi sentito ogni
cosa ... Non potevano sapere che in realtà sapevo già tutto.
Al vedere le loro facce sbigottite esibii il mio sorriso migliore e incominciai
a interpretare il mio ruolo di "finto ignorante": « Buongiorno
dottore. Tutto bene? La vedo un po' scosso ... C'è qualcosa che non
va? »
« He he he ... No, signorino Trunks, va tutto a meraviglia ma è
che mi avete spaventato: siete arrivato così silenziosamente ... Mi
ha fatto prendere un colpo sa? »
Sorrisi mellifluo ricordando il breve discorso del giorno prima: « A
volte capita ... »
Mi avvicinai a Vegeta dopodiché vi voltai verso lo spilungone: «
E lei sarebbe? »
« Oh, scusatemi, non vi ho presentato. Trunks quello che vede dinanzi
a lei è Ito: il grande ricercatore che è riuscito a creare la
malattia giusta per curare suo padre ... Ito, costui è Trunks, il figlio
del nostro paziente ». Al termine del discorso di circostanza questo
Ito indirizzò la sua mano destra verso di me per effettuare una stretta
"amichevole" ... La strinsi proseguendo la recita: siccome era il
ricercatore che aveva lavorato su Vegeta magari era lui ad avere i nostri
"elementi" ...
« La ringrazio per quello che sta facendo con mio padre ... Le sono
davvero grato »
« E' il mio lavoro ... » e allontanò la mano interrompendo
quella che poteva sembrare da parte sua una stretta qualunque. Si voltò
verso il dottore e si sistemò leggermente gli occhiali « Ora
dottor Oshi devo proprio andare. Devo far ritorno al reparto e continuare
degli studi che ho lasciato in sospeso. Signor Trunks, è stato un piacere
incontrarla »
« Lo stesso vale per me ... »
Il ricercatore Ito incominciò ad allontanarsi e prima di uscire dalla
stanza bofonchiò un "arrivederci" alquanto sbrigativo.
Mi sedetti rapido sulla sedia e mi avvicinai a Vegeta. Il dottor Oshi rimase
lì parecchi minuti a studiarmi, per capire se avevo sentito qualcosa
della loro discussione.
I minuti passarono lenti per il dottore mentre io, senza farlo
notare, me la ridevo.
« Dottor Oshi ... »
Il vecchietto, poiché preso in appello dopo così tanto silenzio,
saltò leggermente e con nuova agitazione mi chiese di proseguire. Dal
canto mio non lo guardavo nemmeno in volto dal gran che mi schifava la sua
faccia da finto buono ...
« ... Domani potrò portare a Vegeta qualcosa di buono da mangiare?
Sono già stanco di vederlo perennemente attaccato alle flebo ... ».
Oshi, capendo che la mia domanda non riguardava nemmeno lontanamente il discorso
fatto con il collega, respirò profondamente, si portò le braccia
verso la schiena e incominciò a osservare il panorama che si poteva
vedere dalla grande finestra. Lui non lo sapeva ma in realtà la mia
domanda non era poi così innocente come credeva ... Dietro c'era qualcosa
di più.
« Purtroppo non puoi ragazzo »
« E perché no? Giù al bar ho visto delle signore con delle
cose buone e non erano per loro, ma per i pazienti ... Perché loro
possono mentre io no? » dovevo fare finta di non sapere niente sulla
questione.
« Beh ragazzo, devi sapere che qui all'interno ci sono delle limitazioni
e una di queste riguarda la questione dell'alimentazione dei pazienti: uno
come tuo padre che sta soffrendo per via di un grave problema allo stomaco
non può ingerire alimenti comuni come gli altri. Per ora deve continuare
con delle semplici flebo perché l'ingerimento di qualsiasi altra sostanza
solida, anche se altamente benefica, creerebbe solamente dei danni per non
dire poi che sarebbe rigettata all'istante. Cerca di capire ... »
Continuai a non guardarlo « E quando potrebbe ricominciare a mangiare
come gli altri? »
« Alla velocità con cui si sta riprendendo due settimane dovrebbero
bastare »
Due settimane ... Se non ci fossero stati problemi papà sarebbe guarito
nel giro di quattordici giorni ... Se la medicina non fosse stata modificata
da quell'altro pazzo e avesse avuto gli effetti allo stato normale papà
sarebbe guarito ancor più rapidamente.
Una piccola cosa ero riuscita a coglierla ...
« Vorrà dire che aspetterò ... »
« La pazienza è una grande virtù ... »
"Già ..." pensai " ... peccato che non ci avete pensato
due volte prima di mettergli le mani addosso!"
Trascorsero altri pochi minuti prima della mia nuova domanda:
« Dottore, come mai mio padre dorme ancora? Gli effetti del sonnifero
che gli ho dato sono così tanto potenti? »
« Non è colpa del sonnifero, quello è già stato
smaltito ... »
" O_O Già smaltito?! Accidenti ... E' stato molto più rapido
di quel che pensavo!" pensai esterrefatto dalla notizia.
« E allora come mai continua a dormire così profondamente? »
Il dottore si staccò dalla finestra e si avvicinò alla flebo
controllando il livello del liquido e continuò il suo discorsetto senza
preoccuparsi minimamente del fatto che le mie domante in realtà non
erano esposte così, a casaccio ... « Il medicinale che gli stiamo
somministrando produce un alto effetto di sonnolenza. Il fatto è che
lavora in modo da mettere, per così dire, in "letargo" le
altre parti del corpo concentrandosi interamente sulla parte interessata.
Così facendo le difese dell'organismo si concentrano su di un unico
punto lascando le altre zone scoperte e riescono maggiormente nel loro obiettivo
e cioè estirpare le spore velenose ».
« E' davvero interessante ... ». "Beh ... " pensai "
... se non altro non si sveglierà all'improvviso creando una vera e
propria carneficina!"
« Signorino Trunks adesso devo proprio andare, ho tanti altri pazienti
da tener sotto controllo »
Gli sorrisi per non sembrare scortese (falso) « La capisco perfettamente.
Buon lavoro allora ».
Il dottore si allontanò e sparì dalla stanza. Per parecchi minuti
rimasi solo assieme al principe dei sayan ... Faceva davvero effetto vederlo
in quella situazione.
La solitudine durò qualche ora. Verso le dieci infatti tornò
in scena l'infermierina con la quale avevo fatto volutamente lo scemo. Dovevo
ammettere che in principio l'avevo battezzata come una ragazza timida ma invece
...
Incominciò a sculettare con modi appariscenti e a fare delle strane
boccacce ... Forse voleva sembrarmi sexy o qualcosa del genere.
La pasta della colazione incominciò a risalire ... --__--
Si avvicinò al lettino e mi si strusciò addosso con fare malizioso
... La voglia di picchiarla era tanta ma dovevo ammettere che il grosso della
colpa era mio: avevo esagerato con l'arma di seduzione e me ne stavo pentendo
amaramente!
La osservai abbastanza basito ma lei, non notando il mio sguardo, iniziò
a ridacchiare come se fosse stata colta da un qualche attacco di isteria ...
Assieme alla sua sentii altri piccoli risolini ... Allungai il collo verso
la mia sinistra, per vedere oltre la tela separatrice, e sull'uscio della
porta vidi un mucchio di infermierine starnazzanti ...
"Oh no ... Si è portata pure la curva di tifose TT_TT "
Approfittai del ritorno dell'infermiera per controllare la quantità
della medicina: un centilitro esatto. Quando rimise la boccetta della medicina
nella tasca del grembiule e la donna bucò la pelle di Vegeta mi venne
in mente un'idea ... Un po' scema ma era pur sempre un'idea ...
Mi alzai dalla sedia facendo volutamente del rumore. Con nonchalance mi tolsi
la giacchetta di jeans mostrando alla donna le mie qualità fisiche
... Sbiancò e rimase letteralmente senza parole.
« Oggi fa un caldo ... Non ho ragione? » le sorrisi come mio solito
e lei (come al solito!) arrossì e si mise le mani sul volto coprendosi
gli occhi. Quello era il momento! Con gran velocità estrassi la bottiglietta
del sonnifero dalla giacca, mi avvicinai a lei e con estrema rapidità
e precisione nei movimenti riuscii senza farmi scoprire a sostituire le due
bottigliette. Misi la medicina dentro la tasca della giacca ...
Ora l'infermiera aveva il sonnifero mentre io avevo la cura per papà
...
Quando la ragazza si scoprì gli occhi io ero ancora lì davanti
a lei a gioire per la mia vittoria.
« S-Signor Trunks ... » iniziò a dirmi impettita e rossa
dalla vergogna (lo sapevo ... era una timidona) « ... Io per ora ho
finito » e iniziò ad allontanarsi senza degnarmi di uno sguardo.
Prima che arrivasse all'uscio la richiamai e lei si girò verso la mia
persona. Volevo ancora fare l'imbecille, in fondo era abbastanza divertente:
« Ho ancora parecchio caldo ... Non è che posso levarmi anche
questa? » e così dicendo alzai la canottiera nera mostrando a
lei e alle altre infermiere sulla porta la mia tartaruga scolpita e la parte
meridionale dei pettorali ... Fecero all'unisono un gridolino da donne scandalizzate
e fuggirono a gambe levate in direzioni diverse.
Quando tornai a sedere scoppiai in una fragorosa risata: « Hahaha ...
Che ridere. Dovevi vedere come sono scappate, tutte in preda allo shock, come
se gli avessi mostrato chissà che! » mi tranquillizzai in fretta
e mi rimisi tranquillo « Sai papà, queste cose nel mio tempo
non me le posso permettere ... Purtroppo là si può fare ben
poco ... ».
Mancava poco alla fine: dovevo scoprire dove fosse il reparto ricerca e distruggere
le prove, farla pagare a quel dottore e a quel ricercatore da strapazzo e
trovare un luogo dove potare Vegeta ...
Mancava poco e avevo ancora meno tempo a disposizione per fare ciò.
... Continua ...